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Il cammino spirituale e artistico
di Gioacchino Scorsonelli

in un nuovo suo libro disponibile dal prossimo 10 ottobre

Copertina“[...]Se dovessi delineare la mia personalità artistica ... avrei serie perplessità nel dovermi collocare in una delle diverse espressioni dell’astrattismo. Infatti nella mia espressione pittorica non c’è nessuna ricerca lirica e nessuna composizione geometrica, come nell’astrattismo di Kandisky e di Mondrian; non c’è nessun richiamo allusivo a forme esplicite della realtà oggettiva dell’astrattismo impressionista e nessun segno di irruenza segnico-coloristica come nell’astrattismo espressionista.
La personalità di un pittore si rispecchia nei colori che usa. Tramite essi si può riconoscerne l’intima natura, il suo modo di pensare, di sentire, di agire. Il temperamento e i lati più intimi della sua psiche si riflettono nei colori. Ogni artista ha la sua tavolozza di colori in cui proietta le sue caratteristiche mentali, emozionali, spirituali, gli stati d’animo particolari del momento creativo. La mia pittura è scaturita sempre da un’esigenza psichica, emozionale. Sulla tela bianca ho proiettato ansie, angosce, paure, malesseri esistenziali ma anche momenti lieti e gioiosi.
La nostra società, edonista e materialista, è contrassegnata dalla sensorialità, benessere, potere, denaro, l’avere. L’uomo indifferente e superficiale si limita a compiacersi dei suoi status symbol e cerca di riempire i suoi vuoti affettivi con l’ingordigia, la cupidità, la sessualità.
Il materialismo e l’umanesimo riconoscono solamente il sistema del corpo e dei sensi, una parte limitata dell’intero essere. Il corpo e i sensi, invece, devono essere considerati come il primo stadio dell’apprendimento e della coscienza, come strumenti per l’acquisizione di una coscienza più ampia, quella dell’essere. Man mano che la situazione economica, socio-politica, ed ecologica del mondo si deteriora, cresce un interesse sempre maggiore verso la spiritualità, il risveglio, l’evoluzione e l’elevazione della coscienza, mediante le antiche tradizioni spirituali orientali della meditazione e dello yoga.
L’essere umano spesso si blocca in un circolo vizioso di atti ripetitivi, vegeta immerso sempre nelle stesse emozioni, desideri, pensieri; si vieta quella sua originalità che lo differenzia dalla massa degli individui ai quali si uniforma nel mangiare, vestire, e nei comportamenti stereotipati ed ossessivi.
Solamente chi prende coscienza del suo sé unico ed originale, del mondo in cui vive e dell’universo che lo circonda, non si arresta a contemplare la sua limitata natura, ma intraprende l’ascesa di vette sempre più alte e più ardue; combatte continuamente, fedele ad un suo ideale di vita considerata come cammino di purificazione e di ascesi, come mezzo per potere superare la sua stessa natura finita.
Neanche i dolori e le sofferenze possono distoglierlo da questa sua lotta, perché sa che solo entrando nel dolore, vivendolo profondamente e totalmente, egli conquisterà la liberazione da esso, verso un nuovo orizzonte di vita. L’essere umano è portato alla ricerca del piacere e a schivare qualsiasi confronto con la sofferenza, però la sofferenza rimane là, sempre in agguato, non finisce, non l’abbiamo sconfitta. Per superarla non bisogna evitarla, sfuggirla, ma immergervisi dentro, guardarla, parlarle, ascoltare quello che ci vuole dire, il messaggio che ci vuole inviare. Solo in questo modo, dopo averla vissuta possiamo distaccarci da essa, trascenderla, vederla come impermanente, insostanziale ed effimera"...

Gioacchino Scorsonelli
alle pagine 15,16 e 17 del libro in corso di stampa

in stampa

in stampaGioacchino Scorsonelli, Viaggio nell’invisibile, 2012, 8°, pp. 88
Collana
CAMMINI n. 9 – € 10,00
ISBN 978-88-96071-95-3

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Concorso Letterario Internazionale
LIBRI DI-VERSI
IN DIVERSI LIBRI
edizione 2012/2013
in memoria del poeta
Corrado Tiralongo

A partire dall’1 di ottobre saranno contattati tutti i concorrenti del Concorso ritenuti idonei dalla Giuria e meritevoli della pubblicazione (come già accaduto nella precedente edizione, saranno contattati anche i poeti esclusi).
(Vedi le copertine dell'edizione precedente – 2011-2012)

copertinaOttaviano Perricone
Viva la Talia!
Il Risorgimento in Val di Noto
Nicola Fabrizi - Malta - I Siciliani

2011, 8°, pagine 464, ill.
20,00 acquista

Viva la Talia! narra gli eventi che si svolsero nella Sicilia sud-orientale, l'antico Val di Noto, negli anni che precedettero l'Unità d'Italia dal 1848 al 1861.
Gli storici del Risorgimento hanno sinora trascurato questa. parte estrema dell'Isola, forse perché hanno ritenuLo che non vi fossero accaduti fatti meritevoli di essere ricordati.
In realtà, nel periodo più eroico del nostro Risorgimento, che terminò con la conquista garibaldina del Regno delle Due Sicilie, anche nel territorio delle attuali province di Siracusa e Ragusa si svolse il lavorio cospirativo dei patrioti, che sfociò nelle insurrezioni di aprile e maggio 1860 e che contribuì al successo dell'impresa di Garibaldi.
È vero, non si ebbero in questa zona battaglie tra i Mille e l'esercito borbonico; vi agirono, tuttavia, alcuni personaggi notevoli e accaddero avvenimenti che meritano di essere rievocati.
Fra tutti spicca la figura di Nicola Fabrizi, il patriota modenese già sodale di Ciro Menotti e poi di Giuseppe Mazzini e Giuseppe Garibaldi, che sbarcò a Pozzallo (Ragusa) il4 giugno 1860 proveniente da Malta, alla testa di una ventina di uomini portando con sé un carico di fucili e munizioni. Egli organizzò tra Modica e Noto un corpo di volontari, i Cacciatori del Faro, che si distinsero durante la battaglia di Milazzo e che furono i primi a entrare a Messina.
A livello locale, il personaggio di punta fu senz'altro Matteo Raeli, leader dei liberali di Noto nel 1848, esule anche lui per undici anni a Malta, da dove ritornò nel luglio 1860 per condurre la sua città verso l'annessione al Piemonte.
Infranti i tabù (Non si può parlare male di Garibaldi), messe da parte le narrazioni agiografiche e rimossa la polvere dalle immagini convenzionali, l'attualità degli ideali risorgimentali e le qualità umane e politiche di chi fece l'Italia una, libera e indipendente risalteranno ancora più vivide.
Viva la Talia!, l'entusiastica esclamazione dialettale di un popolo che un secolo e mezzo fa scelse l'Italia come sua nuova e vera Patria, è il frutto di otto anni di ricerche basate prevalentemente su documenti d'archivio in buona parte inediti.

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