POETA PRESENTA POETA
Sandra Carresi per I giorni, le ore (Poesie), di Paola Surano, Libreria Editrice Urso, Avola 2012
Definirei la poetessa, Paola Surano, una farfalla, delicata e colorata. Di innata raffinatezza ed eleganza.
Un intreccio di emozioni, tramutate in versi, sempre nel pensiero gentile e pacato che fa parte della sua personalità.
Trovo stupenda la sua poesia – I giorni – perché la ritrovo in ogni rigo che l’inchiostro ha scritto,
sul suo sentire e sul suo essere, (…giorni intrisi di antica saggezza, insensata stupidità, colorati di gioia, grigi d’angoscia, illuminati di speranza… e nonostante, viviamo).
Una velata malinconia, qualche rimpianto, e la solitudine, tuttavia, il suo sguardo va oltre e si sofferma su ciò che la circonda o le passa accanto, come…(lo stupore di un bambino che guarda affascinato una farfalla posata sul muro caldo di sole) – La Farfalla Sul Muro –
Di animo nobile e gentile, ascolta ed accetta in silenzio … (quei momenti, nella vita in cui ti senti come un giardino in inverno) – Come in un Giardino in Inverno - eppur, Ella, sa cogliere e gioire di quel sempreverde imperlato di brina, perché la sua educazione, il suo essere, la sua sensibilità, le hanno insegnato a saper vedere, riflettere e gioire sulla bellezza della Vita sapendo sempre guardare oltre, fino a scorgere lo sprazzo di luce.
La sua passione per il Jazz è notoria, tanto da poetare – Serata Jazz – e non faccio per niente fatica ad immaginarla piacevolmente affascinata, trasportata, rapita da questa musica che le colora le guance e le fa battere le mani.
Il suo poetare è rivolto anche all’Uomo della strada, allo sconosciuto, al Clochard – In Morte di un Clochard – sapendo trovare la bellezza anche in quel Mondo …(hai goduto di tutto e di niente del filo di fumo del falò che ti scaldava d’inverno, d’un fiore sbocciato, d’una stretta di mano…) quel Mondo così lontano dal suo modo di essere e di vivere, eppure colto e trattenuto nella sua mente, nel cuore, fino a portarlo sulla carta.
E l’Amore…, degli anni verdi che hanno dato, come a tutti, le pene al cuore, e dove oggi, in questa età matura e consapevole, riaffiora vivo il ricordo, tenendo stretta con tenerezza, la quindicenne innamorata. – Di Amori Acerbi –
Forse colgo un piccolo rimpianto: in un comportamento sempre sobrio e contenuto, a volte, la voglia di – gridare – avrebbe reso giustizia ai malesseri del cuore, oppure, anche sedersi sui marciapiedi della stazione, girare il mondo con zaino e autostop, avrebbe potuto rompere quella
sobrietà un po’ rigida e severa. – Vorrei Aver Voluto –
Ma non sarebbe stata: Paola Surano.
Il pensiero sulle fatiche ed i comportamenti del Mondo, è un pensiero che accompagna l’autrice in molte sue poesie – Pensieri D’Africa – E se Tu chiedessi Un Giorno – la rende speciale e sensibile
in un continuo lavoro che Ella con coraggio si impegna a portare avanti sempre e comunque.
Una bella farfalla che non ha paura, volando, di spezzarsi le ali.
Bagno a Ripoli
29 maggio 2012
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Francesca Maria Corrao
(a cura)
Le storie di Giufà
2009, 16°, pagine 200
€ 12,00
Le avventure tragicomiche di un personaggio mediterraneo. Lo stolto-astuto nella tradizione popolare siciliana, araba e turca, che con la forza del riso tutto stravolge.
Si dice: «l'arte di Giufà», che è il non averne alcuna. Ma nel dialetto siciliano «arti» è sinonimo di mestiere manuale o, spregiativamente, di artificio, di inganno. Arte è quella del sarto, del falegname, del potatore, del contadino; di chiunque, insomma, sa lavorare, accorto e paziente, con le mani: arte vera, che produce, che serve; ma quella dell'avvocato, del medico, è arte in quanto è arte tutto quello che dà pane: ma imparagonabile a quella concreta che si fa con le mani (guidate dalla testa, si capisce), da diffidarne anzi, da guardarsene al possibile e anche al di là del possibile... Tutt'altra è l'arte di Giufà: quella - suprema, assoluta - dell'ozio. Ed è appunto l'ozio che rende Giufà personaggio, che ce lo fa vedere nel contesto di una comunità, di un paese: lo stolto o il folle del paese (la stoltezza di Giufà è anche follia), di ogni paese siciliano. Strade, vicoli e cortili; palazzetti pretenziosi e stemmati, case terragne umide e oscure, gradinate di chiesa; palmizi, mandorleti, oliveti; campi di grano e prati di sulla; asini e capre; il mare qualche volta - si accampano dietro la sua figura, fanno di volta in volta sfondo al suo vagare, al suo estravagare. Ma si dice anche: «Giufà Giufà / fa' l'arti chi tu sa'»: e in nome di Giufà, che non ne ha alcuna, viene elargito il consiglio, prescritta la regola di praticare l'arte che meglio si conosce, il mestiere «che si ha nelle mani». Così, almeno, vien sempre pronunciata questa proverbiale espressione; che forse in origine, e ancora ambiguamente, voleva e ancora vuole esortare all'ineffabile arte dell'ozio.
Leonardo Sciascia
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Salvatore Di Marco
Gli occhi del mondo
Saggi su Ignazio Buttitta
2011, 8°, pagine 232
€ 18,00
(...). Se Ignazio Buttitta aveva detto tanti anni fa che la chitarra del dialetto perde una corda al giorno, si può, dunque, pensare che la poesia del poeta bagherese, che condannò la mafia e l’ignoranza, e tenne alta la bandiera della dignità e del riscatto, rispetto a questo scenario all’alba del Duemila, ma rispetto anche a una forte spinta della coscienza umana a non arrendersi, a recuperare speranze di riscatto, ad operare per un nuovo regno dell’uomo nel nome della pace, del rispetto della natura, della vera giustizia per tutti, si può dunque pensare (mi chiedevo) che essa possa rivelarsi ancora attuale, adatta ai nuovi tempi, tuttavia capace di dare un lume di speranza e di fiducia agli uomini? Può esser voce ancora nuova in Sicilia? Io credo di sì, altrimenti questo libro non avrebbe un senso.
Salvatore Di Marco
(in copertina, foto di Ferdinando Scianna)
Schede libri siciliani
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NO AL MUOS A NISCEMI (CL)
NO ALLE ANTENNE INQUINANTI DELLA GUERRA
Per tutti quelli che non vogliono che la nostra terra sia ulteriormente umiliata dalle esigenze militari dell'esercito statunitense.
- Per tutti quelli che non vogliono un'ulteriore fonte di inquinamento elettromagnetico, nocivo alla salute della popolazione, oltre alle già esistenti 41 antenne della Base, sui cui effetti chiediamo verifiche urgenti.
- Per tutti gli amanti della natura, in quanto l'installazione deturpata la Riserva Naturale Orientata Sughereta di Niscemi.
- Per tutti coloro che la vedono come l'ultima umiliazione alla Salute ed al Territorio dei Siciliani...
- Perché "l'Italia ripudia la guerra", ed il MUOS non è certo uno strumento di pace.
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