Grazie per aver visitato questo spazio dedicato alla POESIA DELLA SETTIMANA. Qui puoi scrivere e lasciare la tua poesia.
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Nome |
POESIE con eventuali Commenti |
264) |
Corrado Bono  |
Città: Avola (SR) |
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Pasqua
Il cuore esulta ricolmo
del fuoco luminoso dell’amore.
Figli di un solo Dio
che ci viene incontro
sulla strada immensa
a braccia spalancate
e ci conduce in un nuovo
e incantevole mondo
mano nella mano.
(Corrado Bono)
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263) |
Fulvio Maiello  |
Città: rento |
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Il centrocommerciale
Scrivi qui la tua opera (sostituendo questo testo) senza cancellare il Molta acqua è passata
sotto i ponti del Reno
da quando Bologna era chiamata “la Dotta”.
Non so se piangere o gioire
all’impatto prepotente
dell’attuale società dei consumi.
Ikea, Carrefour e simili
vendono di tutto e di più
e il povero viandante è smarrito.
Mi guardo intorno,
in cerca d’aiuto
e la bellezza dei campi è sempre lì.
L’erba tenera della primavera
tappezza i campi,
dove radi alberi scheletriti fanno da sentinella.
Vorrei suggerire loro
che non c’è nulla da salvare
ma un moto dell’animo mi blocca.
Continuate pure a custodire
la bellezza del creato e la semplicità dei cuori:
sono gli ultimi tesori rimasti, in questa vita senz’anima.
Fulvio Maiello- 28.03.2010-Bologna
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262) |
Benito Marziano  |
Città: NOTO |
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A un caro amico
Salutando questa gaia compagnia
che questa sera parte in allegria,
per incontrar la dolce primavera
domani all’alba verso la costiera,
dedico questa poesia a un caro amico,
il cui nome lo so, ma non lo dico,
nuovo Colombo senza caravelle,
zaino in spalla e qualche idea ribelle,
a piedi al tempo dell’aereo a reazione,
dietro Liliana con chitarra e canzone
vanno, con il cavallo di Francesco,
calli ai piedi alle spalle qualche guidalesco.
Vanno, a me sembra, “a desta di una stella”,
come credemmo nell’età più bella
che, “andando avanti fino al mattino”,
alla fine del lungo cammino
si potesse giungere, quel cantante credé,
a quell’ “isola che” purtroppo “ non c’è”.
Io vi posso soltanto augurare
che, se ci fosse, la possiate trovare,
io che più non mi illudo di trovarla,
né ho voglia e gambe d’andare a cercarla,
aspetto qui che me ne dia nuova
il primo fesso al mondo che la trova.
Ma nessuno, son certo, tornerà,
per dirmi: “Vacci, l’ho trovata, è là!”
E ora, vi auguro di cuore un buon cammino
con le parole di quel giocatore che fa il cretino
che dice, in quello spot che fanno alla tv:
“Ite, ite”, e io aggiungo, che io rimango qui,
come un capostazione che dà la partenza,
ma non si muove dalla sua residenza.
Benito Marziano
(poesia letta dall'autore sabato 20 marzo 2010 alle ore 20, in occasione dell'inizio della manifestazione poetica ''Dalle otto alle otto'')
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261) |
Fabrizio Demaria  |
Città: Foligno |
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COME PRIMAVERA
20.III.10
Se vedo le nuvole
correre pesanti
sento grondare
una pioggia incolore
simile all’asfalto.
E’ così che vivo
ogni mia primavera,
come un orso bianco
sprofondato in un ghiacciaio.
E’ così che sento ogni alito di vita,
mentre tento ogni volta
di giacere
come spicchio di luce
su un mandorlo in fiore.
Fabrizio Demaria
(Poesia inviata per la manifestazione Dalle otto alle otto - Saluto alla primavera del 2010)
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260) |
Corrado Bono  |
Città: Avola (SR) |
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Amare
Non dire
niente.
Sforzati
soltanto
d'essere.
Ama
solo ama
niente più.
Corrado Bono
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259) |
Fulvio Maiello  |
Città: Trento |
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La tempesta
Dalle alte cime nevose
rotola a valle la tormenta
tra aspri fragori e sibili saettanti.
Nel cielo bianco di neve,
s’ode il gemito triste degli alberi
piegati dal vento.
L’aria, la terra e il cielo
complottano insieme
e una forza strana m’attira.
Un frastuono impazza nella testa
e il petto,come un mantice,
aspira e vomita gelide lame.
Poi, sferzato dai turbini,
mi assale un senso d’orgoglio
al sentirmi tempesta.
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258) |
Fulvio Maiello  |
Città: Trento |
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Nel viale della memoria
Nel mio paese antico
faccio una sosta, come un tempo,
in una panchina di ferro, alla villa.
Osservo lo scorrere dei volti che passano
e, in ognuno, mi sembra di cogliere
i tratti di persone già conosciute.
E’ solo il desiderio dell’animo
che mi spinge a dare corpo
alle immagini della memoria.
Il tempo che passa implacabile
rende le immagini sempre più sfuocate
fino a trasformarle in sbuffi di fumo.
Inutilmente mi oppongo al degrado.
Prima di potere riconoscere qualcuno
una nuvoletta leggera si perde nell’aria e scompare.
Non mi resta che piegare il capo
e mormorare in fretta una promessa:
conserverò sempre con cura i ricordi del tempo che fu.
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257) |
Fulvio Maiello  |
Città: Trento |
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 venerdì, 12 febbraio 2010 08:58
Il bosco dei miracoli
Un sentiero attraversa il bosco di pini,
con l’alternarsi di ombre e chiarori;
sono le lame di luce che s’aprono la via
tra il fogliame degli alberi.
Il passo è tranquillo e il respiro leggero
così c’è il tempo di guardarsi attorno
e seguire il volo di un uccello
oppure trasalire al passaggio di un capriolo.
E’ il regno della pace e del silenzio
e i rumori e la folla della città
diventano un ricordo lontano,
sbiadito come una foto ingiallita.
Dopo una curva, in una radura,
ecco appare una piccola edicola.
Si rivela come un capitello con una croce,
assi di legno e un cristo morente.
Si capisce il senso della costruzione
che comprende un bisogno di fede
ma anche il disegno di favorire una sosta
dopo un lungo percorso nel bosco.
Un moto dell’animo, improvviso e spontaneo,
induce a una piccola sosta e una preghiera.
I pensieri corrono e vengono in mente
uomini e donne semplici in sosta come noi.
Saranno stati centinaia o forse migliaia,
nel corso dei secoli, e di tutti è rimasto l’odore,
attaccato alla resina che trasuda dal legno.
Nel tremolio della luce il bosco appare incantato..
E’ un’impressione fallace anche se piacevole
e, pur se riesco, con la fantasia,
a tornare indietro nel tempo lontano,
i profumi e i rumori mi riportano sempre al presente.
Fulvio Maiello
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