Nome | POESIE con eventuali Commenti | ||||||
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Raggi di luna
Un'accesa rotondità lunare cade frammentaria adagiandosi sulle acque increspate di un'illusione finita. Non piú un volto che dia conforto al mio silenzio. Solo il ricordo evanescente di una luce surreale si riverbera ora nei miei occhi in un delicato equilibrio di infinite distanze. |
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anche se passo in fretta davanti a ogni delusione
ora non capisco più a che punto io sia come un insetto nell'ambra smetto di grattarmi, e divento rigido. |
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In quest’isola di assegni in bianco, di aquiloni
Bianchi adoratori del sole e del fuoco, gli stessi che facevo volare in letizia da bambino e che non vedevo tornare se non oltrecielo, quel cielo che alza pesantemente la luce apparendo a mezzogiorno una piattaforma scintillante, sempre al termine della sua trasparenza, come oro che dubita di poter illuminare credendosi fermo, a guardia dell’ozio delle epoche lontane in cui più mani e notti trattengono il fulgido discendere dell’estasi. Contro il petto del sud Vi è una croce che delinea le rotte E definisce la verità tra due fila di panni stesi ad asciugare |
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Ho ammazzato ieri l’altro una cavalletta azzurra
Rannicchiata in un angusto spazio della casa L’ho trovata sulle scale mentre al buio brancolava In cerca della serratura chi deve morire può fare a meno dell’ingresso così zoppicando un poco cominciò una cauta discesa a contatto con il metallo aprì le alette divertita squassato il petto furiosamente prima di ritrarsi guardò in alto cercando qualcosa con gli occhi enormi. Lo feci per lei a ridosso della Pasqua. A tutt’oggi quella tovaglia è rimasta chiusa non ha fatto in tempo A sbiancarsi. |
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ADDIO ESTATE
Illanguidita scruto i ritagli d'estate che anelanti abbracciano gli odori del precoce autunno. La sensualità piena di agosto s'appaga dell'umore dell'uva pronta che pende al sole. Il mare cambia come il cielo. Arriccia le labbra dispensando magie con parsimonia mentre il cielo velato capriccioso amante insegue fughe di gabbiani luminosi come lucciole. |
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“La vita reale è soltanto il riverbero dei sogni dei poeti. La vista di tutto ciò che è bello in arte o in natura, richiama con la rapidità del fulmine il ricordo di chi si ama” (Stendhal) - Martinelli Elena, Ruffinazzi Gianluigi
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quando il cielo era più azzurro
riuscivo a raccogliere le stelle da terra la vita pesava appena tanto da sfiorare l’anima le mille solitudini erano un bisbiglio che sussurravano nell’orecchio magro i pesci non parlavano di guerra e la luna non era una macchia scura potevo amare e distruggere tutto navigando verso il mare, la costa si abbassava e mi raggiungevano gli amici insieme a chi non si conosceva bene ogni giorno più caldo era il mio cuore quando ti amavo il corpo andava dritto alla vita come una sfera di fuoco in cui stavo rannicchiato ora non c’è niente, oltre al silenzio e ai bagliori per mezzo di cui scorgo traccia del mio cammino. |
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Qualcosa si è spezzata
Come un filo teso sulle labbra Nell’aspettare l’onda mi ha travolto Io viaggiavo su una piccola piroga Contando quante nuvole cadevano in acqua Tutto ciò che si muove mi fa paura Ho bisogno della tua mano per proteggermi dalle stelle Non riconosco il mare e le coste che passo Il mare è senza fondo Ed è l’eco di tutto quello che dico. |