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Lunedì, 10 Novembre 2008 14:00 IP: 89-97-35-72.ip15.fastwebnet.it Scrivi un commento Invia una E-mail

RIGASSIFICATORE:
Le notizie apparse su "La Sicilia" nell'ultima
settimana fanno temere il tradimento del Governo Regionale ed impongono
una manifestazione forte e chiara che sostenga la volont‡ popolare.


Il Comitato Melillese NO RIGASSIFICATORE un anno fa ha inoltrato al
Comune la richiesta di Referendum, ha ricevuto il parere positivo dalla
Commissione Tecnica del Comune di Melilli il 05/12/2007, si attende che
il Sindaco Sorbello con Sua ordinanza (come da Regolamento sul
Referendum) indichi il Referendum sul Rigassificatore entro il 31
Gennaio 2008, stabilendone la data (abbiamo anche inviato una diffida
legale al Sindaco e al Presidente del Consiglio).

Ma al Comune si d‡
tempo al tempo....per strumentalizzare il tempo!!

Come stabilisce la
Convenzione di Aarhus e tutta la normativa Europea e italiana di
recepimento, un impianto di rigassificazione "NON PUO' ESSERE
REALIZZATO SENZA IL PARERE POSITIVO DELLE POPOLAZIONI VICINIORI"
(Melilli, Priolo, Augusta, Siracusa, Belvedere, Citt‡ Giardino,
Villasmundo).
Quindi si sta organizzando
per SABATO 15 NOVEMBRE ALLE
ORE 17.00 UNA GRANDE MANIFESTAZIONE PER LE VIE DI MELILLI PER DIRE NO
AL RIGASSIFICATORE ALL'INTERNO DELLA NOSTRA ZONA INDUSTRIALE GIA' AD
ELEVATO RISCHIO.

C'Ë assoluto bisogno di VOI CON LA MASSIMA PRESENZA
NUMERICA POSSIBLE.
Dateci conferma prima possibile alla email:
norigassificatore@gmail.com o al n. 328.3281502
Antonella Andolina
ed Eugenio Bonomo a nome del Comitato Melillese Vi ringraziano
anticipatamente.
Fate girare la mail ad associazioni ambientaliste,
gente, scout e chiunque puÚ aiutarci a FARCI SENTIRE NUMEROSI.

IL
COMITATO MELILLESE NO RIGASSIFICATORE


SCHEDA:
Il 23 febbraio 2005
Shell Energy Europe ed ERG Power hanno firmato un accordo per lo
sviluppo di un terminale per la rigassificazione di Gas Naturale
Liquefatto (GNL) allíinterno del polo industriale di
Priolo/Augusta/Melilli. La capacit‡ prevista del terminale Ë di 8
miliardi di metri cubi annui (successivamente incrementabile a 12) di
gas, per il quale occorrono circa 110 navi metaniere líanno, da 130.000
/140.000 m3 ciascuna ed il rischio di incidente rilevante aumenterebbe,
considerando il traffico marittimo del Porto di Augusta di vario tipo
ed i convogli marittimi.

Fare il rigassificatore Ë una scelta
irrazionale perchË non tiene conto delle valutazioni scientifiche
degli autorevoli rappresentanti dei comitati che si sono costituiti a
Melilli, Augusta e Priolo per la salvaguardia della salute e della
sicurezza delle comunit‡.
Detto questo, basandosi su dati di
fatto, fare un rigassificatore nella zona Priolo-Melilli Ë una
follÏa, poichÈ si tratta di zona
- non pi? a rischio ambientale,
ma dichiarata IN CRISI AMBIENTALE;
- ad altissima concentrazione
industriale e satura; in caso di scoppio ( si tratta di 12
miliardi/anno di m3 di metano) vi sarebbe, inoltre, l' effetto domino
con gli altri serbatoi;
- ad altissimo rischio sismico;
- vicino a
basi militari ( Augusta e la base nucleare di Sigonella) e quindi a
rischio anche di atti terroristici;
ed inoltre perchË :
-
impianto a rischio rilevante ( i tre serbatoi previsti di GNL da
450.000 m3 equivalgono a oltre 12 milioni di bombole di GPL da 15 kg)

- non vi Ë reale utilit‡ poichÈ la Sicilia gi‡ produce energia
sufficiente, (in Sicilia insistono 5 raffinerie, arrivano due
metanodotti dallíAlgeria e dalla Libia, ed operano diverse centrali
elettriche) e si Ë IN ASSENZA DI UN PIANO ENERGETICO REGIONALE e
NAZIONALE;
- non Ë ECONOMICAMENTE conveniente rispetto alle energie
rinnovabili. (I costi di costruzione sono valutati da 300 a 500 milioni
di euro e lo Stato interviene a garantire la copertura azzerando di
fatto il " rischio d' impresa". All' art. 13, comma 2 della delibera
178/2005 emanata dall' Autorit‡ per l' Energia Ë inserito un " fattore
di garanzia" che assicura, anche in mancanza di utilizzo dell'
impianto, la copertura dell' 80%);
- non Ë socialmente tollerabile,
poichÈ non accettato delle popolazioni residenti ( referendum a Priolo
al 98,71% di No al rigassificatore ).
- non Ë ECOLOGICAMENTE
conveniente: i rigassificatori utilizzano enormi quantit‡ di acqua per
il processo di riscaldamento del gas. L' acqua rilasciata darebbe
effetti negativi sull' ecosistema marino. Líacqua di mare prelevata per
il processo di rigassificazione sarebbe di oltre 22.000 m3/h,
annualmente si avrebbero circa 200.000.000 m3 di acqua di mare
prelevata e reimmessa a mare, con un salto termico di circa -4,5 /-5,0
C?; la reimmissione di acque pi? fredde comporterebbe notevoli
variazioni sul fito e sullo zooplancton, con modifiche sostanziali
sullo stato di pescosit‡ delle acque;
ED ANCORA:
Un impianto di
rigassificazione comporta tutta una serie di problematiche che
aumentano il cosÏ detto ìcarico ambientaleî in ambiente idrico:
-
necessariamente nelle acque di raffreddamento dovranno essere immesse
quantit‡ di cloro attivo, utilizzato come antivegetativo, in grado di
abbattere la formazione di alghe, ecc. che verr‡ a modificare lo stato
ambientale attuale portando alla produzione di cloro-derivati dannosi;
- la realizzazione del terminale marino, nella fase di costruzione dellí
opera, comporterebbe fattori perturbativi per líambiente marino, sia
per la sospensione che per la risospensione dei sedimenti inorganici ed
organici; infatti, la riduzione della trasparenza, la mobilitazione di
sostanze leggere (organiche, nutrienti, metalli, inquinanti in genere),
insieme ad azioni fisiche su strutture biologiche filtranti (branchie)
produrrebbero disturbi pi? o meno intensi su tutte le componenti
ecologiche del sistema marino interessato.

In Italia sono stati
programmati 11 rigassificatori (ripetiamo, contro i 50 esistenti in
tutto il mondo) per una produzione aggiuntiva di 90 miliardi di metri
cubi di gas entro il 2015, cui andrebbero aggiunte le quantit‡ di gas
provenienti dalla Libia e dalla Turchia (progetto blue stream). In
pratica, al 2015 avremmo un surplus di gas, rispetto al fabbisogno
previsto per la stessa data, di circa 70 miliardi di m3.
La Sicilia ha
bisogno di energia? Ebbene, dal momento che, come universalmente noto,
la Sicilia produce una quantit‡ di energia enormemente superiore a
quella che consuma (produciamo il 45% del fabbisogno energetico
Nazionale), la risposta Ë evidente: NON ABBIAMO BISOGNO DI ALTRA
ENERGIA. Qui la martirizzazione di territorÓ e popolazioni ha prodotto
lo sfacelo completo delle nostre ricchezze naturali, una morbilit‡ e
mortalit‡ per tumori, malformazioni neonatali che hanno raggiunto il
5,6% contro un 2% considetato dall'Organizzazione Mondiale della
Sanit‡ come limite massimo accettabile.
Riflessioni con eventuali Commenti:
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