Ciccio, libraio editore, di Giovanni Stella
14-03-2007 inserito da ciccio; categoria La nostra storia.
ciccioQuel luogo nel cuore di Avola, posto a mezzogiorno, fra uno snodo non interrotto di strade, dove Mazzini e Garibaldi padri del Risorgimento italiano si abbracciano nelle vie che li ricordano...
Se Alessandro Manzoni fosse vissuto in quest'epoca, dopo un'escursione ad Avola, probabilmente avrebbe cosÏ iniziato il suo capolavoro letterario, mutando i nomi dei protagonisti da Renzo e Lucia in Ciccio e Liliana, rappresentandoli in una storia di vita ordinaria nel Novecento in versione di fine millennio.
Diversi dal romanzo di manzoniana memoria personaggi, episodi, trame, ma uguale il tema: l'amore per la vita, bene supremo da conquistare, qui per il tramite della letteratura, perciÚ del libro.

libreriaNasce cosÏ, pi? per gioco (ch'Ë la cosa pi? seria della vita) e per scommessa, che per intenzione di lunga durata, l'idea della Libreria, ponendo radici in un luogo fisso ad una attivit‡ che Ciccio Urso gi‡ svolgeva in forma itinerante. Con alle spalle una esperienza politica di sessantottino convinto - squattrinato ma onesto, reduce da numerosi lunghi viaggi nel mondo (vizi entrambi rimasti tali) - e la duplice passione, ch'Ë amore, per Liliana e per il libro: la prima conquistata impalmandola, l'altro legato a sÈ in via definitiva con l'apertura di quel buco, posto a Capo Sud d'Europa, perciÚ la libreria ultima (uscendo) o prima (entrando) nell'antico continente. Non pi? di venti metri quadri, dove i libri trovano allocazione da terra al tetto, negli scaffali, nella vetrina e anche accalcati fra loro e in piccoli mucchi negli angoli e financo agganciati con chiodo e fil di ferro nella parte interna della vecchia porta a due ante (qui detta alla "palermitana") che un lucchetto in precarie condizioni di funzionamento tenta di preservare da intrusioni notturne. Poi c'Ë lo scagno, ossia un tavolinetto che non si vede pi? essendo stracolmo di libri, riviste, giornali, penne, gomme, computer, stampante, annunci vari, messaggi d'amici, aforismi captati parlando, raccolti da Ciccio che li trascrive, scritti recenti d'autori locali pubblicati, anche sulla Rivista dal colore grigio verde, "Gli Oratori del Giorno", fondata nel 1927 da Titta MadÏa sr che lui agita, mostrandola ai presenti ed alla cui forma grafica si Ë ispirato per creare la collana editoriale di monografie "I quaderni dell'Orso". Dietro quella pila di libri che giace sopra (ma anche sotto) la scrivania s'affaccia sorridente e sornione lui, Ciccio, il libraio, che nel frattempo ha esteso il vizio, diventando anche editore, piccolo ma non minore.
Ruota la testa enorme ornata dalla folta chioma e incorniciata da un paio di grandi occhiali che si muovono in saliscendi via via che arriccia il naso per una delle sue consuete risate e, con voce squillante e dal tono fra serio e faceto, apre le due lunghe braccia, per dirigere come un maestro di musica quella orchestra che gli sta davanti.
Tre persone - Ë il massimo che lo spazio concede - si dimenano fra un libro, una rivista, una "quisquilia", ammirando con occhio carezzevole e fugace quella bella fanciulla che telefona al moroso, mentre gli altri aspettano pazientemente sul marciapiede davanti alla porta il loro turno per entrare nel palcoscenico e svolgere il ruolo di solisti, o primi attori, contentandosi intanto di esercitare il ruolo di comparse.
Spesso i primi attori si attardano a non lasciar la scena ad uno ad uno, preferendo andar via tutti insieme, come avveniva negli anni Trenta e Quaranta ai frequentatori notturni del palco della musica (usato nelle sere d'estate come una sorta di circolo ricreativo all'aperto), per evitare che chi resta cominci a sparlare di chi Ë appena andato via. Capita nel frattempo di veder apparire Liliana, nascosta fra i libri a cagione della sua esilit‡, intervenire nel di scor?so, o di assistere ad una incursione di Marco, futura speranza editoriale, il quale reclama un gelato a Ciccio che lo rabbonisce ´Ti fa maleª. Tra un discorso, una battuta e l'altra, un "personaggio" e l'altro che si alternano nella recita (´» la casa che li portaª.... direbbe un amico d'antica memoria ora scomparso), si svolge il teatro della vita di paese, nel Sud della Sicilia, giardino del mondo. E si scrive la storia, quella con la esse minuscola fatta di piccoli episodi ed eventi del quotidiano, che probabilmente Ë pi? importante di quell'altra con la consonante maiuscola che narra dei grandi eventi e che forse pi? interessa pochi uomini.
In fondo il presente non esiste. Mentre si scrive, si parla, si legge, il presente Ë gi‡ passato. Ricordare dunque per riessere, perciÚ rivivere, ecco il problema. Per dirla con Eduardo De Filippo ´ha dda pass‡ 'a nuttataª.
Il tempo scorre piacevolmente nella Libreria Urso, dove si esercita in permanenza la sagra del libro, unico vero protagonista di questo teatro che Ë anche il centro e il cuore del mondo e dell'uomo e lo aiuta appunto a vivere.
Quel buco o ´covoª come affettuosamente lo chiama l'altro Urso, Alessandro, avolese da trent'anni emigrato in Canada ma col cuore qui, si appresta a festeggiare le nozze d'argento col libro e l'editoria e rammenta i quattro lustri gi‡ passati con una dedica su papiro a firma degli amici che Ciccio tiene alle spalle sopra la testa come una corona. Accanto alla quale Ë fissata anche una maschera teatrale in miniatura, per ricordare a ciascuno il suo ruolo nella recita del teatro della vita, e un palloncino pronto, all'occorrenza, ad essere gonfiato e immediatamente subito sgonfiato all'orecchio di qualcuno che tenta di sollevarsi da terra...
Ma in quel luogo si va anche per acquistare libri, e se ne trovano di ogni genere e specie: antichi e moderni, di tutti gli editori, italiani ed esteri, oltre quelli da lui editi, ovviamente, e, se si cerca un libro che non c'Ë, Ciccio assicura che si puÚ avere in meno di una settimana, semprechÈ gli si lasci un acconto, altrimenti finisce come lo Zufolo di Giuf‡.
Quando vado fuori, una delle prime cose di cui vado in cerca Ë la libreria; ma posso dire che solo la famosa libreria parigina "Shakespeare and Company" - fondata nel 1901 da Silvia Beach, frequentata da gente famosa e no, di tutto il mondo, e ora gestita da George Whitmam, che con Urso, pur nella differenza di et‡, ha molti tratti in comune in quanto a disponibilit‡ umana, simpatia, occhio esperto e vigile, bont‡ d'animo -, mi procura lo stesso fascino di questo buco.
E sar‡ quest'angolo di vita e di cultura, dove gli incontri sono ancora l'unica possibilit‡ che resta in provincia per cogliere le tensioni del mondo, a rappresentare nel terzo millennio che avanza, ancora pi? e meglio di oggi, la storia e la civilt‡ di un piccolo paese dal nome sdrucciolo, posto ai piedi degli Iblei, in terra di Sicilia, luogo di questo pianeta.


Giovanni Stella

a pag. 535 di Una vita - Opere 1989-2003



Riceviamo con particolarissima emozione queste parole dall'AMICO Tonino...

Ciccio, libraio editore,
attento e distratto, interessato e non, dolce e scorbutico. Ciccio Ë tutto e il contrario di tutto, ma un solo aggettivo penso lo rappresenti in modo univoco. Un aggettivo che non ha nÈ sinonimi nÈ contrari. Ciccio Ë un "Amico".
Con tutta la stima che ho, un suo amico e collega di tante venture e sventure.


Antonino Masini
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