Nome | POESIE con eventuali Commenti | ||||||
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Sulla poltrona del mio barbiere, rilassato e senza pensieri, aspetto che Cristhian prenda in mano gli attrezzi per l’opera sua. Mai un momento d’attesa giunse più gradito e opportuno, mi permette di volgere intorno lo sguardo per osservare un mondo nuovo. Sui muri c’è una rassegna di foto, articoli di giornale e qualche dipinto. Ci sono sempre stati ma oggi sono nuovi e sembra vogliano parlare. La barberia è sempre stato un luogo, fin dai tempi più antichi, dove gli uomini si sono incontrati per scambiare pensieri e opinioni. Chiudo gli occhi e ascolto una voce: arriva da un’altra dimensione e soltanto io posso sentirla, è una voce che si ascolta col cuore. Arriva come una fresca brezza, di quelle che porta la primavera e, come i fiori al primo tepore, così l’animo mio si apre in attesa. Guarda quanti volti sui muri, tutti giovani e sorridenti, sempre con Cristhian il quale, con il suo bianco grembiule, sorride con loro. Comprendo allora la lezione: il mio barbiere non è solo un artigiano, ma un amico, che m’introduce nella gente che ci circonda e che prima non vedevo. Fulvio Maiello- 11 febbraio 2010 |
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Ridete, bambini! Ridete, bambini! ridete alla vita! Illumini il sole le vostre giornate guardando la luna, sognare possiate. Uscite nei prati, andate a giocare con altri bambini di ogni colore, il colore che conta è quello del cuore. Il mondo è uno solo, non ci sono barriere se appena nutriamo un poco d’amore per piccoli e grandi, per neri per bianchi. Se solo ascoltiamo di ognun le parole e a tutti gridiamo con la voce del cuore: Amate la pace, odiate la guerra! Benito Marziano Da “Le pagine del poeta” 2010 – Ed. Pagine, Roma |
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Con giochi d’artista e le sue carte truccate, beffardo, la tua nitida bellezza ancor più ricca di intemperie, esalta Il destino e, cinico, colora la mia goffaggine, come valigia a traino ed inutile zavorra. E leggo ancora in quelle pagine di quando ti sfioravo e tu mi stavi accanto, di quel tempo in cui era il tuo viso a dare luce al sole, di quel tempo in cui mi sorridevi e mi s’infiammava il cuore, muto per non turbare simile bellezza. “Il banco batte, non c’è carta” - mi sembra udire dal croupier - ed anche le fiches sono finite! Ma, se la partita è persa, è solo colpa mia e non di quei pigiami mai indossati! |
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Terra di mitiche presenze, terra di grandi speranze, terra di forti contraddizioni dove non ci si può vivere senza emozioni. Terra di bellezze estreme, terra di selvaggi odori, terra di passioni dove fioriscono le immaginazioni. Terra ri biddizzi e ri miscàti razzi; terra unni u ciauru ro mari s’ammìsca co ciauru re ciuri; Terra unni nun ci si pòsulu passari ppì forza ti cià firmari. Terra unni a storia cià passatu tutta e macari i pettri ni vonu parrari. Terra ca ti ttrasi ‘ntè visciri e ‘ntò cori. chista è terra che so figghji nun li voli mai lassari. Corrado Morale |
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Aldilà del mare, oltre l’oceano del nulla, che tutto annega e travolge, isola verde e rigogliosa m’appari, approdo dell’odisseo: mille miglia e faro luminoso, guida del mio cuore errante; caldo rifugio dell’anima e quiete della mia inquietudine; trionfo dei sensi e tenero archetipo dell’amore infinito. |
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Caldo era il giorno e triste l’aria, e noi appena fanciulli sulla strada polverosa, ad aspettare, silenziosi, tenuti stretti al ventre da impaurite amorose mani, con gli sguardi a mirar l’orizzonte al tramonto, ansiosi. Un’ombra tremolante al vespero appare, e il cigolio del carro sale. L’urlo di una Mamma ha lacerato l’aria e spezzato il silenzio. Il tempo ha rallentato il passo, e il venir del carro, sempre più lento, accresce il pianto sulle vesti nere, e il carro avanza, la bestia è rozza, le briglia sciolte. Ne accompagna il passo un Padre, la cui ossuta, tenera mano, tra le fangose vesti impregnate di lacrime e odore di terra, tende inutile amore alle giovani carni, vuote, senza più speranza. Corrado Morale (CanicattiniBagni,1961) |
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Sulla spiaggia d’aprile ancora spopolata incuranti dei pochi occhi sul viale con dolci carezzevoli schiaffetti e morsetti amorosi sulle labbra stuzzica il suo compagno la ragazza e ratta si allontana lo sfida ad acchiapparla fingendo di fermarsi e poi scappando via con brevi fughe ancora e rapidi scherzosi enjambement finché si lascia prendere preda felice alfine e attorno al petto forte gli si avvinghia e abbracciati e ridendo cadono entrambi a baciarsi distesi sulla sabbia. Benito Marziano Da “Le pagine del poeta” 2010 – Ed. Pagine, Roma |
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Si e’ tolta tutto
E mi aspetta cosi’ Quell’oscurita’ aperta ai minimi schizzi D’innocenza dei primi palpitanti tremori E mi appare fisso quel punto che l’amore rasserena Carnoso che srotolo dalla sua densa meta’ |