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POESIE con eventuali Commenti |
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 mercoledì, 19 novembre 2008 08:11
Ti penso
Mi commuove pensarti.
Cos? piccola, tra tante.
In quella scuola che profuma di innocenza.
Ti muovi rapida, poi guardi,
e poi incerta, ti fermi tra i compagni.
Tu, la mia carne, che sognai.
Non cos? bella, non con le tue mani.
Vorrei baciarle e inginocchiarmi,
dirti che sei tu, piccola,
la compagna dei miei canti.
Parlami, come fai con le tue bambole.
Dimmi che mi vuoi bene,
che mai vuoi lasciarmi.
Dimmelo con la tua vocina
e poi coprimi di baci.
Gridalo di nuovo, ridendo,
"pap? cos? mi mangi".
Chiudi gli occhi, la sera,
come cucciolo riposi,
la mamma ti accarezza
e tu nel sogno voli.
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Per mia figlia Giulia
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167) |
Corrado Bono  |
Città: Avola ( SR ) |
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 lunedì, 10 novembre 2008 23:01
Scarpe
Per ogni creatura,
dai primi agli ultimi passi,
dai neri ai bianchi,
da chi non ha niente
a chi ha tutto;
scarpe per camminare
spediti e lesti
tra sassi e spine.
(10/11/08)
(Corrado Bono)
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166) |
Fulvio Maiello  |
Città: Trento |
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 giovedì, 6 novembre 2008 14:43
La famiglia
Oggi ho fatto un sogno.
Ho fatto un richiamo, come una preghiera,
alle sfere celesti dove ? conservato il passato
ed ho parlato con mio padre.
Ciao pap?, come stai?
Non ho trovato altro da dire.
E? una sciocca domanda, mi ha risposto.
Nel luogo dove mi trovo, non si fanno queste domande.
Ma io ho bisogno di te!
Aiutami a vivere finch? mi ? concesso.
Allora ho visto una luce
ed ho sentito la sua voce.
Figlio non dirmi niente
perch? quass? tutto si sa,
si vedono le gioie e le sofferenze
i dolori e le speranze.
Ricorda che sulla terra per vivere
occorrono solo due cose:
una famiglia e la voglia di amare,
come ho sempre insegnato ai miei figli.
Io non avevo una famiglia,
ma ho fatto ci? che potevo per costruirla,
e, tra mille errori, ho speso le mie forze
per farla crescere e prosperare.
Segui il mio esempio,
anche quando forze oscure lo impediscono.
Combatti i risentimenti con l?amore
e le critiche con la tolleranza.
Il legame del sangue ? il filo
che lega insieme padri e figli,
nipoti e pronipoti
nella staffetta della vita.
Avrei voluto ringraziare mio padre,
ma era nel frattempo svanito alla vista
ed avevo gli occhi pesanti.
Sul mio viso dormiente era apparso un sorriso.
Fulvio Maiello
Novembre 2008
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165) |
Giuseppe  |
Città: Trento |
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Cinque donne in viaggio
Il treno corre nella notte,
portando nel suo lungo ventre molte vite.
Cinque donne condividono con me lo scompartimento,
cinque vite che si intrecciano
per non incontrarsi mai pi?.
Ogn?una mi rammenta
una donna della mia vita.
La donnetta anziana piena di antica saggezza,
che mi riempie di chiacchiere e di caff?;
con essa la grossa nipote,
tanto grassa quanto insicura.
La giovane insegnante, e madre insoddisfatta,
travolta dalla routine d?una vita frenetica.
Accanto ad essa un?altra donna, anch?essa madre
ancora piacente;
viaggia con la figlia quindicenne e inesperta,
piena di gioia di vivere.
Ogn?una di esse mi rammenta una donna,
che ho incontrato, o che incontrer?.
Il treno continua la sua corsa nella notte,
mentre il pensiero corre tra la luce e il buio
della mia mente.
Tra ricordi e rancori continua il viaggio, come
continua la mia vita,
alla stazione si arriver? alla
luce del sole.
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164) |
Corrado Bono  |
Città: Avola ( SR ) |
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Amore vero
L?Amore vive per l?eternit?.
Ogni cosa passa,
l?Amore con la A maiuscola
non passa,
non tramonta,
non declina;
giorno dopo giorno,
s?accresce,
si rafforza,
si cementa
per andare avanti
dall?oggi all?eternit?.
Siamo graziosi,
perch? colmi di Grazia;
non sciupiamola.
I nostri pensieri e ricordi
per i cari e gli amici
non sono un addio,
ma un ?a Dio?,
vivono per sempre,
contemplando il Suo Volto soave;
cos? sono sempre con noi,
nei nostri cuori.
L?Amore vive per sempre.
La vita terrena ? un sogno,
in quella eterna s?inizia a vivere.
(Corrado Bono)
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 lunedì, 27 ottobre 2008 17:56
ALUNNI
I visi e gli animi piccoli
dei vostri esseri in crescita
domandano limpidi
e vivono ingenui
ridendo e piangendo
di niente...
di tutto.
Vi guardo evolvere,
vi amo come siete
e cerco di farvi ottenere
ci? che potete avere.
I vostri occhi e volti di bimbi
porto, cos?, nel mio cuore.
Centinaia siete e sarete:
diversi ed uguali.
Sempre unici nella vostra essenza,
irripetibili nella vostra semenza.
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162) |
Maria Federico  |
Città: Roma-Taormina |
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QUANNU I MAMMI CANTAUNU...
di MARIA FEDERICO
QUANNU I MAMMI CANTAUNU...
Mamma, ti ricordi, quann?eru picciridda , e mi facevi i trizzi , i? cianc?a e tu... cantavi.
Quannu ni spattevi d? picca c? c?era e i? non vulia manciare, tu calma, spittavi
e? cantavi.
Quattro figghi picciriddi, u maritu, a casa di badari, eppuru... tu cantavi.
E chiddu ca cantavi, ca a? ''Cavalliria Rusticana'' era, tu mancu lu sapivi.
Mamma, macari i? oggi aiu figghi, manciari ci n?? chi?ossai e ci s? tanti cosi,
ma, sti figghi per?, non mi parunu p? chistu chi? cuntenti, e i? , mamma,
i? non cantu,... cianciu!
(FEDERICO MARIA - Dalla sua Taormina, Maria Federico arriva a Roma 25 anni fa per amore del padre dei suoi tre figli.
Archeologa mancata,ha lavorato per compagnie americane, per un'universit? privata, per la P.A. e per due segreterie di associazioni siciliane di Roma.
Costretta a lasciare pi? volte il lavoro per seguire i suoi tre figli, Ludovica ed i due gemelli Davide e Lorenzo e con in mente la sua Sicilia, nel 2004 fonda l'associazione "IL MONDO di DAMARETE " di cui ? presidente con la sua Storia della Sicilia al femminile. Le difficolt? che incontra oggi la donna nei suoi molteplici ruoli, impongono serie riflessioni e provvedimenti urgenti,se si vuole costruire le basi di una nuova societ? "Civile").
Questa poesia partecipa al concorso on-line su http://www.premiolaurentum.eu/Concorso/Default.aspx
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161) |
Domenico |
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Lo scemo del villaggio
C'? la piazza delle sei, di uomini e di donne
che sorridono, passano, muovono le bocche.
E tu che sfiori, incerto, le vesti colorate.
Ti senti come loro, guardi e ti sorride il cuore.
Cammini solo, e vedi tanti fiori le persone.
Vorresti cogliere, non riesci, gridare cosa provi.
Perch? profumano della tua, confusa,
le loro anime, dei loro corpi spose.
Ma tu sei lo scemo, anche se ami il sole.
Pallida ombra, per gli altri, sotto quel lampione.
Tu che vivi altrove, non guardi l'orologio,
non hai segreti nascosti e false storie.
Sono senza tempo i tuoi discorsi,
non sente chi cammina, se tu intanto voli.
I tuoi occhi grandi, di bimbo smarrito
spesso, credimi, ho pensato altrove.
Dove ? l'innocenza intorno e niente delusione.
Dove c'? Dio e il sapore dell?amore.
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