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Emanuele Salerno, iscritto alla nostra Mailing List (avolese d’adozione), tecnico di raffineria e coordinatore regionale protezione civile Nuova Acropoli ci trasmette il resoconto di un’importante iniziativa. ![]() Operazione
di Soccorso 13 giugno, la partenza Ancora
una volta Nuova Acropoli
Internazionale
è in prima linea: il 13 giugno sono partiti 10 volontari
per portare aiuto alle popolazioni indonesiane colpite dal devastante
terremoto del 27 maggio che ha avuto un’intensità di
6,1 gradi della scala Richter. La squadra di soccorso, guidata da Sandro Spagnoli, disaster manager e direttore internazionale del GEA di Nuova Acropoli, è composta da un medico ungherese e da tecnici spagnoli e italiani esperti nel campo sanitario, ambientale e tecnico-logistico. Non è la prima esperienza in campo internazionale. Nel 2005 i volontari sono stati impegnati in altre due missioni umanitarie in Thailandia prima, a seguito dello tsunami, ed in Pakistan dopo. Compito della squadra è sempre quello di allestire un campo con funzione logistica e di supporto alle attività mediche e di assistenza socio-sanitaria ed operare una prima ricostruzione nella fase cosidetta di “ripristino delle normali condizioni di vita”. I volontari rimasti nella sede dell’Associazione Nuova Acropoli a L’Aquila hanno attivato la S.O.T., la Sala Operativa Temporanea, che ha il compito di raccogliere notizie e dati utili da trasmettere via satellite ai volontari operanti nella zona terremotata e contemporaneamente ricevere in tempo reale gli aggiornamenti sulle azioni da loro messe in atto. Un sentito ringraziamento, per quanto riguarda la componente italiana, a tutti coloro che con le loro donazioni hanno permesso la realizzazione della missione e soprattutto l'acquisto in loco di materiali necessari all'intervento sanitario e di ricostruzione: il Consiglio Regionale dell'Abruzzo, il Comune dell'Aquila, INA Assitalia, Di Fabio Centro Gas, Innamorati Edilizia. 15 giugno, i sopralluoghi Lasciato
l’alloggio di buon mattino, abbiamo iniziato un giro di ricognizione
per renderci conto della situazione. e documentare con foto gli
effetti del terremoto, materiale che sarà oggetto di studio
nei nostri corsi di Ricerca e Soccorso sotto macerie. Molti
edifici sono collassati! La Facoltà di Economia
Nel frattempo il gruppo sanitario ha lavorato per portare assistenza medica alla popolazione. Perciò è stato approntato un piccolo ospedale da campo all’interno dell’area della scuola. Già nel primo giorno sono state visitate 21 persone tra adulti e bambini con differenti patologie, tra cui predominano le infezioni, i traumi e gli effetti psicologici dovuti alle conseguenze del terremoto. Ad ognuno è stato somministrato il trattamento medico necessario. Il gruppo dedicato alla ricostruzione ha iniziato i lavori di carpenteria e ha provveduto ad acquistare il materiale per il lavoro nei villaggi vicini in modo da contribuire anche, per quanto possibile, alla ripresa economica delle attività. 17 giugno, la ricostruzione Arrivati alla scuola dove abbiamo deciso di portare il nostro aiuto ci ha sorpresi un piccolo terremoto di 3,5º che siamo riusciti a percepire chiaramente ma che non ha fortunatamente portato conseguenze. Poco più tardi c’è stato un altro terremoto dellastessa intensità. Il gruppo medico ha visitato 33 pazienti, la maggior parte dei quali era affetto da sindromi postraumati-che, con dolori muscolari, ansia e difficoltà di respirazione. Diversi feriti necessitavano di medicazioni a causa di insorgere di infezioni. Inoltre si sono presentate persone che avevano delle patologie particolari peggiorate dalla mancanza di supporto medico, per le quali è stato necessario il trattamento chirurgico. La gente del posto ha approfittato dell’ambulatorio medico per ottenere supporto per la cura delle patologie croniche. In serata abbiamo terminato il nostro lavoro giornaliero e durante il viaggio di ritorno abbiamo visto il vulcano MERAPI in eruzione. Quanto è sfortunata questa gente!! Lungo il tragitto sono stati acquistati i medicinali e gli strumenti necessari per far funzionare a pieno regime l’ambulatorio per il giorno seguente. Dopo cena abbiamo fatto una riunione per organizzare il lavoro per il giorno seguente e per decidere sull’acquisto di tutte le apparecchiature e strumenti necessari per terminare la ristrutturazione della scuola. "E’ stato un giorno intenso e pieno di esperienze. Abbiamo visto i segni della paura sui volti della gente, assistito al triste spettacolo della devastazione. Ci ha pervaso un grande sentimento di impotenza nei riguardi di una popolazione che non ha commesso alcuna colpa e invece subisce la condanna dell'abbandono e della fame da parte dei governi. Nessuno fornisce loro la formazione ed il sussidio per sopravvivere, nessuno gli offre principi solidi per cui vivere e per cui vale la pena combattere". 22 giugno, si realizza l’opera L'equipe medica continua la sua opera con oltre 50 pazienti al giorno. Siamo già arrivati ad oltre 250 visite. E' vero che la nostra è una goccia d'acqua in un oceano di bisogni, ma l'allegria e la consapevolezza di fare qualcosa di buono per questa gente che tanto sta soffrendo ci sprona a proseguire. I giovani che torneranno a frequentare la nostra scuola ricorderanno i nostri volti ed il nome che ci unisce: Nuova Acropoli. Man mano che passano i giorni il nostro lavoro continua e va sempre migliorando come se stessimo prendendo il ritmo di questa terra. Stiamo imparando alcune parole in indonesiano e riusciamo a stabilire una forma di comunicazione: ciao, addio, grazie, ma soprattutto a livello medico: quanti anni hai, dove ti duole, sei caduto? Così arriviamo con questa cronaca ai bambini, i veri protagonisti di questa storia, di questa missione, essi sono il sogno di un paese punito dalla natura, un vulcano in eruzione, un terremoto e ora infine, le inondazioni. Tutte le mattine ci aspettano e ci offrono i loro sorrisi e i loro giochi. I loro disegni ritraggono la realtà che vivono con la loro ottica di bambini. 25 giugno, consegna della scuola
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