Lascia una poesia

Poesia della settimana

Grazie per aver visitato questo spazio dedicato alla POESIA DELLA SETTIMANA. Qui puoi scrivere e lasciare la tua poesia.
Totale messaggi: 720   Messaggi per pagina: 8
1 ... 11 12 [13] 14 15 ... 90
Cerca    per  
Nome POESIE con eventuali Commenti
624) Felice Serino 
IP registrato Mozilla/5.0 (Windows NT 5.1) AppleWebKit/537.36 (KHTML, like Gecko) Chrome/32.0.1700.76 Safari/537.36
sabato, 18 gennaio 2014 10:50 Commenta

Non ricordo

-e gli esecrabili
delitti e la vita
tradita?
e il sangue innocente?

-non ricordo: in verità ti dico
l’Albero di sangue
virgulto di mio Figlio
il Giusto
si è ingemmato

ed espande nei secoli
le sue radici
in un abbraccio totale
623) Felice Serino  Maschio
IP registrato Mozilla/5.0 (Windows NT 5.1) AppleWebKit/537.36 (KHTML, like Gecko) Chrome/31.0.1650.63 Safari/537.36
sabato, 4 gennaio 2014 11:22 Commenta

La condanna
(a tutti i carcerati e alla loro metà)

bianco urlo dell'altra metà del cielo

(tempo scandito
a elaborare:
due prigioni – di qua di là
delle sbarre
-patteggiare dell’essere
con lo stillicidio che squaderna le ore)

dal fondo del mondo
luce ferita dove è terra
di nessuno

dove il cappio
oscilla
622) Carmela Di Rosa  Femmina
IP registrato Mozilla/5.0 (compatible; MSIE 10.0; Windows NT 6.2; WOW64; Trident/6.0)
venerdì, 3 gennaio 2014 12:45 Commenta

INCANTO
Della vita io vorrei
fare un incanto,
di luce rivestir
la notte oscura
e di pace il mondo.
Vorrei
non ci si svegliasse
mai da un sogno
e colorar d’arcobaleno
ogni momento.
Vorrei che il sole
facesse capolino
tra i pensieri d’ogni giorno
e dissolvesse
come nube al vento
il grande affanno.
Della vita io vorrei
fare un incanto,
inciampare tra le rose
di un bel campo
e disperdere
petali e fragranze
per il mondo.
Si dirà che il mio
è solo un gran bel sogno
ma in questo mio sogno
io vivo l’incanto!
Carmela Di Rosa
621) carlo 
IP registrato Mozilla/5.0 (Windows NT 6.2; WOW64) AppleWebKit/537.36 (KHTML, like Gecko) Chrome/31.0.1650.63 Safari/537.36
giovedì, 2 gennaio 2014 20:25 Commenta

Dove sono le cose che ami
Verso quali promontori gli occhi si fanno aguzzi
Attorno a quale fuoco rischi di perdere la calma
Che cosa sentono le unghie quando ti stringi a me
In quale miele si tinge la bocca mentre apro un libro
la vita si stende sulla nostra tavola
l’uno di fronte all’altro
le sedie di paglia intrecciano profumi
è il pesto il sangue dell’erba passata
il nostro amore che resiste non l’ha mica colmata
dove è caduta.
620) carlo 
IP registrato Mozilla/5.0 (Windows NT 6.2; WOW64) AppleWebKit/537.36 (KHTML, like Gecko) Chrome/31.0.1650.63 Safari/537.36
domenica, 29 dicembre 2013 00:39 Commenta

Ho le natiche nude e aperte con un colpo unico
apro il mare gli angeli avanzano sottili
tra le onde vogliono avere pace
agitando con la schiuma una pace spropositata
ordino a mia moglie di caricare barili di fede
tre valigie che mi strascico verso le stelle come fosse piombo
il sole è ancora caldo quando s’imbruna in abito da sera
odoriamo di sale e d’un amore più profondo
di nuovo ho i capelli biondi mentre m’imbarco per primo.
619) Felice Serino  Maschio
IP registrato Mozilla/5.0 (Windows NT 5.1) AppleWebKit/537.36 (KHTML, like Gecko) Chrome/31.0.1650.63 Safari/537.36
sabato, 21 dicembre 2013 11:39 Commenta

RISVEGLIO

tra le pieghe della storia
c’è sempre il maligno
che strappa
le più belle pagine di poesia

un giorno i morti
risvegliati
da pioggia d’uccelli
le ricomporranno
in musica celeste
618) giuseppe  Maschio
IP registrato Mozilla/5.0 (Windows NT 6.2; WOW64) AppleWebKit/537.36 (KHTML, like Gecko) Chrome/31.0.1650.63 Safari/537.36
giovedì, 12 dicembre 2013 12:59 Commenta

Nessuno morirebbe se io morissi qui all’istante
Come una macchina grigia senza fiammella
Con poche parti idrauliche distese nel prato
Tutto inizia dall’alto, a folate
si giunge lungo una costa
Attraverso una voragine del lenzuolo
Entriamo nelle stagioni
Ci proteggiamo dalle ore più atroci
C’è chi illumina i versi dei mesi freddi
Chi attende la notte successiva senza dir niente
E poi questa miseria di non poter vedere in alto
Se non quando non sentiamo più quello che vediamo.
Ed è allora che potrò guardare in me
E sentire un po’ di azzurro.
617) Felice Serino  Maschio
IP registrato Mozilla/5.0 (Windows NT 5.1) AppleWebKit/537.36 (KHTML, like Gecko) Chrome/31.0.1650.63 Safari/537.36
sabato, 7 dicembre 2013 11:37 Commenta

Nel giorno acceso

nel giorno acceso (avvolto
nel mantello del vento)
sporgersi da una rupe
di passione
in un amen
il ripercorrersi
di stagioni di là del mare
cogliere il fiore-essenza
del tempo
sognare d’essere quasi
una finzione
-la morte un paradosso
Visualizza RSS Feed
1 ... 11 12 [13] 14 15 ... 90
Amministrazione
Powered by Lazarus Guestbook from carbonize.co.uk