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Benvenuti sul sito della Libreria Editrice Urso, dal 1975 un angolo di cultura ad Avola. Novità del mese Offerte del mese Acquista per informazioni
PER LUCIA SORTINO

SPAZIO A CURA DELLA
LIBRERIA EDITRICE URSO
96012 AVOLA

e-mail info@libreriaeditriceurso.com
vedi Catalogo Libreria Editrice Urso
Catalogo aggiornato
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Lucia Sortino, Il difficile cammino della mia vita
2008, 8°, pp. 56, Collana Cammini n. 2
ISBN 978-88-96071-01-4
Libreria Editrice Urso, 10,00
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Lucia Sortino, Un silenzio che parla
RICORDI RIFLESSIONI MOTI DELL'ANIMA

2010, 8°, pp. 144
Collana Cammini n. 27
ISBN 978-88-96071-30-4 –
€ 12,00
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i delfini di Lucia

targa
Questa la targa in memoria di LUCIA SORTINO
consegnata ai genitori di Lucia
alla Manifestazione conclusiva di domenica 23 marzo 2014
a conclusione della terza edizione di "Libri di-versi in diversi libri" dedicata a Lucia

18 LUGLIO 2014
A SEI ANNI DALLA MORTE DI LUCIA SORTINO

partenza
Dedicammo a Lucia Sortino la terza edizione di questo nostro Concorso letterario internazionale in lingua italiana (2013/2014)
Era il minimo che potevamo fare! Poi, ci fece piacere ricordare alcune sue poesie, le leggemmo assieme... Qualcuno ricorderà...
A lei pubblicammo come Libreria Editrice Urso due libri:
– Lucia Sortino, “Il difficile cammino della mia vita”, 2008, 8°, pp. 56, Collana “Cammini” n. 2, ISBN 978-88-96071-01-4
Libreria Editrice Urso, € 10,00
– Lucia Sortino, “Un silenzio che parla – ricordi riflessioni moti dell’anima”, 2010, 8°, pp. 144, Collana “Cammini” n. 7, ISBN 978-88-96071-30-4, € 12,00
Fummo suoi amici. Le parlammo. Intercettammo la sua voce suadente e avvolgente, il sorriso angelico...
La pensiamo spesso, ancora!

L’amico Roberto Rubino oggi ci ha fatto un bel regalo con quest’articolo
GRAZIE ROBERTO
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foto
FLORIDIA, LUCIA SORTINO ABBRACCIA MARIACONCETTA. I SUOI “DELFINI” ARRIVANO AL “CUORE DI ESDRA”

Scritto da: Roberto Rubino, 18 luglio 2014 in http://www.reteregione.it

“Noto aiuta Floridia”. Mariaconcetta Bologna, la bimba affetta da un problema cerebrale, sarà aiutata economicamente da “I Delfini di Lucia”, un’associazione dedicata alla memoria della studentessa Lucia Sortino, morta di cancro appena dopo aver conseguito gli esami di maturità (proprio oggi ricorre l’anniversario della sua scomparsa). La sensibilità degli operatori, appena lette le righe dell’appello lanciato domenica scorsa dall’associazione “Cuore di Esdra” e dal suo coordinatore, Giacomo Russo, ha fatto scattare la molla della solidarietà. Di più. Lucia non avrebbe voluto solo questo: sono rimasti ancora impressi negli animi dei siciliani i suoi inni alla vita, la sua carica di vincitrice delle avversità, a qualunque condizione esterna. La sua, la peggiore che potesse esserci in quel momento, non l’ha mai fatta desistere dai suoi obiettivi. E Lucia ritorna sempre, pur nella sua materiale assenza, a far “diplomare” nella vita chi il diploma non l’ha ancora preso: scuote le coscienze e si affida a persone in grado di essere concretamente latrici della sua grazia, unita a decisione e chiarezza d’intenti. I suoi scritti, peraltro, sono stati dati alle stampe dal noto editore, ma soprattutto uomo di elevato spessore morale, Francesco Urso, profondo conoscitore del territorio e dei suoi testimoni.

“Abbiamo letto su “Reteregione” di questo difficile caso – dicono Sebastiano Ferlisi e Giuseppina Spitaleri (la presidente) – e ci siamo subito messi in moto. Oggi, peraltro ricorrerà la messa in suffragio di Lucia, celebrata da Don Maurizio Novello”. L’intenzione di Lucia Sortino era supportare i bambini oncologici. La sua eredità è stata raccolta appiano: gli insegnanti, gli amici, i medici del Policlinico che l’hanno seguita, come il professor Luca Lo Nigro, Vincenzo Di Benedetto, Mariagrazia Scuderi (anch’essi soci fondatori dell’associazione) hanno intrapreso la realizzazione del pensiero dell’indimenticata studentessa netina. All’inizio erano in 21, adesso sono diventati 130. “Informare i ragazzi sulle tematiche oncologiche, farli crescere, soccorrere sono i nostri target – affermano – . Li raggiungiamo attraverso l’aiuto di compagnie teatrali, clownterapia, e con la devoluzione del cinque per mille (è una onlus riconosciuta dalla Prefettura) – . Lei voleva tutto questo, continua a vivere così”. Particolarmente commossi i genitori di Maria Concetta e lo stesso Giacomo Russo. I Delfini di Lucia si prodigano, per quanto possono, anche per i sanitari che si recano in Bangladesh. Un’azione umanitaria a tutto campo. Adesso “scendono in campo per la piccola floridiana. La madre, Corrada, ha esposto il doloroso percorso della figlia: le era stato diagnosticato un tumore all’ipofisi a Catania. Successivamente quella diagnosi venne scartata: ma rimane la massa, una sorta di cisti situata fra i lobi cerebrali. Una formazione insidiosa, di oltre un centimetro, che potrebbe portar a conseguenze più serie. Ogni anno dovrà sottoporsi a particolari controlli a Milano. E se avverte dei sintomi come quelli attuali, dev’essere immediatamente ricoverata. Ha perso i sensi 4 volte negli ultimi giorni, non mangia, è pallida, priva di colorito. Gli esponenti dei “Delfini” hanno preso visione delle documentazioni mediche e si sono messi a disposizione della famiglia. “I ragazzi sono in grave disagio economico – commenta poi Russo – e con tutta la buona volontà, non riusciamo, in questo mare di disoccupati e affamati, a fare quanto dovrebbero realizzare gli altri”.

Lucia Sortino aiuta ancora una volta: i maturandi, ogni anno. I malati attraverso coloro che in lei hanno riconosciuto e valorizzato le sue doti d’intelligenza, empatia, umanità, altruismo. Patrizia, la mamma, è fiera di quanto Lucia continua a fare dopo una maturità conseguita con coraggio e voglia di testimoniare l’essenza della vita.

Roberto Rubino

logoLa LIBRERIA EDITRICE URSO
HA DEDICATO
LA TERZA EDIZIONE DEL CONCORSO
Libri di-versi in diversi libri
A LUCIA SORTINO

 

 

OGNI COSA CHE TU SCRIVI È UNA FRASE CHE TU PENSI. NON LASCIARE VOLAR VIA I SOGNI, TIENILI FRA LE MANI PERCHÉ IN OGNI MOMENTO PUÒ AVVERARSI UN DESIDERIO…
(Lucia)

Sorridi alla vita

Ogni mattina mi sveglio, mi alzo, vedo il sole
Ascolto la natura, mi muovo, cammino…
Parlo con i genitori, con gli amici, imparo e cerco di ascoltare i consigli.
Sono giovane, posso osservare, parlare, ascoltare, sorridere e amare…
E tu, puoi farle queste cose?
Se la risposta è sì, sorridi alla vita!
Non smettere mai di lottare
Perché possiedi un dono che non tutti hanno!!!

Da: Lucia Sortino, Un silenzio che parla - RICORDI RIFLESSIONI MOTI DELL'ANIMA

con Lucia

Sortino Lucia, Un silenzio che parlaLucia Sortino
Un silenzio che parla
RICORDI RIFLESSIONI MOTI DELL'ANIMA

2010, 8°, pp. 144

ISBN 978-88-96071-30-4
€ 12,00

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Vorrei essere la vostra amica, l’amica “diversa” da voi solo perché ha sofferto ed ha dei segni al cuore che nessuno potrà mai cancellare e che ha capito quanto sia importante vivere anche un solo giorno in più.
Per voi il mio cuore ha ordinato di scrivere la mia vita (Il difficile cammino della mia vita) ed ora mi ordina di ringraziare tutti i lettori del mio libro. Urlerei “grazie!”, ma non posso, così mi limiterò a scriverlo. Grazie, un grazie meritato a chi mi ha invogliato a farlo, come le mie prof…, al grande Ciccio U. che ha letto il mio scritto e ne ha fatto un libro, grazie alle persone, ai ragazzi che l’hanno comprato e letto. È grazie a loro che ho realizzato il mio sogno nel cassetto che mi ha reso fiera di me stessa, riuscendo così ad aiutare, in qualche modo, il prossimo. Ciccio è stato davvero utile a me, di aiuto, e saranno le sue dolci parole a spingermi a scrivere anche un secondo book, lo ringrazio.


Lucia

Copertina Lucia SortinoSECONDA EDIZIONE settembre 2008 il più venduto

Lucia Sortino, Il difficile cammino della mia vita
2008, 8°, pp. 56, Collana Cammini n. 2
ISBN 978-88-96071-01-4
Libreria Editrice Urso, 10,00

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Quest’anno, a luglio, ero già partito per un viaggio
(non il solito cammino di questi miei recenti anni)
 e nella stessa notte di quella mia ennesima fuga ricevetti un messaggio
che non ho ancora cancellato dal mio cellulare
da Vera Parisi, amica carissima che ha fatto da ponte
fra la consapevolezza, l’illuminazione e l’entusiasmo di Lucia,
in quel suo difficile cammino della vita
e noi tutti,

mai consapevoli abbastanza
della tragedia che stava consumandosi.
Lucia ci ha lasciati. La portano a casa, diceva il messaggio.
Era il 18 luglio del 2008.
Il 5 settembre di quest’anno
Lucia avrebbe compiuto diciannove anni.

Un’altra amica ci ha lasciati
e la vita sembra continuare allo stesso modo,
ma sappiamo che così non è.
Riporto, qui di seguito, la lettera dedicata a Lucia, che ho ricevuto in questi giorni.


.......................Francesco Urso

 

Per Lucia

LuciaSo che Lucia e la sua mamma, Patrizia, amano questa poesia di Gibran:

 

 

Dei Figli

 

E una donna che reggeva un bambino al seno disse: Parlaci dei Figli.

Ed egli disse:

I vostri figli non sono i vostri figli.

Sono i  figli e le figlie dell’ardore che la Vita ha per se stessa.

Essi vengono attraverso di voi, ma non da voi,

E benché vivano con voi non vi appartengono.

Potete dar loro il vostro amore ma non i vostri pensieri,

Poiché essi hanno i loro propri pensieri.

Potete dar ricetto ai loro corpi ma non alle loro anime,

Poiché le loro anime dimorano nella casa del domani, che neppure in sogno vi è concesso di visitare.

Potete sforzarvi di essere simili a loro, ma non cercate di rendere essi simili a voi.

Poiché la vita non va mai indietro né indugia con l’ieri.

Voi siete gli archi da cui i vostri figli come frecce vive sono scoccate.

L’Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell’infinito, e vi piega e vi flette con la sua forza perché le sue frecce vadano veloci e lontane.

Fate che sia gioioso e lieto questo vostro esser piegati dalla mano dell’Arciere:

Poiché come ama la freccia che scaglia, così Egli ama anche l’arco che è saldo.

 

con VeraGrazie Lucia, sei stata, sei e sarai sempre la nostra LUCE,
e, nel tuo nuovo viaggio, non ti dimenticare di noi…

Ti amiamo…

CIAO LU’

 

Vera Parisi

UNA ROSA

Qualsiasi cosa finisce.
Una rosa dopo due o tre giorni appassisce.
Ma forse ciò non è sempre vero.
Nella mia stanza ho alcune rose, rose che mi sono state regalate.
Tutte dopo un paio di giorni sono appassite,
poi diventate marce,
ma una no, una è durata più di una settimana
e dopo essere appassita non è marcita.
Mi sono chiesta il perché,
mi sono detta che quella era proprio una strana rosa.
Poi, pensandoci bene,
mi sono ricordata che quella era una rosa benedetta,
e Dio, i santi, non sono solo frutto di immaginazioni fantastiche,
sono davvero esistenti.
Ho capito che le cose,
le persone possono scomparire sulla terra,
ma rimangono vive nell’aldilà,
vive, proprio vive.

Lucia Sortino

(Lucia Sortino è nata a Noto il 5 settembre 1989, trascorre felicemente l’infanzia, frequenta le scuole elementari e medie con impegno e profitto. Nel dicembre 2002, come un fulmine a ciel sereno, scopre di avere una terribile malattia: il cancro. La sua vita si snoda tra degenze al Policlinico di Catania; desideri di rientri a casa; segreta speranza, in parte realizzata, di ritorno tra i banchi di scuola; ansie, paure, speranze, che non finiscono mai. Lucia, sempre in lotta con il suo terribile male, ha continuato a studiare con amore e determinazione, riuscendo a conseguire il sospirato diploma dopo aver affrontato gli esami di Stato presso il Policlinico di Catania. Il 18 luglio 2008 ha sostenuto la sua ultima prova, quella del suo incontro con Dio.)

partenza

Ciao Francesco
Mi ha colpito la tragica storia di Lucia... colpisce sempre quando ad andarsene è una giovane vita e ci si domanda perché??
Com'è possibile a 19 anni andarsene colpiti da un male così cattivo?
Sono interrogativi che non hanno risposta e che fanno capire una volta di più come ogni giorno vissuto, sia un dono meraviglioso che non dobbiamo sciupare.
Bella e profonda poesia di Gibran, toccante e carica di verità.
Commovente quella di Lucia "Una rosa", semplice, solare, come immagino fosse la sua vita e la sua gioia per la vita, sicura e certa pur nella tragicità del momento che la vita continua sempre, anche nell'aldilà.
Se permetti Francesco a Lucia vorrei dedicare questo mio filmato che ho intitolato "nascita di una rosa" (forse te l'ho già linkato) che mi pare un giusto omaggio alla sua giovinezza.
http://it.youtube.com/watch?v=bHqi-cJdf_k

Ciao

Oriano
Belluno 18-09-2008


******

Carissimi,
e la sua luce s'è spenta. Ci si aspettava si spegnesse ma l'attesa è cosa diversa dalla certezza. L'attesa implica speranza e la possibilità di rimuovere la paura che nasce temendo che ciò che si desidera possa non ottenersi, mentre la certezza del desiderabile non realizzato non implica niente se non sconforto e tristezza. E che vale questa voglia di pianto nel petto, questa sorda sofferenza che assale l'animo anche di chi, come me, non conosceva Lucia. Sono voglia di pianto e sofferenza scaturite dal senso di pietas che tutti ci prende quando, impotenti, non possiamo far altro che prendere atto  di queste atroci realtà: esistenze che si spengono, parenti affranti, amici sgomenti, occhi e animi e mondi per sempre negati alla vita. Quanti amici, Francesco e Liliana, state vedendo andar via dando a noi il vostro annuncio e consegnandoci il  vostro sgomento e la vostra amarezza! E noi niente possiamo se non che stringerci idealmente intorno a voi e ai genitori, e ai familiari tutti, e ai compagni  e ai conoscenti di quest'altro angelo che, per sbaglio o disegno divino, ha sfiorato la terra diffondendo la sua luce intensa e misteriosa su chi ha avuto il privilegio di amarla o soltanto avvicinarla.  Vi abbraccio.

Sonia Alia
Avola 18-09-2008

Carissimo Francesco, questa é la tristezza della vita, quando un fiore appena sbocciato viene tagliato, tranciato, non lasciato appassire, perché non appassirà, ma sarà come la rosa benedetta, che resiste e resta sempre viva, nel cuore di chi ha avuto la fortuna di sentirne il profumo ed ammirarne la bellezza.
Non aggiungo di più, sono triste, quando queste giovani vite, così prematuramente stroncate vengono a mancare, mi riempiono di tristezza e di angoscia.
Un bacio e un abbraccio


Tosca
Minusio (Svizzera) 19-09-2008

Una storia molto triste, purtroppo ne capitano tante, anche qui un ragazzo, figlio di amici, e' morto di cancro l'altro ieri.
La vita e' un grande mistero...
Un caro saluto!!


Giovanna Li Volti Guzzardi
MELBOURNE (AUSTRALIA) 20-09-2008

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Viandante, son le tue orme//la via, e nulla più;//viandante non c'è via,//la via si fa con l'andare.//Con l'andare si fa la via…
(Antonio Machado, Campos de Castilla).

  1. Gioacchino Scorsonelli, Eros e Agape – Un cammino spirituale, 2006, 8°, pp. 72, 9,00
  2. Lucia Sortino, Il difficile cammino della mia vita, 2008, 8°, pp. 56, 10,00 – ISBN 978-88-96071-01-4
  3. Fra Ugo Van Doorne, L'eremita si racconta – Conversazione registrata in occasione del 50° di ordinazione, 2008, 16°, pp. 72 – ISBN 978-88-96071-05-2 Esaurito
  4. Sebastiano Burgaretta, Alessandro Serenelli – Dono di Dio alla Casa di reclusione di Noto, 2009, 8°, pp. 64, – ISBN 978-88-96071-16-8 – Esaurito
  5. Elisa Basile, Il dono più grande, 2013, 8°, pp. 128, – ISBN 978-88-96071-18-2 –(in corso di stampa)
  6. Fra Ugo Van Doorne, Francesco, uomo veramente cristianissimo, 2009, 16°, pp. 64, 7,00– ISBN 978-88-96071-25-0 7,00
  7. Lucia Sortino, Un silenzio che parla – Ricordi riflessioni moti dell’anima, 2010, 8°, pp. 144, 12,00 – ISBN 978-88-96071-30-4
  8. Davide Bove, Poesie di un pellegrino, 2010, 8°, pp. 56, ill., € 9,00 – ISBN 978-88-96071-37-3
  9. Gioacchino Scorsonelli, Viaggio nell’invisibile, 2012, 8°, pp. 88, € 10,00 – ISBN 978-88-96071-95-3

 

Tiralongocon GabriellaLUCIA SORTINO OBIETTIVO DI UN INCONTRO A NOTO
Gabriella Tiralongo ha presentato il libro e l'autrice del libro “Il difficile cammino della mia vita”
in un incontro pubblico che si è tenuto il 25 novembre 2006 alle ore 18.00 presso l'Aula Magna del Seminario Vescovile di Noto organizzato da Clubs e Associazioni di Noto (F.I.D.A.P.A., Soroptmist, Kiwanis, Lions, Rotary, U.N.U.C.I., Archeo club, UniTre, C.I.F., Fondazione A.R.M.R.).

 

 

 

 
©elaborazione foto-video di Orazio Parisi 2006

 

Ci fu in incontro di AVOLA IN LABORATORIO il 25 ottobre del 2006 per ''Gli incontri culturali in pizzeria'' realizzato in quella occasione presso "I GIARDINI DI NOTO" Ristorante Pizzeria Bar Contrada Fiumara - Noto dedicato al tema insolito e quasi provocatorio (per la partecipazione sicura alla serata di Lucia Sortino, di cui tutti conoscevamo le particolari condizioni fisiche): ''Riso, sorriso, risotti e risate! Laboratorio di ricerca del limite dell'orizzonte tra il senso e il non senso''.
Moderatore di quell'incontro fu Francesco Urso, Liliana Calabrese, alla chitarra, Salvatore Elera addetto al suono e Orazio Parisi alle riprese video.
Diciamo sempre grazie a Orazio Parisi, per averci consegnato memoria di quest'evento, per la gioia sempre rinnovata - con la pelle d'oca - di poter rivedere e risentire ancora Lucia Sortino, l'autrice del libro ''Il difficile cammino della mia vita'' pubblicato poco prima per la Libreria Editrice Urso; Lucia, la nostra amica speciale e anche unica.

LuciaLucia Sortino
Il difficile cammino 
della mia vitaImpressioni intorno a
IL DIFFICILE CAMMINO DELLA MIA VITA

di LUCIA SORTINO

Durante la lettura mi sono più volte commossa e in alcuni momenti mi sono sentita anche in colpa per i comportamenti che assumo in determinate circostanze e nei confronti della vita. Sono rimasta stupita, e nello stesso tempo ammirata, per il carattere di questa ragazza, per la sua voglia di vivere, per la sua fede in Dio ma soprattutto per l’amore e le preoccupazioni che elle prova verso il prossimo, verso le persone che soffrono. In alcuni momenti ho provato rabbia, mi sono chiesta perché proprio lei, perché una ragazza, che ha davanti tutta una vita, deve soffrire così tanto. La parte del libro che mi ha colpito più di tutte è quando Lucia chiede scusa alla sorella minore perché spesso l’ha privata dei genitori. Ancora una volta mi sono chiesta come fa a preoccuparsi per gli altri con tutti i problemi che ha. L’ammiro veramente questa ragazza. Prima di leggere questo libro credevo che gli insegnamenti potessero essere trasmessi dalle persone adulte, dalle persone con più esperienza. Ma devo ricredermi e questo grazie ad una ragazza di soli 17 anni che mi ha fatto capire la “VERA” importanza della vita. Ho riletto più volte questo libro che mi ha trasmesso sempre emozioni intense. Sto cercando di modificare un po’ il mio carattere, di essere meno egoista. Per me Lucia è diventata un modello da seguire. Spero un giorno di avere l’opportunità di parlarle e di ringraziarla di persona.
Debora Salonia III D

La prima cosa che mi ha colpito è stato il titolo, perché pensare che una ragazza di 17 anni reputi la vita “UN CAMMINO DIFFICILE” da affrontare, è una cosa che mi ha fatto riflettere molto e mi ha fatto pensare a tutte quelle persone che lottano con tutte le forze per poter combattere e magari sconfiggere una “BRUTTA BESTIA”, come la definisce Lucia, l’autrice del libro in questione.

Leggendo le parole di Lucia, ho capito quali sono le cose che davvero contano, quanto vale la vita, soprattutto se è vissuta in modo tale da poter regalare un sorriso a qualcuno.

Un’altra cosa che ho capito è che bisogna avere FEDE, in quanto solo la FEDE può aiutare ad alleviare le sofferenze.
Mariachiara Tumminieri III D

Lucia Sortino, questo è il suo nome, nonostante le sofferenze che l’accompagnavano in ogni istante della sua ancora breve vita, nonostante l’improvviso dimagrimento, la perdita dei capelli, ha continuato a lottare contro questo nemico-amico, così lo definisce lei, raccontando in un’autobiografia tutti i suoi sentimenti belli o brutti. In questo libro fa quasi sempre riferimento all’ospedale in cui è stata ricoverata e dove ha passato la maggior parte del suo tempo tra terapie e cure varie. Ringrazia in modo particolare tutti i medici e gli infermieri che l’hanno fatta sentire in famiglia, assistendola e dandole sempre conforto, forza e coraggio in quei momenti bui. Si rimane colpiti dal suo altruismo, infatti in un momento così delicato della sua vita, pensa a dare coraggio e invita a lottare tutte quelle persone, adulti e bambini, che soffrono come lei, non preoccupandosi quasi di se stessa. Io credo che questo libro non sia solo la raccolta delle emozioni di una ragazza, ma è l’appello di un essere umano che con la sua forza d’animo invoglia tutti coloro che non hanno la forza per reagire, di lottare per la propria vita.
LuciaNicoletta Civello III D

Lucia è una ragazza che cerca ogni giorno di combattere per vivere bene la vita; lei non ha potuto godersi, come ogni adolescente, gli anni più belli e indimenticabili, le prime esperienze, i primi errori, ma anche semplicemente i primi amori. Di Lucia mi hanno colpito la sua forza d’animo e l’altruismo. Nonostante la sua situazione delicata ha pensato e pensa sempre a tutte quelle persone, ma soprattutto ai bambini che, come lei, soffrono. Inoltre si preoccupa della sua sorellina, si dispiace per lei, perché i suoi genitori le rivolgono più attenzioni, quindi si sente in colpa ma sa che loro la amano con la stessa intensità. Stimo molto Lucia che ha dimostrato e dimostra che la vita è la cosa più importante e che, nonostante gli ostacoli e le difficoltà, non bisogna mai smettere di sperare e di avere fede in Dio.
Martino Malandrino III D

Quando ho letto questo libro mi sono subito sentita cattiva ed egoista perché mentre io facevo i capricci per farmi comprare il motorino e il telefonino, altre persone lottavano e lottano per il solo scopo di “ESISTERE”.
Milena Ferrara III D

Dopo aver terminato la lettura del libro di Lucia, mi sono sentita rincuorata. In me stava nascendo qualcosa che prima io non provavo…la speranza e la convinzione che niente ci deve fermare, niente deve spingerci ad arrenderci. Dobbiamo sempre lottare, lottare e guardare il lato positivo delle cose perché c’è sempre qualcuno che si trova in una situazione peggiore della nostra. La vita è un bene prezioso che va vissuto nel migliore dei modi. Quindi, Lucia, “se una lacrima righerà il tuo viso”, non disperarti perché si tratta di quella stessa lacrima che ti ha aiutato prima e che ti aiuterà ancora a crescere e a diventare sempre più forte. Se cadrai un’altra volta, niente più sarà come prima… perché avrai la forza di rialzarti, senza troppa fatica!
Grazie Lucia
Angela Mareggiato III D

Dopo aver letto il suo libro, tutto in un pomeriggio, perché non avevo il coraggio di chiuderlo e poi continuarlo, dentro di me è cambiato qualcosa che, però, non riesco a definire bene cosa sia. So che Lucia mi ha fatto riflettere molto sul fatto che non bisogna mai mollare quando la vita ci pone innanzi degli ostacoli banali, perché poi quando vi sono ostacoli più difficili da superare, non saremo in grado di farlo. La cosa che ammiro in lei è, appunto, il coraggio.
Rosaria Carpano III D

Dalle parole di Lucia ho appreso che bisogna aiutare gli altri senza chiedere nulla in cambio. Tutto il libro è bello ma mi hanno commosso i pensieri rivolti alla madre e a tutti quelli che l’hanno aiutata e che le sono stati vicino.
Marzia Marchioni III D

Nel mondo c’è chi soffre, chi soffre moltissimo senza alcuna colpa e spera, ogni giorno, di vivere e di comportarsi come una persona normale, di partecipare alle feste in compagnia degli amici o semplicemente mangiare un gelato fuori, all’aperto senza timore. Queste cose Lucia non le ha mai potute fare a causa della malattia, che la teneva sempre rinchiusa in una stanza dell’ospedale senza la forza fisica nemmeno di camminare.
MariaRoberta Rossitto III D

Questa ragazza mi ha trasmesso molta gioia e tanta voglia di vivere perché, nonostante i numerosi ostacoli, ha dimostrato tanto coraggio e ha cercato di aiutare il prossimo. Io inviterei tutti a leggere questo scritto. Lucia ci insegna che solo credendo in Dio si può andare avanti senza soffrire e che non bisogna arrendersi, ma lottare, come lei ha sempre fatto. Questo libro è meraviglioso perché mi ha permesso di conoscere l’altra faccia della vita, ovvero non solo quella fatta di bei momenti ma anche quella fatta di brutte disavventure che possono succedere ad ognuno di noi.
Erika La Runa III D

Lucia mi ha fatto capire che la vita è il dono più bello che Dio ci possa aver dato e non bisogna sprecarlo drogandosi o compiendo altre cattive azioni, ma bisogna viverla, attimo dopo attimo, e trovare la forza di sperare e di sorridere anche quando sembra che sia già tutto finito. Spero di seguire il suo esempio e di avere la forza di superare qualsiasi ostacolo, sempre con il sorriso, spero di non abbattermi mai e di trovare la forza per tutto.

Devo ringraziare Lucia perché è riuscita a trasmettermi la forza, l’entusiasmo e la vera voglia di vivere ed è riuscita a farmi capire che ad ogni problema c’è sempre una soluzione. Spero inoltre che un giorno possa acquisire almeno metà della forza di questa piccola ragazzina, che in fondo si è dimostrata una vera donna con un coraggio immenso.
Serena Caldarella III D

(Tutte le ragazze fanno parte della III D Liceo delle Scienze Sociali di Noto)

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LuciaLucia aspetta ancora
Una storia-icona del disagio dei nostri tempi
di Roberto Rubino


Lucia è una ragazza che combatte contro il male del secolo. Un male reale, uno scontro chimico tra globuli bianchi e rossi. Lucia scrive. Nei mesi scorsi Ciccio Urso ne ha pubblicato una testimonianza vera, che trasuda voglia di vivere. Ma a Lucia viene fino a ora negato di coltivare il suo sogno di frequentare la scuola perchè non le è stato messo a disposizione il personale infermieristico che la legge, le sentenze, le interpretazioni autentiche le concederebbero. Intanto è trascorso un anno. Lei continua a combattere, a studiare, a scrivere, con un disagio addosso che a chiunque altro avrebbe già fatto gettare la spugna. A Lucia, no: non si è arresa, vuole vincere. E’ vincente sul pensiero unico, sulla moda, sui reality, sui furbetti, sugli evasori, sugli stipendi d’oro, le pensioni d’argento. E’ vincente sulla passività del mondo che stritola le nostre esistenze sempre più grigie, tinteggiate appena dai cromatismi della pubblicità. Nelle ultime due settimane sono apparsi due articoli, da me siglati, sulla carta stampata. Avrei voluto aiutarla. Ma non sono ancora riuscito a schiudere le porte al suo legittimo desiderio di un diploma. Credevo che sarebbe bastato, ma confido ancora che ci siano i margini per la pietà, per l’amore. Tutti dovremmo partire da “pari opportunità”. Ma non è così: l’indifferenza, la nostra indifferenza dietro a una scrivania ci rende sicuri. Aridi. Nessuno escluso. Lucia dice che a volte la vita ti affida compiti più grandi di quelli che saremmo realmente in grado di sopportare. Detto da lei suona come un esempio e un monito allo stesso tempo. Un esempio perché la maggior parte di chi ci circonda non fa altro che lamentarsi per nulla. Un monito perchè rimaniamo svegli, per sfuggire al torpore di una società dove l’apparire conta più dell’essere.

LuiciaA metà luglio la nostra cara amica Vera Parisi ci proponeva l'esperienza più importante della nostra più recente attività editoriale. Si trattava di pubblicare senza fini di lucro e in tempi rapidi le riflessioni di Lucia Sortino, una ragazza di Noto. Quella che abbiamo realizzato non è solo la nostra novità di agosto 2007, ma anche il più bel regalo a Lucia per il prossimo 5 settembre 2006, suo diciassettesimo compleanno.
Francesco Urso libraio ed editore

Una sconvolgente e accorata testimonianza di lotta contro un nemico subdolo, scritta con pudicizia e semplicità, con la limpidezza dei suoi diciassette anni il 5 settembre, viene donata a tutti da Lucia Sortino, adolescente di Noto che ha lottato e lotta per “esserci”. Nel suo libro, “Il difficile cammino della mia vita”, edito dalla libreria editrice Urso, da qualche giorno disponibile, Lucia dà una lezione di vita che rinfranca lo spirito di quanti hanno sperduto la via, la sua è una dose massiccia di speranza per tutti quei bambini che stanno percorrendo “un cammino senza fine”, che lottano contro il cancro, “un ammasso di cellule pazze”, che cercano giorno per giorno “un nuovo corpo in cui intrufolarsi”. E’ un libro che parla al cuore con una tavolozza di colori che non è mai cupa, anzi, densa di splendore e vivacità, che vuole gridare con coraggio la dignità della sua vita e di quella dei bambini del Policlinico di Catania, vita che non può semplicisticamente essere derubricata a malattia per essere inghiottita dal silenzio e dalla solitudine.  E’ lo sfogo mai disperato, sempre sorretto da una fede incrollabile: “Per ogni giorno trascorso apparivano sulla sabbia due orme: le mie e quelle del Signore” e anche nei momenti più difficili in cui ha visto un’orma sola, riesce a trovare una risposta, la stessa che l’accecante luce di Dio le trasmette: “Figlia, tu lo sai che Io ti amo e non ti ho mai abbandonato. Nei giorni in cui vedi una sola ombra sulla sabbia sono proprio quelli in cui ti ho portato in braccio..”. E’ un libro che non può lasciare indifferenti sol perché si è convinti che la sofferenza è uguale per tutti: “La sofferenza è un denominatore, ma dietro ogni viso si nasconde una personalità che ci rende diversi l’uno dall’altro, irripetibili ed unici”. E Lucia lo è, perché saprà farsi accompagnare dal lettore lungo un cammino “verso una via che non so qual è” e accenderà nei medici il lume per rischiarare una professione che deve essere vissuta come una missione.
Gabriella Tiralongo

Lucia Sortino è nata a Noto il 5 settembre 1989 dove attualmente vive frequentando la scuola con impegno e profitto. Nel dicembre 2002 “come un fulmine a ciel sereno” scopre “di avere una terribile malattia. Il cancro”. Da quel momento la sua vita si divide fra la degenza al Policlinico di Catania e i banchi di scuola, fra mille ansie, paure, speranze. La pubblicazione, concepita senza fini di lucro, è un dono di Lucia ai suoi genitori che con amore l’hanno sostenuta nei momenti difficili. E’ stata possibile grazie al contributo del Soroptimist International Club di Noto e del I Istituto di Istruzione Secondaria Seperiore “M. Raeli” di Noto

UN REGALO PER LUCIA
Vorrei che la vita iniziasse un po' a ragionare, il più delle volte anche lei sbaglia ed assegna dei compiti difficili ed importanti a persone molto più piccole e fragili del compito stesso.. E. con questa meditazione sulla vita che Lucia Sortino  riporta alla mente i suoi 11 anni, quando un dolore allo stomaco iniziò a torturarla. Forse dolori mestruali? Forse appendicite? Fino a giungere al 26 dicembre del 2002 in cui la risposta fu una, secca e immediata e priva di remissioni di peccati: CANCRO. La giovane Lucia, ora 17enne, nel suo libro-confessione non tralascia nulla. .In alcuni dei miei ricordi mi ci vorrei infilare dentro per rifare quelle cose compiute da bambina, senza problemi, spensierata e felice come un tempo, quel tempo che non aveva lo stesso odore di quello di ora, quel tempo che rimarrà sempre in me.. Il ricordo della sua infanzia le dà forza di vivere. Ma la sensibilità di Lucia è smisurata. Così nonostante in lei vi sia un cancro che giornalmente la divora, si dà pena per i bambini affetti dallo stesso male , rivolgendosi al .cancro. con queste parole: .io vorrei fare fuggire da te ogni piccolo bambino ma non posso...quando penso ai miei piccoli amici morti a causa tua, mi sento quasi in colpa per esser stata più forte di loro. Io avrei voluto sconfiggerti non solo per me ma per tutti gli altri...perché t'intrufoli nei bambini?. Il cuore di Lucia è così sensibile e pieno d.amore, che arriva al punto di chiamare quelle piccole vite strappate dalla morte: .Eroi.. Scolpendo il loro ricordo nel cuore. In mezzo a tale sofferenza, non da poco, Lucia osserva la vita con estrema accuratezza. E saltano fuori delle grida con domande figlie di una lunga meditazione: .Una persona lotta per la propria guarigione, lotta tanto, prova tanti dolori, perde anni della sua vita in un letto, e poi il premio qual è? LA MORTE.. Ma la giovane continua a meravigliarci. Nonostante abbia una croce da vivere si preoccupa delle guerre che attanagliano il mondo, manifestando così una grande umanità. E con disinvoltura riesce a donarci un paragone degno dei più grandi pensatori dove si antepongono le guerre combattute con le armi e quelle che lei e i piccoli eroi devono affrontare: .Vedo guerre di ogni tipo..guerre per avere di più, guerre perché si sconosce il vero amore, guerre perché non si usano più dolci parole.. Un altro giorno riapro la finestra e vedo ancora guerre, guerre diverse però, non volute da noi. Vedo piccoli ammalati, sofferenti e non conoscono il loro futuro... Alle sue ore, la giovane Lucia, aggiunge attimi in cui parlando al cancro, come spesso fa, lo chiama .bastardo cancro....ti prenderei a schiaffi, ti farei provare tutto ciò che fai provare tu, ma non posso farlo, tu sei solo un ammasso di cellule pazze, malate, tu sei un bastardo, sei un cancro.. Come in ogni persona malata cronica, la contraddizione è forte. Se da un lato grida bastardo cancro, dall.altro cerca Dio come rifugio. ...perché si deve credere in qualcuno che è più importante di tutti gli uomini insieme, DIO. Devi crederci e LUI ti aiuterà.. Credo che sia proprio la presenza di Dio che la conduce a preoccuparsi per le lacrime che la madre versa e non per le sue. Ed è questa stessa presenza che la induce ad aver cura dei .piccoli eroi.  a cui lei è legata dal profondo dell.anima. In Lucia riesco a vedere l.emblema della vita fatto di coraggio e forza intrepida. Lei giovane e fragile ma al contempo dura e inossidabile. Lei essere piccolo e indeciso ma al contempo grande e decisa a lottare. Lei stanca di quelle degenze ospedaliere e desiderosa di tornare nella sua casa. Lei che sogna i suoi sogni ad occhi aperti fra lacrime e singhiozzi celati. Lei che ha avuto il coraggio di scoprirsi al mondo intero raccontando se stessa. Si perché è così. Ci vuole coraggio a raccontare la propria vita, indipendentemente dalla malattia. Ci vuole coraggio ad aprire se stessi davanti a tutti. Usando una frase che io ripeto sempre: ...ci vuole coraggio a sbuttanarsi al mondo intero..  Una frase volgare ...come spesse volte lo è la vita con noi malati cronici. Sì, perché lo sono anch'io e come Lucia non so se ho accettato tutto o no. Voglio concludere queste righe con qualcosa di personale rivolto a Lucia. .Cara compagna di sventura, tu non mi conosci ma anch.io sono una malata cronica. Vivo con la dialisi e la mia malattia un giorno non molto lontano, avrà divorato tutti i miei organi conducendomi ad una fine straziante. So cosa significa stare in ospedale, subire torture che non sai se serviranno a qualcosa. Anch'io ho fatto il prelievo midollare e le trasfusioni. Giornalmente faccio la dialisi quattro volte al dì per trenta minuti ogni cambio. Ti capisco quando stai male. Come te mi sono legata ad amici cari che mi aiutano a sorridere e mi danno la forza di vivere. La vita è piena di sorprese e fino alla fine la sceneggiatura può cambiare anche nel finale. E come diceva Raf in una sua canzone ...sognala la vita che vuoi non smettere mai, fai che sia infinita e così tu digli di sì .sogni e tutto quello che c'è, sono dei frammenti di te, sono come un popolo un piccolo oracolo ...sogni se non c.è la fai più... Un abbraccio anche se non ti conosco
Ciao Carmela Carmela Monteleone


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