Grazie per aver visitato questo spazio dedicato alla POESIA DELLA SETTIMANA. Qui puoi scrivere e lasciare la tua poesia.
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Nome |
POESIE con eventuali Commenti |
288) |
fulvio maiello |
Città: trento |
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Ritorno a Noto
Nella penombra scura
di una pota socchiusa
una figura bianca, sembra di cera.
Al mio sguardo curioso accenna un movimento,
lieve come un sospiro,
e poi, senza denti, sorride.
Sono nel mio paese antico
dove cerco i sogni e le malie
che ancora non mi vogliono lasciare.
Tutto è cambiato
anche se il sole, oggi come allora,
veste di luce i recessi più bui.
Ricordo grida e colori,
giochi di bambini
e le urla acute dei venditori ambulanti.
Non è questo il mio paese
con la sequela di “vendesi” sulle porte sbarrate
e il silenzio freddo che arriva all’imbrunire.
Quella figura tremolante nell’androne
è ciò che rimane dei miei ricordi
ancora per poco, come è giusto che sia
Fulvio Maiello- Noto 08.07.2010
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287) |
Francesco Giuliano  |
Città: LATINA |
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IL PEPERONCINO, CORNETTO ROSSO
Un peperoncino,
cornetto rosso
stimola il mio palato.
Un peperoncino,
cornetto rosso,
tagliuzzato,
con gli spaghetti al dente
mescolato
pungola il mio palato.
Che dolore al palato!
Al finir del pasto, però,
un gaudio giunge
all’intelletto mio tanto stressato.
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286) |
Corrado Bono  |
Città: Avola (SR) |
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Al limoneto Barocco
Andando girovagando
lungo il tragitto antico,
lungo la strada nuova,
immerso nel verde-giallo,
mimetizzato con la natura,
oasi di ristoro e refrigerio
nella terrazza naturale
erta s’arriva
tutti accaldati
orgogliosi su pietre antiche.
Buon gusto locale,
ambiente raffinato,
rivisitato diverse volte,
ordinato
con entusiasmo;
continui nel tempo
ogni vostro atto.
(Corrado Bono)
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285) |
Fulvio Maiello  |
Città: Trento |
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In un prato di montagna
Un filo d’acqua scorre nel prato,
canta tra i sassi
ma, poi s’interrompe.
Aggira un sasso più grosso
al cambio del pendio,
per saltare lanciando spruzzi d‘argento.
Parla con voce dolce
per chi vuol sentire
e racconta storie antiche.
Arriva da lontano,
dai recessi oscuri della montagna
e ha tanta strada da fare.
Vorrei parlare con lui,
farmi raccontare degli animali
e delle genti che ha dissetato.
Mi guarda un momento
ma riprende subito il cammino:
mi spiace, sussurra, sarà per un’altra volta.
Fulvio Maiello - 04.07.2010
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284) |
Francesco Giuliano  |
Città: LATINA LT |
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È UN UOMO
Ha la pelle bianca!
È un uomo.
Ha gli occhi a mandorla!
È un uomo.
Ha la pelle olivastra!
È un uomo.
Ha la pelle gialla!
È un uomo.
Ha la pelle nera!
È un uomo.
È africano!
È un uomo.
È asiatico!
È un uomo.
È albanese!
È un uomo.
È marocchino!
È un uomo.
È un aborigeno!
È un uomo.
È nato sulla Terra!
È un uomo.
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283) |
Fulvio Maiello  |
Città: Trento |
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<b>Nella Foresta Nera "/b" </b>
E’ l’alba, le prime luci soffuse rischiarano le cime degli alberi. Sono sterminate distese di abeti che racchiudono anfratti oscuri, dove si aggirano furtive mandrie di cervi e caprioli. Seguo i primi raggi del sole, mentre disegnano pennellate di luce sulle distese erbose dei pendii. Non ci si sente soli, cullati dal mormorio delle acque e dal rincorrersi dei richiami dei corvi. Torna a scorrere nelle vene la linfa calda e vitale e nell’aria si diffonde il suono argentino di una campana amica. Mi trovo in un piccolo borgo, tranquillo e silenzioso, pieno di fiori e odoroso di resina. E’ strana la sensazione che arriva: mi sento a casa mia mentre osservo il volo veloce di tre anatre che attraversano in formazione il cielo.
Fulvio Maiello- 28.06,2010 – Oberwolfach (De)
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282) |
Corrado Bono  |
Città: Avola (SR) |
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Inno all'Amore
Nella vita sprofondati
mentre fluisce l’acqua
passa il fondamento
dalla realtà sommerso
ripensiamo agli affetti
leali umili tranquilli
iniziamo ad amare
sempre ovunque chiunque
grande è l’amore.
( Corrado Bono )
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281) |
Fulvio Maiello  |
Città: Trento |
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 martedì, 1 giugno 2010 10:25
Uomini e uccelli
Un piccolo merlo senza coda,
un grande becco e piccole penne,
saltella nel mio orto tra le verdure
Non riesce ancora a volare
ma è curioso, si affaccia alla vita,
indifeso e forse ancora incosciente.
Non si è accorto di una gattina maculata
che, da tempo, l’osserva
con occhi fissi e interessati.
Si ripete l’antico rito della vita
con esseri che, a turno,
ricoprono i ruoli di predatore e vittima.
La sua mamma veglia per lui
e segue i suoi svolazzi
con un occhio attento alla gatta in agguato.
Gli parla nella sua lingua
e gli dice quando acquattarsi immobile
e quando scappare veloce.
D’un tratto urla stridule
rompono l’armonia del momento
e il volo della merla si fa scomposto.
Come un velo che si squarcia improvviso
riesco a capire il linguaggio dell’uccello:
la merla mi sta chiedendo aiuto.
Stavolta il piccolo merlo s’è salvato
lasciandomi un messaggio:
se vogliono animali e uomini possono comprendersi.
Fulvio Maiello 01.06.2010
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