684) |
giuseppe guarraci  |
Città: siracusa |
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IN UN MATTINO DI PRIMAVERA
Dove ti ho cercato
ti ho sempre trovato.
Ti ho cercato nei miei sogni
di ragazzo sperduto
in un mattino di primavera
e ti ho trovato,
leggera, leggiadra,
a cavallo della tua giovinezza,
scortata sempre dal mio amore,
sui cirri colorati della mia fantasia.
C’eri!
Ti ho cercato
nel giardino della mia fanciullezza
quando ignaro del futuro,
con le mani protese,
correvo senza sosta
contro le mie illusioni.
C’eri,
piccina e spaventata
ai margini del mio cuore.
Là,
nel silenzio della mia memoria
c’erano i tuoi occhi verdi
e le tue labbra di corallo,
i tuoi capelli corvini
e la bellezza
dei tuoi quindici anni.
C’eri!
Ti ho cercato
nei battiti di un orologio
che scandiva
i momenti felici del mio cuore.
Eri presente
nel tic tac del tempo
che scorreva veloce
disintegrando
gli anni migliori
della nostra vita
che si perdevano
nel fondo di un pozzo
senza fine.
Eri presente
e ci sei ancora
accanto ai nostri figli
ai nostri nipoti
con la tua saggezza
con la tua comprensione
con il tuo amore.
Ti ho cercato
nei lunghi ricordi della mia vita,
nei passi tumultuosi
della mia esistenza,
nei momenti bui
del mio travagliato essere,
nel sentiero tortuoso
della mia vita,
e la tua luce lì
a schiarire le mie paure,
a dipanare i miei attimi di tristezza,
ad addolcire le mie delusioni,
a ridarmi speranza
per la mia vita.
Con te,
posso incamminarmi
negli ostici anfratti di questo mondo,
nel pantano di questo mare,
per quel viottolo a te noto,
dove mi porti
tenendomi per mano.
Ti cercherò sempre
come un bimbo spaurito
e so che ovunque io ti cerchi
tu ci sarai,
come ci sei stata
fino all’autunno del nostro sogno
che ci ha colorato di grigio
i nostri capelli,
ed ha arricchito la nostra persona
di quella saggezza
che con il tempo
ci porterà ai confini del mondo.
Quando il vento
batterà
silenzioso o tumultuoso
nei miei momenti di vita
sentirò la tua presenza rassicurante
e mi sentirò forte
come sempre.
Ma quando tu,
sola nel tuo silenzio,
nelle tue paure,
sola nei tuoi dolori,
nelle ansie di tutti i giorni,
nei momenti facili e difficili,
della tua esistenza,
mi hai cercato,
io c’ero?
Quando mi cercherai,
in qualunque momento
della tua vita,
io ci sarò?
Giuseppe Guarraci
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683) |
sv |
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 martedì, 27 marzo 2018 23:39
Non so dove ricordarti
Nella testa che sale o che scende ti muoverai troppo
Alla ricerca delle mie attenzioni, dei miei giorni alla finestra
In cui placo la ragione sputando o ammazzando ragni neri.
Nel cuore scarlatto farai troppo male
Avrei bisogno di una chiave per chiuderti dentro
E farti vivere e morire con me senza dir nulla.
Lasciarti vagare nuda e leggera come il cotone tra la pelle
Nell’azzurro davanzale che colora i miei occhi
Sarebbe come piantarti in piedi
A difesa delle mie cose più intime
E farti proseguire illesa.
Mi commuoverei nel sentire crescere il vuoto che rimarrebbe
Espellendoti dalle zone d’ombra dello stomaco
Nel ventre sarei costretto ad abortirti in fretta
E con dolore; pulendolo avrei più sete e più bisogno di te,
dalle vene al cuore,
della tua mano che attraversa il mio corpo
e si infila tra i miei desideri.
Non so dove ricordarti
Dove metterti
Non so come evitarti
Così brucerò tutto ciò che ho di te
Una foto, una frase, un fatto, un errore
E i frammenti li butterò nella spazzatura,
cominciando a respirare più a fondo.
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682) |
gm |
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 domenica, 3 dicembre 2017 13:01
A fatica
Riesce a estrarlo un po’ deformato
E lo colpisce al centro,
né freddo né caldo,
sta dritto come uno starnuto
credendosi in trappola
si sviluppa nell’intimo
come una luna
e nella sua bocca scivola libero, non avendo l’obbligo di roteare.
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