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Poesia della settimana

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Nome POESIE con eventuali Commenti
656) Giovanni Stella  Maschio
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mercoledì, 3 giugno 2015 18:51 Commenta

(656) Favola *
di Giovanni Stella


I fuochi fatui

con le tenebre splendono

e saltellando l'oro disseminano; il biscione solitario l'ingoia

e risplende e di sapere ha sete. E s'avvede che la luce

sta più in alto dell'oro

e sopra la luce sta il dialogo. Col sole e il giorno

i fuochi fatui si dissolvono,

ma resta un bimbo tenuto per mano dal padre lontano,

un ruscello sorgente di vita

e l'erba verde e l'amor del creato ch'è bello e puro

come un sogno mai nato.


* in margine alla lettura di "Favola" di Goethe
655) giuseppe 
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giovedì, 28 maggio 2015 22:20 Commenta

E'un verso sospeso che traccia l'altra aria
del deserto,
i campi di frumento
le palpebre dei grandi animali marini
le vele delle navi fantasma
e i buchi del mio futuro,
questa lontananza
che tu colmi piantando in me
la trasparenza cruda dell'amore
654) Ciccio Urso  Maschio
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martedì, 7 aprile 2015 09:39 Commenta Invia E-mail

LA NOSTRA CUMPAGNIA
di Carmela Di Rosa

“Avanti picciotti
tutti appressu a mia”
E’ Cicciu Ursu ca parra
capusquattra ri la nostra cumpagnia.
Emu caminannu
a fila indiana ppì la via
sustannu ccà e ddà
e ricitannu a turnu na puisia.
Liliana sona e canta
cu tanta maistria
e quannu sta finennu
iu pronta isu na manu
“Ppì casu tocca a mia?”
Cicciu riri a denti stritti
comu se ricissi
“Nun ci la fazzu ciui cu tia”
Curiusa a ghienti s’abbicina e dici:
“Signuruzza che bedda sta cosa ca riciti!”
“Ccà parramu tutti aggratis
se vuliti sentiri sintiti!”

Ciccio Urso Invia E-mail martedì, 7 aprile 2015 09:41
Questa poesia estemporanea fu goduta nello stesso momento della sua creazione da tutti i presenti il 21 marzo 2015 alla festa della poesia ad Avola declinata con il nome "Dalle otto alle otto per la pace e la poesia", ma soprattutto fu da me apprezzata, perché ce ne vuole a essere nominato caposquadra da una "generalessa"... Non è cosa di tutti i giorni!
Grande Carmela Di Rosa!
653) Ciccio Urso  Maschio
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mercoledì, 1 aprile 2015 18:38 Commenta Invia E-mail

Il secondo libro di poesie che pubblicai a Franco Caruso (il poeta-psichiatra a cui ho dedicato la quinta edizione del concorso "Libri di-versi in diversi libri") si intitolava "...E il tuo profumo inonda il domani". Fu nel 1987 e il tema di tutta la raccolta era l'universo femminile tracciato nelle sue infinite sfaccettatute.
Ho riportato in un post precedente una poesia di Franco Caruso dedicata a me, e non posso non passare una poesia dedicata a Liliana Calabrese Urso, e presente in questa raccolta.
Il poeta frequentava di continuo la nostra casa in campagna e si intratteneva di più a conversare con Liliana, mentre io, preso dalle mie diverse attività e impegni, provavo talvolta un po' di invidia nel vederli così divertiti a conversare tra loro.
Il quadretto della poesia è relativo ai primi anni del mio matrimonio, e il poeta – esperto psichiatra, per di più – dipinge ogni nostra tensione nella coppia.

A LILIANA URSO


Un figlio al seno,
suggerisce
improvviso riaffiorare
di pittura rinascimentale.
Maternità, espletata
come in un continuum
di femminilità,
nell'educare una figlia:
da donna a donna.

Sottile arguzia
illumina,
con negligente
colpo di matita
sulle palpebre,
uno sguardo,
rispecchiante
intensa sensibilità;
simpatico, ironico
spirito laico.

E la rivedi, nel
deserto algerino,
con la mente rivolta
al soffitto di una
diroccata moschea,
quasi pronto a crollare
sotto l'impeto
di lacerante devoto urlo
di ospiti
arabe nomadi.

E già è avvolta
da occhi guizzanti
e complicità femminili,
allo spettacolo di caste
bagnanti orientali
ai piedi
dell'immensa cascata,
in quel punto remoto,
come ai confini
del mondo.

E risolini soffocati
e pudori per quella europea
razionale, che attende,
anche lei, alla fonte dell'acqua, con la brocca
– oasi tunisina –
per onorare giornaliere
mansioni di moglie
di un marito girovago.

Si presenta
femminista
non troppo pentita
e non del tutto consapevole
di rivoluzionaria forza
cristiana di sacramento,
al battesimo adulto
di sua figlia.

Carattere forte,
malcelato da fragile
apparenza di
nervoso sorriso.

Un tremore di stizza,
un velo di orgoglio ferito,
sulla piega del labbro,
per avere sospettato un
tradimento d'affetto,
o per avere scoperto
sua inabilità a
esecuzione di quotidiano,
concreto vaglia postale.

Caparbia presenza,
impalpabile candore
di artista, aleggiante
nell'aria.
Suono di chitarra
country,
per amici riuniti,
sereni,
nella sua libera casa
di campagna,
accogliente.

Nessuna finzione
per conquistare
il suo uomo,
ma determinato
procedere
verso sicuro bersaglio
vincente.
Segreto agire di donna.
Forza dei sentimenti.
652) Corrado Bono  Maschio
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Avola (SR)
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sabato, 7 febbraio 2015 16:46 Commenta Invia E-mail

(652) Cammino


Ogni cammino

cura l’intimo
e la postura

accomuna persone
molto differenti

ricerca Dio
nel profondo io:

serenità e letizia
ovunque e sempre.


Corrado Bono
651) Benito Marziano 
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Noto
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venerdì, 19 dicembre 2014 18:49 Commenta Invia E-mail

Solo i cretini non cambiano mai idea


Ingannate voi stessi voi che dite
”solo i cretini non cambiano mai idea”
perché vero l’assioma cretini non lo siete
e in parte c’è del vero secondo la vulgata
però vorrei spiegato da tanti non cretini
come sempre coincide questo cambiare idea
trovarsi eternamente sempre coi più potenti
con gli interessi vostri quelli più personali
con l’afferrar qualcosa con dei celati artigli
prensili tenaglie che non mollano presa
pronti sempre a leccare con esercitate lingue
i nuovi prepotenti saliti sugli altari
e infangar per primi coloro che vi conoscevano
e potrebbero ricordarvi le vostre idee di prima.
650) adriano donaggio  Maschio
Città:
venezia
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sabato, 6 dicembre 2014 18:59 Commenta Invia E-mail

Tu sei l'inconfondibile goccia
pura,chiara,cristallina
che riempie il mio cuore
ormai stanco e lo fa rivivere.


titolo:a te
649) carlo 
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martedì, 4 novembre 2014 00:10 Commenta

Attendo il suo futuro
I diversi segni di un amore che già straripa.
Ogni giorno non è mai di troppo
Cala nel nostro cuore semplice.
Col suo primo dentino al sicuro
A forza di pazientare, vedrò il suo corpo a terra
Gattonare
In mezzo al disordine della lingua
Nei suoi occhi mi radico
Come un sodalizio di due anime che si aggrappano alla luce
Non sarà mai sola lei che sarà amica di me stesso.
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