sabato 5 marzo h 17.00 al Museo Archeologico di Gela (CL)
presentazione del libro Ombre di Felicita'
''Lo leggero''' mi
disse, con quello sguardo difficile da smentire,
tipico di chi sa gia' che un
secondo libro sarebbe nato di li' a poco.
Lei lo voleva leggere, aveva 18 anni.
Quando
ho avuto la conferma della pubblicazione di 'Ombre di Felicita'', ho avuto due
sentimenti contrastanti: da un lato, una felicita' (senza ombre) che e' difficile
da descrivere; dall'altra, un senso che non saprei meglio definire se non col
termine 'paura', perche' in quel momento ho capito che una parte di me sarebbe
stata 'pubblica'. Dal foglio word, custodito gelosamente nel mio computer, si
sarebbe passato presto ad un libro messo in bella
mostra in libreria, in biblioteca, nei principali siti internet di vendita
online.
e' stato come … immaginare ad occhi aperti di rimanere nudo, all'improvviso, al centro di una piazza.
Senza possibilita' di
difesa o di copertura.
Un'immagine raccapricciante, lo so.
Sono orgoglioso di
stare oggi con voi, in questo luogo che porta con se' molti ricordi impossibili
da cancellare.
Grazie al Preside Corrado Ferro, grazie alla Professoressa
Orlando per aver fatto in modo che
questo incontro si potesse fare. In questo modo, riesco a condividere con voi,
ragazzi, e con tutti i vostri insegnanti, alcuni dei quali miei ex docenti,
questa emozione.
Un libro e'
innegabilmente l'immagine sfuocata, indefinita, di una parte dell'autore, sia che questa emerga in maniera conscia o meno. Non so dire
pero' se e quanto questo libro sia parte di me e quanto invece frutto di
fantasia e di osservazioni maturate nel corso degli anni.
Spettera' ai lettori dare un giudizio; a me, di
avere pazienza.
So solo che ho condito tutto con una certa ironia
e una dose di malinconia, come due facce della stessa medaglia oppure due
sapori contrastanti che trovano armonia nel piatto.
Questo,
almeno, e' il mio auspicio.
'Ombre di felicita'' nasce un po' per caso.
Mi trovavo alla Malpensa, aspettando l'aereo per
Istanbul (fine luglio 2009).
Dopo aver scritto 'Un pianeta da (ri)scoprire' (2007) mi ero
promesso di non scrivere piu' niente.
L'immagine di me nudo al centro della piazza non mi lasciava fare sonni
troppo tranquilli.
E poi … il mio lavoro e' un altro.
E sara' sempre quello.
Gelmini
permettendo.
Malpensa, Milano, anno 2009, dicevo.
Gran caldo, fuori. Dentro l'aeroporto, una voglia
smisurata di partire e raggiungere subito Selin e Gul, due carissime amiche conosciute anni prima in Sicilia. Ma soprattutto, di visitare la cara vecchia
Costantinopoli, meta e turbamento mal celato dei miei tanti sogni universitari
in Lettere Classiche.
Inizio a scrivere, senza sapere bene perche', sullo
stesso block notes in cui mi ero annotato
l'indirizzo esatto dello stadio del Besiktas e del Galatasaray, di Moschee e di angoli di una citta' tutta da
vivere, delle sede del circuito del Gran Premio di F1
di Turchia e dello stadio dove il Milan si fece rimontare 3 gol dal Liverpool
di Mr. Benitez.
Un occhio al tabellone delle partenze e un altro ad un foglio che diventava sempre meno bianco.
L'idea di un ragazzino che si sveglia in un
giorno qualsiasi e deve andare a scuola, matura proprio in questa situazione.
Cosi' come l'idea di un padre violento e di una madre che tenta inutilmente di
incollare il vaso del loro matrimonio. E lui, Stephen, a
chiedersi un po' ingenuamente come, quando, perche'.
Il titolo 'Ombre di felicita'' nasce un po' per caso, esattamente un anno
dopo.
Ero in spiaggia e faceva pressappoco lo stesso
caldo.
L'originario titolo del mio libro era stato per un
intero anno … lo stesso che regalero' al prossimo mio libro.
E
piu' non voglio dire.
Mi sono sempre chiesto, da quando ero studente,
cosa significhi veramente 'comunicare'.
Al di la' di una prospettiva semantica ('communico' significa 'mettere in comune qualcosa con
qualcuno', 'rendere partecipe qualcuno di qualcosa') mi chiedo se comunicare
sia oppure no una mera 'trasmissione di informazioni'.
e' difficile, nel mio caso specifico, definire gli oggetti e le prospettive
della comunicazione.
Il libro 'Ombre di felicita'' finira'
nelle mani di chissa' chi e chissa' quando.
E questa e' una cosa che mi sorprende,
mi angoscia e mi esalta allo stesso tempo.
L'atto stesso della
comunicazione, vista in una chiave generale, prevede una doppia possibilita':
una ''cooperazione'' tra due individui oppure una trasmissione a senso unico. Come e' facile intuire, per realizzare una comunicazione ci
vogliono dei requisiti minimi fondamentali: un mittente, cioe' la persona che avvia la comunicazione
attraverso un messaggio e un ricevente che accoglie il messaggio, lo interpreta e lo comprende. Ma non bastano queste due polarita'. Serve pure un codice, ad esempio la parola parlata oppure scritta, a patto che
sia comprensibile agli uni e agli altri. E poi c'e' un canale attraverso cui
riusciamo a parlare. Puo' essere una chat, una e-mail,
una lettera oppure una conversazione orale. Il contesto,
poi, non va trascurato, cioe' l' ambiente in cui vi e' l'atto comunicativo.
Infine bisogna considerare il referente, cioe' l'oggetto della comunicazione.
Questo spiegano all'Universita'.
Ma a me, in questo momento, queste parole sembrano vuote di significato.
So solo che nei
prossimi mesi qualcuno leggera' cio' che ho scritto, trovandovi sicuramente
errori, orrori e sviste.
Oppure emozioni, lacrime.
O una semplice, pacata indifferenza.
Chiunque comunica anche
senza aprire bocca! Un neonato che piange, comunica. Un paraplegico che muove
gli occhi, comunica. Uno che sbadiglia durante una lezione, comunica qualcosa.
Uno che grida o parla a voce appena appena percettibile,
comunica. Questo perche' la comunicazione si divide in verbale, non verbale e 'para verbale', che riguarda in ultima analisi il tono, il volume e il ritmo
della comunicazione verbale.
Qualcuno
leggera' 'Ombre di felicita'' anche quando l'autore sara' lontanissimo, nel tempo
e nello spazio geografico. Di me, un giorno, rimarranno le quasi 120 pagine del
libro a indicare cio' che poteva essere, cio' che non e'
stato, cio' che e' realmente avvenuto in un passato sempre di difficile decifrazione.
Non volevo certo togliere la sorpresa ai lettori,
quando ho accennato al piccolo Stephen.
La sua e' solo una storia ordinaria di un disagio
provocato da determinate situazioni familiari ma non solo.
Ci sono altri due fili della narrazione, in
un'unica matassa che sostiene 'Ombre di felicita''.
Linee che giocano a sfiorarsi.
Senza
toccarsi mai.
Un'unica citta' in cui e' ambientato tutto:
Vicenza, le sue nebbie, il suo freddo, la sua malinconia.
E proprio a Vicenza, dal settembre 2010, vivo e lavoro.
La foto di copertina e' frutto di due 'c:' del 'caso' e del **** che ho avuto nel beccare il posto giusto
nel momento giusto con la piu' opportuna colonna sonora di luci, colore ed ombre.
Vi e' immortalato un angolo del Campo Marzio;
siamo nel novembre 2010, il giorno stesso in cui e' terminata l'alluvione qui a
Vicenza.
I danni erano ancora tutti da quantificare, il
pericolo era ancora alto. Dicevano di rimanere a casa se non per motivi urgenti ed improrogabili. Lo dicevano in tv, in radio e pure
con l'altoparlante, i volontari della protezione civile che passavano con le
loro auto ingombranti sotto le case di cittadini impauriti.
Io invece mi trovavo
al Campo Marzio. Con una modesta macchina fotografica.
Piovigginava ancora
ma l'inferno sembrava passato.
La copertina nasce
proprio in quel momento, naturalmente impreziosita dal contributo artistico dei
collaboratori della Casa Editrice Urso.
Mi piace pensare che
questo libro sia nato ben prima del luglio 2009.
Mi trovavo a scuola, non
ricordo se a gennaio o febbraio 2009.
Classe III A, Liceo
Classico 'Carafa' di Mazzarino.
Mi si avvicino' una
mia studentessa, una delle piu' brave, alla fine dell'ora.
''Ho letto il suo
libro. Mi e' piaciuto e voglio gia' leggere il suo prossimo lavoro!''
Io guardai Carmen, la
ringraziai ma non le dissi che a tutto pensavo tranne che a scrivere
un altro libro.
Fortunatamente le
risparmiai la faccenda della nudita' in piazza e degli occhi indiscreti …
''Lo leggero''' mi
disse, con quello sguardo difficile da smentire, tipico di chi sa gia' che un
secondo libro sarebbe nato di li' a poco.
Lei lo voleva leggere, aveva 18 anni.
Ma non fece in tempo.
Chissa' come, chissa'
se, chissa' quando.
Carmen e' stata la mia prima lettrice di un libro non ancora scritto.
Carmen, la prima a vedere 'Ombre di Felicita'' ancora prima che lo
scrivessi.
I suoi occhi si spensero nel luglio del 2009.
E tutto questo e'
dedicato a Lei.
Il Museo Archeologico di Gela fara' da teatro
alla festa di presentazione del libro Ombre di Felicita'.
A presentare la serata, sabato 5 marzo h 17.00,
la Dott.ssa Fabiola Polara.
Si alterneranno a relazionare sul libro, la Prof.ssa Iride Valenti - Universita' di Catania
il Direttore Giuseppe D'Onchia, l'editore Francesco Urso,
il giornalista Andrea Cassisi e l'autore del romanzo, Giovanni Manna.
La serata e' resa possibile dalla disponibilita' del Direttore del Museo, Arch. Gueli.
L'evento e' sponsorizzato dal Kiwanis Club di Gela.
Il testo (pp. 112 - euro 12) sara' disponibile per l'acquisto,
a decorrere dal 5 marzo, sul sito della Casa Editrice
(www.libreriaeditriceurso.com/mannagiovanni.html) e su vari siti
tra cui Unilibro.it, Internet Bookshop Italia, Webster - e su altre librerie virtuali;
sara' subito presente nelle migliori librerie in Sicilia e in Veneto
e prenotabile da qualsiasi libreria sul territorio italiano.
Il prodotto sara' regolarmente registrato presso il Catalogo dei libri italiani in commercio
dell'Associazione Italiana Editori.
* * *
Giovanni Manna, gia' autore di Un pianeta da (ri)scoprire (Urso, 2006),
e' nato a Gela nel settembre del 1981.
Laureatosi in Lettere Classiche e abilitato S.I.S.S.I.S. all'insegnamento del Greco e Latino e al Sostegno,
ha conseguito il Master in Creative and Professional Writing presso l'Istituto Europeo del Design, a Milano.
Gia' addetto stampa del Gela Calcio, attualmente e' uno dei collaboratori
delle riviste mensili L'Osservatore Cristiano e Vision.
Risiede a Vicenza; lavora presso la Scuola Media Ugo Foscolo di Torri di Arcugnano.
Giovanni Manna, Ombre di felicita', 2011, cm 16 x 22, pp. 112, Euro 12,00
Collana Mneme n. 31 – EAN 978-88-96071-42-7 
dal 10 marzo, il libro sara' disponibile nelle seguenti librerie (lista in via di definizione...):
- Libreria Urso (Avola)
- Libreria Randazzo (Gela)
- Edicole di Mazzarino
- Edicole di Gela
- Libreria Galla (Vicenza - Piazza Castello)
- Jole e Nancy (Gela)
- Edicola Torri (vicino Scuola 'Foscolo' di Torri di Arcugnano)
- Libreria Moscato (Gela)
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