Carmela Monteleone introduce alla lettura del libro di poesie "Ai figli di Marte" di Angelo Rullini
19-06-2006 inserito da ciccio; categoria Novita' in libreria. Novita' in libreria
Rullini copertinaLeggendo lo scrivere di Angelo Rullini, ci si accorge che l'autore Ë come se avesse fermato il tempo. Impresa ardua ma che per Angelo Ë stata possibile. Nello scorrere del tempo, protagonista principale di questa silloge di poesie, il tempo non Ë pi? tempo ma la gioia del vivere con genuinit‡ e semplicit‡. » come se il poeta avesse creato una clessidra in cui passato, presente e futuro si fondono in quei granelli di sabbia che scorrono marcando ''i tempi''.
La memoria lo riporta indietro con flashback limpidi di una infanzia vissuta nella Sicilia di cui non si Ë scordato di decantare nulla. ††††††††††† ''... case rupestri/ovili/erbacce trascurate/il mare che bagna/il sole che brucia/le luci di borgata/i raggi del sole/le strade polverose''.

††††††††††† Il ricordo dellïinfanzia vissuta con ïvecchi sapori che vivonoï, continua ad ondeggiare nella mente, ma soprattutto nellïanimo di Angelo, in un presente dove il passato fanciullesco diventa la chiave del sorriso attuale. La nostalgia dellïinfanzia lo induce a sognare ad occhi aperti. Il poeta ci dimostra cosÏ una certezza: ''chi di noi non pagherebbe per rivivere l'infanzia lontana nel tempo''.

††††††††††† Immergendomi nella sua anima, mi accorgo che nei suoi versi esistono varie componenti che sorgono spontanee. Il decantare la natura con un amore che ricorda San Francesco, lïesaltazione della lotta fra l'uomo e il mare che mi riporta in mente Charles Baudelaire, il fanciullino che vive in noi che mi indica la poetica del Pascoli.

†††††††††††La sensibilit‡ di Angelo salta fuori ancor di pi?, quando tramite la metafora, ci porge problematiche scottanti e sempre vive, purtroppo, giornalmente. Come non immortalare la poesia ''Passeri impazziti'' dove l'alba di bambini che vivono fra le guerriglie Ë fatta di ''piccoli sguardi che si domandano perchÈ di tutto questo?''. Rullini non dimentica cosÏ, di far sentire la voce di queste piccole creature che lïuomo dovrebbe difendere e invece nella sua follia rende vittime di assurde guerre.

Il mare di Belgrado diventa l'emblema di ciÚ che non dovrebbe esistere. In ''Fughe'', Angelo ci mostra ''volti atterriti fuggono dal pianeta della morte''. Quel pianeta Ë la Terra. La distruzione del luogo dove viviamo, lo riporta in altri tempi ''rivoglio il mio sole che sa di mare''. CosÏ, Angelo Rullini, soprannominando la generazione futura, ''Figli di Marte'', ci pone di fronte ad un amaro quesito facendoci riflettere profondamente e con amarezza, visto il mondo in cui viviamo: Cosa sar‡ dei nostri figli?† Il poeta evidenzia come lïuomo, nonostante gli sbagli passati, non abbia imparato la lezione del ''giusto vivere''.

Carmela MonteleoneA cosa sono servite le ceneri del campo di concentramento di Auschwitz? ïCosa diranno i figli di Marte delle follie che sorvolano i cieli tenebrosi dove le primavere colorate restano sogniï. Il caos Ë sul pianeta Terra. La verit‡ Ë come dice Angelo. L'unica cosa che rimane da fare Ë ''raccontare loro dei Beatles'' e del ''rosso tramonto di Ortigia''.

Carmela
Monteleone


Novit‡ Giugno 2006 della Libreria Editrice Urso
Angelo Rullini, Ai figli di Marte (Collana di poesia ''Araba Fenice'' n. 22), 2006, 8?, pp. 56, Euro 8,00
rulliniAngelo RULLINI nasce ad Avola ma vive e opera a Cassibile. Allievo di maestri scultori come Pippo Caruso e Giovanni Migliara, frequenta l'istituto d'arte di Siracusa. L'amore per la propria terra gli ispira componimenti in dialetto aventi come tema la cultura popolare, e tra questi una "Storia di Santi". Si dedica anche alla poesia in lingua e ne fa una raccolta in "Sensazioni di vita e di mito". La sua arte vuole essere riflesso di pensiero che Ë presente, passato e futuro attraverso l'idea dei mito che nasce e si libera nella universalit‡ delle cose e dell'esistenza. Nella sua poesia, prima che contenuti, necessitano suoni di parole, cadenze e ritmi, come nella pittura prevalgono gli accostamenti di colore e senso estetico che riportano alla storicit‡ di ogni manifestazione.
Nel passato ha collaborato a qualche giornale locale, interessandosi di storia, costumi e tradizioni della provincia di Siracusa, ma anche della Sicilia in genere. Da diversi anni riscuote consensi partecipando a diverse rassegne pittoriche e a concorsi di poesia. Di recente si Ë classificato al 3? posto al Premio Letterario "Il Convivio 2002" tenutosi a Giardini Naxos, con la silloge "Ai figli di Marte".
acquistaAcquista

| Invia ad un Amico | 556 letture