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IN QUEL COVO DI POETICA RESISTENZA CIVILE ...Ecco i codici di riconoscimento del libraio indipendente: il modo, la selezione fatta appositamente per ogni singolo lettore e l’instancabile impegno profuso. Il modo è la grazia con cui si sanno porgere le donne, quelle della La Rinascita di Empoli o Monica Bellomini e le sue figlie Debora e Simona della Libreria Fogola di Pisa. Fogola è uno dei cognomi di quei primi librai ambulanti che nel Cinquecento scendevano dal pontremolese, gerle in spalla e carichi come somari, per andare a vendere in città i loro almanacchi, i lunari e i poemi cavallereschi.
PER SAPERNE DI PIU’:Ippolito Rosellini (Pisa, 13 agosto 1800 – Pisa, 4 giugno 1843) è stato un egittologo italiano. È
considerato unanimemente padre fondatore dell'egittologia italiana... La Giornata Mondiale dei Diritti Umani è una celebrazione
sovranazionale che si celebra in tutto il mondo il 10 dicembre di tutti gli anni. La data è stata scelta per ricordare la proclamazione da
parte dell'Assemblea Generale delle Nazioni
Unite della Dichiarazione universale dei
diritti umani, il 10 dicembre 1948... Dempster Thomas - Storico e filologo
scozzese (Cliftbog, Aberdeenshire, 1579 - Bologna 1625). Studiò a Cambridge, Parigi, Lovanio e Roma. Insegnò in varie
università francesi fra cui Parigi (1608-15).
Cattolico, preferì venire in Italia ove gli fu
conferita una cattedra prima a Pisa, poi a Bologna (1625). Qui fu pubblicata postuma (1627)
la sua Historia ecclesiastica gentis Scotorum; e in Italia comparve un
secolo dopo la sua morte (1723-24)
il De Etruria regali scritto nel 1615-20,
che fa considerare l'autore l'iniziatore degli studi di etruscologia. Hanno ricevuto il Premio Dempster, fra gli altri:
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IL MIO POSTO Cè un posto nel mio piccolo paese, un posto grande e stabile nel mio cuore. Cè una botte piccola Dove si sente lodore di un vino Molto buono. E la libreria di Ciccio, piccolo ritrovo per chi vuole imparare un po di più. Entri, una sola stanza Tanti libri vecchi e nuovi. Trovi di tutto: parole vere (forse troppo), un consiglio amico e un amore profondo per ciò che ti aiuta a vivere. Lì ho cominciato a leggere, da piccola ogni libro ti consegna un piccolo tesoro, un pezzo di vita. Alle pareti tracce di chi è passato; ci si sente compresi entro i confini di uno dei sogni di Azimov. Se stai allingresso puoi guardare il mondo che ti passa davanti indifferente, ma dentro cè quello che resta, quello che conta, quello che dà la risposta (sempre!), e ti senti in bilico Questo è il mio posto segreto, unoasi di passaggio per uomini assetati. Arianna Rotondo (1 Settembre 1999) |
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Uno dei luoghi fatati cari ai bibliofili [
]Per
caso o per destino mi è accaduto di conoscere Burgaretta l'anno
scorso ad Avola nella odorosa Libreria di Francesco Urso, in uno dei luoghi
fatati cari ai bibliofili in questo angolo della Sicilia Orientale che
pure ha conosciuto le passate glorie della mia Noto. Queste pagine registrano
per l'imprevedibile Libreria una locuzione siciliana colorita e polivalente.
È nata, vi dichiarano, per gioco o per scommessa. Già si
consideri che il libro, scarso oggetto di desiderio ai nostri giorni e
ancora meno di lettura, vi sta di casa o vi si può trovare in breve
tempo. Nello stesso mattino vi ho annusato l'acutissimo Burgaretta e il
fondatore, Urso, libraio editore. Gaetano Gangi Avola, Luglio 1998 |
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Ciccio, libraio editore Quel luogo nel cuore di
Avola, posto a mezzogiorno, fra uno snodo non interrotto di strade, dove
Mazzini e Garibaldi padri del Risorgimento italiano si abbracciano nelle
vie che li ricordano... Giovanni Stella in "Le
Sirene e l'Isola, |
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CHE FINE HANNO FATTO I BRACCIANTI? Ormai a lavorare la terra sono rimasti in pochi e anziani Domenica mattina. Fa freddo e piove. La piazza è deserta. Qui non piove mica spesso. Eppure piove oggi come pioveva il giorno dei funerali, trent'anni fa, e tutti ricordano il mare di ombrelli. Tra pochi giorni è il 2 dicembre: il sindaco diessino, dopo qualche tentennamento, celebrerà l'anniversario. Il professor Burgaretta e il suo amico editore Ciccio Urso - vero eroe che ha una libreria dove si fornisce tutta la provincia e che è l'ultima libreria d'Italia, perché sta più a sud di Tunisi - stanno aspettando dalla tipografia le bozze della nuova edizione del libro, e sembra che resistano in trincea come quel giapponese sull'isola tanti anni dopo la guerra. Vogliono tenere vivo il ricordo del 2 dicembre a tutti i costi, ma per i nobili di allora e di ora fu solo una cosa che mise in cattiva luce Avola. I ragazzini che sfrecciano sui motorini non ne sanno niente, né gliene frega. Si vedono tutti sul viale che porta al Lido, la sera sono così tanti che gli abitanti non riescono a entrare in casa. Protestano e sono stati anche minacciati. I ragazzi non stanno nella piazza, in nessuno dei quattro angoli, e chissà se quando saranno grandi riusciranno almeno a cacciare via questa tradizione. Di braccianti ce ne saranno sempre meno. Poco male: perché quei tanti che stavano sulla statale il 2 dicembre 1968 stavano lì perché non volevano più il caporalato e lottavano contro quella specie di gabbie salariali che facevano differenze tra la provincia di Siracusa del nord (dove si veniva pagati di più perché arrivavano le grandi industrie, e allora la campagna poteva svuotarsi) e quella del sud, dove ogni ora veniva pagata oltre trecento lire in meno. Ora a lavorare la terra sono rimasti in pochi, per lo più anziani: il caporalato è risorto (e non molto tempo dopo l'approvazione dello Statuto dei Lavoratori) ed è vivo, e dal decreto Berlusconi in poi anche legittimato; di gabbie salariali si torna a parlare e non sembrano affatto lontane; e finanche lo sciopero pare che debba essere autoregolamentato, perché così non va più bene. E che ce la ricordiamo a fare la tragedia di Avola? Toto Roccuzzo In Diario della settimana, Anno III numero 48 2 Dicembre 1998- I fatti di Avola 1968-1998 pag.24 |
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NOTARELLE SU AVOLA [...]Rari personaggi donchisciotteschi nel senso che combattono contro i mulini a vento stazionano davanti all'unica libreria di Avola: al centro del gruppetto, quando non è impegnato dietro il banco a consigliare un libro, lui, il Ciccio, che non sta per grasso ma per Francesco. Lui e la sua gentile e graziosa consorte, sono al centro di quei pochi dibattiti culturali avolesi. Ciccio, per quel poco che lo conosco, vorrebbe, giustamente vivere in un mondo culturale che in loco non trova e può sembrare un personaggio fuori dal mondo: lui e pochi altri. Questo gruppetto di amici vive e combatte un mondo fatto di arroganza, prepotenza e sopraffazione. Combatte per quello che ho potuto capire, piccoli uomini senza passato e senza futuro. Questi signori senza futuro vivono bene in un mondo inquinato non solo atmosferico per via di vecchie macchine scassate e maleodoranti che scaricano nell'aria chissà quali veleni. motociclisti senza casco in un traffico caotico e disordinato che neanche a Napoli ho mai visto. Questi signori vivono bene in mezzo a migliaia di vuote bottiglie di birra abbandonate lungo il viale, vuote come è vuota la testa di di tanti giovani. Cosa fa la famiglia? Cosa fa la scuola? Cosa fanno i professori? Non sarebbe ora di educarli? Passare per il viale nel pomeriggio è una esperienza che non consiglio a nessuno! No, noi siciliani non siamo perfetti, il Principe, nel Gattopardo sbagliava, non siamo perfetti ma possiamo essere perfettibili. Enzo
Parisi |
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Il Sole 24 ORE Domenica 29 Ottobre 2000 Forse è la libreria più a Sud d'ltalia a pochi chilometri da Capo Passero. Una libreria quasi di confine che può però già vantare una storia lunga più di un lustro. E che ha appena festeggiato <<in contemporanea>> i suoi primi venticinque anni di attività e i primi cinquanta anni di vita del suo proprietario, Francesco Urso. Avola <<è un tipico grosso centro agricolo del Profondo Sud famoso per le sue mandorle >>, interamente ricostruito dopo il terremoto del 1693 sul modello di una bellissima pianta esagonale (molto simile quella delle nordica Palmanova e della limitrofa Grammichele). Una piccola città di trentamila abitanti che << si sta lentamente trasformando >> ma dove (ad esempio) sembra non esserci neppure l'ombra di un museo. << Così spiega Francesco Urso la mia libreria è dovuta diventare quasi per necessità una sorta di ultimo baluardo di civiltà e di cultura >>. Cercando (proprio in virtù della passione di Francesco e di sua moglie Liliana) <<di sposare l'impegno ad offrire un servizio adeguato al cliente con una ricerca editoriale estremamente raffinata >>. Il risultato è una miscela che abbina libri scolastici, ultime novità, conferenze. dibattiti, rassegne dedicate alla piccola editoria siciliana, concorsi per <<Un racconto per un segnalibro>> e persino teatro. Senza dimenticare i trentacinque titoli pubblicati dalla <<Editrice Urso>> e organizzati nelle collane <<Poesia Araba Fenice>> << Mneme >>, << Iconografica >>, <<I Ouaderni dell'Orso >>. Collane che comprendono i versi di Franco Caruso e Rosaria Cammisuli, I fatti di Avola raccontati da Sebastiano Burgaretta, una rassegna sulle edicole votive della Sicilia Sud-orientale e Un manuale sulla coltivazione del mandorlo. Nella vetrina in questa piccola libreria <<di pochissimi metri quadrati >> (venticinque o giù di lì) ci sono oggi, le storie del Medioriente, viste sia dalla parte di Israele sia da quella dei Palestinesi. Magari affiancate alle edizioni del Macis ed ai prodotti firmati << Bruno Mondadori >>. Ma non mancano neppure sezioni << a tema >> su tutto il Baricco o tutto il Coelho possibili. In questa realtà << fisicamente lontana >>, qualcosa sta comunque cambiando. Anche in materia di distribuzione di libri. E se << riferimento più vicino resta ancora Napoli >> i tempi di consegna si stanno orma progressivamente riducendo. Grazie alla velocità dei corrieri ma grazie soprattutto a quel sogno (che Francesco Urso insegue da venticinque anni) di realizzare una vera << piccola libreria >> in questo angolo estremo dell'ltalia. Stefano Bucci |
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