Il poeta, in un lungo poema di 4040 versi descrive il tormento di Giuda, che dopo essere stato avvicinato da uno scriba, programma il tradimento e conclude con un suicidio la sua vita. |
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ALESSANDRO PATTI Cenni biografici sul Patti a cura di Salvatore Martorana [...]Le
notizie che si hanno sulla vita di Alessandro Patti sono dovute ad
una breve nota autobiografica, scritta di suo pugno ed inviata ad
un tale Alfero in data che non risulta sul foglio, e a qualche ragguaglio
fornitomi dalla nipote Ada. Da queste scarne notizie, si ricava che
nacque ad Avola, il 22 novembre 1894, Antonino Francesco Alessandro
Patti da Francesco, catanese, e da Pasqualina Rizzotti di Avola, figlia
di Antonino, proprietario terriero. Morto d'infarto il padre, a ridosso
dell'anno 1900, il bambino fu affidato dal nonno materno al rev. Francesco
Piccione, il prete cieco, il classicista che ha insegnato latino e
greco ad una miriade di giovani avolesi, dagli ultimi anni dell' '800
fino alla morte, e che indicò, a chi gliene faceva richiesta,
nel Patti il suo successore, quando per motivi di salute e di età
non poté più soddisfare la richiesta di lezioni private
che gli giungevano da tutta la città. Il piccolo Alessandro,
nato in un ambiente religiosamente motivato, trovò l'educatore
dello spirito e dell'intelletto nel sacerdote-precettore, che lo guidò
oltre che all'acquisizione precoce del sapere alla conoscenza dei
testi sacri, all'approfondimento di temi religiosi, alla partecipazione
ai riti sacri, ai quali, divenuto adulto, non presenziò più,
forse solo per il suo naturale riserbo. Conseguita nel 1912, a 18
anni, la licenza liceale, così si chiamava allora e fino agli
anni 60 l'attuale maturità classica, il Patti trascorse un
anno, grosso modo dall'agosto 1912 all'agosto 1913, in Germania, ad
Heidelberg, presso i parenti del cognato, il padre di Ada, e a partire
dall'anno accademico 1913-'14, si iscrisse all'Università di
Heidelberg in Filologia classica e germanica (che equivale alla nostra
Facoltà di lettere classiche). Ritornato in Italia nel 1914,
nel '15 fu chiamato alle armi, rimanendovi fino alla fine della prima
guerra mondiale. Con l'anno accademico 1919-'20 si iscrisse alla facoltà
di Diritto dell'Università di Berna, ma presto abbandonò
l'idea della laurea in Diritto e nel '21 ritornò in Italia.
Di lì a poco partì di nuovo verso Heidelberg per continuare
gli studi classici senza iscriversi all'Università nell'anno
accademico 1922-'23. L'anno seguente rientrò in Italia, ma
lasciò la terra natale nel 1925 per rimanere ad Heidelberg
fino al 1935; in questi dieci anni, concluse gli studi alla facoltà
di Filologia classica e germanica ma non sostenne l'esame di laurea;
nel 1933 sposò una giovane tedesca dalla quale ebbe una figlia,
di nome Angela; nello stesso anno ottenne dal Kultur Ministerium del
Baden il lettorato di Italiano nella Facoltà di Scienze economiche
e sociali dell'Università di Heidelberg. Salvatore Martorana |
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