TRENTA TORRI EOLICHE NELLA PIANA DI NOTO!!
IL ìCOMITATO PER LE ENERGIE RINNOVABILI E CONTRO LE TRIVELLAZIONI GAS PETROLIFERE IN SICILIAî †SULLE INSTALLAZIONI PER LíENERGIA EOLICA NEL TERRITORIO DI NOTO
Come Ë noto, sta per essere completata la fase istruttoria per dare líassenso e le autorizzazioni alla Greenco srl di Milano per la installazione di 30 gigantesche torri eoliche per la produzione di energia elettrica dal vento, tra Pachino e Noto, a ridosso dei Pantani di Vendicari.
Le torri sono alte circa 80 metri a cui vanno aggiunti 40 metri di raggio delle pale (circa 120 metri totali, il ìgrattacieloî di Noto Ë alto sui 40 metri) con massimo diametro del palo di 4,5 metri e dovrebbero servire alla produzione di 60 Mw di energia elettrica, ovvero quanto basta per coprire il fabbisogno energetico per usi residenziali delle popolazioni dei comuni di Noto, Avola, Pachino, Portopalo, Rosolini, Ispica e Pozzallo.
Diciamo subito che in realt‡ a tali Comuni non andr‡ un solo watt di tale energia, visto che la stessa dovrebbe essere consegnata in contrada Boneria e lÏ venduta al Gestore Servizi Elettrici (GSE, ex GRTN). NË, pare, vi andranno altri benefit se non una esigua somma, rispetto al valore dellíenergia totale prodotta, da riconoscere al Comune di Noto per 20 anni di circa 300.000 Ä/anno per i primi 12 e sui 120.000 Ä/anno per altri 8. Ovviamente semprechË il gestore della rete compri tutta questa energia. CíË il rischio fondato che una volta costruito il parco eolico le pale rimangano ferme perchÈ il gestore della rete non considerer‡ vantaggioso comprare quella energia.
Si consideri altresÏ che il parco eolico progettato nella piana di Noto non Ë il solo; si affianca infatti ad altri 2 che dovrebbero sorgere nei comuni di Pachino e Rosolini.
Tutti e tre andrebbero a far compagnia ad altri 2, gi‡ costruiti ma non operanti, in prossimit‡ di Buccheri e di Ferla. A tutti questi si associa quello mai costruito, ma che ha generato un contenzioso infinito, in prossimit‡ della citt‡ di Ragusa.
Deve essere per questo che non solo allíAmministrazione di Noto, ma anche alle Amministrazioni di Pachino e di Rosolini, sono sorti non pochi dubbi, sfociati gi‡ in una chiara opposizione, le cui ragioni, probabilmente sono simili a quelle che di seguito esporremo.
Resta inteso che líeolico Ë, per la nostra area, insieme al fotovoltaico e il solare termico, una fonte di energia rinnovabile e pulita; e quindi non si puÚ essere, in linea teorica, contrari.
Si puÚ perÚ essere contrari al megaeolico e alle sue improprie e svantaggiose collocazioni.
Per essere chiari, i principali dubbi si possono riassumere nei seguenti punti:
1) †riteniamo che sia uníopera eccessiva per le dimensioni delle strutture che altererebbero in modo definitivo il paesaggio del Val di Noto come accaduto nelle zone di Carlentini, Buccheri, Vizzini, ecc. e comprometterebbero irreversibilmente la politica di sviluppo turistico ed agricola avviata. Per spiegare con un esempio eí come se a fronte di un bisogno legittimo di latte di un neonato questo venisse somministrato con uníesagerata autobotte anzicheí con un adeguato biberon.
2) †in Sicilia, come in altre parti díItalia, e nelle nostre zone in particolare, si sta avendo una proliferazione inflattiva di tali parchi eolici in assenza di una norma che ne regolamenti la diffusione come affermato dallíAssessore al Territorio e Ambiente Regionale in data 14 ottobre 2006 .
3) queste opere non rientrano in un piano energetico regionale di cui si richiede da tempo la redazione per quantificare i fabbisogni energetici e le modalitaí di produzione delle energie rinnovabili necessarie alle attivitaí umane della Sicilia
4) manca per di pi? una politica regionale e nazionale di valutazione dei sistemi energetici rinnovabili piuí consoni alle vocazioni territoriali.
5) in tutto il mondo si vanno diffondendo piccoli sistemi di produzione tra la popolazione (mini eolico, fotovoltaico, biocombustibili, idroelettrico, ecc.) che in tal modo viene resa partecipe di un processo-produttivo-condiviso di energia; si veda in proposito il video-shock [
video.google.it] <http://video.google.it/videoplay?docid=4779789464965319082&q=energie> . Líimpianto eolico previsto dalle ditte private promotrici a Noto invece eí un impianto espressione di un modo di concepire la produzione energetica in modo centralizzato ad opera di gruppi economici potenti ed avulsi dagli interessi dei territori coinvolti.
6) in altre nazioni europee ( Germania, Danimarca, ecc.) ove vi era stato uno sviluppo dellíeolico eí in atto un ripensamento sullo sviluppo di tali sistemi di produzione e ì líindustria del vento eí entrata in una situazione di blocco. Si cercano pertanto nuovi mercati di sboccoÖî( dossier del giornale tedesco ìDer spiegelî del 14 marzo 2003). Che siano i nostri?
7) In Sicilia si deve cominciare a† parlare di ìdecrescitaî dei consumi† e di riduzione degli sprechi energetici †e non solo† di sostituzione di fonti energetiche.
Queste le nostre perplessit‡, sulle quali chiamiamo le †Associazioni ambientaliste e culturali, le Forze politiche, líAmministrazione Comunale, i Cittadini tutti a riflettere e ad aprire un ampio dibattito, fino ad arrivare a prendere posizioni quanto pi? possibile ponderate e condivise, cosÏ come Ë stato sulle trivellazioni gas-petrolifere.
Date le premesse di cui sopra, in questo frangente, da parte nostra non possiamo, †che invitare il Consiglio Comunale, chiamato ad esprimersi, a fare tutto il possibile per scongiurare il pericolo del Megaeolico a Noto e ad intervenire autorevolmente presso la regione per evitare quanto sopra paventato.
Ci dichiariamo infine pronti e disponibili, con quanti vorranno farlo insieme a noi, a una collaborazione per líelaborazione di un Piano Locale Per Le Energie Rinnovabili che guardi a tutte le energie rinnovabili, coinvolga tutte le forze economico-produttive locali †e che passi preferibilmente per il mini eolico, o per altri sistemi †purchË adeguatamente collocati e con vantaggi diretti e immediati per le citt‡ e i cittadini di queste zone....
Noto† Novembre 2006
Il Comitato per le Energie Rinnovabili e contro le trivellazioni gs-petrolifere in Sicilia