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Fulvio Maiello  |
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Democrazia o dittatura
La differenza è netta, se ci si riferisce al significato letterale dei due termini. Governo del popolo nel primo caso e governo di una singola persona nel secondo. In ambedue i sistemi l’attuazione dei singoli provvedimenti per la gestione dei poteri di governo si realizza mediante il rispetto di regole o liberamente scelte oppure imposte. E’ fuori discussione che ognuno di noi, sano di mente, non può che scegliere la dcmocrazia.
Ma la realtà è un’altra se guardiamo alle diverse situazioni che la storia e l’esperienza ci mostrano. Allora vediamo che ci sono democrazie che assomigliano a dittature e dittature che sono democratiche perché volute dal popolo come l’attribuzione di tutti i poteri a Giulio Cesare votata dal Senato di Roma o il nazismo votato dal popolo tedesco, oppure ancora dall’attribuzione dei poteri dittatoriali a De Gaulle decretata dagli organi democratici della Francia. Una sola certezza salta fuori dai tre esempi sopracitati. In tutti i tre casi furono forme di governo eccezionali dovute alle gravi crisi che allora incombevano. Nel caso di Cesare il pericolo del sacco di Roma da parte dell’esercito cartaginese, nel caso del nazismo dalle clausole capestro imposte alla Germania dagli alleati dopo la prima guerra mondiale e,nel caso di De Gaulle, dalla necessità di ricostruire l’onore della Francia dopo la capitolazione e il governo Petain verso la fine della seconda guerra mondiale. In tutti questi tre casi la dittatura ebbe effetti positivi, a parte l’evidente pazzia di Hitler, che trasformò la ripresa economica della Germania in delirio di onnipotenza.
D’altra parte ci sono democrazie che più che potere del popolo sono la delega a gruppi di potere economico o a sette e consorterie più o meno dichiarate di governare la vita quotidiana di intere popolazioni statali. Chi è in grado, attualmente, di potere escludere che, almeno nel nostro caso, i destini degli italiani sono nelle mani di entità esterne quali finanziarie e concentrazioni economiche piuttosto che nelle mani degli organi liberamente eletti?
Fatte queste premesse caliamoci nella situazione politica attuale e vediamo subito che c’è un governo e un suo presidente eletto con oltre il 40% dei suffragi che non riesce a fare, o se lo fa è con una fatica indicibile, quello che dichiarò al momento di assumere il governo perché raggruppamenti politici minoritari pretendono ognuno di dettare l’agenda, proponendo per ogni
problema soluzioni contraddittorie e non praticamente realizzabili vuoi per carenza di risorse, vuoi per impedimenti di natura sociale,oppure limitandosi semplicemente a rigettare la proposta governativa senza nulla proporre in cambio. A tutti piacerebbe assicurare ad ogni cittadino un reddito sufficiente per vivere ma per attuare tale intendimento occorre aumentare di molto l’attuale pressione fiscale per quei pochi che riescono ancora a produrre ricchezza. Mi sembra di potere affermare quando ascolto qualcuno o leggo sui media che Renzi è un dittatore, è un uomo di destra travestito da sinistra, parla molto e fa poco e altre accuse similari o addirittura ingiurie gratuite che, a parte la considerazione che noi italiani siamo bravissimi a sostituirci ai giudici ed emettiamo continuamente sentenze
senza avere acquisito prove tanto non ci servono perché le nostre decisioni le prendiamo con lo stomaco perché la nostra testa latita, che o è completamente rincretinito o è in malafede. Anche il Padreterno troverebbe difficoltà e,come ci racconta il Vangelo, di fronte alla perdita di ogni valore del popolo palestinese nell’episodio di Sodoma e Gomorra sceglierebbe certamente il fuoco per purificare il suo popolo. A me sembra che il popolo italiano voglia e stia seguendo le orme di quegli antichi peccatori biblici.
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