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LETTERA APERTA AL MINISTRO FIORONI
Egregio Signor Ministro,
sono un semplice e umile docente di scuola primaria. Da diversi anni ormai con una borsa in mano mi chiudo dietro líuscio di casa mia e con coraggio e tanta motivazione mi reco in una scuola, varco la soglia di uníaula e mi confronto con anime innocenti che vivono e tollerano la penuria di mezzi necessari a formare líuomo e il cittadino di domani, alcune volte, guardando un alunno dietro a un banco rotto e zoppicante, spesso seduto su una sedia troppo alta o troppo bassa, metto in discussione il mio operato e mi affretto ad aggiustare il tiro in tempo, affinchÈ, con líarte della maieutica di cui parlava Socrate, si possa tirare fuori quanto di buono cíeí dentro un alunno, tutto ciÚ che una societ‡ distratta, ignorante e spesso cattiva rischia di fare abortire.
Dopo anni di servizio e dopo avere collezionato diverse idoneit‡ allíinsegnamento con i concorsi a titoli ed esami, presto servizio nella scuola primaria con un contratto a tempo indeterminato, ho appreso dai mass-media le Sue proposte finalizzate a vincere la mediocrit‡ e a dare spazio alla meritocrazia e vorrei umilmente esprimere la mia modesta opinione al riguardo.
Sono veramente felice che ci sia un impegno a migliorare il servizio prestato nella scuola italiana, ma non credo che il fatto di sottoporre al giudizio dellíutenza o di un dirigente, per due anni, un collega che ha studiato e superato le prove previste in un concorso sia una strada percorribile senza danni a docenti e alunni.
Tale iniziativa servirebbe soltanto a sistemare la spada di Damocle sulla testa di alcuni giovani colleghi, costretti quindi ad indossare maschere o a ingoiare rospi per due lunghi anni allo scopo di vincere invidie, stupidit‡, ignoranze e cattiverie di poche, ma pericolose persone.
Ribadendo la mia approvazione per uníazione che metta al bando líincompetenza e líapatia, per dare ampio spazio alla meritocrazia, mi permetto, con molta umilt‡, di avanzare una controproposta che a mio avviso risolve il problema perentoriamente, restituendo anche tanta dignit‡ a chi sceglie di impegnarsi nella difficile missione espletata tra i banchi di uníaula scolastica.
Sappiamo tutti che il superamento di semplici prove di un concorso a posti di insegnante nei vari ordini di scuola ha reso possibile líindipendenza economica di molti colleghi, spesso Ë bastato addirittura un corso per conseguire líidoneit‡ necessaria per líimmissione in ruolo tanto anelata, e tutti i colleghi, con competenza e impegno profuso, hanno contribuito al difficile compito di formare una societ‡ pi? istruita e civile, ma sono convinto che, se vogliamo apportare delle radicali modifiche al sistema di assunzione degli insegnanti, bisogna avere il coraggio di bandire ogni palliativo, propongo, quindi, un bando di concorso ogni qualvolta ci fosse líesigenza di ampliare líorganico relativo ai docenti e al personale A.T.A., ma pensando a serie e numerose prove finalizzate ad attestare la indiscussa idoneit‡ del candidato.
Propongo, inoltre, di dare la possibilit‡ ai candidati di essere esaminati allíinterno della provincia di residenza, ma da esaminatori residenti in province diverse e lontane rispetto a quelle dei candidati e degli altri componenti delle varie commissioni.
Egregio Signor Ministro, credo che potrei avanzare, con líumilt‡ che caratterizza la mia indole, ancora qualche altra proposta, ma voglio concludere questa mia modesta riflessione, augurandole sinceramente un sereno e produttivo lavoro, nonchÈ evidenziando la mia disponibilit‡ a rinunciare al mio contratto a tempo indeterminato e partecipare insieme al pi? giovane dei colleghi a un concorso serio e soprattutto utile a dare dignit‡ a una categoria indispensabile, spesso distrattamente, ma offensivamente bistrattata.
Avola, lÏ 22 Settembre 2007
Distinti Saluti
ALESSANDRO BUSCEMI
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