Poeti e scrittori del Val di Noto a confronto
(Noto ex Convitto Ragusa 26 agosto 2011)
Intervento di
Mary Di
Martino
Devo premettere che non ho esperienza di
cerimonie riguardanti manifestazioni letterarie… Non posso, quindi, che essere
felice di aver partecipato a questa pregevole iniziativa culturale, che ritengo, fra
l’altro, di alta caratura ideale, come occasione
di incontro e di confronto tra poeti e scrittori del Val di Noto nonche', e
soprattutto, come stimolo alla ricerca di valori assoluti e universali.
Si dice che quando delle
"belle persone" passano per il nostro cuore, li' rimangono... Per questo desidero
ringraziare, in particolare, due
persone, che hanno collaborato insieme alla riuscita di questo significativo
evento, grazie alle quali saremo
condotti questa sera alla scoperta dei sottili confini che uniscono terra e
cielo, corpo e anima… Mi riferisco a te, Cettina, poetessa dalla sensibilita' limpida, come limpidi e cristallini
sono i tuoi versi, segni tangibili di un animo delicato… e a te, Francesco, editore colto dalle spiccate
doti umane, sempre al servizio del Bene e del Bello…
Grazie, dunque, per l'opportunita'
concessami e la splendida serata che portero'
sicuramente nel cuore e che voi avete saputo realizzare e regalare a noi autori
partecipanti, affinche' possiamo
mantenere viva la poesia, che e', si', espressione dei sentimenti piu' intimi e
spirituali di un autore ma anche di ogni essere umano… "Un grido
unanime" diceva il vecchio grande Ungaretti, in quanto la poesia, come la pittura e la musica,
del resto, non e' dell’autore… E’ il mondo intero… e la vita fioriti nella
parola… di una parola che non e' semplice macchia sulla carta o puro suono nel
vuoto, ma essenza viva scoppiettante di verita' che appartiene all’intera storia
dell’umanita'…
E’ indubbio che tale iniziativa, da voi organizzata in
maniera seria e impeccabile, sprona tante persone come me - che scrivono poesie
per passione - a continuare e coltivare i propri sogni. Allo stesso tempo
avvicina i lettori, giovani e meno giovani, a questa affascinante forma d’arte
intimistica e solo apparentemente individualistica, contribuendo cosi', proprio
perche' la poesia si fa sempre in due, a promuovere quella speciale e infinita cooperazione tra chi scrive e
chi legge.
E devo ancora riconoscere che tale evento non puo' che rappresentare un’occasione preziosa verso
questa direzione, un
valido incentivo a coltivare un dono… la poesia, appunto, che giova sicuramente
alla costruzione di una societa' migliore di cui “portatori sani”sono i valori
dell’Umanita'. Valori che sono insostituibili punti di riferimento, “appigli…
porti sicuri” - come afferma l’amica poetessa Lucia Bonanni – “che
servono per non scivolare, per non andare a finire nel pantano… che ci mettono
al riparo dalla catastrofe imminente… e che bisogna andare a pescare nelle
profondita' del nostro essere…!”. Ma
chi puo' veramente portare alla luce questi valori? Sono, appunto, i Poeti - diceva
il padre Dante - quelli che “ascoltano e dicono al modo in cui vien loro
dettato dentro” o - come afferma Gabriele Nissim nel suo bel libro “La bonta'
insensata” – “coloro che sono in grado di pensare o di commuoversi
poeticamente, poiche' possiedono il dono e la sensibilita' di sentire l’essenza
delle gesta umane…”
In
un mondo in cui si assiste sempre piu' allo sfaldamento degli ideali, in tempi
di chiusura nel guscio del proprio recinto e di attaccamento alle cose
materiali, questa apertura alla poesia e al “villaggio globale” per dirla alla
Mc Luhan, ci permette di vedere con l’occhio dell’anima la cruda realta' in cui
viviamo, di “andare oltre il contingente e squarciare orizzonti” per ritrovare tutto
il mondo nel nostro cuore. Insomma, ”il cielo in una stanza” come cantava Gino
Paoli.
La
poesia, infatti, con la sua capacita' di esprimere sentimenti, sensazioni,
emozioni e di descrivere anche i desideri piu' o meno nascosti, piu' o meno
consci, puo' davvero consentire quella riflessione che permette di ritrovare una
dimensione piu' umana e piu' attenta alla Cultura
che viene anche dal nostro vivere e recepire i fatti del mondo. Poesia, quindi,
“come salva-anima… quasi un’ebbra follia…”, come ama definirla Anna Maria
Folchini Stabile, “che rida' all’uomo il senso del vivere e del trascorrere del
tempo…”. E io dico poesia come Musica dell’anima (dal titolo del mio libro di
poesie), musica di vita… musica della parola elevata al sublime, al
divino… “Aria rubata”, come
ebbe a dire lo sfortunato poeta russo Mandel’stam, proprio perche' “la poesia e'
anche Liberta'… Verita' e non modulazione astratta del sentimento” (Salvatore
Quasimodo) ma, soprattutto, direi Speranza… energia pura che ci fa aderire alla realta' e
alla promessa di bene che c'e', in fondo, dentro ognuno di noi...
E cornice piu' degna per celebrare questo evento non
poteva essere che quella offerta da questo magnifico posto dove l’Anima di
Cettina “come una ballerina che danza sulle punte” espande i suoi protettivi
riflessi su tutti per “volare felice come una libellula nel vento” e approdare
in un osmotico abbraccio tra la bellezza di Madre Natura e il parossismo
dell’Amore per la propria terra di origine, la Sicilia… dove “il Giardino di
pietra”, plasmato dalle dolci rimembranze legate alla sua infanzia, “rifulge…
luoghi scolpiti nella mente / di un passato che il presente incalza senza
posa…”( da “Poesie d’estate” di Cettina Lascia Cirinna').
Si', la poesia… la bellezza possono salvarci!
Ad maiora!