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Poesia della settimana

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48) Franco Caruso  Maschio
Città:
Avola
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domenica, 28 maggio 2006 22:50 Commenta

A LILIANA URSO

Un figlio al seno,
suggerisce
improvviso riaffiorare
di pittura rinascimentale.
Maternit?, espletata
come in un continuum
di femminilit?,
nell'educare una figlia:
da donna a donna.

Sottile arguzia
illumina,
con negligente
colpo di matita
sulle palpebre,
uno sguardo, rispecchiante
intensa sensibilit?;
simpatico, ironico
spirito laico.
E la rivedi, nel
deserto algerino,
con la mente rivolta
al soffitto di una
diroccata moschea,
quasi pronto a crollare
sotto l'impeto
di lacerante devoto urlo
di ospiti
arabe nomadi.

E gi? ? avvolta
da occhi guizzanti
e complicit? femminili,
allo spettacolo di caste
bagnanti orientali
ai piedi
dell'immensa cascata,
in quel punto remoto,
come ai confini
del mondo.

E risolini soffocati
e pudori per quella europea
razionale, che attende,
anche lei, alla fonte
dell'acqua, con la brocca
- oasi tunisina ?
per onorare giornaliere
mansioni di moglie
di un marito girovago.

Si presenta
femminista
non troppo pentita
e non del tutto consapevole
di rivoluzionaria forza
cristiana di sacramento,
al battesimo adulto
di sua figlia.

Carattere forte,
malcelato da fragile
apparenza di
nervoso sorriso.

Un tremore di stizza,
un velo di orgoglio ferito,
sulla piega del labbro,
per avere sospettato un
tradimento d'affetto,
o per avere scoperto
sua inabilit? a
esecuzione di quotidiano,
concreto vaglia postale.

Caparbia presenza,
impalpabile candore
di artista, aleggiante
nell'aria.
Suono di chitarra
country,
per amici riuniti,
sereni,
nella sua libera casa
di campagna,
accogliente.

Nessuna finzione
per conquistare
il suo uomo,
ma determinato
procedere
verso sicuro bersaglio
vincente.
Segreto agire di donna.

Forza dei sentimenti.



In FRANCO CARUSO,
?e il tuo profumo inonda il domani
Libreria Editrice Urso, Avola 1987, pag. 15

47) Benito Marziano  Maschio
Città:
Noto
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mercoledì, 17 maggio 2006 23:20 Commenta Invia E-mail

Strata r? cinta
Passannu ri la strata ri la cinta,
ca ri Nuotu ? la menu stracanciata,
stamatina ri prima matinata
ca ancora ?unn?era tantu trafichiata,
mi parsi ca ?unn?avia passatu u tiempu
comu se a vita s?avissi firmatu.

Nta na punta ?i vaneDDa na cummari
cu na vicina ? ferma a ciacciariari,
cci? supra ?un-vicciarieDDu fuma a pipa
assittatu nt? segghia fora ?a potta
e ppi ognunu ca passa ri la strata
ca lu canusci o no iDDu u saluta.

Fui puru futtunatu, stamatina,
e nu puttuni ca sempri eni ciusu
lu visti finalmenti sbandicatu:
cc?era nu viali e ?n funnu nu jardinu,
na casa antica cca prieula e bbicinu
u puzzu, u sicciu, u scifu pp? jaDDini.

Mi paria na pittura ri taliari,
n-quatrettu ri na scena ri campagna
ri lu tiempu passatu ca si nni jiu.

Era bellu DDu tiempu? miegghiu ?i ora?
Eranu tiempi ?i fami ri miseria,
tiempi ca gudimientu nun ci nn?era.
Ma nun ci nn?era ppa povira ghenti,
ppi iDDa rispiaciri e patimienti,
l?autri, nveci s?, sempri cuntenti.

No, nunn?eranu i tiempi cci? priziusi,
era bellu, ca eramu carusi!
Era l?et? r? fati, r? puttenti,
l?et? ca fantasiannu cu la menti
fai tanti cosi, senza fari nenti.
L?et? ca pi quantu a puoi risiari,
quannu passa nun la puoi riaviri.


Poesia di Benito Marziano segnalata al Trofeo Nazionale di Poesia Popolare Siciliana ?Turiddu Bella?- Siracusa, maggio 2006.

46) Carmela Monteleone  Femmina
Città:
Avola
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giovedì, 11 maggio 2006 21:58 Commenta Invia E-mail

Verr? il giorno in cui il mio corpo
giacer? su un lenzuolo bianco rincalzato con cura
sotto i quattro angoli di un materasso in ospedale.
A un certo momento un medico dichiarer?
che il mio cervello ha cessato di funzionare
e che la mia vita si ? fermata a tutti gli effetti.
Allora non chiamate quel letto il mio letto di morte
chiamatelo il letto di vita
e lasciate che tutte le parti del mio corpo
vengano utilizzate perch? altri possano vivere meglio.
Date i miei occhi ad un uomo che non ha mai visto
un'aurora il viso di un bambino
e l'amore negli occhi di una donna.
Date il mio cuore ad una persona
che per esso ha patito infinite sofferenze.
Date i miei reni a chi ? legato
ad una macchina per sopravvivere.
Se dovete seppellire qualcosa
seppellite i miei difetti
le mie debolezze e tutti i miei pregiudizi
contro i miei simili.
Se volete ricordarvi di me,
fatelo con una buona azione
con una parola di conforto
per qualcuno che ha bisogno di Voi.
Se farete tutto ci? vivr? per sempre.
45) Nicoletta Zorzan  Femmina
Città:
Avola
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venerdì, 5 maggio 2006 21:21 Commenta

(45) La vostra et?
La vostra et?,
castelli e rumori
sogni, tanti sogni
e poi corse, parole d'amore e vita...tanta voglia di vita.
Non bastano mai gli occhi, non bastano mai i perch?, basta l'et?..la vostra et?
Et? solare, allegra, ventosa, spavalda...
c'? tempo, perch? il tempo diventi racconto
Siete emozione, sensazioni
Siete vibrazione continua
Un improvviso silenzio grande quanto una goccia
troppo piccolo per fare rumore,
troppo vostro per puntargli un dito
troppo insignificante per scalfire il vostro corpo
Un punto nero sulla pelle un
un punto alla vita!
...e tutto sfuma
e lascia un posto vuoto
quello che la vostra et? doveva riempire.
44) Carmela Monteleone  Femmina
Città:
Avola
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sabato, 22 aprile 2006 20:41 Commenta Invia E-mail

(44) Nuda ? la terra, e l'anima
ulula contro il pallido orizzonte
come lupa famelica. Che cerchi,
poeta, nel tramonto?

Amaro camminare, perch? pesa
il cammino sul cuore. Il vento freddo,

e la notte che giunge, e l'amarezza
della distanza...Sul cammino bianco,
alberi che nereggiano stecchiti;

sopra i monti lontani sangue ed oro...
Morto ? il sole...Che cerchi,
poeta, nel tramonto?

(A.Machado)
43) Bertolt Brecht 
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martedì, 28 marzo 2006 15:31 Commenta

Generale

Generale, il tuo carro armato ? una macchina potente.
Spiana un bosco e sfracela cento uomini.
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un carrista.
Generale il tuo bombardiere ? potente.
Vola pi? rapido di una tempesta e porta pi? di un elefante.
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un meccanico.
Generale, l?uomo fa di tutto.
Pu? volare e pu? uccidere.
Ma ha un difetto:
pu? pensare.

Bertolt Brecht

42) Sonia Alia 
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martedì, 21 marzo 2006 19:53 Commenta

Primavera ritorna

Tra la casa e la chiesa
uno sprazzo di cielo.

Primavera ritorna

e di nuovo, nel cuore,
si avverte, profondo,
il mistero della vita che nasce
ma che niente conosce.

Primavera ritorna

e di nuovo, nel cuore, un sussulto
all?idea della morte che cela
il cielo,
il fiore,
il mare,
il monte.
41) Vincenza Aiello  Femmina
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venerdì, 17 marzo 2006 20:50 Commenta Invia E-mail

(41) Pachino
Ti saluto, spiga di grano,
ti saluto con tristezza piano piano
Il mio cuore rester? sempre a te vicino
nei miei ricordi ci resterai sempre Pachino.
In una mano ti ho offerto la mia giovinezza,
con l?altra ho goduto della tua frivolezza,
Con le tue idee ho ottenuto la fama
con i tuoi modi capovolgesti la mia trama.
Chiudendo gli occhi, ne sono sicura
prover? ancora la sensazione pura
Ricorder? le vibrazioni dei tuoi caldi campi
dove gli odori non li risentir? nei miei futuri tempi.
Nulla di te io dimenticher?,
nella mia memoria per sempre ti terr?
Gli amici, gli umori forse li scorder?
Ma il mio spirito sempre da te si recher?.
Ti saluto amico Pachino
Addio per sempre spiga di grano.

Vincenza Aiello
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