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Mercoledì, 20 Giugno 2012 16:01 IP: 93-46-34-183.ip105.fastwebnet.it Scrivi un commento Invia una E-mail

Lettera aperta al Presidente della Pro Loco ed al Sindaco di Avola

A proposito dell’accesso bloccato del sentiero principale di Cava Grande.


Fa bene la Pro Loco a protestare per la lunga chiusura della Cava Grande, ma … se tutta questa protesta deve servire soltanto per far andare la gente ai “laghetti” , forse è meglio che la Cava Grande rimanga chiusa e la gente vada a Pantanello o al Lido Tremoli.
Non possiamo continuare a propagandare la Cava Grande come il luogo dei laghetti, come è stata indicato nella tabellonistica dell’autostrada. La Cava Grande è una Riserva Naturale Orientata, se qualcuno lo dimentica è bene ricordarglielo.
Vogliamo che l’incendio dello scorso anno e la relativa chiusura dell’accesso principale alla Riserva diventi una occasione come fu la caduta della cupola della Cattedrale di Noto? Una occasione di presa di coscienza da parte delle comunità interessate di un bene così grande come la Riserva Naturale O. di Cava Grande del Cassibile?
Iniziamo innanzitutto a proteggere tutto il territorio dentro e fuori la Riserva. Facciamo una campagna contro gli incendi che ogni estate devastano il territorio montano e non solo. Basterebbero 10 anni di assoluto mantenimento del manto forestato naturale della montagna – senza alcun incendio - per avere veramente una base boschiva in tutto il territorio di Avola, senza che venga speso un euro per nuove piante. Basta guardare certe zone che sono state risparmiate per pochi anni dal fuoco, in esse possiamo vedere i pini d’aleppo, le querce, i lecci, per non parlare degli olivi e i carrubbi.
Non possiamo pensare che una piscina naturale come i laghetti possa risolvere i problemi di carenza di una serie di servizi che mancano ad Avola. A questo punto forse sarebbe meglio fare una piscina olimpionica ad Avola Antica, così risolveremmo i problemi di calca giù ai laghetti nei giorni di punta di agosto, che mettono a rischio la sicurezza ecologica dell’ambiente, come anche delle persone che si affollano vicino l’acqua.
Per non parlare dei rischi di coloro che usano la zona dei laghetti come fosse una “acquapark”
No! la Cava grande non può essere identificata solo con i laghetti!
Vogliamo ripensarci un po’? Vogliamo che veramente la Riserva funga da volano di crescita economica? Cominciamo a pensare a quello che manca: innanzitutto il Piano di Fruizione della Pre-riserva che dagli anni 80 non è stato ancora approntato dalle varie amministrazioni dei 3 comuni, su cui incide il territorio della Riserva.
A partire da quello noi potremo permettere che tante attività economiche si sviluppino attorno a questo polmone naturale. Sappiamo infatti che nessuna attività può avere finanziamenti pubblici senza il Piano di Fruizione relativo all’area della pre-riserva.
A partire dal piano le varie comunità potranno decidere cosa fare del vasto territorio che c’è attorno alla riserva. Potremmo pianificare vari interventi che permetterebbero una fruizione durante tutto l’anno della riserva.
Ma dobbiamo capire che la Riserva è soprattutto nostra, di coloro che vivono nelle comunità vicine. Perché parliamo sempre dei turisti e mai delle persone che viviamo questo territorio? Siamo noi che dobbiamo conoscerla per comprenderne l’importanza, la bellezza, e così proteggerla. Vogliamo istituire un servizio di controllo su tutto i territorio montano? Parliamo anche di questo e non solo dell’apertura del sentiero principale. Attuiamo il catasto dei terreni incendiati, per evitare che i pastori possano pascolare indisturbati nelle aree dove c’è stato un incendio, così come avviene con i cacciatori. Facciamo applicare la legge. I pastori debbono capire che gli interessi loro sono legati anche al bene del territorio in cui si trovano.
Questa estate anche la nostra Associazione Acquanuvena non potrà realizzare una serie di escursioni che pensava di mettere in calendario: dai dieri al sentiero panoramico di mezza costa. Ne soffriremo molto!
Ma, saremo capaci di cambiare una situazione di disagio in una occasione di vero ed ecologico sviluppo?
Ne vogliamo discutere?
Cordiali saluti.
Per l’Associazione Acquanuvena
Il presidente
SARO CUDA
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