Per Libero D'Agata
Libero era il nome che per lui avevano scelto i genitori. Col padre, l'ingegnere Franco, ebbi un rapporto bellissimo. Abitava e aveva studio di fronte il negozio di mio padre, dove ragazzo trascorrevo parecchie ore al giorno, e mi portava un affetto come fossi persona di famiglia. Era, l'ingegnere Franco, un francescano della professione, non chiedeva onorari a nessuno. Comunista vero e convinto. Quando venne un funzionario di partito quale commissario della Sezione, dopo tre mesi relaziono' alla Direzione nazionale, e scrisse che ad Avola l'unico vero comunista era l'ing. Franco D'Agata.
Libero dicevo il nome scelto. L'omaggio piu' bello che si puo' fare a un essere umano: concedergli la liberta', bene supremo. Quella liberta' che il sommo poeta esalto': ''Liberta' va cercando ch'e' si cara / come sa chi per lei vita rifiuta''.
Libero era come papa', ingegnere, ma era preso oltre che dalla professione da tanti altri impegni sociali, culturali, politici...
Ogni suo impegno era uno sprigionare di quella liberta' di pensiero che si portava innata e - si poteva convenire o dissentire dalle sue idee - esternava il suo pensiero senza se e senza ma.
Provato anche nella vita familiare non portava all'esterno il suo dolore, manifestando buonumore e socializzando con umano dialogo, pur sempre nel rispetto rigoroso e inflessibile del suo pensiero.
Era persona, anzi personaggio che non passava inosservato nella Societa', anzi si faceva e si fara' ricordare da amici e semplici conoscenti.
E questo da' testimonianza del forte carattere che lo sorreggeva e supportava nelle decisioni e nelle battaglie che con determinazione portava avanti sino in fondo.
Ora che la sorte lo ha portato via inaspettatamente e immaturamente ce ne ricorderemo di Libero, finche' memoria concedera'.
Giovanni Stella
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