Nell'era della conquista della Luna e dei pianeti del sistema galileano, si e sentito il desiderio ed il dovere di far rivivere seriamente sulla scena la vita di un grande scienziato italiano che consacro la sua esistenza alla conquista dell'infinito spazio: Galileo Galilei, inventore del telescopio, scopritore degli infil1iti mondi ovverosia pianeti, dell'ammasso di stelle costituenti la cosiddetta «Via Lattea», degli astri da lui detti «Medicei», eccetera.
Il dramma porta in scena i dolori e le persecuzioni che storicamente straziarono la sua vita nella sete di spezzare le «colonne d'Ercole» dello spazio sterminato: oltre la solenne abiura, la condanna al carcere a vita e alla recita per tre anni consecutivi dei salmi penitenziali (stat et sta bit in aeternum), sono noti gli episodi tramandati della tortura, dell'«Eppur si muove!», del «Galileo, hai vinto!» ecc ...
Il dramma, ancora, non intende fare attacco alcuno a confessione alcuna. Tutt'al piu l'attacco puo intendersi fatto a determinati momenti storici della societa civile umana, diffidenti di fronte a qualsiasi innovazione.
Qualche lieve anacronismo, qualche lieve imperfezione storica e da imputarsi alle esigenze artistiche.
L'Autore
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