Non conoscevo Antonio profondamente, ricordo qualcosa ai tempi della scuola media.
Ho appreso solo adesso di cosa ha fatto e delle sue qualita'. Non posso che unirmi al profondo dispiacere di tutti e lo saluto con un semplicissimo ONE ONE (chi si ricorda lo sa).
Antonino Campisi
E cosi'
quando gli altri t'avranno dimenticato
noi ti ricorderemo
quando l'ipocrisia sara' passata
noi ti saremo autentici
quando gli altri avranno finito le parole
noi prenderemo il pensiero
il pensiero, l'unico superstite mentre tutto scorre
il pensiero, per pensarti mentre tutto scorre.
Leonardo Miucci
Avola, 12 febbraio 2009
Ninna nanna dei poeti
Prima di prender sonno
ho tempo per pensare.
Seppur mi guardo intorno
sento la mente andare.
Ed io che in cuor mi sento
l'ombre leggere e il canto,
vorrei che fosse il viaggio
eterno e senza pianto.
Gelido spira il vento
in odor di tramontana.
Eppure ascolto il rantolo
d'una misera campana
che spegne appena l'eco
nel triste divenire
di un'anima ribelle
che non sa piu' dormire.
Avola, 15-02-2009
Nino Muccio
In ricordo di Antonio Caldarella
Per Antonio
Si e' spento un poeta.
Ancora un altro. Si' uno dei tanti, ma non uno qualunque. Antonio era un uomo di forte personalita', con spiccata propensione alla individualita'. Essenzialmente era un artista, con l'animo impregnato d'arte sino all'inverosimile e nella sua vita ha realizzato queste doti innate. Ha fatto teatro, cinema, recitazione; ha scritto e pubblicato varie raccolte di poesie, apprezzate dal pubblico e dalla critica perche' spontanee, belle, sentite. Versi tutti germinati nel cuore e filtrati dalla mente.
Sono pochi gli uomini che possono fregiarsi di essere vissuti nell'arte e per l'arte come Antonio.
Sono pochi coloro che hanno realizzato il desiderio piu' o meno occulto di occupare il proscenio del teatro assaporandone il gusto della recitazione, di stare avanti la macchina da presa del cinema, vivendone il mondo particolare, di girare in lungo e in largo il globo per realizzare reportage e ancora per impegnarsi in teatro e cinema.
E poi chiudersi solo con se stesso - in quella ''isolitudine'' che solo noi siciliani conosciamo - a meditare, riflettere, leggere, quindi annerire un foglio bianco con bei versi, frutto di dialogo, prima con se' e poi con gli altri: fine e mezzo della buona e vera poesia.
Questo era Antonio, ma non solo questo. Era anche e soprattutto un amico vero, di quelli che dell'amicizia ne fanno una sorta di religione e non tradiscono mai, anzi trovano la parola e il gesto opportuni per aiutare nei momenti difficili.
E a proposito di momenti difficili, Lui ne ha patiti abbastanza, fin troppi, tutti comunque vissuti e superati con grande forza interiore, aggrappandosi all'arte - sua vera ragione di vita - che lo ha alimentato momento per momento. Antonio anche per questo merita la stima e l'ammirazione di tutti. E ora che la sorte lo ha sottratto all'affetto dei suoi cari e degli amici, l'immagine pura e limpida di questo bel giovane restera' viva nel ricordo di Lui e della sua opera poetica che rimane impressa in modo indelebile - in chi come me ha avuto il privilegio di conoscerlo - anche a futura memoria. Se la memoria ha un futuro.
Antonio mi e' scivolato dalle mani, ma non dal cuore e nonostante il ricordo del dolore sia ancora dolore, penso che la poesia debba essere come pane fresco e deve essere letta anche da amici sconosciuti sui treni, o sotto i castagni nelle piazze dei villaggi.... Lui ha avuto la fortuna di unire mestiere e passione, che secondo Stendhal equivale alla felicita'. Lunga vita al poeta, lunga vita ad Antonio! Cordialmente AnnaMaria Milano 9/2/2009
Caro Ciccio
ho saputo ed ho letto della morte prematura di Antonio, il mio cuore ha pianto, ma ieri notte l'ho sognato sereno e felice, perche' dove e' lui che ci ha preceduti un giorno anche noi andremo. La sua morte Terrena e' solo un inizio per una eternita', anzi e' un riprendere il cammino di santita' dell'anima. Dal Ganeden alla terra, dalla terra all'Eden e Antonio continuera' ad inoltrarsi in quella felicita' tanto desiderata e alla perfezione tanto aspirata. Certamente Avola, la Sua Famiglia, i Suoi Amici abbiamo perduto fiscamente Antonio, ma in Dio lo ritroveremo e li' Lo ascolteremo declamare inni al Signore. Carissimo Ciccio ricordiamolo con gioia e preghiamo il Signore della Messe per Lui e per i suoi familiari. Grazie di aver condiviso con me questo momento in ricordo di Antonio amico carissimo.
GIUSEPPE GIALLONGO CRAVE' Milano 9/2/2009
Sono stata sempre affascinata dalla sua figura enigmatica, dal suo essere ermetico, sebbene non abbia mai avuto la possibilita' di parlarci. Cio' mi dispiace: Ogni volta che sento una notizia di morte di persone che a malapena ho incrociato nel mio cammino di vita mi pento di non avere colto l'attimo, di non avere approfondito la conoscenza. Mi trasmetteva una sensazione di grande ricchezza e fragilita' allo stesso tempo... Ciao Antonio, ti auguro di aver chiuso gli occhi, orgoglioso di tutto cio' che hai fatto e col cuore gonfio di gioia per avere amato.... Ognuno a modo proprio Donatella Cianchino 7/2/2009
DIETRO IL BANCO DI UN BAR
circa un anno fa...
Piccolo omaggio ad Antonio Caldarella
Grandi occhi di prugna
ampia fronte scoperta
lunghe ciglia ordinate.
Afferrano la tua volonta'
la sbriciolano come biscotto
sul davanzale del tuo desiderio.
Morso di torrone morbido
sbavatura di cioccolato.
Messaggio in codice.
Spirali d'ambra
avvolgono la vista.
Turbinio di pensieri
infine riuniti in uno
incollato col miele di castagno
dei capelli.
Stupore fissato nell'obbiettivo
le labbra s'addolciscono d'espedienti
in attesa delle tue...
Anneli Berndt
6 febbraio 2009
Saluto
Antonio
ti ho sempre apprezzato.
Tu non eri un personaggio
dei nostri giorni.
Un romantico,
nato in un'epoca in cui tanti
riescono a vivere senza ideali.
ciao Antonio
Gino Ficara
Bellusco 6 febbraio 2009
Per Antonio Caldarella
Antonio - quella mattina aveva deciso di raccogliere tutti i suoi guadagni -
Pochi ma sufficienti per girare l'Europa in treno - E' chiaro che il suo
desiderio di sparire era diventato primario - Ricco di amici spesso sacrificava
tutto per loro - Ma adesso Antonio andava via senza avvisare o avvertire
nessuno di loro, solo la Morte - La Morte appartiene alle cose naturali del
cammin di nostra vita - ogni tanto diceva il buon Antonio - Prese un treno - il
piu' antico - per iniziare il suo viaggio in compagnia della bellissima ed
attraente Morte - Indossava un vestito elegante con nelle mani una valigia ed
un calice per il buon vino rosso - Il treno si fermo' alla stazione di Campigno
in quanto doveva essere demolito perche' non corrispondeva ai canoni della
modernita' - Fu sostituito da uno strano uccello meccanico super - veloce ma in
quel nuovo treno non c'era amore - Antonio si sedette stanco e poeta in una
vecchia panchina e comincio' a leggere i Canti Orfici di Campana - Si
addormento' - Per sempre -
Giovanni Boncoddo
6 febbraio 2009
Antonio ti avrei voluto abbracciare
Grazie Ciccio,
Oggi alle sette di mattina aprendo la posta elettronica, mi ha sconvolto questa notizia, ciao Antonio, ma come, tu, la tua sicurezza di allora non mi faceva immaginare la tua insicurezza di oggi, cioe' di ''ieri'', difficile da capire questo giro di parole, ma un po' triste sentire i tuoi versi pieni di sensibilita', bonta',amore per la vita. Ti avrei voluto incontrare, sai, per dirti come siamo cresciuti, strade separate, ti ho sempre ammirato e avuto anche un po' d'invidia, ricordo il tuo HARLEY DAVINSON (la tua moto, poi la vespa,) eri per me un mito. Allora uno dei primi ad avere di piu' dalla vita, e t'invidiavo.Ti ricordo Antonio al quartino ri finucciaru, quando arrivavi ad Avola, la nostra estate avolese, e t'incontravo, mi raccontavi del cinema, del tuo essere attore, ed io, in mente pensavo, ma che fanatico, ed invece tu eri tu, lo volevi, ed io, cosa, figlio di operaio, quale non poteva immaginarsi piu' di tanto, ma ti ammiravo perche' nella tua semplicita' non mi guardavi con occhi differenti, ma mi accettavi cosi' come ero, eppure io ero di un altro ceto sociale, ma tu eri tu, l'Antonio che si voleva raccontare, l'Antonio che aveva conosciuto una altra realta' fuori di quella avolese, tu eri libero, si' Antonio sei stato un uomo libero. Alla fine hai raggiunto quello che volevi diventare. Bravo Antonio. Antonio ti ammiravo, mi identificavo in te, mi davi la speranza che se si vuole nella vita si puo' ricevere, anche di piu' basta volerlo, tu l'hai ricevuto, e qui non c'entra proprio l'essere nato con la camicia, o l'essere figli di PAPA'. E allora che pensavo, un giorno anch'io andro' via da questo posto, che non da' niente e non offre niente, si' solo il grande mare di cui tu mi hai fatto vedere nel You Tube. ''Noi siamo come le onde che partiamo da lontano spinti da una grande forza, coscienti che ci andremo a schiantare sulla riva, e che diventiamo ad un tratto piccole bollicine, e di nuovo una forza ci riporta indietro, per poi ripartire''.
Noi onde.
Ad un mio conoscente, amico andato alla casa del padre
Tu Antonio, uomo che hai riflettuto sulla realta'
e hai cercato d'interpretarla
tu che ti sei avventurato nella tua mente
tu che hai provocato la curiosita',
la divagazione mentale, l'illusione, la fantasia,
tu Antonio
che hai abbreviato
nei tuoi testi la possibile concreta
esperienza delle cose
della tua esperienza oggettiva
tu che
hai consentito attraverso i tuoi scritti
di valutare l'operato dell'uomo
cio' che riaffermavi nel ricordo, nella riflessione
si connota come esperienza
le parole tue scritte messi insieme
come metafora del mondo e della natura.
Il mondo che sorge in virtu' del pensiero
e non di visione, ce l'hai fatto un po' vedere.
Un tuo conoscente Mario Caldarella Varsavia 04.02.2009
'... no, per il mio amico non ti deve dispiacere... questo e' l'errore che comunemente si fa nell'esprimere il proprio cordoglio.... non ci e' dato sapere se lui si sia reso conto dell'attimo in cui sopraggiungeva la morte o no, se abbia avuto paura, se abbia cercato di fare ancora qualcosa, avvertire qualcuno... non lo sapremo mai... Tu sei dispiaciuto per me in questo frangente e addolorato per te stesso per la scomparsa di tuo fratello. Noi siamo cosi' attaccati alla vita che ci risulta cosi' devastante accettare la morte... la morte di una persona giovane...
delle persone anziane ce ne facciamo una ragione, e' nel normale ordine delle cose, ma la scomparsa prematura e' sconcertante, non fa parte del gioco, almeno ai nostri occhi di poveri comuni mortali e credenti deficitari...
cosi' senza preavviso poi, non hai neanche il tempo di abituarti all'idea che una grave malattia ti stia lentamente rubando un grande affetto.
io amavo il poeta Antonio Caldarella, amavo le sue poesie, interagivo con lui su MySpace, gli ho scritto sempre e solo in versi, adattando i miei alle sue poesie, o scrivendone nuovi, solo per lui, dedicati a lui, versi che si incuriosivano, lambivano, accarezzavano, intrecciavano... un rapporto carnale sulla carta... e ho davanti agli occhi il suo grande sorriso quando mi ha conosciuta in carne ed ossa...
come fare a meno di un'intesa simile? come fare a meno dell'affetto, della complicita' tra due individui che col magico tramite della poesia avevano continuamente tanto da dirsi, come non disperarsi dell'assenza di un fratello al quale volevamo tanto bene, quasi impronunciabile questo sentimento, cosi' esclusivo...
siamo su questa strada punteggiata da mine, ogni tanto ne esplode una, basta una goccia di pioggia, anche solo una goccia del nostro sudore, quelli che fortunosamente non sono ancora saltati in aria fanno i conti con le contusioni per essere comunque passati troppo vicini alla deflagrazione...'
'... sai, sono solo molto confusa... uno dice o pensa mi dispiace per chi e' morto ma in fondo perche'? dispiace perche' il morto non c'e' piu'... questo si', certamente... ma il morto, lui, chissa' dov'e' adesso... se ha avuto paura di morire, se se n'e' accorto, se ha percepito il momento in cui se ne stava andando, se abbia pensato ancora ma che sta succedendo, che MI sta succedendo... e ora come faccio?? ho ancora tante cose da fare!! non ho pagato il canone della tv, sono gia' in ritardo di due giorni...
che stronzate... che confusione... seppur gli ultimi istanti possano essere stati cosi' convulsi nella sua mente, immediatamente dopo tutto e' finito... il dolore resta ai viventi
e' strano, un concetto cosi' semplice e che difficolta' ad esprimerlo, che fatica stare a galla...
si', mi fai coraggio, grazie! e' una grande perdita, sai? ... si', lo sai!'
Anneli Berndt
Taormina 4/2/2009
Avola, 4/2/'09
Antonio carissimo,
venerdi' della settimana scorsa non avrei assolutamente immaginato che ci incontravamo per l'ultima volta. E' successo per una di quelle combinazioni che abitualmente chiamiamo caso, ma che io so, come ora lo verifichi anche tu, caso non e'. Entrato in libreria, a salutare Ciccio, dopo qualche minuto ti sei presentato in linea elettronica, disponibile agli amici. Ciccio si e' subito collegato e mi ha invitato a parlarti e a vederti sullo schermo, cosi' come tu vedevi noi, mentre ci parlavi da Capo d'Orlando, dove ti trovavi. Avevi il sorriso radioso e aperto di sempre ed eri contento di incontrarti con noi. Ci hai salutato, alla fine della breve conversazione, accompagnandoti con un gesto della mano, rispondendo al nostro saluto e dicendoci: ci vedremo la prossima settimana; lunedi' infatti verro' ad Avola. E tu sei stato di parola, puntuale. Non ci avevi detto pero' in quali circostanze ci saremmo incontrati. Che brutto scherzo hai giocato a noi tuoi amici!
Mi ci son volute ventiquattr'ore, per poter riprendermi dal colpo e trovare la misura necessaria a poterti dire, davanti agli amici comuni, quello che vivo e rivivo in questi momenti.
Ti ho conosciuto quando eri adolescente, studente al Liceo scientifico della nostra citta'. Io, insegnante in classi diverse dalla tua, ti vedevo, durante la pausa ricreativa, giocare a pallavolo con i tuoi compagni nel cortile interno ai locali indicati comunemente come ex pretura in via Mazzini.
Spiccavi fra tutti per bellezza, energia e agilita'. Si vedeva che eri pieno di vita e voglioso di affermare la tua personalita'. Soltanto molti anni dopo potei conoscerti da vicino e aver consuetudine con te nel parlare di interessi comuni e dei nostri reciproci impegni umani e culturali. Cio' fu reso possibile dall'ospitalita' offerta a tanti di noi da Ciccio nello spazio della sua libreria e negli incontri che con noi organizzava gia' da prima che tu tornassi da Napoli, dove avevi condotto gli studi. Da allora potei apprezzare le tue qualita' umane, prima ancora che le tue poliedriche capacita' artistiche. E' successo anche che abbiamo fatto delle cosette insieme nel corso degli anni. Per qualcuna di esse mi hai anche ringraziato pubblicamente, cosa della quale ti sono grato. Nel 1994 mi chiedesti di tradurre in siciliano per te la breve piece di Harold Pinter Voci di famiglia. Cosa che feci volentieri e in breve tempo a Milano durante la mia permanenza cola' per l'impegno con gli esami di Stato. Avevi fretta tu, infatti, di avere il testo tradotto, in vista di un impegno scenico che avevi in progetto. Mi intrigo' molto il testo pinteriano da te scelto, e da allora il nostro rapporto amicale divenne piu' solido, nonostante il pudore, da parte tua, e la discrezione, da parte mia, non ci abbiano consentito una piu' profonda familiarita' di rapporto. Cio' pero' non mi ha impedito di conoscerti e di apprezzarti nelle manifestazioni della tua complessa e fragile personalita' di uomo e di artista. Mi sono state di insegnamento la signorilita' e la fedelta' con le quali hai rispettato l'amicizia verso di me, anche in circostante che dall'esterno avrebbero potuto influenzarti negativamente. Di questo ti ringrazio, ammirato della tua intelligenza e della tua discrezione.
In circostanze come quella che tu stai facendo vivere a noi tuoi amici generalmente la commozione gioca brutti tiri e tende a istradare verso il sentimentalismo e la retorica. Cose, queste, ingiuste e inopportune sempre, perche' vanno a discapito della verita' e dell'onesta', ma quanto mai fuori luogo davanti a una persona come te, vissuta sempre al di la' di simili atteggiamenti e al di la' delle convenzioni, quand'anche queste fossero socialmente d'obbligo. Tu, infatti, sei stato diverso dalla comune misura degli uomini in circolazione. In te c'e' stato un sigillo particolare che ha informato la tua vita, caratterizzando il tuo speciale costrutto di uomo. Sei stato con noi, ma appartenevi a un'altra categoria. La tua innocenza, la tua purezza di spirito, il tuo stupore davanti alla vita, al di la' delle tue debolezze e delle tue fragilita', che sono poi piu' o meno quelle di tutti, nel momento stesso in cui ti hanno reso indifeso davanti alla logica pragmatistica imperante nel mondo, ti hanno reso testimone di verita' profonde non a tutti immediatamente accessibili, a causa della corazza che generalmente un po' tutti ci costruiamo addosso per difenderci, ma che diventa fatalmente, nella maggioranza dei casi, la prigione personale che ci opprime e ci chiude agli altri, e di conseguenza alla vita autenticamente concepita e vissuta. Il tuo spirito si opponeva a che le dita delle tue mani di uomo si deturpassero, degenerando in bozzacchioni di rozzi e ''arpieschi'' artigli, adatti solo ad arrampicarsi sulla ''crosta'' terrena, e ha permesso invece che si sviluppassero nella forma di penne d'ali, quelle ali che ti hanno consentito di volare alto, molto piu' in alto rispetto a tanti altri. Tu sei poeta, non tanto perche' hai lasciato traccia scritta del tuo spirito vitale, quanto perche' poeticamente sei vissuto tra noi, in un mondo che della poesia della vita, cioe' della creativita' vera, reale, autentica all'interno del tessuto delle relazioni umane, e' portato a ridere, se non a sghignazzare, vittima com'e' della sordita' interiore che lo tiene prigioniero.
Antonio, di tutto questo ti rendo testimonianza e voglio ringraziarti, restituendo a te la parola, prima di salutarti:
Amareggiato per quanto accaduto, spontaneamente dedico queste parole per dimostrare il mio affetto e quanto lui abbia condiviso con me delle sue esperienze. Mi prendo il diritto, forse inopportunamente, di parlare a nome suo con questa poesia, facendomi tesoro di quanto abbiamo discusso nelle mura di casa sua, dalla poesia al cinema e al teatro, dai successi alle sconfitte quotidiane, dai dolori alle cose effimere della vita. Partecipe del suo operato e ''operante'' nella sua vita come lui nella mia, voglio far conoscere quanto Antonio sia significato per me: maestro e buffone.
Ad Antonio, mio caro amico
Cristian Patane'
Vigilia senza attenti suonatori
di storie pompate dalle strade forestiere
Ci prende a cantare, un giorno di sera
dove la mia morte fa il segno alla croce
e a mia madre dice che non ho ragione
a volermi tirare giu' i calzoni
per la paura di sentire troppo amore
Le cene sono imbandite
i merletti stirati senza sale,
le bimbe non sono di cera nera
a pie' di porco, sbavato solfeggio
ceduto mi ha il suo grande ritegno
Il crepuscolo
fa fatica ad uscire dal compenso della brina
Ci credo che non si fa toccare
non ha una canna da cui poter sparare
le invettive con cui, stuprata
si trova a farsi flagellare
Hop hop hop
Non ho piu' tempo per giocare
Volevo andare a casa a prima sera
ma la cordicina si trova a mezza sbarra
dal mio essere scarpina
al fango molle di una canzone
Hip Hip Hip
Ecco la morte
non fai piu' il segnale
Ad Antonio
Festivalteranova 2008
Quando...
Quando uno di noi
ritorna dove c'e' il silenzio
e niente piu' parole,
un po' piu' orfana la vita
e piangono le rose.
Il cielo e' grigio,
anche con il sole.
Le cose abbuiano,
e' notte,
quando uno di noi,
muore.
Domenico Giansiracusa
Strana la vita Ciccio
oggi dopo tanti rimandi ho trovato ed acquisito delle
vecchie diapositive di Napoli per condividerle con vecchi compagni di viaggio, su Facebook.
Tra queste un Antonio sul palcoscenico di un centro sociale che oggi esiste solo nei nostri cuori, che recita le sue poesie spargendole sul palco come semi...
Cosi' per offrire un ricordo e un sorriso e sapendo di fare
cosa gradita, sono andata nella sua pagina per pubblicare la foto amara scoperta...
Antonio vive nei nostri cuori.
Strana la vita Ciccio
perche' questo percorso alla ricerca di un amico
mi ha portato sul tuo sito: libreria ad Avola, ricordi, ricordi di infanzia...
Alessandra
(figlia secondogenita di Annamaria - che chiamavate Sandra)
Voce di chi ti parla nel silenzio, oltre la nostra vista non vediamo, non ascoltiamo siamo sordi a chi con un po' di lettura ci offre il cibo quotidiano per non essere esuli in questa terra soprafatta di egoismo ed errori verso il prossimo.
Il fato e' come il vento, soffia e porta via con se', senza lasciarne traccia, i nostri amici, i nostri cari, i nostri nemici.
Questa e' la vita.
ESSERE NON ESSERE ma tu carissimo ANTONIO C'ERI.
CON LA TUA POESIA OFFRIVI UNA PARTE DEL TUO CUORE RIVOLTO A CHI VUOLE ASCOLTARE PER CAPIRE ED AMARE IL PROSSIMO.
GRAZIE ANTONIO.
FABRIZIO MONTALTO
Mi mancherai
come le lune sfogliate dal vento
possano un giorno smettere di colorare i miei cieli..
..come un giorno le tue parole
possano smettere di arrivarmi al cuore..
..i tuoi auguri, le tue poesie, le emozioni
che periodicamente mi rendevano parte di qualcosa di grande..
..mi mancherai davvero Antonio
le tue parole sono state per me
leggeri palmi di vero conforto..
come si fa poi a dire che te ne sei andato in silenzio?
i poeti non vanno via in silenzio,
alla loro corporea assenza
sopraggiunge l'urlo delle loro emozioni scritte
che non possono farceli dimenticare
..ti cerchero' seduto di spalle
su una panchina che guarda porti di mare
ti cerchero' e, sedendoti accanto in quella panchina,
...ho appreso adesso della morte di Antonio, che ragazzo..., uno dei piu' brillanti che Avola abbia avuto. Da ragazzi ci incontravamo spesso, da adulti coglievamo l'occasione di salutarci affettuosamente e con tanto rispetto... Avevo avuto modo di parlargli dopo l'intervento chirurgico, lo avevo trovato sereno e pronto a continuare ad occuparsi di cio' che sapeva fare e anche bene. Febbraio che mese strano, funesto. ho sempre voglia che finisca al piu' presto, ma e' appena iniziato...
Giuseppe Santoro (Brescia 4/2/2009)
Sono rimasto costernato dalla notizia agghiacciante appresa stamattina da amici sulla prematura scomparsa di Antonio, che ricordo con grande affetto e con il quale ho condiviso l'amore per la poesia.
Sono davvero affranto e preghero' sicuramente tanto per lui nel silenzio del mio cuore.
Portero' per sempre con me la musica melodiosa delle sue parole capaci di far vibrare le note piu' recondite dell'anima.
Mi unisco al profondo dolore di quanti lo hanno conosciuto e voluto bene.
Un abbraccio.
Davide Manganaro
...eppure dovrei essere gia' preparata al dolore, ma mi accorgo che non esiste nessun vaccino contro questo virus a cui tutti prima o poi siamo costretti a cedere. Partecipo al dolore dei familiari di Antonio...