Novità del mese Offerte del mese Acquista per informazioni per informazioni conten Acquista Offerte del mese Novità del mese

Benvenuti sul sito della Libreria Editrice Urso, dal 1975 un angolo di cultura ad Avola. Novità del mese Offerte del mese Acquista per informazioni Edgardo Gelli
SPAZIO A CURA DELLA
LIBRERIA EDITRICE URSO

e-mail info@libreriaeditriceurso.com
vedi Catalogo Libreria Editrice Urso
Catalogo aggiornato
scarica IN PDF scarica IN WORD

E VAI COL LISCIO…
PRESTO RIAVREMO CON NOI IL NOSTRO GRANDE AMICO EDGARDO GELLI… RIUSCIREMO A FARGLI MUSICARE QUESTO SUO BRANO IN UN NOSTRO INCONTRO?


NotoNoto di sera

fotoURBINO 2019
CITTÀ CANDIDATA
CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA

ascoltaCARA URBINO, la canzone che Edgardo Gelli ha dedicato a questa bellissima città

Tempi duri

EDGARDO GELLI, MITICA VOCE DELL'ORCHESTRA CASADEI,
SI È TRASFERITO AD AVOLA

gelli“Incontro una signora / bellissima d’oriente / mi dice sono Avola / e vivo in riva al mare….” inizia con questa strofa la “Canzone di Avola” che un grande interprete della canzone di Romagna ha composto e dedicato alla città esagonale che lo ha stregato a tal punto da decidere di fare le valigie e trasferirsi da Urbino. Parliamo di Edgardo Gelli, cantante sassofonista   popolare negli anni Settanta, romagnolo doc, allievo della famosa insegnante di canto bolognese, Ada Scaglioni, che ha composto due versioni della canzone, una melodica, l’altra una tarantella, in perfetto stile romagnolo. Era l’ottobre del 1969 quando debutta con l’orchestra Casadei, gruppo noto in tutto il mondo con il quale ha inciso una fra le più belle canzoni che rimarranno nella storia della musica “Romagna mia” che gli ha tributato il titolo di “Voce della Romagna”. Anche lui non si è potuto sottrarre al brivido di salire sul palco dell’Ariston di Sanremo. Era il 1974, la ventiquattresima edizione del festival, con l’orchestra di Raoul Casadei partecipa alla manifestazione con la canzone “La canta”, di Casadei – Cuccioli - Pedulli, ad interpretarla è proprio lui, canzone che non va in finale, perché vince la Zanicchi, ma che ottiene una grande popolarità e un buon lancio nazionale. La canzone racconta di grandi piazze, di barocche cattedrali, di cavalieri in armi, di una pianura di mandorli fiorita che si risplende da Cava Grande, del Nero D’Avola che il mondo può invidiare. Il testo della canzone suggella un amore incondizionato per la città, nato come un colpo di fulmine, a maggio del 2006, ma diventato già maturo da indurlo a lasciare Urbino. “Sono ad Avola grazie al mio amico Paolo Cicciarella, eravamo suoi ospiti e mi sono innamorato di questa città tanto che ho detto a Franca, mia moglie, trasferiamoci. Mi trovo ben qui, la gente è semplice, di una certa cultura, con grandi idee, qui riesco a comunicare e soprattutto riesco a scrivere, non mi blocco. Il clima è magnifico, fa bene alla mia salute” racconta Gelli con quella sua voce calda e suadente ricordando le sue melodie, quelle che lo hanno reso famoso tanto da essere inserito nel “Dizionario delle orchestre romagnole -100 anni di musica da ballo di Romagna”. “Non sono più giovane, non posso spingere oltre, ma ho nell’animo di creare un’orchestra qui” accenna, con un’espressione gioiosa, ai suoi progetti per il futuro che lo vuole ad Avola per “almeno sette anni”.

Gabriella Tiralongo
in LA SICILIA di domenica 11 marzo 2007

logoGelliIN RICORDO DELL'INCONTRO DI AVOLA IN LABORATORIO DEL 26/3/2008 per ''Gli incontri culturali in pizzeria'' presso "I GIARDINI DI NOTO" Ristorante Pizzeria Bar Contrada Fiumara - Noto, laboratorio di democrazia culturale con miniconferenze a tema imposto. Tema dell'Incontro: La politica nell'epoca del disincanto. Moderatore: Francesco Urso. Tecnico del suono: Salvatore Elera. Ospite d'onore il cantante-musicista Edgardo Gelli.

REGISTRAZIONE AUDIO DEGLI INTERVENTI: Michele Urso - Antonino Muccio 1 - Paolo Pantano - Benito Marziano - Antonino Muccio 2 - Corrado Bono - Orazio Parisi

Edgardo Gelli in 'Piccolo fiore' dal vivo

Edgardo Gelli con Liliana in 'Quando calienta il sole' dal vivo


Gelli in 'Eternamente' dal vivo

Edgardo Gelli in 'Petit fleour' dal vivo

Chi è Edgardo Gelli?

GelliGelliII cantante-sassofonista Edgardo Gelli nasce a Corniolo di Santa Sofia, nell'Appennino romagnolo. Allievo della famosa insegnante di canto bolognese Ada Scaglioni, ben presto entra in orchestre da ballo. La prima è quella di Gigi Zagari, poi per un anno è con "Ely Neri" e per cinque anni con "Silvano Prati", suo insegnante di sassofono. Nel 1966/67 nasce il complesso "Edgardo Gelli e i Mattatori" composto dallo stesso (sax-voce). Giorgio Cortini (tastiere). Pier Giuseppe Flamigni (clarino), Alberto Parmiani "Padre Mariano" (batteria), Adolfo Berardi "Ado Raldi" (chitarra-voce). L'incisione di alcune canzoni di successo, molto gettonate nei juke box. danno grande popolarità a Edgardo Gelli, che gli permette di debuttare il 27 ottobre 1969 a Goro con l'orchestra Casadei. E' un periodo importante per il bravo cantante che incide con Casadei, oltre a "Romagna mia", alcune fra le più belle canzoni che rimarranno nella storia della nostra musica: "La mia gente" e "Verso casa mia". Il 15 giugno 1974 esce dall'orchestra Casadei e. dopo avere diretto una formazione di nove elementi denominata "Liscio 70", nel 1976 debutta con l'orchestra che porta il suo nome. Sono con lui, fra gli altri, Franco Perini (tastiera). Adamo Dormicchi (batteria), prof. Alfredo Pagliardini "Ciulla" (tromba-chitarra-basso-voce), Giorgio Giacomi (sax-clarino. Tony Psotti (fisarmonica), Claudio Santini (trombone), Gino Santini e le cantanti Fiorella, Titti e Tiziana Paci. Dopo alcuni anni di intervallo per un cambio di attività, nel 1986 entra nell'orchestra "La Storia di Romagna" e nel 1988 riparte con un nuovo gruppo "I Fratelli della Romagna" composto da: Marco Lascialfari poi Antonello Guerra (clarino-sax). Riccardo Casacci (sax), Ivano Pescari (fisarmonica-tastiere). Edgardo (basso), Anna (pianoforte-tastiere), Silvano Grilli (batteria) e le cantanti Viviana poi Elisabetta e Gioia. Nel 1992 "I Fratelli della Romagna" si sciolgono e Gelli interrompe la sua attività per poi ritornare con un quintetto composto da: Fabrizio Palazzi (fisarmonica-tastiere), Gianiuca Grossi (tastiere-voce), Dante Balducci (trornba) e Simota (voce solista. Le versioni della canzone "Romagna mia" interpretate da Edgardo Gelli hanno fatto il giro del mondo decretando questo cantante "La voce di Romagna".
Adesso vive felicemente ad Avola in - cantando tutti noi.

Il Passatore
Gelli e LilianaGelli e LilianaEdgardo Gelli e Liliana Calabrese Urso in 'Il passatore'

Stefano Pelloni detto il Passatore (o, definizione di Pascoli, il Passator cortese) (Boncellino di Bagnacavallo, 4 agosto 1824 – Russi, 23 marzo 1851) è stato un brigante italiano, attivo nella Romagna del primo Ottocento. Il soprannome gli venne dal mestiere, ereditato dal padre, di traghettatore sul fiume Lamone; era chiamato anche Malandri, dal cognome della donna che sposò un suo bisavolo.

Nato nel 1824 a Boncellino di Bagnacavallo, paese nel cuore della Romagna, a una trentina di chilometri da Forlì, fu ucciso nel marzo 1851 a Russi dalla gendarmeria pontificia.

Frequentò in gioventù una scuola privata, che tuttavia abbandonò alla terza elementare, dopo innumerevoli bocciature. Il lavoro di traghettatore lo mise in contatto con numerosi contrabbandieri, ladri e briganti che in quel periodo attraversavano le terre romagnole, cosa che ebbe sicuramente influenza nel suo passaggio alla criminalità.

Evaso dalla prigione nella quale scontava la pena per omicidio colposo e datosi alla macchia, organizzò una banda audace ed agguerrita che operò per tre anni nelle Legazioni Pontificie tenendo in scacco la gendarmeria.

Un tratto caratteristico del modo di operare della banda fu l'occupazione di interi paesi (Bagnara di Romagna, Cotignola, Castel Guelfo, Brisighella, Forlimpopoli ecc.), attuata per mettere a sacco le abitazioni dei cittadini più ricchi.

GelliGelliTra le gesta più celebri del Passatore si ricorda quella di Forlimpopoli, svoltasi nella sera del 24 gennaio 1851. Con la sua banda il brigante assaltò, durante una rappresentazione, il teatro (oggi teatro Verdi, XIX sec.). Saliti sul palcoscenico, all'apertura del sipario, puntarono le armi contro gli spettatori ordinando loro di dare un "contributo pecuniario".

La sua attività ebbe termine nel marzo 1851 quando fu tradito da uno dei suoi uomini e individuato in un capanno nei pressi di Russi da parte della gendarmeria pontificia, rimanendo ucciso nello scontro a fuoco che ne seguì.

Le sue imprese ispirarono la musa popolare della rievocazione orale (che enfatizzò la sua generosità, divenuta leggendaria) e quella colta, da Arnaldo Fusinato a Giovanni Pascoli (che nella poesia Romagna idealizzò la sua figura evocandolo, appunto, come Il Passator Cortese).

Una celebre canzone popolare romagnola recita:

«Cantato:

Questa è la triste storia di Stefano Pelloni
In tutta la Romagna chiamato il Passatore.
Odiato dai signori, amato dalle folle
Dei cuori femminili incontrastato re.

Parlato:

su Forlimpopoli è scesa la notte
il cielo è cupo e pieno di pioggia.

Cantato:

tutta la gente già chiusa in teatro
lungo le mura serpeggia il mistero.

Parlato:

c'è l'intervallo poi s'alza il sipario
si sente un urlo si leva il terrore.

Cantato:

fra dieci uomini in mezzo alla scena
Spunta la sagoma del Passatore.
Questa è la triste storia di Stefano Pelloni
In tutta la Romagna chiamato il Passatore.
Odiato dai signori, amato dalle folle
Dei cuori femminili incontrastato re.

Parlato:

Con un sorriso saluta la folla
Poi guarda i palchi dei ricchi padroni

Cantato:

Li vuole tutti inchinati ai suoi piedi
In compagnia di venti scudoni.

Parlato:

Ad uno ad uno gli portano i soldi
Nel loro cuore c'è l'odio e il terrore

Cantato:

e una fanciulla dagli occhi di mare
Chiama il Pelloni gettandogli un fiore.
Questa è la triste storia del Passator Cortese
Che sul Lamone un giorno morì per tradimento.
Portato lungo i borghi per farlo disprezzare
Ci fu per lui chi pianse, chi un fiore gli gettò»

Il passatore

I connotati de il Passatore differisco notevolmente dalla iconografia che lo ha reso famoso, così somigliante a un brigante abruzzese. In realtà Stefano Pelloni era alto intorno al metro e settanta centimetri, una statura giusta per la metà del secolo XIX in Romagna, aveva i capelli neri, gli occhi castani e la fronte spaziosa. In particolare il viso, di forma oblunga e di colorito pallido, non presentava barba. All'epoca, alla voce segni particolari del Passatore, veniva indicato sguardo truce; ciò è possibile poiché Stefano Pelloni presentava una bruciatura di zolfo sotto l'occhio sinistro.

Da fonti che fanno riferimento a RadioNK, sembra risultare che l'aggettivo cortese, proclamato dal Pascoli, almeno in riferimento alla povera gente, non sia usurpato.

Alla figura del Pelloni è intitolata la 100 km del Passatore, una competizione podistica che dal 1973 si svolge annualmente con partenza da Firenze e arrivo a Faenza.
(Da Wikipedia, l'enciclopedia libera).

con l'orchestra 'Storia di Romagna'
(1993) Edgardo Gelli in giacca nera con occhiali,
canta assieme a Cristina Dei (alla sua destra)
nelle feste folcloristiche di Romagna

EVENTI E ACCADI...MENTI DA SEGUIRE
GIORNO PER GIORNO

 NOVITA' NELLE NOSTRE PAGINE
Libreria Editrice Urso
e-mail
info@libreriaeditriceurso.com per informazioni Acquista Offerte del mese Novità del mese
sito internet https://www.libreriaeditriceurso.com

acquistaAcquista


CERCA
nel sito con

 

Urso-Avola

 

 

SEGNALA il nostro sito

il nostro sito