Per "Tra cespugli e fanghiglia si leva il canto… Poesie" |
Si avverte nell’opera del poeta
Corrado Bono una costante ricerca della fenomenologia dell’amore nel suo
apparire, nel suo evolversi, nel suo concretizzarsi e
nel contempo dissolversi nel sogno che (però) sfiora l’incanto.
Consapevole, del resto traluce
nelle altre raccolte Frammenti di Luce e La Nuova Alba, che i sentimenti più nobili,
come l’amore nell’aspetto cosmico e universale, trovano difficoltà
insormontabili, il poeta definisce, indaga, accorda e disunisce, per ricordare
il poeta Eugenio Montale ne I
limoni.
Ricorre, come è
proprio del suo registro linguistico personale, all’analogia esplicita per
rendere plastica l’immagine poetica, vedi Amore, Come
brina che avvolge ogni cosa / fiore fra foglie incurante del freddo che si nutre del candore.
È proprio il candore che lo guida
verso l’amore umano che supera la banalità e la superficialità per avviarsi
verso una dimensione sempre più umana: l’amore tra gli esseri umani immenso e sublime.
Il poeta celebra l’amore anche
non vissuto, ma intensamente accarezzato, vedi Attesa,
con esplosione emotiva e fremito di vita alla ricerca della fiamma
gemella e nell’auspicio di un incontro da
un lembo all’altro del cielo.
La mitologia (vedi Alfeo
e Aretusa) offre una evidente ti sfioro e ti volatilizzi, ma la magia delle fiamme che s’incontrano perdurerà nel tempo a volte con incanto, altre
con sbigottimento.
L’infiammarsi include però la
volontà di trovarsi in sintonia con la mente dell’altro (vedi Sintonia).
Si avverte la ricerca di una unione affabulante in cui accade una magia
di corpi in sinergia.
In questo viaggio è bandito il
timore, viaggio senza timore (vedi Vivere insieme),
perché si superano le tradizioni nella loro accezione negativa, ma ci si pone
allo sbaraglio, porsi allo sbaraglio (vedi Un istante con te: un’eternità),
incuranti del futuro.
Non c’è bisogno di luoghi
comuni, di frasi logore, ma di atteggiamenti e di parole
autentiche, vedi Autenticità.
Le sofferenze sono intime e
segrete, È taciturna una goccia di pianto che scende. (vedi sempre Autenticità).
L’anelito alla gioia diventa arcano e
incantato richiamo (vedi Gioie).
Il sorso d’affetto è anch’esso arcano,
fluttuante ed effervescente (vedi Sorsi d’affetto).
L’esistenza va avvertita e
percepita con amabilità come il sassolino lanciato in
uno specchio d’acqua (vedi Amabilità).
Il trascorrere del tempo, pur
nella sua inesorabilità, è visto nel suo mistero vitale (fluisce
come vitalità/corso d’acqua infinito) percepito a stento dall’animo (all’usuale
estremità dell’animo) Trascorre stemperato dalla capacità di sognare.
Il sogno non s’adagia
mai … lambisce l’incanto in Crisalide.
Con atteggiamento lieve e appena sussurrato si
disperde l’esalazione delle sensazioni (vedi Intimità).
La raccolta poetica trova la sua chiave di lettura e di interpretazione nel testo intitolato Amore,
dove il poeta evidenzia la sua funzione che è quella di accarezzare l’oceano
e albe infinite pur nella negatività del vivere tra
sassi e deserti/cespugli e fanghiglia.
Ne risulta un valore etico
notevole e scompare, seppure a volte accennata, qualsiasi sfumatura materiale e
corporea come testimonia il testo Voglia,
che posto a conclusione, ripercorre i temi del testo iniziale Amore.
Si esprime in essi la funzione catartica dell’Amore
con la A maiuscola.
Il poeta che accarezza l’oceano
e albe infinite e supera quindi gli ostacoli che si frappongono al
vivere immersi nella luce (luce solare brilla tra fogliame/lucente come cristallo).
Ne consegue un cammino esistenziale calmo, sostando di
volta in volta, per assaporare l’autentica voglia di vivere che ci guida nel
labirinto delle emozioni dei batticuori.
Scosto
e scorgo linfa per voglia:
ingoiare pezzi di cibo
e bramare batticuori. (Voglia)
Maria Barone
Corrado Bono
Tra cespugli e fanghiglia si leva il canto… Poesie
Collana "ARABA FENICE" n. 171
2014, 16°, pp. 56
€ 8,00
ISBN 978-88-98381-95-1