Le valutazioni basate sull’apparenze non sono, di per se, sbagliate.
Necessitano però la consapevolezza della superficialità: cosa che non va intesa in senso
negativo. Vuol dire solo che, esse valutazioni, sono scaturite
da una visione esclusivamente esterna; della sola “scorza”. Rispetto alle
apparenze si viaggia nel campo della legittimità. Per il merito invece,
necessitano migliaia di altre “conoscenze”. In caso contrario si correrebbe il
distruttivo rischio di confondere una verità relativa con un’assoluta.
- Troppo spesso rimuginiamo sul passato o
ci proiettiamo a capofitto nel futuro. Troppo spesso viviamo nella nostra
testa, quando invece dovremmo fare esperienza diretta del mondo. Qui ed ora. La consapevolezza di ciò è l’unico modo per evitare
di essere attratti dal potentissimo vortice del confronto e del giudizio. È
l’unico modo per evitare di considerare assolute cose assolutamente relative.
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La conoscenza è un percorso impegnativo
che tira dritto verso l’umiltà
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