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Venerdì, 12 Gennaio 2007 15:21 IP: 151.63.53.182 Scrivi un commento Invia una E-mail

La diaspora siciliana e la globalizzazione

"Nel tempo dell'inganno universale dire la verit‡ Ë un atto
rivoluzionario.î George Orwell
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La diaspora siciliana e la globalizzazione

(www.laltrasicilia.org) - Quest'anno a rappresentare l'Italia agli Oscar
sar‡ una poesia pi? che una pellicola che ha anche un'altra particolarit‡
che la rende forse unica nella storia del cinema italiano agli Oscar: il
film non Ë recitato in italiano, ma in siciliano, tanto che da noi Ë stato
distribuito con i sottotitoli (persino in Sicilia... sic!). Si tratta di
Nuovomondo diEmanuele Crialese.

Da quando ho visto il film ogni tanto la sera mi soffermo su di un baule
da viaggio di fine Ottocento che tengo ai piedi del letto. Su di esso sono
ancora incise con un punteruolo le iniziali della mia trisavola che, dopo
essere emigrata negli Stati Uniti con la famiglia, decise di ritornare in
Sicilia. AcquistÚ il baule, lo riempÏ e lo affidÚ ai facchini. Come esso
sia arrivato sino a me, tra due guerre mondiali e la sistematica
distruzione di tutto ciÚ che sapeva di siciliano e di popolare tra gli
anni '50 e '70 del novecento, non saprei dire.

La diaspora siciliana, iniziata verso la fine dell'Ottocento e di cui per
breve tempo fece parte anche la mia trisavola, ha portato i nostri
fratelli in giro per il mondo, come semi trasportati dal vento e
scaraventati ai quattro angoli del globo. E dove questi semi hanno trovato
terreno fertile, sono germogliati, ed i loro germogli hanno dato frutti.

E' per questo che, per esempio, oggi il presidente di una multinazionale
come la Mobil (ora Exxon-Mobil) puÚ chiamarsi Lucio Noto, o l'allenatore
della nazionale argentina di calcio Alfio Basile.

I siciliani non sono perÚ l'unico popolo ad aver subito il dramma
dell'emigrazione. In tempi pi? recenti abbiamo visto il popolo indiano
esplodere su tutti i continenti a poco a poco salendo la scala sociale dai
lavori pi? umili sino alla stanza dei bottoni di molte multinazionali.
Gli indiani, al contrario dei siciliani, hanno capito l'importanza della
ragnatela creata da tutti quei figli della "Madre India" dispersi in ogni
angolo del pianeta. E stanno richiamando indietro i loro emigranti
tramutando in oro quella che a prima vista poteva sembrare una sconfitta
oramai la certa: la perdita cioË del loro DNA pi? sano.

In tempi di globalizzazione, o meglio di ritorno ad un mondo globalizzato
quale quello esistente ai primi del novecento, i flussi migratori
diventano reversibili. L'economia moderna, basata pi? sulle idee che sugli
ingenti capitali una volta necessari per intraprendere nuove attivit‡
industriali, rende l'emigrato che ha girato il mondo raccogliendo
esperienze e magari qualche titolo di studio, una specie di mina vagante
capace di sconvolgere i normali flussi di ricchezza sclerotizzati del
novecento, riportandosi indietro il benessere nel frattempo prodotto e per
giunta con gli interessi.
Sotto questo punto di vista per l'Italia l'emigrato meridionale sta
passando da fonte di moneta pregiata (Roma ha lucrato e speculato non poco
sulle rimesse dei meridionali all'estero, lucro poi ovviamente dirottato
al nord...) a potenziale forza rivoluzionaria capace di scardinare i
classici rapporti coloniali tra nord e sud instauratisi all'indomani della
cosidetta "unit‡".

In pi? l'emigrante (o i discendenti dell'emigrante meridionale dei secoli
passati) non sono controllabili dai partiti e dai politici corrotti che
hanno permesso il soggiogamento alle nordiche bramosie del popolo
siciliano (e meridionale in generale) e sono immuni dalla coercizione
culturale alla quale tutti noi siamo sottoposti giorno per giorno
attraverso i media convenzionali.

Ritornando all'India, secondo dati forniti da The Economist, il 68% dei
manager indiani che vivono attualmente negli Stati uniti stanno
assiduamente cercando un'opportunit‡ per tornare a casa. Non si hanno dati
riguardanti i siciliani, visto che da noi la classe politica dirigente non
ha alcun interesse alla cosa, ma possiamo immaginare che non sarebbero
molto diversi da quelli indiani. Il problema Ë che non si fa niente per
attirare imprenditori siciliani indietro dall'estero.

A questo punto la soluzione puÚ essere un'altra: agire dal basso e
spingere i figli della diaspora siciliana ad organizzarsi non solo come
hanno fatto sino ad ora (e cioË per scopi culturali) ma anche con
obbiettivi... rivoluzionari (ci sia consentito il termine, perchË quando
ci vuole ci vuole!): la creazione di gruppi di pressione nelle nazioni di
residenza affinchË la verit‡ su quello che succede in Sicilia esca fuori
dagli angusti circoli culturali, protestando per la mancata approvazione
dello statuto regionale, per la continua messa in onda di film spazzatura
italiani che continuano a diffondere l'idea di Sicilia quale terra di
mafia (La Piovra viene ancora appositamente venduto dalla RAI in giro per
il mondo), organizzando dimostrazioni di fronte alle ambasciate italiane,
creando quei mass media siciliani che noi qui non abbiamo il permesso di
avere (radio, sito internet, TV satellitari).

La rinascita della nostra nazione deve passare attraverso la totalit‡ dei
suoi figli, e solo cosÏ potr‡ avvenire. Ed avverr‡. Ovviamente senza
capovolgere tutto scordandosi poi di quei figli che sono rimasti in
Sicilia: se Crialese nelle interviste parla del coraggio di chi Ë partito,
bisogna anche riconoscere che se la Sicilia Ë ancora una nazione con i
piedi ben piantati sulla sua terra questo lo si deve soprattutto a coloro
i quali hanno avuto il coraggio di restare (o di tornare).

Nuovomondo permetter‡ a tutti i siciliani nel mondo di chiudere il cerchio
del loro peregrinare evocando ed esorcizzando il dramma che pi? di ogni
altro ha segnato (anche inconsapevolmente) la loro storia: quella di un
siciliano in Sicilia che puÚ toccare il passato attraverso un oggetto
testimone di quegli uomini e di quei fatti, quella di un siciliano di
fuori che, figlio di emigrati, Ë idealmente tornato nel grembo della sua
Madre Terra con un film capace di collegare da solo l'anima di Trinacria a
quella di tutti i suoi figli.


L'ALTRA SICILIA - Antudo -(Skype: laltrasiciliantudo)

Movimento politico dei Siciliani "al di qua e al di l‡ del Faro"

[video.libero.it]

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