A me piace pensare al cammino come fosse diviso in tre parti anche per la conformazione fisica del percorso.
La prima parte puo' aiutare a svuotarsi e a staccarsi dalla quotidianita'; ti mette subito a dura prova con un modo nuovo di porsi con se stessi e gli altri. Come se fossi una bottiglia che prima del cammino e' piena, piena perché riempita dal frastuono del modo di vivere '''attuale''' ma che non e' detto che rispecchi la tua vera natura.
Partendo la svuoti piano piano.
La seconda parte, piu''''piatta''' da Burgos ad Astorga, puo' permettere di rimanere per un certo periodo senza troppi pensieri, né di meta né di come si e' stati. Vi e' la necessita' di rimanere per un periodo '''vuoti''' per prendere coscienza di sé senza contaminazioni.
La terza parte, il '''camino de la Vida''', la Galizia, torna ad essere di nuovo verde e ricca d’acqua e puo' essere interpretata come un riempirsi di nuova vita, riempirsi di cio' che piace di se stessi e di cio' che il camino ha insegnato.
Tornando a casa puoi essere piu' consapevole e cercare solo cio' che ritieni importante.