Nome | POESIE con eventuali Commenti | ||||||
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Pane al pane,
pace al vino. Grazie mondo per ogni minuto di questa ebbrezza e d'ogni suo sonnolente e amorevole risultato. Ora dormo e un po' amo. |
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Si riconoscono gli odori della notte
Dal concime mangiato dai vermi Da un altro buco avanza a passo di stivale L’allucinata serietà del gatto Fuori dalla morte Vi sono dardi e frecce In cui pure Dio può smarrirsi. |
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Dalla terrazza,
sotto baldacchini d'uva, campanili e assolate colombaie, vidi. Poi più in là il mare, che con l'ansito della risacca sugli scogli raccontava di languidi sospiri. |
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Questo cielo nero diventa più profondo se non mi sveglia
Il sogno ricorrente di diventare padre Ed essere il faro immobile che la notte assedia e stringe A ogni finestra E sfronda ai colpi delle prime luci |
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Mater Poesia
Sopraffatto, la natura mi vendichera’ Una riverenza, un inchino, un baciamano: Da relitto ch’ero Mi dara’ fattezze di Venere E una forza d’Apollo. Il poeta, ridesto in me, si fara’ messaggero divino. |
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Al buio di un ritmo cardiaco
Alle spalle il cielo è finito in una colata improvvisa come mi volto si trascina anche l’ombra di me non c’è luce abbastanza a immaginare nuove origini mundi il cuore si destreggia sul filo acrobata con le stampelle più giù l’iniquo prato di neve, goccia la vena senso di libertà incustodito |
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Lo ricordo adesso che ti sei messa
Questa preghiera straniera sulla bocca Che una vertebra ti scuote l’azzurro degli occhi Aprendo la pupille all’eterno secondo in cui sei divenuta La carezza nell’ora della mia nascita L’odore di ogni mia stagione che sento fuggire nel sangue Le ginocchia a cui tendevo da orfano per piangere Quando il cielo era rosso E il giardino vuoto. |
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Giaccio da solo
Con i miei vestititi che non si svestono affatto In basso le calze Si girano leggere La camicia di chiodi si apre per obbedienza mentre le mutande sollevano Un pene di bronzo. |