I perché di questo Dossier
Chi controlla il passato, controlla il futuro.
Chi controlla il presente, controlla il passato.
George Orwell
A parecchi anni di distanza dai fatti, il naufragio del Natale '96 è rimasto di stretta attualità sotto diversi punti di vista: giudiziario, giornalistico, culturale ed anche politico. A Siracusa, nel maggio del 2007, è stato assolto il presunto basista dell'operazione, finita in tragedia, in cui persero la vita 283 immigrati asiatici.
Su questa vicenda in tanti si sono pronunciati, in diversa maniera e a vario titolo: politici, giornalisti, intellettuali, gruppi culturali ed organizzazioni in cui si esprime la società civile (spesso, con la pretesa di rappresentarla tutta). Una versione si è imposta da quando (giugno 2001) il caso fu riportato all'attenzione dell'opinione pubblica internazionale dal quotidiano la Repubblica.
Dopo il naufragio (per nulla 'fantasma', come vedremo) e il silenzio calato su una vicenda che sembrava definita, nei suoi contorni generali, già nel marzo del 1997 con l'avvio delle indagini da parte della Procura della Repubblica di Siracusa, sfociate in un processo, il caso fu riaperto da un'inchiesta giornalistica di Giovanni Maria Bellu, inviato speciale del quotidiano diretto da Ezio Mauro.
Il lavoro del giornalista di Repubblica si polarizzò sull'individuazione del relitto della "carretta del mare" affondata nella notte di natale del '96.
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