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Emanuele Salerno, iscritto alla nostra Mailing List (avolese d’adozione), tecnico di raffineria e coordinatore regionale protezione civile Nuova Acropoli ci trasmette il resoconto di un’importante iniziativa.

 
missione

Operazione di Soccorso
di Nuova Acropoli
alle Popolazioni Indonesiane
 colpite dal Terremoto del 27 Maggio 2006

13 giugno, la partenza

Ancora una volta Nuova Acropoli Internazionale è in prima linea: il 13 giugno sono partiti 10 volontari per portare aiuto alle popolazioni indonesiane colpite dal devastante terremoto del 27 maggio che ha avuto un’intensità di 6,1 gradi della scala Richter.
L’epicentro è stato nella città di Yogyakarta, nell’isola di Giava, a 400 km dalla capitale Jakarta, che ha una popolazione di circa 3 milioni di abitanti. La nostra squadra ha raggiunto la città il 14 giugno e vi è rimasta fino alla fine del mese.

 La squadra di soccorso, guidata da Sandro Spagnoli, disaster manager e direttore internazionale del GEA di Nuova Acropoli, è composta da un medico ungherese e da tecnici spagnoli e italiani esperti nel campo sanitario, ambientale e tecnico-logistico. Non è la prima esperienza in campo internazionale. Nel 2005 i volontari sono stati impegnati in altre due missioni umanitarie in Thailandia  prima, a seguito dello tsunami, ed in Pakistan dopo.

Compito della squadra è sempre quello di allestire un campo con funzione logistica e di supporto alle attività mediche e di assistenza socio-sanitaria ed operare una prima ricostruzione nella fase cosidetta di “ripristino delle normali condizioni di vita”.

I volontari rimasti nella sede dell’Associazione Nuova Acropoli a L’Aquila hanno attivato la S.O.T., la Sala Operativa Temporanea, che ha il compito di raccogliere notizie e dati utili da trasmettere via satellite ai volontari operanti nella zona terremotata e contemporaneamente ricevere in tempo reale gli aggiornamenti sulle azioni da loro messe in atto.

Un sentito ringraziamento, per quanto riguarda la componente italiana, a tutti coloro che con le loro donazioni hanno permesso la realizzazione della missione e soprattutto l'acquisto in loco di materiali necessari all'intervento sanitario e di ricostruzione: il Consiglio Regionale dell'Abruzzo, il Comune dell'Aquila, INA Assitalia, Di Fabio Centro Gas, Innamorati Edilizia.

15 giugno, i sopralluoghi

Lasciato l’alloggio di buon mattino, abbiamo iniziato un giro di ricognizione per renderci conto della situazione. e documentare con foto gli effetti del terremoto, materiale che sarà oggetto di studio nei nostri corsi di Ricerca e Soccorso sotto macerie. Molti edifici sono collassati! La Facoltà di Economia Text Box:  dell'Università di Yogyakarta, formata da due alte costruzioni affiancate, è andata parzialmente distrutta; uno dei due edifici si è letteralmente adagiato al suolo.

Text Box:  Dopo un giorno di sopralluogo di tutta l’area interessata dal sisma, con l’obiettivo di trovare il posto dove gli aiuti fossero il più possibile efficaci, Nuova Acropoli ha deciso di iniziare le operazioni presso il villaggio di KRAPYAK KULON nel distretto di BANTUL a Sud Est di Yogyakarta. In questo villaggio c’era una scuola elementare pubblica, molto danneggiata dal terremoto la cui inagibilità costringe più i 200 bambini a seguire le lezioni in tenda.

 Nel frattempo il gruppo sanitario ha lavorato per portare assistenza medica alla popolazione. Perciò è stato approntato un piccolo ospedale da campo all’interno dell’area della scuola. Già nel primo giorno sono state visitate 21 persone tra adulti e bambini con differenti patologie, tra cui predominano le infezioni, i traumi e gli effetti psicologici dovuti alle conseguenze del terremoto. Ad ognuno è stato somministrato il trattamento medico necessario.

Il gruppo dedicato alla ricostruzione ha iniziato i lavori di carpenteria e ha provveduto ad acquistare il materiale per il lavoro nei villaggi vicini in modo da contribuire anche, per quanto possibile, alla ripresa economica delle attività.

17 giugno, la ricostruzione

Arrivati alla scuola dove abbiamo deciso di portare il nostro aiuto ci ha sorpresi un piccolo terremoto di 3,5º che siamo riusciti a percepire chiaramente ma che non ha fortunatamente portato conseguenze. Poco più tardi c’è stato un altro terremoto dellastessa intensità.

Text Box:  La squadra di ricostruzione ha effettuato lavori di rinforzo della struttura utilizzando reti in tondino di ferro e cemento. Non essendo possibile reperire reti già pronte, queste sono state realizzate sul posto legando tra loro i tondini di ferro. L'utilizzo della maglia di metallo per rinforzare la muratura, tecnica da noi molto utilizzata, ha rappresentato una assoluta novità costruttiva.

Il gruppo medico ha visitato 33 pazienti, la maggior parte dei quali era affetto da sindromi  postraumati-che, con dolori muscolari, ansia e difficoltà di respirazione. Diversi feriti necessitavano di medicazioni a causa di insorgere di infezioni.

 Inoltre si sono presentate persone che avevano delle patologie particolari peggiorate dalla mancanza di supporto medico, per le quali è stato necessario il trattamento chirurgico. La gente del posto ha approfittato dell’ambulatorio medico per ottenere supporto per la cura delle patologie croniche. In serata abbiamo terminato il nostro lavoro giornaliero e durante il viaggio di ritorno abbiamo visto il vulcano MERAPI in eruzione. Quanto è sfortunata questa gente!!

Lungo il tragitto sono stati acquistati i medicinali e gli strumenti necessari per far funzionare a pieno regime l’ambulatorio per il giorno seguente.

Dopo cena abbiamo fatto una riunione per organizzare il lavoro per il giorno seguente e per decidere sull’acquisto di tutte le apparecchiature e strumenti necessari per terminare la ristrutturazione della scuola. 

"E’ stato un giorno intenso e pieno di esperienze. Abbiamo visto i segni della paura sui volti della gente, assistito al triste spettacolo della devastazione. Ci ha pervaso un grande sentimento di impotenza nei riguardi di una popolazione che non ha commesso alcuna colpa e invece subisce la condanna dell'abbandono e della fame da parte dei governi. Nessuno fornisce loro la formazione ed il sussidio per sopravvivere, nessuno gli offre  principi solidi per cui vivere e per cui vale la pena combattere".

22 giugno, si realizza l’opera

Text Box:  Dopo i primi giorni di lavoro, è nata nel gruppo la consapevolezza che, se si vuole completare la ristrutturazione della scuola, occorre l’aiuto della manodopera locale Questo è stato anche un modo di dare un aiuto economico alle famiglie più colpite dal sisma.Grazie al generoso contributo degli sponsor italiani e spagnoli sono stati acquistati materiali e attrezzi per la ricostruzione e dispositivi di protezione individuale per tutti.

L'equipe medica continua la sua opera con oltre 50 pazienti al giorno. Siamo già arrivati ad oltre 250 visite.

Text Box:  Molte sono le domande della gente sulle tecniche di messa in sicurezza delle mura lesionate e non manca anche chi, come Rara, maestra in un altra scuola elementare, chiede di dare una mano a preparare le reti in ferro assieme ai volontari acropolitani.

E' vero che la nostra è una goccia d'acqua in un oceano di bisogni, ma l'allegria e la consapevolezza di fare qualcosa di buono per questa gente che tanto sta soffrendo ci sprona a proseguire. I giovani che torneranno a frequentare la nostra scuola ricorderanno i nostri volti ed il nome che ci unisce: Nuova Acropoli

 Man mano che passano i giorni il nostro lavoro continua e va sempre migliorando come se stessimo prendendo il ritmo di questa terra. Stiamo imparando alcune parole in indonesiano e riusciamo a stabilire una forma di comunicazione: ciao, addio, grazie, ma soprattutto a livello medico: quanti anni hai, dove ti duole, sei caduto?

Text Box:  Può darsi che il dolore non sia solo veicolo di coscienza, ma anche una forma di unione. Tentare di  alleviare il dolore ci fa sentire più vicini a chi soffre. Per quanto riguarda il lavoro di ricostruzione della scuola prosegue secondo i piani, ma non sono mancati i problemi tecnici a causa di qualche danno più grave del previsto. Sono stati ultimati i lavori di muratura di un’aula e stiamo cominciando a dipingerla. Gli operai indonesiani, che collaborano con noi, si stanno impegnando molto perché hanno capito che il loro lavoro influenzerà il futuro dei loro bambini, in molti casi dei propri figli.

Così arriviamo con questa cronaca ai bambini, i veri protagonisti di questa storia, di questa missione, essi sono il sogno di un paese punito dalla natura, un vulcano in eruzione, un terremoto e ora infine, le inondazioni. Tutte le mattine ci aspettano e ci offrono i loro sorrisi e i loro giochi. I loro disegni ritraggono la realtà che vivono con la loro ottica di bambini.

25 giugno, consegna della scuola

Text Box:  Text Box:  Il grande giorno è arrivato! In una decina di giorni siamo riusciti a ristrutturare la scuola di Krapyak nonché centro di aggregazione dei villaggi di Bantul, a 40 km. da Yogyakarta. La felicità è visibile nei nostri occhi e nei nostri atteggiamenti. Il Direttore della scuola, malgrado fosse domenica, ha radunato tutti gli alunni, il personale scolastico ed il corpo docenti al completo, in uniforme ufficiale. E’ presente anche il Capo del villaggio anch’esso in tenuta ufficiale. E’ un’emozione grandissima poter vedere tutti quei bimbi che siedono nuovamente nei loro banchetti di legno con le aule già dipinte ed arredate di tutto punto, pronte soltanto per essere nuovamente utilizzate. Nella prima aula, completamente restaurata, abbiamo svolto una cerimonia di inaugurazione alla presenza di bimbi e professori. Ai bimbi della prima classe abbiamo consegnato uno zainetto con dentro materiale di cancelleria. Per tutti gli altri la consegna verrà effettuata in seguito dagli   insegnanti.

Text Box:  Emozionatissimi ci regalano dei pezzi di artigianato da loro stessi realizzati e centinaia di disegni che i bimbi hanno dipinto per noi. Per terminare i lavori di consolidamento del copro centrale e dei servizi abbiamo scelto, tra i 30 muratori che hanno finora lavorato con noi, una squadra di 12 persone per portare avanti i lavori fino al completamento della scuola. La supervisione è affidata al direttore, con il quale abbiamo firmato un impegno ufficiale per concludere l’opera utilizzando i fondi da noi lasciati. “E’ ingrato chi chiama torto la fine di un godimento, stolto chi crede solo alla fruibilità dei beni presenti, chi non si appaga anche di quelli passati e non li ritiene sicuri più sicuri perché non c’è timore che finiscano” diceva Lucio Anneo Seneca.

Text Box:  Da chi è stato formato questo team di professionisti:

§      Sandro Spagnoli (L’Aquila (Italia) disaster manager e direttore internazionale GEA – Nuova Acropoli

§      Angelina Molina Lopez (Malaga, Spagna), imprenditrice e direttrice GEA Spagna

§      Alberto Rossi (L’Aquila, Italia), per tutti “bambam”, impiegato statale e tecnico edile

§      Ivan Rodes Lozano (Alicante, Spagna), funzionario dei vigili del fuoco e coordinatore squadre in loco

Text Box:  §      Helena Correas Cabaleiro (Cadiz, Spagna), di professione “mamma” e soccorritrice paramedico

§      Istvan Nemeth (Budapest, Ungheria), medico internista, responsabile sanitario della missione

§      Enrico Gattone (L’Aquila, Italia), laureando in scienza ambientali ed interprete inglese, francese, spagnolo

§      Emanuele Salerno (Siracusa, Italia, avolese d’adozione), tecnico di raffineria e coordinatore regionale protezione civile Nuova Acropoli

§      Pierventura Francavilla (L’Aquila, Italia), impiegato comunale e tecnico edile (oltre ad animatore volontario…)

§      Miguel Garcia Arroyo (Barcellona, Spagna), tecnico delle costruzioni e soccorritore paramedico

Text Box:  Text Box:

Fine della Missione!

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