Ciccio, libraio editore, di Giovanni Stella |
14-03-2007 inserito da ciccio; categoria La nostra storia. ![]() Se Alessandro Manzoni fosse vissuto in quest'epoca, dopo un'escursione ad Avola, probabilmente avrebbe cosÏ iniziato il suo capolavoro letterario, mutando i nomi dei protagonisti da Renzo e Lucia in Ciccio e Liliana, rappresentandoli in una storia di vita ordinaria nel Novecento in versione di fine millennio. Diversi dal romanzo di manzoniana memoria personaggi, episodi, trame, ma uguale il tema: l'amore per la vita, bene supremo da conquistare, qui per il tramite della letteratura, perciÚ del libro. ![]() Ruota la testa enorme ornata dalla folta chioma e incorniciata da un paio di grandi occhiali che si muovono in saliscendi via via che arriccia il naso per una delle sue consuete risate e, con voce squillante e dal tono fra serio e faceto, apre le due lunghe braccia, per dirigere come un maestro di musica quella orchestra che gli sta davanti. Tre persone - Ë il massimo che lo spazio concede - si dimenano fra un libro, una rivista, una "quisquilia", ammirando con occhio carezzevole e fugace quella bella fanciulla che telefona al moroso, mentre gli altri aspettano pazientemente sul marciapiede davanti alla porta il loro turno per entrare nel palcoscenico e svolgere il ruolo di solisti, o primi attori, contentandosi intanto di esercitare il ruolo di comparse. Spesso i primi attori si attardano a non lasciar la scena ad uno ad uno, preferendo andar via tutti insieme, come avveniva negli anni Trenta e Quaranta ai frequentatori notturni del palco della musica (usato nelle sere d'estate come una sorta di circolo ricreativo all'aperto), per evitare che chi resta cominci a sparlare di chi Ë appena andato via. Capita nel frattempo di veder apparire Liliana, nascosta fra i libri a cagione della sua esilit‡, intervenire nel di scor?so, o di assistere ad una incursione di Marco, futura speranza editoriale, il quale reclama un gelato a Ciccio che lo rabbonisce ´Ti fa maleª. Tra un discorso, una battuta e l'altra, un "personaggio" e l'altro che si alternano nella recita (´» la casa che li portaª.... direbbe un amico d'antica memoria ora scomparso), si svolge il teatro della vita di paese, nel Sud della Sicilia, giardino del mondo. E si scrive la storia, quella con la esse minuscola fatta di piccoli episodi ed eventi del quotidiano, che probabilmente Ë pi? importante di quell'altra con la consonante maiuscola che narra dei grandi eventi e che forse pi? interessa pochi uomini. In fondo il presente non esiste. Mentre si scrive, si parla, si legge, il presente Ë gi‡ passato. Ricordare dunque per riessere, perciÚ rivivere, ecco il problema. Per dirla con Eduardo De Filippo ´ha dda pass‡ 'a nuttataª. Il tempo scorre piacevolmente nella Libreria Urso, dove si esercita in permanenza la sagra del libro, unico vero protagonista di questo teatro che Ë anche il centro e il cuore del mondo e dell'uomo e lo aiuta appunto a vivere. Quel buco o ´covoª come affettuosamente lo chiama l'altro Urso, Alessandro, avolese da trent'anni emigrato in Canada ma col cuore qui, si appresta a festeggiare le nozze d'argento col libro e l'editoria e rammenta i quattro lustri gi‡ passati con una dedica su papiro a firma degli amici che Ciccio tiene alle spalle sopra la testa come una corona. Accanto alla quale Ë fissata anche una maschera teatrale in miniatura, per ricordare a ciascuno il suo ruolo nella recita del teatro della vita, e un palloncino pronto, all'occorrenza, ad essere gonfiato e immediatamente subito sgonfiato all'orecchio di qualcuno che tenta di sollevarsi da terra... Ma in quel luogo si va anche per acquistare libri, e se ne trovano di ogni genere e specie: antichi e moderni, di tutti gli editori, italiani ed esteri, oltre quelli da lui editi, ovviamente, e, se si cerca un libro che non c'Ë, Ciccio assicura che si puÚ avere in meno di una settimana, semprechÈ gli si lasci un acconto, altrimenti finisce come lo Zufolo di Giuf‡. Quando vado fuori, una delle prime cose di cui vado in cerca Ë la libreria; ma posso dire che solo la famosa libreria parigina "Shakespeare and Company" - fondata nel 1901 da Silvia Beach, frequentata da gente famosa e no, di tutto il mondo, e ora gestita da George Whitmam, che con Urso, pur nella differenza di et‡, ha molti tratti in comune in quanto a disponibilit‡ umana, simpatia, occhio esperto e vigile, bont‡ d'animo -, mi procura lo stesso fascino di questo buco. E sar‡ quest'angolo di vita e di cultura, dove gli incontri sono ancora l'unica possibilit‡ che resta in provincia per cogliere le tensioni del mondo, a rappresentare nel terzo millennio che avanza, ancora pi? e meglio di oggi, la storia e la civilt‡ di un piccolo paese dal nome sdrucciolo, posto ai piedi degli Iblei, in terra di Sicilia, luogo di questo pianeta.
Giovanni Stella Riceviamo con particolarissima emozione queste parole dall'AMICO Tonino... Ciccio, libraio editore, attento e distratto, interessato e non, dolce e scorbutico. Ciccio Ë tutto e il contrario di tutto, ma un solo aggettivo penso lo rappresenti in modo univoco. Un aggettivo che non ha nÈ sinonimi nÈ contrari. Ciccio Ë un "Amico". Con tutta la stima che ho, un suo amico e collega di tante venture e sventure. Antonino Masini | Invia ad un Amico | 668 letture |