Nome | POESIE con eventuali Commenti | ||||||
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Scriver? per te, una canzone, che non ha musica, non ha parole. Sar? solo di amore: per riscaldarti, per soffiare via la morte, dal tuo piccolo cuore. C'? solo guerra, dentro il tuo nome. La scriver? d'inverno, senza pi? sole, con il colore rosso del tuo sangue, che macchia la terra divisa, che non sapeva di ogni ragione. Ti prender? in braccio, vedrai, questa n?nia senza nome, e rivedrai tua madre, non ci sar? dolore. Non senti pi?, bambino, un altro sparo. Poi ne viene un altro, un altro ancora, ma tu sei gi? lontano. Non ci pensare pi?, dimentica. C'? solo odio, in questo mondo strano. |
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Vie buie e illuminate, vetrine addobbate e vuote, guarda e va' oltre la gente. Moneta non c??. Si usi testa e cuore, il Natale sorrider? a me, a te e a chi non conosco. (Corrado Bono) |
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Svegliati musa dormiente e vieni con ali leggere perche' io possa parlare delle emozioni che sento arrivare. In un pranzo di Natale, tre generazioni raccolte insieme, tutti parlano e ridono e raccontano storie. Non sento le parole ma solo un brusio indistinto e musicale, penso che sia la colonna sonora del film della mia vita. Aleggiano nell'aria lievi come spire di fumo, tra aromi di spezie e d?arrosto, le anime di chi non c'e' piu' I nonni e i fratelli mi parlano sottovoce, mi raccontano storie che sostengono il cuore. Assieme osserviamo tanti fiori di campo colorati, sono i figli e nipoti che fioriscono, per portare nel mondo la musica e i colori del nostro amore. Fulvio Maiello 25 dicembre 2008 |
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I padroni son sempre generosi! A voi, lo dico, che non ci credete. La Thyssenkrupp, cos?, per dirne una, io ricordo, un giorno l?ho sentito, all?assemblea dei soci, in apertura di silenzio un minuto ha dedicato a quei sette operai morti arrostiti. In fondo, dite un po?, che volevate? Si trattava soltanto di operai, chi gli poteva mai fare sperare che gli azionisti tutti quanti in piedi a loro per un minuto hanno pensato per un minuto, un minuto intero. E c?? chi le capisce queste cose, tant?? che altri ieri e oggi ancora, sei o sette, credo, ormai si perde il conto, affrettati si sono a coronare il sogno di un funerale con autorit? e bandiere, e certi che non gli negher? nessun padrone un buon minuto di raccoglimento. I padroni son sempre generosi! A voi, lo dico, che non ci credete. |
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E? piovuto tutto il giorno, l?acqua ormai scorre a rivoli, costringendo la gente a rimanere in casa a guardare il cielo. Nei molti ricordi della mia infanzia, ormai lontana, un?immagine ritorna viva alla mente: le spalle curve e la faccia serena di un vecchio ormai polvere. Quando, nelle giornate piovose, appoggiato all?uscio di casa, guardava speranzoso il cielo piovoso. Paziente, come solo un contadino pu? esserlo da una vita d?attesa, verso quel tempo inclemente. Nel suo cuore tutti i progetti tutte le speranze in un raccolto migliore, in un una vita prospera. (A mio nonno Antonio Accaputo) |
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Libellule ondeggianti, fluttuanti, in una notte argentata, incantata. Miriadi di stelle nella cupida volta invernale. Silenzioso il paesaggio, intorno, mentre alberi, alti e maestosi, innalzavano rami nevosi. E neve ovattata, felpata, scendeva sui nostri visi di bimbi innocenti, felici, mentre il campanile, lontano, emanava rintocchi sereni, precisi. Luna lattescente illuminava il nostro cammino: Mezzanotte Santa era vicina. Sentivo, col cuore di bimba, l?incanto irreale, impreciso che il Natale ?. Natale per i puri di cuore, per i semplici, per i piccini. Natale di Ges? bambino: mistero di Vita. Stupore. |
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Nella luce ovattata di una piccola cappella, un frate celebra la funzione sotto l?effigie di Santa Barbara. All?omelia ci racconta le vicende della santa, venuta dalle terre d?Oriente, mentre un coro di donne accompagna la liturgia. C?? una strana dolcezza nell?aria mentre osservo tante piccole teste canute, incerte e tremolanti come s?addice ad una casa di riposo. Capelli lucidi e puliti, che si avvolgono in soffici spire e nascondono tanti pensieri, credo rivolti al passato. Vorrei conoscere i loro pensieri, gioire e piangere con loro, ma so che non si pu?: non mi resta che aspettare il mio turno. |
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La carta bianca Un foglio di carta sul tavolo, bianco e pulito, mi guarda e sembra un invito oppure, semplicemente, un richiamo. Non c?? scritto niente, n? parole, n? segni di penna o matita, solo il niveo candore di una immacolata purezza. Dagli anni lontani, ripesco da un ripostiglio nascosto nelle pieghe dell?anima la chiave di lettura. Solo un bambino riesce a leggere laddove non c?? nulla di scritto, a riempire di colori una tavolozza triste e grigia. Come fresca acqua sorgiva arriva una parola, un?altra e un?altra ancora e tutte insieme modellano un?emozione. E? la meraviglia del creato, la lotta degli uomini per la vita oppure il sogno di un tempo migliore? E? una scelta intrigante Il bimbo che ? in me non capisce, ma l?uomo riflette e sente un urlo che nasce dalle viscere: Uomini di tutti i colori siate veramente tali. Non fatevi dividere dal conto in banca, dal colore della pelle o dalla religione, ma, tutti insieme, correte sui prati facendo correre anche chi non ce la fa. |