Per Gioacchino Mazzone, di Giovanni Stella
11-09-2008 inserito da ciccio; categoria Obituario. Obituario
Ieri sera al Circolo Unione di Avola, seduti fianco a fianco, come spesso, ci siamo lasciati con il consueto saluto: Arrivederci professore; ciao Giovanni.

Ma come scrisse Montale: Cosi' il tempo inesorabile scorre / poi improvviso d'un balzo s'arresta.

Fortemente addolorato non riesco a capacitarmi della scomparsa del professore Gioacchino, uomo di rara sensibilita' e signorilita', impeccabile nel portamento e nei rapporti interpersonali, colto e semplice come sono i grandi.
Giovanissimo (novello iscritto al Circolo Unione) ebbi modo di conoscere il papa' del professore, fondatore e veterano del sodalizio, uomo di forte tempra, ma di autentico affetto che riponeva anche in me.
Non appena facevo ingresso in sala mi vedevo gratificato del suo sorriso e del caffe' che prontamente ordinava al bidello, don Paolo, che fu anche messaggero dell'ultima sua volonta': Me li salutate e ringraziate tutti, quelli del Circolo...



Quando questo episodio, anni dopo, resi noto al professore Gioacchino, si commosse nel ricordo del padre, che ancora quanti lo conobbero ricordano e stimano.

Col professore Gioacchino i nostri rapporti erano di antichissima data, sfiorando quasi mezzo secolo.

In tutto questo tempo, ininterrotto, la stima, la simpatia, il rispetto e anche líaffetto si Ë reciprocamente ispessito e incrementato, sÏ da fare di Lui uno di quei pochi e rari uomini di cui la mia memoria conserver‡ traccia perenne.

Parlare adeguatamente di Lui come cultore della scienza farmacologia, cultore poi anche e soprattutto dei rapporti umani, disponibile, sensibile e affettuoso verso gli amici, forse necessiterebbe un libro e non solo poche pagine.

Merita almeno qui ricordare che figlio di uníagiata famiglia avolese, con notevoli possedimenti terrieri, Gioacchino abbracciÚ gli studi tutti, diplomandosi al liceo classico Gargallo di Siracusa, fino a conquistare la cattedra di professore Ordinario di Chimica Farmaceutica e Tossicologia nellíUniversit‡ di Catania, apprezzato docente da tutti i colleghi díItalia, con al suo attivo numerose pubblicazioni e interventi nei molteplici Congressi e Convegni nazionali e mondiali cui apprezzatamente partecipÚ.

Raggiunto il limite di pensionamento universitario si trasferÏ ad Avola, citt‡ natia, dove alternava le sue energie ñ ancora tante - fra la gestione della farmacia realizzata con la coadiuvazione del figlio Salvo che ora la dispone interamente e la cura dei fondi rustici, sua passione, tantíË che dimorava in una villetta realizzata allíinterno di un fondo.

Io lo ricordo e lo ricorderÚ sempre come uno degli amici pi? cari, come una persona la cui nobilt‡ díanimo era pari al suo sorriso che mi dispensava ogni volta che ci incontravamo.

Cultore dei miei scritti avevo in lui un lettore attento, puntuale del quale mi sentivo onorato.

Ora aveva acquistato ñ †precedendomi nel dono che gli avrei fatto ñ dal libraio editore Urso il libretto di mia figlia Cetty sulla ricostruzione storica breve di Avola.

Lui stesso me ne aveva dato notizia: ìSai lího gi‡ letto e lího passato ai nipoti. Eí bene che anche loro imparino a conoscere la nostra Avolaî, aveva concluso col consueto sorriso.

Quello che si Ë portato appresso e che assieme a Lui ci mancher‡ tanto.



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