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melchiorre gerbino  |
vafusex@yahoo.com |
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La polemica con Fernanda Pivano si sposta nella ìdiscussioneî della voce ìbeat generationî italiana, in Wikipedia (a seguire testo integrale come pubblicato in quella voce)-----------------
Lo scrivente, Melchiorre "Paolo" Gerbino, È stato leader storico del Movimento Mondo Beat e direttore responsabile della Rivista "Mondo Beat" (Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 32 in data 30-1-1967). Questo voglio ricordare perchË Fernanda Pivano, Gianni De Martino, Gianni Milano, Matteo Guarnaccia, che a oggi, 5 febbraio 2007, pubblicizzano i loro libri in Wikipedia in questa voce "beat generation" italiana, non si sono potuti sottrarre dal citarvi Melchiorre Gerbino e Mondo Beat. Ma poichË lo hanno fatto, chi diffamando, chi mistificando, chi in maniera errata e lacunosa, io, a mia volta, non posso sottrarmi dall'apportare qui rettifiche e chiarimenti.
In "C'era una volta un beat.10 anni di ricerca alternativa", Arcana Editrice, 1976, libro pubblicato quando di me in Italia non si sapeva pi? nulla, perchË da anni stavo viaggiando per il mondo, l'autrice, Fernanda Pivano, mortifica e stravolge la storia mia personale e quella di Mondo Beat e de La Contestazione, fino a pubblicare un fotomontaggio dove la mia immagine È inserita tra quelle di persone a me sconosciute: nella fantapolitica didascalia di quel fotomontaggio si legge- "Un momento della riunione in casa di Giorgio Bertani a Verona il 1? Novembre 1966: un gruppo di compagni dello P.S.I.U.P. spiega a Vittorio Di Russo, qui nella foto accanto a Paolo Gerbino, allora impiegato dell'Alitalia e futuro leader della tendopoli di Nuova Barbonia, il programma del Partito". Voglio ricordare che in tempi pi? recenti dagli archivi della Central Intelligence Agency È stato reso noto che lo P.S.I.U.P. (Partito Socialista Italiano di Unione Proletaria) fu ideato e sovvenzionato da quella stessa Agenzia per ostacolare l'unit‡ politica tra il Partito Socialista Italiano e il Partito Socialista Democratico Italiano: non mi stupirei perciÚ se Fernanda Pivano, ai tempi della pubblicazione di quel fotomontaggio con quella didascalia, stesse lavorando per la CIA.
Gianni De Martino, È fatto largamente risaputo, si appropriÚ di una copia della mia "Storia documentata di Mondo Beat", prima che questa fosse pubblicata in appendice a "I viaggi di Mel", Marco Philopat, Shake Edizioni, e corse a pubblicarla a suo nome e a nome di tale Marco Grispigni presso l'Editrice Castelvecchi, col titolo "I capelloni, Mondo Beat 1966-1967 storia, immagini, documenti". Non pago di ciÚ, si divertÏ pure a dileggiare la mia immagine, fino a pubblicare un fotomontaggio dove mi si vede bere da un pitale durante uno sciopero della fame. Che Gianni De Martino sia un impostore lo si È visto in Wikipedia stessa, dove alla voce "gianni de martino", ora bloccata e oscurata cautelativamente, si spaccia per "uno dei fondatori della rivista Mondo Beat".
Gianni Milano parla di esperienze a Mondo Beat, che in verit‡ consistettero nell'avermi dato un articolo, che gli pubblicai nel secondo numero della Rivista: quando gli proposi di collaborare come capo-redattore, egli rifiutÚ (la Rivista "Mondo Beat" non era ancora famosa!) e queste furono tutte le sue esperienze a Mondo Beat. Quello che asserisco È verificabile perchË coloro che parteciparono veramente agli eventi di Mondo Beat sono immortalati in centinaia di foto e di articoli dei quotidiani e delle riviste d'epoca, ripresi durante tumultuose manifestazioni pubbliche, contestazioni plateali, sit-in, scioperi della fame, denunce al tribunale di Milano... di Gianni Milano non c'È ombra a Mondo Beat.
Matteo Guarnaccia, anche se in buona fede, nel suo "Beat & Mondo Beat", Stampa Alternativa, 1996, scrive di Mondo Beat e di me una valanga di cose inesatte e lacunose: fosse stato rigoroso, Guarnaccia avrebbe cercato negli archivi dei quotidiani e vi avrebbe trovato una montagna di materiale e il bandolo della matassa della vera storia.
Il colmo È perÚ che la vera storia di Mondo Beat era stata pubblicizzata in questa pagina "beat generation" italiana e ne È stata bannata! L'utente "Tempiese", di cui io non conosco la vera identit‡, il quale a mia insaputa aveva pubblicato la voce "melchiorre gerbino wikipedia", aveva pure a mia insaputa pubblicizzato, in questa pagina "beat generation" italiana, il libro "I viaggi di Mel", di Marco Philopat, Shake Edizioni, in appendice al quale È pubblicata la mia "Storia documentata di Mondo Beat". Un Amministratore di Wikipedia ha perÚ bannato "I viaggi di Mel" da questa voce "beat generation" italiana. Presumo lo abbia fatto avendo constatato che la mia "Storia documentata di Mondo Beat" non È consonante con quelle scritte da Fernanda Pivano e dagli altri tre... E chi gli puÚ dare torto a questo Amministratore?! La mia storia È fuori luogo in questa pagina, perchË È scritta e documentata da chi ha fatto la storia!
Ma il grottesco non È tutto qui, perchË È tutta questa pagina "beat generation" italiana che È un falso storico, architettato da Fernanda Pivano ad usum delphini e ad esaltazione della propria immagine. » falso l'assunto della prima sentenza: "» stata Fernanda Pivano, con le sue traduzioni, a trasferire in Italia la Beat Generation", perchË nË in Italia nË in nessun'altra parte d'Europa si manifestarono mai fenomeni di beat generation, che fu solo e tipicamente fenomeno americano. In Europa si manifestarono, e fecero storia, i Provos in Olanda e La Contestazione in Italia e in Francia. Il Movimento Provo esplose ad Amsterdam il 10 marzo 1966, il giorno stesso del matrimonio della principessa ereditaria Beatrice col tedesco Claus von Amsberg, che aveva militato nella Giovent? hitleriana. I giovani olandesi si sentirono provocati dalla scelta matrimoniale di Beatrice, e reagirono da provocatori (provos) attaccando la carrozza nuziale durante il tragitto, tanto che gli sposi dovettero abbandonarla e a stento trovarono rifugio nella hall di un albergo, mentre le telecamere trasmettevano in diretta mondiale. NË il Movimento Provo si esaurÏ con quell'episodio, ma fece stagione, motivato dai temi del pacifismo e dell'ecologia. Fu un movimento di chiara matrice anarchica: nel primo numero della Rivista "Provo" in prima pagina veniva raffigurata la madre della principessa Beatrice, la regina Giuliana d'Olanda, seduta dietro una vetrina nella postura di una classica prostituta di Amsterdam!... Preso in una retata di provos ad Amsterdam e deportato in Italia sbarcÚ a Linate, il 12 ottobre 1966, Vittorio Di Russo. Io, che mi trovavo allora a Milano, appresi la notizia da un quotidiano e andai a cercarlo, lo trovai, e tre giorni dopo il suo arrivo, il 15 ottobre 1966, con lui e Umberto Tiboni fondai il Movimento e la Rivista "Mondo Beat". Vittorio Di Russo e io c'eravamo conosciuti e frequentati nella prima met‡ degli anni '60 nell'underground della Citt‡ Vecchia di Stoccolma e lÏ io conobbi pure la mia compagna svedese Gunilla Unger, che sarebbe stata il punto di riferimento delle prime ragazze italiane che aderirono a Mondo Beat. Al momemto della fondazione, Vittorio Di Russo, Umberto Tiboni e io concepimmo Mondo Beat come movimento anarchico non-violento, essendo i tre dichiaratamente anarchici: era nella mutazione della non-violenza che ci distinguevamo dagli anarchici tradizionali, che avevano ucciso i re, ed era in questa mutazione della non-violenza che La Contestazione, nata da Mondo Beat, avrebbe trovato denominatore comune generazionale con i Provos olandesi e con la Beat generation americana, ma ovviamente La Contestazione ebbe un suo percorso e una sua fisionomia del tutto originali, perche' La Contestazione si confronto' con la realta' italiana prima, poi con la francese. Che Mondo Beat e La Contestazione siano stati di stampo anarchico È chiaro come la luce del sole: basti solo pensare che il primo colpo di manovella di ciclostile al primo numero della Rivista "Mondo Beat" lo diede Giuseppe Pinelli nella sezione anarchica Sacco e Vanzetti di Milano, dove fu pure offerta a "Mondo Beat" la carta per la stampa. Quando fu stampato il primo numero di "Mondo Beat", Giuseppe Pinelli, Vittorio Di Russo, Umberto Tiboni e io avevamo letto di Jack Kerouac, per citare il personaggio pi? carismatico della beat generation americana, quanto Jack Kerouac aveva letto di noi: niente! E tutto questo sto a dire per fare capire come in verit‡ Fernanda Pivano niente produsse di storico in Italia! Tradusse in italiano, e mediocremente, perchË non È una grande scrittrice ("La mia kasbah"!), testi americani che furono tradotti in diecine di lingue e che sarebbero stati comunque tradotti in italiano: i premi letterari e la fama Fernanda Pivano li deve al potere, che la strombazza ai 4 venti, perche' lei serve biecamente il potere, falsificando la storia per far credere che in Italia non sia successo nulla di memorabile, ma che tutto sia stata moda letteraria, importata grazie a lei dall'America. Fernanda Pivano in ultima istanza serve il Vaticano, che con la prima ondata di contestazione si vide arrivare dentro San Pietro una femminista con un cartello "L'utero È mio e lo amministro io!" e da una seconda ondata verrebbe travolto: confondere la memoria storica e fare affluire altrove i moti spontanei di contestazione, per farli defluire nel qualunquismo, È per il Vaticano questione di sopravvivenza!
Ma che Fernanda Pivano, che chiaramente ispira in Wikipedia questa pagina "beat generation" italiana, sia una mistificatrice reazionaria lo si vede anche e chiaramente dal link di questa pagina con La Contestazione, perche' dove ci si aspetterebbe di trovare Mondo Beat e gli anarchici, si trovano invece citati i comunisti e le loro organizzazioni: si trovano citati cioË quelli che fermarono e fecero defluire La Contestazione! » difatti cosa risaputa che furono i comunisti a fermare a Parigi gli anarchici quando marciavano verso l'Eliseo, da dove Charles De Gaulle era gi‡ fuggito. Si sa bene che De Gaulle andÚ a cercare rifugio da Leonid Breshnev, il capo dell'Unione Sovietica, e si sa bene che Breshnev gli accordÚ protezione a patto che la Francia uscisse dalla Nato. De Gaulle lo promise (e mantenne poi la promessa) e Leonid Breshnev ordinÚ a Waldeck Rochet, il segretario del Parito Comunista Francese, di fermare i contestatori, cioË gli anarchici, e questo fecero i comunisti francesi. » risaputo altresÏ che In Italia il Vaticano fece trovare l'intesa tra la Democrazia Cristiana, sua creatura politica, e i comunisti, e ciÚ con l' inaugurazione della stagione cosidetta del "catto-comunismo", e allora i comunisti sollevarono un polverone, ricordato come "il 68", col quale fecero defluire La Contestazione nel qualunquismo.
Ora, se una qualche comprensione si puÚ avere per il comportamento dei comunisti, che avevano creduto nella dittatura del proletariato, nella guida dell'Unione Sovietica, nel fine che giustifica i mezzi, nessuna comprensione si puÚ avere per Fernanda Pivano!... Nel 1966 Jack Kerouac venne in Italia per dare un'intervista televisiva alla Rai, e subito ebbe Fernanda Pivano messa alle calcagna, fin dentro la Rai stessa, dove Fernanda Pivano tagliuzzÚ e rabberciÚ l'intervista di Kerouac, prima che fosse mandata in onda. Intervistato mentre stava per partire, Jack Kerouac, alla domanda di cosa pensasse di Fernanda Pivano, rispose testualmente -"Una spia ebrea comunista". Che ciÚ abbia detto Kerouac È incontestabile, perchË È la stessa Fernanda Pivano che lo riferisce nel suo libro "C'era una volta un beat", Arcana Editrice, 1976... Come ho gi‡ scritto altrove, per me non fa differenza che Fernanda Pivano possa essere ebrea o turca, con un passato al servizio dei bolscevichi o della CIA: di Kerouac condivido solo l'opinione che sia una spia.
Questa pagina di Wikipedia sulla "beat generation" italiana, da Fernanda Pivano ispirata e gestita, andrebbe cancellata e sostituita con quella americana della "beat generation", integralmente cosÏ come essa È pubblicata in Wikipedia, senza altre aggiunte e senza altri link, solo tradotta in italiano, ma non da Fernanda Pivano!
Melchiorre Gerbino - Copenhagen, 5 febbraio 2007.
dottor Freud Giovedì, 8 Febbraio 2007 03:58 Host: 213-140-6-125.ip.fastwebnet.it
-- CHE FINE HA FATTO MEL GERBINO --
"Complotti" , "fotomontaggi", "infiltrazioni" : Ë quello che qui racconta lo sventurato sig. Gerbino, annettendo tutto e tutti in un cumulo di assurdit‡ e di menzogne con qualche sfumatura di verit‡.
L'anziano provocatore semiprofessionista sfiora poi il ridicolo quando accusa a gran voce la Pivano e il De Martino di mistificazione: avendo la prima pubblicato in "C'era una volta un beat" "un fotomontaggio" - afferma il Gerbino - "dove la mia immagine È inserita tra quelle di persone a me sconosciute"; e il secondo pubblicato un altro fotomontaggio, nel libro " I capelloni", dove si vedrebbe il " leader storico del Movimento Mondo Beat e direttore responsabile della Rivista 'Mondo Beat' (Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 32 in data 30-1-1967)... bere da un pitale durante uno sciopero della fame".
E tutto questo per ordine della CIA, ovviamente !
Ancora una volta - forse credendosi al Maurizio Show - il Melchiorre Gerbino pone se stesso al centro di una cospirazione immaginaria e vacua.
Ci tocca cosÏ sorbirci la petulanza di una specie di sottocultura dell'intrattenimento e della provocazione ad oltranza che - mettendo in imbarazzo parenti, conoscenti e amici - va avanti fino al delirio con accenti offensivi non privi di pretenziosit‡ e di vigliaccheria.
P.S. L'opinione urlata dallo sventurato di Calatafimi non sembra proprio controcultura beat, ma proprio la sottocultura di un perdente radicale
evidentemente fuori di testa o di melone : un "vecchio stronzo" - come direbbero i ragazzi - che ha pure la sfiga di chiamarsi melchiorre gerbino e di credersi davvero il Direttore del manicomio dal quale sembra appena scappato.
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