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Ho letto qualche giorno fa di certe esternazioni
che purtroppo confermano lo stato di degradazione inarrestabile dell'intendimento
di Oriana Fallaci. Ho scritto qualche considerazione, che vi mando volentieri,
anche per contribuire un poco al vostro lavoro in difesa di valori che spesso
vengono trascurati o dimenticati dai più.
Cari saluti.Donato
Egregio
direttore,
la lega araba sta usando una tecnica propagandistica chiamata in inglese
"turnspeak", che possiamo tradurre come "ribaltare la frittata",
che funziona cosi':quando attacchi qualcuno devi ribaltare le cose di 180
gradi e sostenere con forza che e' lui che ti attacca.
Siccome la verita' e' esattamente l'opposto dell'informazione disseminata,
diventa psicologicamente difficile opporsi, creando una confusione.
La tecnica di ribaltare la frittata crea una sensazione per cui ci si sente
schiacciati da un eccessiva informazione, creando una coperta di "rumori
bianchi" che rendono molto difficile risalire ai fatti.
Questa tecnica e' stata "inventata" e perfezionata dai nazisti
dopo aver conquistato la Cecoslovachia.
Joan Peters, ex consigliere della Casa Bianca per il medio oriente, scrive:
"il termine venne usato per la prima volta dai giornalisti, per descrivere
la propaganda tedesca dopo aver invaso la Cecoslovacchia." Per ottenere
la simpatia per quell'atto, i tedeschi hanno praticato quello che da allora
e' noto come turnspeak, o la frittata ribaltata.
Hanno ribaltato la colpa dell'invasione sui Cecoslovacchi stessi, accusandoli
di lavorare per far precipitare la regione in una guerra totale. In altre
parole, secondo le notizie diffuse dai nazisti,i cechi erano disposti
a gettare tutta l'Europa in guerra nel tentativo di difendere la loro terra.
Come ha reagito l'Europa a questa bugia? Ci ha creduto. I leader mondiali
decisero che bisognava fare qualcosa per preservare la pace ad ogni costo.
Lo scrittore William Shirer, giornalista in Europa in quel periodo, cristallizzo'
la verita' quando scrisse: " la condizione della minoranza tedesca
in Cecoslovacchia e' un puro pretesto [...] per cucinare uno stufato nella
terra che Hitler desiderava, indebolendola, confondendo ed imbrogliando
gli amici dei cecoslovacchi, nascondendo il vero scopo di Hitler, che era
di distruggere lo stato cecoslovacco ed accaparrarsi il suo territorio.."
(1)
Il fatto che la macchina propagandista araba,impegnata per l'annientamento
di Israele, sta diffondendo da anni la "nozione" che gli
ebrei sono "nazisti" non e' senza
motivo.
Gli arabi cercano di nascondere le loro strette relazioni con i nazisti.
Durante la seconda guerra mondiale i piu' noti leader mussulmani tra cui
Haj Amin Al Husseini lavoravano per i nazisti e incitavano all'intifada
contro gli inglesi. Haj Amin Al Husseini era il gran mufti di Gerusalemme,
oltre ad essere lo zio di Arafat e la sua guida spirituale.
Gli arabi, specialmente l'Iraq si schierarono dalla parte dei nazisti. Nel
maggio del 1941 Al Husseini emise una fatwa: "appello per la guerra
santa contro l'Inghilterra". Il mufti ha largamente diffuso questa
fatwa in Iraq, fomentando la rivolta pro-nazista. il mufti ha ordinato anche
agli arabi americani di schierarsi dalla parte dei nazisti.
Il vero nome di Yasser Arafat e' Abd Al-Rahman Abd Al-Rauf Arafat Al-Qud
Al-Husseini, lui lo ha accorciato per oscurare la sua stretta parentela
con il noto mufti nazista di Gerusalemme. (2)
Saddam Hussein e' cresciuto nella casa di suo zio che si chiamava Khayrallah
Tulfah, che era uno dei leader della rivolta pro-nazista in iraq nel maggio
del '41.
Entrambi, Arafat e Saddam Hussein, furono notevolmente influenzati dal mufti
durante il periodo passato al Cairo negli anni '50.
Mettiamo a confronto la tecnica della frittata ribaltata che abbonda oggi
nei media. in un classico esempio un servizio di notizie occidentali riporta:
"i coloni girano per la Cisgiordania armati sparando a casaccio sui
civili palestinesi" e poi in un altro articolo scrive: "loro (i
coloni) entrano in prigione attraverso una porta ed escono da un'altra."
Un altro esempio ancora piu' lampante e' l'affermazione di Arafat che Israele
e' quello che blocca il processo di pace. La tecnica della frittata ribaltata
ha come leitmotif:
"Israele e' aggressivo ed espansionista"
"Israele non rispetta le decisioni dell' ONU"
In realtà il 14/5/1948 quando Israele dichiaro' la sua indipendenza
venne invaso da un'alleanza formata da Egitto, LIbano, Iraq, Syria, Giordania
e Sudan. La loro motivazione dichiarata fu quella di cancellare lo stato
di Israele in violazione a tutti i trattati internazionali, e della dichirazione
dell ONU del 1947 che ha sancito la divisione di quel fazzoletto di terra
in due stati.
La verita' invece e':
"l'islam militante e' quello intollerante, aggressivo ed espansionista
( dal1948 ad oggi- dove tutte le guerre in atto vedono come causa il terrorismo
mussulmano; Afganistan, India, MO)"
Le frasi ripetute da quelli che usano la frittata ribaltata, i media arabi
e molti media occidentali da loro finanziati e controllati, sono:
1-"le
violazioni dei diritti dell'uomo attuate da Israele sono le peggiori del
mondo"
2-"gli israeliani occupando i territori si comportano da barbari"
la verita' e':In Israele vige una legislazione democratica di tipo
occidentale con una corte suprema che vigila su tutto, mentre "le violazioni
dei diritti umani negli stati arabi sono tra le peggiori del mondo"(esecuzioni
sommarie di pacifisti , chiamati collaborazionisti, dalle bande di "poliziotti"
di Arraffa-t, senza processo, o a volte interrompendo un "regolare
" processo, appesi poi a gambe in su sui tralicci , in piazza
a Ramallah, o legati dietro alle macchine e trascinati per le strade
come trofei, donne senza diritti, alla merce' di uomini che difendono
l'onore della famiglia...)
3-"gli israeliani usano metodi peggiori dei nazisti"
mentre:
"alcuni stati arabi si comportano come dei barbari nei confronti di
minoranze (curdi in Iraq, copti in Egitto, Bahai in Iran...), donne (e'
permesso uccidere in difesa dell'onore della famiglia), e persino
verso i criminali (taglio della mano, decapitazione)"
4-"gli israeliani sono nazisti"
La verita'e':
"molti leader arabi erano dei simpatizzanti del regime nazista o collaboratori
ed ancora oggi- uno dei best sellers piu' venduti nel mondo arabo e' il
libro Mein Kampf"
5-"l'olocausto palestinese"
La verita': l'olocausto e' stato lo sterminio di massa di 6.000.000 di ebrei.
Quello che i palestinesi cercano di far passare per un loro olocausto
e' l'esilio di 600 000 profughi per una guerra scatenata da loro nel 1948,
che oggi sonodiventati 4.000.000 che pretendono di tornare in
Israele, e quindi parlare di olocausto palestinese e' il colmo della
fritata ribaltata.
6-"il governo israeliano e' una banda di ladri"
La verita':
"l'autorità palestinese e' una banda di ladri(delle enormi quantita'
di denaro elargite dall'Onu, dall'Ue e dagli stati arabi al popolo palestinese
praticamente non e' arrivato niente. Quello che non serviva al terrorismo,
finiva in paradisi fiscali. Persino in Bank Leumi di Tel Aviv c'e un conto
di 600 milioni di $ che spetterebbe ai palestinesi ma di cui hanno
la firma solo Arrffa-t e il suo amico e consigliere economico e padrone
del casino'- Rashid.)(" con tutti questi soldi,non e' stato costruito
un ospedale, non e' stato creato un posto di lavoro, non e' stata creata
una fabbrica che non fosse di bombe o di cinture esplosive")
7-"Israele sta avvelenando i pozzi di acqua palestinesi"
Invece,
"sono i palestinesi che in diverse occasioni hanno cercato di avvelenare
le fonti idriche israeliane"(durante gli anni 90, con i virus della
polio modificato a Haderah, e durante questa guerra fu avvelenato il condotto
che porta acqua dal nord a tutta Israele, vicino a Taibeh.)
8-"Israele e' uno stato terrorista"
La verita':
"l'autorita' palestinese e' un entita' terroristica"( dimostrato
da tutti i documenti sequestrati in cui e' Arrafa-t in persona che autorizza
i pagamenti ai terroristi, tutti suoi dipendenti.)
9-"Israele non vuole la pace"
La verita':
"Arafat non vuole la pace"( ha rigettato tutte le offerte! d'altronde,
qualsiasi stato con la pur minima parvenza democratica- rischia
di limitare il suo potere assoluto che dura dal 1965)
10-"Israele rifiuta le proposte di pace arabe"
La verita':
Gli ultimi furono i sauditi, che da un lato fanno proposte di
pace, ma nello stesso giorno organizzano un teleton televisivo in cui
raccolgono milioni di $ per quelli che fanno degli attenati suicidi
in Israele. Che pace vogliono allora?
11-"Sharon e' un criminale di guerra"
La verita': Sharon e' stato prosciolto da tutte le accuse il tal senso rivoltegli
ed anzi, ha vinto una causa negli USA contro il TIMES
che cercava di attribuirlgli delle colpe simili.
Invece,
"arafat e' un criminale di guerra" , ma forse e' prima un terrorista
e un criminale comune. E' lui l'uomo che ha inventato il rapimento
degli aerei, e' lui che ha ordinato la strage di Maalot, e' lui che ha ordinato
il massacro degli atleti Israeliani alle olimpiadi di Monaco, e' lui che
ha ordinato telefonicamente l'uccisione dei due diplomatici
americani e un belga rapiti nel 1973 a Khartum in Sudan, di cui sia
la CIA sia i servizi segreti rumeni hanno la registrazione telefonica,
come scritto nel libro di Ian Pacepa, ex capo dei servizi segreti rumeni
sotto Ceaucescu... e' stato Arraffa-t che ha ordinato la strage
agli aeroporti di Roma e Vienna nel Dicembre 1985, 17 morti e 85 feriti
a Fiumicino,lista molto parziale...)
12-"bisogna togliere il premio nobel a Peres"
Invece: "il premio nobel per la pace dovrebbe essere tolto ad Arafat"(
E' lui che ha violato gli accordi per il premio che gli e' stato assegnato.
Infatti- lo spirito di Oslo era- si rinuncia a qualsiasi violenza e tutti
i problemi si devono risolvere sul tavolo delle trattative.Arraffa-t ha
scelto invece il terrorismo al tavolo delle trattative...)
13-"Israele commette crimini di guerra"
Invece:
"Arraffa-t ed altri stati arabi commettono regolarmente dei crimini
di guerra", basta pensare su quello che hanno fatto gli iracheni ai
curdi o al Kuwait, quello che hanno fatto gli iraniani ai Bahai..quello
che fanno i polizzioti del ANP ai cosiddetti collaborazionisti...
14-"israele spara a casaccio sui palestinesi"
Invece:
Sono i terroristi al servizio di Arraffa-t che girano armati per i
terrirtori,e sparano sulle macchine civili o sulla gente a casaccio nei
centri commerciali.
15-"la stampa israeliana e' totalmente asservita al governo"
La verita':In Israele esiste una stampa libera come in qualsiasi democrazia
occidentale, che spesso e' ipercritica verso il governo, mentre chi
osa criticare Arraffa-t, viene eliminato come e' succeso al direttore
della TV palestinese, e come hanno tentato di fare al giornalista arabo
con cittadinanaza israeliana- Yusuf Samir, rapito e torturato dalla "polizia"
di Arraffa-t di Betlemme, perche osava criticare il Rais.
D'altronde, nei media arabi, anche dei paesi considerati moderati come Egitto,
non si stampa niente prima di aver avuto un nulla osta dalle autorita'!
16-"i luoghi santi mussulmani sono minacciati da Israele"
La verita':
"sono i luoghi santi ebraici minacciati dai mussulmani (tomba di Giuseppe
a Nablus, Sinagoga di Gerico- entrambe bruciate.)"
17-"gli israeliani trasformano moschee e chiese in sinagoghe"
"In realta' sono le sinagoghe e le chiese che vengono trasformate in
moschee"( I mussulmani costruiscono regolarmente le loro mosche
sopra i luoghi santi degli altri. a Gerusalemme hanno costriuto una moschea
che sovrasta il santo sepolcro e pretendono di fare altretanto a Nazareth)
18-"gli ebrei vogliono distruggere la moschea di Al Aqsa"
Invece, e' il Wakf mussulmano che sta distruggendo i reperti
archeologici nel monte dei templi, per eliminare le prove dell' legame storico
tra gli ebrei e la loro terra."
19-"gli arabi non godono di nessun diritto in Israele"
Frase riportata vergognosamente da diversi media italiani, l'ultimo il settimanale
oggi,
mentre "Gli arabi israeliani sono gli unici che godono di diritti civili
in uno stato democratico e di un livello di vita superiore ai loro fratelli
residenti al di fuori di Israele"
20-"i cristiani non godono di nessun diritto in Israele"
Frase completamente falsa come sa qualunque cristiano che e' andato in Israele.
21-"i villaggi arabi sono circondati da recinti di filo spinato, come
prigioni"
La verita':
"sono gli insediamenti israeliani quelli circondati da filo spinato
per difendersi dagli attentati"
22-"i palestinesi vivono nella regione da migliaia di anni"
e anche: "le pretese dei legami storici e religiosi degli ebrei
con la terra e con Gerusalemme non sono compatibili con i fatti della
storia.."
La verita':
"Sono gli ebrei che hanno vissuto in questa terra da migliaia di anni,
mentre le pretese dei palestinesi sui loro legami storici e religiosi con
la terra sono dei falsi storici" (come testimoniano i viaggiatori
nel 18 e 19 secolo tra cui i cristiani Mark Twain,Chateaubriand e
persino Carlo Marx e come testimoniano i censimenti dell' impero ottomano
del 1870 e 1905 che dimostrano che gli ebrei erano sempre la maggiranza
a Gerusalemme.)
23-"i media israeliani incitano all'odio religioso verso i mussulmani"
La verita':
"sono i media arabi che incitano all'odio religioso verso gli ebrei"(
basta vedere le TV palestinesi o quella dei Hezbollah, quella egiziana Iqra,
la TV Sauduita, Shariya, ANN, Iraq TV, non serve capire la loro lingua
per vedere l'incitamento incessante all' odio e alla guerra santa!)
24- Gli israeliani terrorizzano le citta' palestinesi.
La verita':
"E' l'ala armata dell' ANP, brigata dei martiri di Al Aqza,
che semina il terrore nelle citta' israeliane" ( sono gli uomini di
Arraffa-t, che hanno rivendicato la maggior parte degli attentati suicidi
in Israele, a Gerusalemme, Tel Aviv, Haifa, Netanya, Hadera, Rishon Le-Zion,
Petah- Tikva, Beer-Sheva...)
25-"sono gli ebrei che bloccano la democratizzazione degli stati arabi"
La verita':
"Sono i leader arabi quelli che bloccano la democrazia nei loro stati"(infatti-
noi non ricordiamo nessun leader arabo che sia stato sostituito perdendo
delle elezioni. Il modo di sostituire i leader nel mondo arabo e'
con un colpo di stato militare o degli estremisti religiosi.)ed ogni volta
che si profila un ombra di soluzione al conflitto tra arabi e israeliani,
viene scatenata un ondata terroristica per minare l'accordo e per evitare
una soluzione che puo' portare ad una parvenza di democrazia, recepita come
la vera minaccia dai dittatori arabi.
26-"i terroristi palestinesi sono dei martiri"
Mentre
i veri martiri sono le vittime del terrorismo palestinese.
Arriviamo al dunque direttore.
Che i media arabi e altri occidentali al loro servizio diffondano
le notizie con la tecnica della frittata ribaltata, e' "normale".
Che lo faccia un giornale rispettabile come La Stampa, attraverso
gli editoriali di Barbara Spinelli, e' degradante per il giornale stesso
e per i suoi lettori.
Si potrebbe sospettare che la Spinelli sia ignorante e scriva di argomenti
che non conosce.
Anche se cosi' fosse , ormai avrebbe dovuto imparare, visto che le
abbiamo mandato tantissimi documenti, a partire dalle foto del Mufti
con Hitler, della sua corrispondenza con Himmler, in cui da' dei suggerimenti
pratici per rendere piu' efficace la "soluzione finale"
e sollecita l'invio degli ebrei ungheresi ad Auschwitz.
Possiamo sospettare che pur avendoli ricevuti, la Spinelli non
li abbia letti, ed e' ancora piu' grave.
Perche' nei suoi editoriali, la Spinelli continua a propinare ai lettori
de La Stampa proprio la frittata ribaltata?
Perche' questa scelta editoriale?
Invitiamo la Stampa ad aprire un dibatitto democratico e siamo pronti
ad affrontare la Spinelli su qualsiasi terreno, per dimostrare che
quello che scrive e' una frittata ribaltata e strinata.
Daremo la massima diffusione a questa lettera, che speriamo serva ad aprire
un dibattito basato sui fatti e non sui pregiudizi.
Speriamo che questa scelta editoriale infelice, non abbia
come unico obiettivo di portare a La Stampa dei sostegni economici
da parte dei soci arabi della Fiat, perche' in quel caso, e' tutto tempo
sprecato, e questa lettera sara' cestinata per poter continuare a servire
ai lettori le frittate strinate e ribaltate della Spinelli..
Cordialmente
dr Cludia Collina
dr Yosef Tiles
1."From Time Immemorial" by Joan Peters, 1984
2.The Mufti of Jerusalem, Haj Amin al-Husseini was later the notorious Nazi
who mixed Nazi propaganda and Islam. He was wanted for war crimes
in Bosnia by Yugoslavia. His mix of militant propagandizing Islam
was an inspiration for both Yasser Arafat and Saddam Husein: He was also
a close relative of Yasser Arafat and grandfather of the current Temple
Mount Mufti. "Arafat's actual name was Abd al-Rahman abd al-Bauf Arafat
al-Qud al-Husseini. He shortened it to obscure his kinship with the notorious
Nazi and ex-Mufti of Jerusalem, Haj Muhammed Amin al-Husseini." Howard
M. Sachar, A HISTORY OF ISRAEL (New York: Knopf, 1976). The Bet Agron
International Center in Jerusalem interviewed Arafat's brother and sister,
who described the Mufti as a cousin (family member) with tremendous influence
on young Yassir after the Mufti returned from Berlin to Cairo. Yasser Arafat
himself keeps his exact lineage and birthplace secret. Saddam Hussein
was raised in the house of his uncle Khayrallah Tulfah, who was a leader
in the Mufti's pro-Nazi coup in Iraq in May 1941.
Dai
voltafrittate alla Disinformazione
di Donato Giaffreda
Ho letto l'amena difesa d'ufficio della politica israeliana fatta dai dottori Collina e Tiles, e resto alquanto perplesso sulla loro fiducia che ci sia qualcuno disposto ad avallare le loro farneticazioni. Accusano la stampa internazionale, e l'opinione pubblica, di prestarsi al gioco della frittata rivoltata, e dopo, con numerose considerazioni, ne danno l'esempio più lampante, mostrando apertamente di essere maestri del gioco al punto che potrebbero aprire un ristorante di sole frittate, tale da far una concorrenza spietata alla famosa Mère Poulard del Mont Saint-Michel, la bontà delle cui omelettes è famosa nel mondo. Quella che i due dottori in questione fanno, per usare termini più consoni, non è che la vecchia buona "disinformazione", che da sempre risponde alla tecnica di mescolare informazioni false alle vere, distorcendo dati storici e dando degli avvenimenti di cui si parla una visione completamente parziale, ma così convinta da ingenerare nei lettori dubbi e perplessità. Ma bisogna, oggi, veramente non avere più il senso della vergogna per far passare gli invasori del 1948 per vittime, e coloro che furono cacciati dai loro villaggi, dalle loro case, dai loro campi, per aggressori. Gli Israeliani di oggi, che all'ombra delle armi americane non smettono di voler allargare i confini del loro stato, di impadronirsi di sempre nuovi pezzi di territorio arabo creando sempre nuovi insediamenti di coloni, sono dunque le vittime del terrorismo arabo. Un popolo che da cinquant'anni vive nelle tende, e che fronteggia l'arroganza israeliana e il suo esercito con le pietre e senza delle reali forze armate, è dunque il popolo aggressore e terrorista. Cari dottori Collina e Tiles, vi hanno dato l'incarico di condurre una campagna di stampa, a mezzo "disinformazione" programmatica e sistematica, onde recuperare qualche consenso in favore di Israele, la cui politica ingiusta e il cui militarismo sono noti a tutto il mondo e indicati e condannati a chiare lettere da molti governi e da numerose Risoluzioni delle Nazioni Unite. Ma per credere alla vostra versione distorta del problema mediorientale, bisognerebbe che il mondo intero si addormentasse e si risvegliasse popolato di allocchi e di poveri di spirito, bisognerebbe che tutti i libri di storia sparissero e che sparissero anche i giornali, i giornalisti e le televisioni, che bene o male una certa informazione riescono sempre a darla. Dovrete anche dimostrare che le Nazioni Unite sono controllate dal potere arabo, e come mai non c'è una sola risoluzione che imponga ai Palestinesi di cessare la loro lotta o di restituire territori occupati. Chi ha occupato territori altrui? E chi deve restituirli? Come mai fino all'ultimo giorno dell'amministrazione Clinton erano in corso trattative e invece da quando in Israele è Primo Ministro il Signor Sharon è cominciata la guerra? Quali sono i reali progetti di pace di Sharon? Quali sono, semplicemente, i suoi "reali progetti"?Che zone e che ruolo prevedono per il popolo palestinese? Nella vostra lettera avete confermato, tra l'altro, ciò che avevo fatto notare nel mio articolo su Oriana Fallaci. Anche secondo voi, poiché c'è stato un Olocausto, quello che ha visto come vittime gli Ebrei, per una distorta e bizzarra nemesi, la storia dovrebbe a vostro parere da allora in poi assolvere a-priori ogni comportamento, anche i più ingiusti, anche i più criminali, messo in atto dallo Stato d'Israele. Come dire, quando le vittime diventano i nuovi oppressori, non è più giusto indignarsi, perché hanno acquisito il diritto di tormentare indisturbati chiunque. Questa è la lezione d'imparzialità che vorreste trasmettere, questa è la vostra 'obiettiva' lettura dei fatti, che vorrebbe gettare solo fumo su un problema che è noto e chiaro a tutti quelli che vogliono capire e che conoscono un po' di storia del nostro tempo. Valori a senso unico, appunto, come dicevo nel mio articolo. Un cordiale buon lavoro.
Gentile Signor Elio Tocco,
invio alla rivista di Urso, e anche a Lei, la mia risposta, per ringraziarla
della lettera di Sofri, che ho letto con molto interesse, e per precisare
il mio punto di vista sullo Stato d'Israele. C'è qualcosa che non
capisco, nel mondo della cultura, della politica, e del giornalismo, ed
è che su certi temi, se non si è allineati con una certa opinione
ufficiale, conformistica, doverosa, direi quasi da etica ufficiale, si finisce
immediatamente con l'essere bollati per quanto di peggio possa esserci nella
scala dei disvalori umani. Come dire che a volte non ci sono scelte, che
non è concessa l'alternativa di vedute, e che o si pensa in un certo
modo o si passa nel campo della negatività assoluta. Mi scusi, ma
le sembra normale che chi non si allinea pedissequamente alla politica liquidazionista
di Sharon venga immediatamente bollato di nutrire un "farneticante
odio antiebraico", e di essere un "conformista orfano di Stalin"?
Qui c'è un'equazione perversa che si cerca di far passare come una
verità teologale e che invece non è che una propaggine della
propaganda che emana ogni giorno dalla bocca stessa del primo ministro israeliano.
L'equazione è: contrario alla politica israeliana = antisemita mosso
da odio antiebraico. Ma mi chiedo io, non è forse possibile essere
contro Sharon, contro la sua politica mirante a distruggere l'identità
palestinese, e amare nello stesso tempo gli Israeliani e voler tutelare
lo Stato d'Israele? Perché se non ci si allinea con Sharon si diventa
razzisti, antisemiti, e si passa per gente che accusa Israele di un nuovo
nazismo? Non le sembra che sia questo, il vero conformismo richiesto sul
problema mediorientale, e che si rischi l'isterismo accusando tutti quelli
che sostengono le ragioni palestinesi di antisemitismo e di veterocomunismo?
Sinceramente, non mi sembra di aver mai odiato lo Stato d'Israele o i suoi
abitanti, né il prendere a cuore il problema nazionale palestinese
ha mai voluto dire per me desiderare la liquidazione dello Stato Ebraico
e una nuova dispersione dei suoi abitanti nelle diverse contrade del pianeta.
Quello che ho sempre contestato ( in conversazioni private, naturalmente,
perché non sono un personaggio pubblico ) è la 'politica'
israeliana nei riguardi delle popolazioni arabe circostanti e dei Palestinesi
in particolare, e dunque i dirigenti d'Israele e l'impostazione che hanno
sempre dato al problema dei rapporti col mondo arabo. Che ci sia una parte
del mondo arabo che ancora non digerisce la presenza dello Stato d'Israele
è vero, ed è vero che ci sono ancora forze che vorrebbero
sparisse dalla carta geografica (ma Israele, non vorrebbe che sparissero
i Palestinesi?...). Ma alcuni decenni sono trascorsi dalla nascita di questo
Stato, e quella che era una totale incompatibilità credo vada via
via attenuandosi in favore di una mutua accettazione di coesistenza fondata
su confini sicuri e sicuro riconoscimento da parte dell'altro. Credo che
le forze moderate siano maggioritarie nel mondo arabo, e credo che le loro
richieste, appoggiate da numerose risoluzioni dell'ONU, avrebbero dovuto
riscuotere più seria considerazione, proprio perché non andassero
a radicarsi maggiormente le altre forze, quelle che rifiutano il dialogo
e che non concepiscono altra politica con lo Stato d'Israele che quella
dello scontro frontale e della totale incompatibilità. La domanda
è: i dirigenti israeliani hanno mai desiderato realmente una coesistenza
pacifica con i Palestinesi? E questo non tanto nei primi tempi, quando la
tensione esistente rendeva questa ipotesi semplicemente illusoria, ma piuttosto
da dieci o vent'anni a questa parte, quando le nuove generazioni di entrambe
le comunità hanno cominciano ad essere meno infestate dall'odio e
ad essere animate unicamente da un grande e disperato bisogno di sicurezza
e di pace. La domanda attuale, urgente e angosciosa, è: può
un progetto di pace essere messo in opera sotto il governo del Signor Sharon?
Possono l'apertura di spirito e lo spirito di tolleranza necessari alla
soluzione di questo problema gravissimo e quasi cronico essere individuati
in una personalità come quella di Sharon, che da trent'anni non mostra
di poter concepire, nei confronti del popolo palestinese, che un solo sentimento
e un solo progetto, quelli della liquidazione o, al massimo, della emarginazione?
Ogni volta che Sharon si riavvicina al potere ricominciano a muoversi i
carri armati, ricominciano le stragi, lo stato di guerra torna ad insediarsi
sovrano. Queste sono mie farneticazioni o dati di fatto? Ai tempi di Barak
non eravamo a questo punto, e ai tempi dell'amministrazione Clinton, allorché
fino al suo ultimo giorno si cercò una soluzione, non si era in stato
di guerra. Mi sembra che proprio con Sharon tornino sempre, puntualmente,
a regnare sovrani l'odio, la discriminazione e, inevitabilmente, lo stato
di guerra. Quando Sofri chiede l'amore per lo Stato d'Israele, io mi chiedo
chi scriverà una lettera a Sharon e alla stampa israeliana chiedendo
l'amore per il popolo palestinese. Non è la stessa cosa, certo, non
c'è stato uno sterminio dei Palestinesi da parte dei Nazisti, ma
non è necessario aspettare, mi dico, che Sharon abbia ammazzato 6
milioni di Palestinesi per cominciare ad amarli e a desiderare che i loro
bambini crescano in case e non più in tende e che giochino con pistole
giocattolo e non con pistole vere. Credo che in Israele desiderino amore
ma non siano molto pronti a darne, almeno a guardare certi loro dirigenti,
che vorrebbero l'amore, la fiducia, l'approvazione della comunità
internazionale in modo del tutto gratuito, non facendo assolutamente niente
per meritarli, volendo cioè anche carta bianca su qualunque tipo
di politica il loro appena mascherato desiderio espansionistico li porti
a seconda del momento ad adottare. Io penso che gli stessi Israeliani siano
molto mal serviti dai loro dirigenti, e che spesso la loro reale caratura
di libertà e democrazia sia stata inquinata, avvelenata, obnubilata,
dall'oppressiva politica di certi dirigenti che, scegliendo la mano forte,
lo scontro, l'odio, e lo stato di tensione permanente, costringono il paese
a vivere rinchiuso in se stesso e gli impediscono di stabilire altri rapporti,
e anche solo di concepire la possibilità di nuovi contatti e di un
nuovo equilibrio, fondato sul mutuo riconoscimento, con le popolazioni circostanti.
Quanto alla politica attuale di Sharon anche Sofri parla chiaro, ad un certo
punto della sua lettera, ed è implicitamente d'accordo sul fatto
che oggi sia oggettivamente difficile, molto difficile amare lo Stato d'Israele.
Credo appunto che la sua lettera dica questo, che verso uno Stato che ha
diritto di esistere non bisogna smettere di avere sentimenti positivi solo
perché si rende autore di una politica odiosa, e che dunque si può,
o si deve, scindere le due cose, ed è lecito criticare a voce alta
una politica criminale senza per questo smettere di affermare il sostegno
all'esistenza dello Stato che la commette, anche perché uno Stato
non può essere identificato con certi suoi dirigenti (esattamente
come io non identifico l'Italia con Berlusconi, tanto per intenderci). Quando
Sofri considera la politica del governo israeliano accecata e sciagurata,
e si augura che decida di ritirarsi da solo dai territori occupati, non
dice niente di diverso da quello che dico io, ma non viene in mente a nessuno
di considerarlo un pazzo farneticante mosso da odio antisemita! Sarà
perché poi ha aggiunto un corollario importante, quello dell'amore
doveroso per Israele. Ma l'amore, aggiungo io monotonamente, è come
certi valori, e non funziona mai a senso unico. Cordiali saluti.
D.G.
Giovanni
Codovini, Storia del conflitto
arabo israeliano palestinese. Tra dialoghi di pace e monologhi di
guerra, 2002, 8°, pp.390, € 19,90
Una
chiara e obiettiva ricostruzione delle vicende storico-politiche,
sociali, economiche, religiose e culturali che hanno scosso la Palestina
dalla fine del XIX secolo ai nostri giorni. Da una parte la tormentata
nascita dello Stato di Israele, preceduta dal diffondersi dell'ideale
sionista e dai pioneristici insediamenti dei coloni nella terra dei
propri antenati; dall'altra, l'affermarsi di un nazionalismo arabo
e di una coscienza politica palestinese, fino alla fondazione dello
Stato palestinese e ai conflitti che ne sono seguiti. Un ricco apparato
documentario - per esempio con tutti i testi dei trattati di pace
dei quali si è persa memoria; inoltre schede e tabelle informative
fanno di questo libro uno strumento indispensabile per comprendere
una delle aree più 'calde' del mondo e per avere sotto mano
tutti gli elementi per ricostruire le posizioni delle varie parti
in causa. |
Libreria
Editrice Urso
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