Solo alcuni eletti hanno la possibilita' di raggiungere i lettori per sottoposi al loro giudizio di merito e non e' detto che siano quelli che lo meritano. Secondo le regole della migliore tradizione letteraria ogni nuova opera dovrebbe essere previamente esaminata prima della stampa da esperti del ramo (gente di riconosciuta cultura e sensibilita') e, solo dopo aver superato tale esame, essere ammessa alla pubblicazione.
Questo per evitare di intasare gli scaffali delle librerie con scritti inconcludenti con la conseguenza di costringere gli eventuali lettori a lunghe e faticose ricerche prima di trovare qualcosa che li interessi. Una volta, fino a non molti anni fa, esistevano gli editori che si assumevano tale compito e anticipavano il capitale necessario alla stampa con la speranza di ricavare un utile. Era il cosiddetto rischio d'impresa. Oggi la situazione e' completamente cambiata: non esistono piu' gli editori di una volta, perche' nessuno vuole piu' rischiare e le case editrici hanno trovato il sistema di fare utili pilotando le scelte dei lettori attraverso la pubblicita' palese e occulta dei media. La televisione sta uccidendo il pensiero e le idee e, obbedendo alle leggi del mercato globale, sta portando la societa' sull'orlo del baratro.
Per me, che porto un poco di sangue greco nelle vene, sono le nuove Termopili. Le armate degli affaristi senza scrupoli sono alle porte. Schiere infinite assetate di denaro che non lasciano scampo.
Questa introduzione mi serve per fare comprendere il perche' della mia decisione di non dare il mio libro per la vendita alle librerie. Non ho trovato un editore disposto a leggere il mio manoscritto. ''Ci dispiace ma il nostro programma editoriale non lo prevede'' e' la risposta piu' cortese. Poiche' sono le case editrici che decidono quali libri stampare e quali le librerie debbono vendere non c'e' posto nelle vetrine per i lavori di autori sconosciuti che non appaiono nella televisione. I poveri librai, se vogliono sopravvivere debbono piegarsi e obbedire alle direttive dei grandi editori: incentivare la vendita dei libri pubblicizzati e nascondere i lavori che sono privi di copertura televisiva. Ritornando alle mie origini greche mi viene in mente il rapporto di un esploratore al comandante dei 300 armati posti a guardia del passo delle Termopili, Leonida: ''Le schiere dei barbari persiani sono cosi' fitte che, quando scagliano le frecce, il sole ne risulta oscurato'', Leonida rispose lapidario: ''meglio, cosi' combatteremo all'ombra''.
Come Leonida sono anch'io un uomo libero. Ho pagato con i miei quattrini la stampa di un paio di centinaia di copie e se riusciro' a venderle usero' il ricavato per stampare il successivo libro che attende nel cassetto. Non ho ricevuto alcun aiuto economico ma non posso permettermi di spendere altri 2000/3000 euro per comprare un minuto di pubblicita' sulla TV, il che mi esclude automaticamente dal contatto con i lettori. Se mi presento nelle librerie accettano al massimo 5 copie per nasconderle il giorno dopo in uno scaffale non in vista. Considerato che sono da escludere guadagni anche se vendessi tutte le copie stampate e non ho debiti da onorare, ma che non posso anche mortificare il mio lavoro tenendolo chiuso in un cassetto, negando agli eventuali lettori la possibilita' di condividere con l'autore le emozioni della storia narrata, ho deciso di ricorrere al ''fai da me''.
Chi fosse interessato potra' trovare il libro in vendita solamente presso il negozio di numismatica e francobolli della Galleria Adria tra via Oriola e piazza Lodron a Trento oppure per via telematica sul sito dell'editore www.libreriaeditriceurso.
DAL 20 OTTOBRE 2010 IN LIBRERIA
FULVIO MAIELLO
Il crepuscolo della nobilta'
2010, formato cm 16 x 22, pp. 128
Collana MNEME n. 29
Euro 13,00
EAN 978-88-96071-26-7
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