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Fulvio Maiello  |
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Mi chiedo spesso come mai ai nostri giorni non si trovino più moralisti e fustigatori dei costumi, eppure ce ne sarebbe tanto bisogno. Mi viene in mente il frate domenicano Gerolamo Savonarola, vissuto a Firenze nel Rinascimento e vorrei prendere da lui la lucidità e la foga per mandare al diavolo tutta l’attuale classe politica rea di corruzione e violenza ai danni della popolazione indifesa. Che brucino nelle fiamme dell’apocalisse fino alla fine dei secoli ! Bisogna stare attenti a quello che si dice perché è facile finire sul rogo salvo poi, alcuni secoli dopo la morte, essere proposto, dalla stessa chiesa che lo aveva condannato, al processo di beatificazione. E’ vero che le vocazioni sono in forte calo e i preti sono costretti a gestire anche tre o quattro parrocchie ciascuno ma i piani alti della gerarchia sono sempre affollati con cardinali lautamente pagati come gli alti esponenti della imprenditoria privata. Nella chiesa di Roma si è veramente convinti della supremazia della dottrina cattolica che nulla ha più di spiritualità nei confronti di altre dottrine sparse per il mondo e più vicine agli umili e ai diseredati? Il pontefice, carico di ori e orpelli, esercita il ruolo che più gli piace di sovrano assoluto di uno stato e fa politica internazionale con una attenzione maniacale agli equilibri economici e decisionali. Se, anziché perdersi dietro le beghe e le congiure di palazzo dei suoi cardinali, almeno per una volta prendesse il coraggio a due mani, potrebbe alzare la voce, proprio come fece Savonarola, ed emanare una bolla papale destinata all’Italia che lo ospita e che si appresta alle urne per eleggere, inconsapevole e distratta, i propri carnefici. Potrebbe dire che è immorale agli occhi di Dio sottrarre ai giovani il loro futuro; che è destinato alle fiamme dell’inferno chi ruba ai poveri per mantenere la propria corte di servi; chi non rispetta le tavole della legge e si dà piuttosto ai bagordi e ai vizi della carne. Potrebbe dare una indicazione ai fedeli, che sono ancora tanti, su come votare. Un papa che facesse queste cose probabilmente sarebbe spazzato via, ma almeno si conquisterebbe di diritto un posto in paradiso che, stando così le cose, non è per niente assicurato.
Fulvio Maiello
Trento 4 febbraio 2013
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