Le fantasticherie del passeggiatore solitario, di Rousseau |
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20-07-2010 inserito da ciccio; categoria Cammino di Santiago. ![]()
E'peraltro vero che tali compensi non possono essere avvertiti da tutti gli animi e in tutte le situazioni. Occorre che il cuore sia in pace e che nessuna passione ne venga a turbare la quiete. Occorre una certa disposizione in chi li prova e nel ruolo degli oggetti circostanti. Non occorre ne' un riposo assoluto ne' troppa agitazione, ma un movimento uniforme e moderato senza scosse ne' intervalli. Senza movimento la vita sarebbe solo un letargo. Se il movimento e' discontinuo o troppo forte sveglia; ricordandoci gli oggetti circostanti distrugge il fascino della fantasticheria, ci strappa dall'intimo di noi stessi per sottoporci subito al giogo della fortuna e degli uomini e per restituirci al sentimento delle nostre infelicita'. Un silenzio assoluto porta alla tristezza. Offre un'immagine di morte. Allora e' necessario l'aiuto di una ridente immaginazione, che si presenta abbastanza naturalmente a chi ne e' stato gratificato dal cielo. Il movimento che non viene dal di fuori si crea allora nel nostro intimo. Il riposo č cosi' minore, e' vero, ma risulta anche piu' piacevole quando lievi, dolci idee, senza agitare il fondo dell'animo, ne sfiorano per cosi' dire solo la superficie. Ne occorre solo quel tanto per ricordarci di noi stessi e dimenticare tutti i nostri mali. Questa sorta di fantasticheria si puo' godere ovunque sia possibile stare tranquilli, e spesso ho pensato che alla Bastiglia e perfino in una cella di isolamento in cui nessun oggetto mi fosse visibile, avrei ancora potuto sognare piacevolmente. da Quinta passeggiata Vedi l'elenco dei libri distribuiti dalla Libreria Editrice Urso sui cammini da pellegrinibelluno.it Il Primitivo - L'Inglese - Finisterre/Muxia (giugno 2010)
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