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Fulvio Maiello  |
fulvio.maiello@alice.it |
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In questi ultimi anni assistiamo ad un profondo cambiamento nella natura della Comunità Europea. Da unione di popoli si va sempre più verso un’unione di mercanti specialmente dopo l’adesione dei nuovi membri dell’est europeo. Dal tardo medioevo ritorna sulla scena la lega anseatica. I paesi del nord dell’Europa capiscono una unione solo se supportata da un interesse economico e non riescono a comprendere i concetti di solidarietà e attenzione per i più deboli che caratterizzano i paesi che si affacciano sulle coste del mediterraneo. Se gli organismi della CEE non riescono a trovare i mezzi e, poiché sono in mano ai rappresentanti degli stati del nord, non hanno neanche la volontà di tentare il tentativo di salvataggio della Grecia, mi chiedo che senso abbia ancora parlare di Comunità Europea. Occorre prendere atto che l’Europa non si presta e non si presterà mai ad una unione politica. Al massimo l’unica unione possibile è la riproposizione della Lega Anseatica tra i paesi del nord quali Inghilerra, Belgio, Germania, Polonia, Ungheria, gli stati del Mar Baltico e la Russia. Sono i nuovi mercanti del tempio che dettano le loro regole economiche. Dobbiamo accettare tale situazione e aspettare un nuovo messia che li scacci dal tempio e dia inizio a un nuovo mondo più giusto e più umano.
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