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REGISTRAZIONE AUDIO DEGLI INTERVENTI: Michele Urso - Antonino Muccio 1 - Paolo Pantano - Benito Marziano - Antonino Muccio 2 - Corrado Bono - Orazio Parisi Chi è Edgardo Gelli?
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Il Passatore Stefano Pelloni detto il Passatore (o, definizione di Pascoli, il Passator cortese) (Boncellino di Bagnacavallo, 4 agosto 1824 – Russi, 23 marzo 1851) è stato un brigante italiano, attivo nella Romagna del primo Ottocento. Il soprannome gli venne dal mestiere, ereditato dal padre, di traghettatore sul fiume Lamone; era chiamato anche Malandri, dal cognome della donna che sposò un suo bisavolo. Nato nel 1824 a Boncellino di Bagnacavallo, paese nel cuore della Romagna, a una trentina di chilometri da Forlì, fu ucciso nel marzo 1851 a Russi dalla gendarmeria pontificia. Frequentò in gioventù una scuola privata, che tuttavia abbandonò alla terza elementare, dopo innumerevoli bocciature. Il lavoro di traghettatore lo mise in contatto con numerosi contrabbandieri, ladri e briganti che in quel periodo attraversavano le terre romagnole, cosa che ebbe sicuramente influenza nel suo passaggio alla criminalità. Evaso dalla prigione nella quale scontava la pena per omicidio colposo e datosi alla macchia, organizzò una banda audace ed agguerrita che operò per tre anni nelle Legazioni Pontificie tenendo in scacco la gendarmeria. Un tratto caratteristico del modo di operare della banda fu l'occupazione di interi paesi (Bagnara di Romagna, Cotignola, Castel Guelfo, Brisighella, Forlimpopoli ecc.), attuata per mettere a sacco le abitazioni dei cittadini più ricchi. La sua attività ebbe termine nel marzo 1851 quando fu tradito da uno dei suoi uomini e individuato in un capanno nei pressi di Russi da parte della gendarmeria pontificia, rimanendo ucciso nello scontro a fuoco che ne seguì. Le sue imprese ispirarono la musa popolare della rievocazione orale (che enfatizzò la sua generosità, divenuta leggendaria) e quella colta, da Arnaldo Fusinato a Giovanni Pascoli (che nella poesia Romagna idealizzò la sua figura evocandolo, appunto, come Il Passator Cortese). Una celebre canzone popolare romagnola recita: «Cantato: Questa è la triste storia di Stefano Pelloni Parlato: su Forlimpopoli è scesa la notte Cantato: tutta la gente già chiusa in teatro Parlato: c'è l'intervallo poi s'alza il sipario Cantato: fra dieci uomini in mezzo alla scena Parlato: Con un sorriso saluta la folla Cantato: Li vuole tutti inchinati ai suoi piedi Parlato: Ad uno ad uno gli portano i soldi Cantato: e una fanciulla dagli occhi di mare I connotati de il Passatore differisco notevolmente dalla iconografia che lo ha reso famoso, così somigliante a un brigante abruzzese. In realtà Stefano Pelloni era alto intorno al metro e settanta centimetri, una statura giusta per la metà del secolo XIX in Romagna, aveva i capelli neri, gli occhi castani e la fronte spaziosa. In particolare il viso, di forma oblunga e di colorito pallido, non presentava barba. All'epoca, alla voce segni particolari del Passatore, veniva indicato sguardo truce; ciò è possibile poiché Stefano Pelloni presentava una bruciatura di zolfo sotto l'occhio sinistro. Da fonti che fanno riferimento a RadioNK, sembra risultare che l'aggettivo cortese, proclamato dal Pascoli, almeno in riferimento alla povera gente, non sia usurpato. Alla figura del Pelloni è intitolata la 100 km del Passatore, una competizione podistica che dal 1973 si svolge annualmente con partenza da Firenze e arrivo a Faenza. |
![]() (1993) Edgardo Gelli in giacca nera con occhiali, canta assieme a Cristina Dei (alla sua destra) nelle feste folcloristiche di Romagna |
![]() Antonio Rametta, Vento, 2004, 8°, pp. 68, € 7,00 (...) Giovanissimo poeta di appena sedici anni, è al suo esordio, ma nonostante l'età, dalle sue riflessioni, così si possono definire i versi, emerge una sensibilità che avvolge e conduce per mano lungo il percorso di vita per lui appena iniziato. La raccolta permette di comprendere le tensioni emotive di un ragazzo di fronte ai dubbi e ai dilemmi dell'uomo e dell'umanità intera. Gabriella Tiralongo ![]() |