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213) Fulvio Maello  Maschio
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Lunedì, 10 Febbraio 2014 15:59 Host: net-188-153-77-27.cust.dsl.teletu.it Scrivi un commento Invia una E-mail

Vogliamo finirla di lamentarci soltanto?

Se c’è qualcosa che non mi va proprio giù è l’allineamento a cui soggiacciono tutti i politologi e i giornalisti politici nel nostro paese.
Tralascio gli uomini politici, sia quelli di lunga carriera che i nuovi arrivati tra i quali ci saranno pure delle persone affidabili e oneste, ma non hanno nessuna possibilità di sbloccare la situazione di stallo in cui si trova il nostro sistema politico. In tutti i dibattiti televisivi tutti cominciano i loro interventi con il riconoscimento ipocrita dello stato di sofferenza in cui si trovano gli italiani che sono senza lavoro, senza soldi e moltissimi già alla fame. Ho usato l’aggettivo ipocrita, perché temo che sia una situazione già scontata della quale sospetto che qualcuno tragga addirittura godimento.
Nessuno affronta mai il problema principale!
E’ vero, o no, che una ristretta cerchia di persone possiede la grande maggioranza delle risorse del paese?
Come si può porre un rimedio a tale situazione?
Nel passato si facevano le rivoluzioni con morti e feriti, ma ora non è possibile usare tali metodi.
Perché nessuno ha il coraggio di dire pubblicamente agli italiani che si lamentano continuamente che la colpa di questa situazione non è dei politici, almeno non solamente, ma, essenzialmente, di tutti noi?
Basta pensare al capolavoro che siamo riusciti a realizzare con l’ultimo voto: abbiamo mandato in parlamento tre minoranze che per dare un governo al paese hanno messo insieme il diavolo e l’acqua santa.
Come si può pretendere che si facciano le riforme, che poi non sono altro che una distribuzione più equa delle risorse?
La destra non rinunzierà mai ai suoi privilegi e la sinistra abbaierà alla luna e allora che si fa?
Mi costa molto doverlo dire ma non è possibile che gli italiani non capiscano che si stanno facendo mal da soli e non hanno alcun titolo per lamentarsi. Quando vanno a votare si ricordino che possono e devono scegliere tra destra e sinistra e non inseguire i sogni o le chiacchiere di tutti gli incantatori di serpenti che circolano per i nostri paesi e nelle nostre piazze, anche quelle virtuali.
Scelgano pure la destra e votino ancora Berlusconi, se accettano l’idea che i poveri debbono diventarlo sempre di più e, invece, i ricchi si arricchiscono ancora, ma se vogliono avere una speranza di migliorare la propria situazione diano alla sinistra una maggioranza tale che possa governare senza i condizionamenti e i ricatti tanto usuali in tutti i luoghi della attuale politica.
Vogliamo finirla di lamentarci soltanto e finalmente, raddrizzare la schiene ancora, purtroppo, memore della servitù della gleba?
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