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Poesia della settimana

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352) Cettina Lascia Cirinnà  Femmina
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Erba (CO)
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giovedì, 28 ottobre 2010 16:54 Commenta Invia E-mail

Suonatore-bambino
“Zingaro di Paese natio”


Suonatore-bambino
di violino tzigano.
Scacciato come un cane
ti presenti puntuale
dopo mezzora esatta
nel bar del centro,
accompagnato dalla fisarmonica
dello zio di turno.
Note di un tempo passato
diventano pulviscolo per l'Anima,
dove mi rifugio e mi perdo
per non pensare …
Allungo una moneta
nella tua mano,
due carboni ardenti
sono i tuoi occhi persi nei miei …
Oggi ti ricordo ancora,
non ti ho dimenticato …
“ Zingaro di Paese natio”
351) Cettina Lascia Cirinnà  Femmina
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martedì, 26 ottobre 2010 16:46 Commenta Invia E-mail

Spari


Spari sinistri
tingono di rosso sangue
l'aria autunnale.
Nella stagione della caccia
prede inermi precipitano
sul terreno coperto di foglie secche.
Muore la vita ...
nei boschi è iniziata la mattanza.
350) giuseppe  Maschio
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domenica, 24 ottobre 2010 18:44 Commenta Invia E-mail

Seduto alla finestra

Seduto alla finestra della mia umile
stanza, vedo la gente passare frettolosa,
mentre dipingo quadri nel nulla.
Prendo la bottiglia e bevo l’ultimo sorso.
“Che sia dannato se bevo ancora”.
E di corsa prendo il cappotto
per andare a comprarne un’alta,
perdendomi tra un folla di gente
dallo sguardo spento
e dall’aria distinta.
349) Corrado Bono  Maschio
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lunedì, 4 ottobre 2010 23:40 Commenta Invia E-mail

Francesco


Persona vivace
al Soffio dell’Ebbrezza
inizia a riparare,
da giovane chiassoso
diviene casto,
silenzioso e umile.

In ogni istante
con la Grazia
è in corrispondenza,
pur timido da adulto
porta a chiunque
Pace, Gioia e Amore.

Uomo servito
serve ovunque
gli ultimi degli ultimi,
vedendo da quaggiù la Gloria.


(Corrado Bono)
348) Corrado Bono  Maschio
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martedì, 28 settembre 2010 23:27 Commenta Invia E-mail

Tempo


Senza enfasi
nel mondo immersa,
mentre il fiume e l’esistenza
fluiscono e scorrono:
non odio,
la vita ama.


(Corrado Bono)
347) Cettina Lascia Cirinnà 
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martedì, 28 settembre 2010 16:50 Commenta Invia E-mail

Amicizia


La prospettiva è vuota
la scenografia aspetta muta
… un progetto, un'idea.
I piedi poggiano
su un sentiero conosciuto
ma povero,
coperto di foglie secche
che il vento porta via
e trascina lontano.
Un'immagine
sempre più vicina
arriva al cuore …
E' un'amica.
346) Corrado Bono  Maschio
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sabato, 25 settembre 2010 17:23 Commenta Invia E-mail

Ardore


Con tanta audacia
consigliare ardivi,
alla vita mistica e infinita
sempre pensi,
ora all’infinito
la contempli.


(Corrado Bono)
345) Rosalia Schiavo  Femmina
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sabato, 25 settembre 2010 10:52 Commenta

Lo scoglio d'Avola


Il capannone non era uno soltanto
come lo vedevo da dietro l’angolo nero
dello scoglio d’Avola

Era una fila di capannoni neri e alti
simili a cattedrali normanne
che avevano smesso di costruire perché impauriti
della loro stessa presenza
architetti senza coraggio
muratori pensosi
sul ciglio del fosso immenso da dove le costruzioni
si alzavano...

Algoritmi, preghiere, riflessioni lunghe...
poi il silenzio totale
e quella tonnara abbandonata mi riportava
indietro nei secoli

Sentivo gli spruzzi freddi
dell’acqua
sul viso
sulle mani...

E tu mi rassicuravi
mi dicevi che gli ultimi mostri marini
avevano lasciato la costa
perché avevano smesso di sognare...

Ma io
ancora risentivo l’urlo dei Rais
e ancora risentivo
il profumo aspro del sangue dei tonni
intrappolati nell’ultima stanza
mentre le cattedrali non finite
tremavano intorno a me
proiettando ombre lunghissime
sull’angolo nero
dello scoglio d’Avola


Domenico Giansiracusa mercoledì, 29 settembre 2010 09:48
Un brivido ha percorso la mia schiena, nel leggerti. Non posso esimermi dal commentare i tuoi versi: "Sentivo gli spruzzi freddi dell'acqua sul viso sulle mani..." "...l'urlo dei Rais...." "...il profumo aspro del sangue dei tonni...". Dipingi un quadro della tonnara, adesso così silenziosa e abbandonata; come un flash il culmine della mattanza; le ombre lunghissime delle cattedrali non finite: metafora potente. E' interrotto il futuro; c'è solo la tua poesia a descrivere il presente, sull'angolo nero dello scoglio d'Avola, che custodisce il passato...mai più tornato. Grande poesia...!!!

Lia Schiavo giovedì, 30 settembre 2010 15:11
Grazie per le parole che mi hai voluto dedicare.
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