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Poesia della settimana

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672) Alessia Aurora  Femmina
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Modica
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sabato, 7 maggio 2016 03:57 Commenta Invia E-mail

DA OGGI RESPIRO E SOFFIO SUL NUOVO
GUARDO CON GLI OCCHI DELL'UNIONE
L'ETERNO TEMPO
CHE TEMPO MI BATTE
UN'ALTRA STORIA DA VIVERE.

CI SONO NEI SASSI DI FIUME
CI SONO NELLE GHIRLANDE DI MAGGIO
CI SONO NEI VOLI ESTIVI
CI SONO NELLE SERATE INVERNALI
CI SONO NEI GIOCHI DEI BAMBINI
CI SONO NELLA PAROLA DENTRO I DISCORSI
CI SONO NEL RITMO MIO E DELLA TERRA
CI SONO NEL CANTARE LA DANZA
CI SONO SUL PALCO DELLA VITA
A DISEGNARE LA STORIA INFINITA.

SINCERITÀ DENTRO
SAPORI AGRUMATI E
DI MORE SELVAGGI ODORI.
INCENSI DI ESTASI
NEGLI SPLENDORI DEL SILENZIO
SI RITROVANO VICINI
NELL'ORA DELL'INCONTRO
OVE SENTO,SCRUTO,SCIVOLO
DENTRO IL TUTTO NEL VUOTO,
SEPARANDO E UNENDO
DENTRO IL VUOTO NEL TUTTO
RICREO DALLA FORMA, LA FORMA,
ESTRAGGO DALL'ESSENZA LA CERA
SPRIGIONANDO NUOVA ESSENZA
AMBRA LIQUIDA E TURCHESE.
RUBINO NEL CUORE SPLENDENTE.
OSSIDIANA LUNGO IL SERPENTE
CRISTALLO NEL VENTRE
GUARDANDO IL CIELO
DI COBALTO E VIOLA
SALUTO IL PADRE,
BACIANDO LA MADRE.
PREGHIERA È L'ELISIR
DIVERTENTE E SAGGIA
COME L'EMOZIONE DENTRO L'ESPERIENZA.
PENSO GUARDANDO IL PRESENTE
AGENDO NELL'ISTANTE
ACCAREZZATO DALLA TESTA
BACIATO DAL CUORE E MUSICATO CON LA VOCE
MODULANDO L'EQUILIBRIO
IN QUEL SECONDO DEL FARE,
NOSTRO MARE,
SPOSATO SULLA NAVE
DENTRO IL GIRO PERFETTO
DELL'IMPERFEZIONE AMATA CHE SIAMO
671) giuseppe 
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martedì, 3 maggio 2016 21:41 Commenta

Lei non mi vede né mi ascolta
Ma sa che ci sono sa dove sono
Sono in quel pc perso nei suoi sguardi distratti
In Quel tablet da cui prende piacere
Lì forse sono come una pagina rannicchiata
Trascinata come una bestia ammalata lungo il desktop
Sotto la sua mano
Vorrei essere di più, per lei
Alla pari del suo i-phone multicolore
Di una voce sconosciuta che chiama dj
Di una pagina che figura nella cartella per lei indispensabile
Quando dice che mi pensa
Pensa a più destinatari come quando si invia
Un’email per errore a più sconosciuti
Non mi dice niente talvolta mi invita a fermarmi
Benché non abbia fatto neppure un passo verso di lei.
670) giuseppe 
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martedì, 5 aprile 2016 20:11 Commenta

Dietro la saracinesca girevole che i clienti urtano
Degli alti manichini vestono di nero
fissando con lo sguardo pigro le frenesie dei viaggiatori
fino ai loro ginocchi non accade nulla
se non che vorrebbero essere disattenti
voltarsi a sinistra e a destra
rabbrividire e sdraiarsi
abbracciare almeno un istante con le braccia che non si chiudono
fingendo di amare o di essere coperti una volta per tutte
Vi è poi uno spazio dove gli astri rotolano tra le borse e il lattice
Qui c’è Lei che comincia sempre troppo presto a vedere tutto
con gli occhi che scoppiano
intravede le parole, i desideri che avanzano, che si estinguono,
pestando le distanze
è pronta in fondo a mendicare un sorriso
a sfilacciare un tessuto che metta in moto la vita
l’amore incappucciato, quei baci ai nuovi venuti in what’s up
che la fanno arrossire
il sangue brilla troppo dei suoi ricordi
vale la pena far respirare i piedi come tulipani che si sollevano
dal proprio carico d’ombra
è già buio
il cuore è stanco e i muscoli inarcati
l’odore del giorno nuovo non porta nulla dentro
lei non riesce a guardare indietro
rimane sulla soglia
Brillante com’è ad attendere che si apra
una via d’uscita
669) saretto 
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martedì, 29 marzo 2016 13:43 Commenta

Intrattabile e ardente
Indossa fino alle punte una scala di colore
Il Nero è corrotto dall’oro
Che scende dalla sua pelle
Non posso permettermi di amarla
Di far parte delle sue tabelle in cui
Accumula ossa
Le sue mani toccano le stesse cose
Nelle quali il rosso si è inchiodato alle labbra
Devo difendermi dai suoi occhi dove si fonde delizia
E parte di tenebra.
668) carlo 
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domenica, 27 marzo 2016 22:36 Commenta

Il faro all’alba è coperto di nuvole
Doveva attraversare il cielo
E raggiungere le vele
Quelle in cui si sarebbero schiantate le onde
Il faro non si è mai voltato oltre la collina
Lì nei suoi occhi chiari incontri qualcuno
Non più visibile e lieve del rammarico
I suoi silenzi s’incuneano tra la baia e il cuore
Dove su granelli di sabbia ho costruito la mia strada.
Per il faro è facile allontanarsi dal mare
Tanto più che ho già toccato le sue mani
Mi credo oramai solo
667) ADRIO  Maschio
Città:
NOTO
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venerdì, 25 marzo 2016 14:14 Commenta

(667) Dove sei Bandiera Rossa?

Fulminea, prima di sparire,
ti specchiasti, guardinga,
negli acquitrini delle piazze
ripulite dalle forze di polizia;
colorasti le balze rocciose di Portella,
velata dal fumo acre degli spari;
animasti fabbriche abbandonate;
accendesti la speranza della riscossa.

Le mani, che ti acclamarono,
allora,
giacciono,
ora,
ossute e mute,
nelle città dei morti viventi,
dove imbrogli affaristici muovono silenti l’aria greve,
come di parrocchiani distratti,
tra un salmo e l’altro di una messa infinita,
senza officiante.

Dove sei Bandiera Rossa?

La disperazione monta come la fame di chi,
senza pane, è libero di non mangiare;
come la rabbia di chi, fra stenti,
è libero di gridare ancora lavoro;
protestare ancora ha un senso?

Nell’aria stinta, che odora di varecchina,
trionfa soltanto biancheria,
mentre falsi rintocchi di campane
rincorrono l’abbaiare di cani,
che disturbano il sonno dei fortunati.
666) Alessia  Femmina
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Modica
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lunedì, 21 marzo 2016 12:48 Commenta Invia E-mail

AVOLA: UN MOMENTO PRESENTE

Avola
profumo di mandorla amara
che bevo dentro un bicchiere
recitando un verso di amaro miele
in allegra compagnia.
Avola che mi parli
celata dietro le statue di Venere.
e i brividi mi dai dentro la Chiesa dell'Annunziata.
I dipinti delle Vergini gioconde
portano con Nobiltà la Grazia del Signore
sulle feconde Donne,
rassicurando i virtuosi Uomini.
E lettere di fuoco, in lingua Maestra
aprono il sentiero del Mistico Cuore,
sfiorando il gelido Marmo e la dura Pietra
ove giacciono sepolti i Corpi.

Avola:
un esagono
tra la Montagna e il Mare
dove mi ritiro e mi tuffo,
lavando il pensiero vagabondo
sul punto più fermo: l'Unione.
E lasciando il ricordo oramai sbiadito
di sguardi imbarazzati e di baci non dati.

Avola
nel petto ti porto
paesino di piccole realtà
che ha onesti lavoratori
e nobili Poeti.
Tra le vie cantando e suonando
recito le mie poesie
scherzando con le emozioni mie.



Avola
con le poesie tu mi accogli
e con le poesie ti saluto.
Non nasce e non muore qui
quel messaggio che un dì ebbi.
Adesso nutrito è il sogno di dolci volontà
su sentieri diversi, che hanno smesso di giocare
perché ora la vita la sanno tutta gustare

Avola
sotto il tuo Cielo,
a Primavera
incontro di altre Anime che si suggella.
Camminanti in carne e ossa e
spettatori silenti del dì di festa
che a Pasqua giunge.
Siamo noi:
Angeli caduti in Volo
ingannati dai mille turbamenti
tra illusioni,percezioni e verità
tutti diversi in versi svelano
parlando l'ingegnoso Arcano che siamo
nell'intreccio d'orato che viviamo.

Avola, ciao
in un grazie e un sorriso
in un impegno d'amore condiviso
in un messaggio in bottiglia
in una Volontà vermiglia
in una Fede limpida
in una Coscienza fervida
in una parola fiorita
in un'azione costruita.
Ti abbraccio,
apprendendo la tua storia
tengo vivo l'ascolto
accarezzo l'ego
bacio il cuore
nutro l'Anima
accendo lo Spirito e lo incarno.
665) Alessia  Femmina
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giovedì, 10 marzo 2016 12:08 Commenta Invia E-mail

(665) MERAVIGLIOSAMENTE INNAMORATI

Ogni giorno trascorso con te sarà come il primo
Sarà stupore.
Sarà magia.
Sarà preghiera.
Sarà amore.
Sarà gioco.
Sarà studio.
Sarà leggerezza e serenità.
Sarà ascolto e accettazione.
Sarà presenza e trasformazione.
Sarà un volo in libertà.
Sarà quel che sarà.
Raccoglierò i fiori più belli e freschi per ornare la casa.
I loro più intensi profumi ci inebrieranno,
e misti alle sacre erbe
berremo l’infuso che ci guarirà
scaldandoci e guidandoci
per i sentieri del mondo
intrecciati, con i nostri sentieri del cuore.
Spoglierò gli alberi dei frutti più succosi e benefici per nutrirci.
Cucinerò ciò che la Madre Terra mi darà
per deliziare le nostre voglie e sfamare i cuccioli.
Sarò la mamma Lupa dei nostri cuccioli
e tu sarai il loro papà Orso.
 Sarò la donna Serpente su di te,
sarò la donna Leonessa che ti affianca,
sarò la donna Aquila sulla nostra casa
e tu sarai l’uomo Aquila sui nostri progetti.
Sarò la donna Pesce e la donna Drago
Sarò la donna pecora e la donna farfalla
Sarò la Stella del Mattino e sarò la Luna.
Sarò il Ginepro che pianteremo davanti la nostra casa e
sarò la tua pietra preziosa che innalzi al Cielo.
Saremo gli Dei e saremo semplici esseri umani.
La nostra casa sarà sempre aperta:
un faro per i fratelli e le sorelle,
una grotta per i viandanti che cercano riparo,
e un bosco per gli animali.
Farò dalla lana i nostri vestiti
e le coperte dei bambini.
Riscalderò il nostro focolare con la legna
dei Pini che tu avrai sacrificato
e innalzerò canti davanti al nonno fuoco
e tu mi accompagnerai con il tuo possente e dolce canto.
Sorriderò davanti ai giochi che farai con i bambini
e mi sentirò benedetta nel sentirti vicino.
Sarò la madre che premurosa governa la casa
Sarò la moglie elegante e fedele e
l’amante libera e passionale in ogni momento.
Sarò dolce e volgare.
Sarò pietra di temazcal
Sarò meditativa se mi arrabbio
Sarò creativa se mi lasci libera
Sarò un fuoco che non si spegne mai
se mi tieni sempre accesa.
Saremo due bambini
Felici che educheranno gli altri bambini.
Sarò il mio lavoro
Sarò il mio sogno
Sarò il mio,il tuo e il nostro progetto.
Sarò la guida per i bisognosi
Sarò la curandera per gli infermi
Sarò la maestra e sarò la giocattolaia
Sarò ciò che sarò
Felice di essere me stessa e con la famiglia
Sarò ciò che sarò
anche grazie a te
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