Nome | POESIE con eventuali Commenti | ||||
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Non ricordo
-e gli esecrabili delitti e la vita tradita? e il sangue innocente? -non ricordo: in verità ti dico l’Albero di sangue virgulto di mio Figlio il Giusto si è ingemmato ed espande nei secoli le sue radici in un abbraccio totale |
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La condanna
(a tutti i carcerati e alla loro metà) bianco urlo dell'altra metà del cielo (tempo scandito a elaborare: due prigioni – di qua di là delle sbarre -patteggiare dell’essere con lo stillicidio che squaderna le ore) dal fondo del mondo luce ferita dove è terra di nessuno dove il cappio oscilla |
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INCANTO
Della vita io vorrei fare un incanto, di luce rivestir la notte oscura e di pace il mondo. Vorrei non ci si svegliasse mai da un sogno e colorar d’arcobaleno ogni momento. Vorrei che il sole facesse capolino tra i pensieri d’ogni giorno e dissolvesse come nube al vento il grande affanno. Della vita io vorrei fare un incanto, inciampare tra le rose di un bel campo e disperdere petali e fragranze per il mondo. Si dirà che il mio è solo un gran bel sogno ma in questo mio sogno io vivo l’incanto! Carmela Di Rosa |
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Dove sono le cose che ami
Verso quali promontori gli occhi si fanno aguzzi Attorno a quale fuoco rischi di perdere la calma Che cosa sentono le unghie quando ti stringi a me In quale miele si tinge la bocca mentre apro un libro la vita si stende sulla nostra tavola l’uno di fronte all’altro le sedie di paglia intrecciano profumi è il pesto il sangue dell’erba passata il nostro amore che resiste non l’ha mica colmata dove è caduta. |
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Ho le natiche nude e aperte con un colpo unico
apro il mare gli angeli avanzano sottili tra le onde vogliono avere pace agitando con la schiuma una pace spropositata ordino a mia moglie di caricare barili di fede tre valigie che mi strascico verso le stelle come fosse piombo il sole è ancora caldo quando s’imbruna in abito da sera odoriamo di sale e d’un amore più profondo di nuovo ho i capelli biondi mentre m’imbarco per primo. |
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RISVEGLIO
tra le pieghe della storia c’è sempre il maligno che strappa le più belle pagine di poesia un giorno i morti risvegliati da pioggia d’uccelli le ricomporranno in musica celeste |
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Nessuno morirebbe se io morissi qui all’istante
Come una macchina grigia senza fiammella Con poche parti idrauliche distese nel prato Tutto inizia dall’alto, a folate si giunge lungo una costa Attraverso una voragine del lenzuolo Entriamo nelle stagioni Ci proteggiamo dalle ore più atroci C’è chi illumina i versi dei mesi freddi Chi attende la notte successiva senza dir niente E poi questa miseria di non poter vedere in alto Se non quando non sentiamo più quello che vediamo. Ed è allora che potrò guardare in me E sentire un po’ di azzurro. |
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Nel giorno acceso
nel giorno acceso (avvolto nel mantello del vento) sporgersi da una rupe di passione in un amen il ripercorrersi di stagioni di là del mare cogliere il fiore-essenza del tempo sognare d’essere quasi una finzione -la morte un paradosso |