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Poesia della settimana

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560) Mirta  Femmina
Città:
belluno
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mercoledì, 19 dicembre 2012 11:24 Commenta Invia E-mail

(560) MACCHIE D’INCHIOSTRO
Sere d’inverno
con l’abito lungo di madonne dimenticate,
resa di lacrime d’addio sui muri,
palco per inquiete ombre danzanti
alla luce fioca di un camino stanco;
E fuori la neve amava la terra
.
Sembrava non dovessero mai finire
quei giorni di macchie d’inchiostro, regole a memoria,
odori di veli e messali,
prigionieri in quel cassetto di noce,
profumi di cera e mele cotogne
.
Ed io crescevo in silenzio,
nell’anima di quel tempo d’incanto
.
Poi il tempo cavalcò cavalli senza morso
e i sogni schioccarono e si spensero come faville
.
E sferzò la pioggia e offese la grandine
.
Pellegrina confusa e stanca
chiedo al tempo dolce sollievo,
ma solo una bambola rotta
fa la guardia alle rovine di una casa,
e di un cuore.

Francesco Urso Invia E-mail giovedì, 20 dicembre 2012 20:28
Il tempo fa scrivere sulla nostra mente i ricordi... Guai a dimenticare!
Anche una bambola rotta, un giocattolo frantumato, una casa in rovina testimoniano che senza di loro non saremmo stati quelli di adesso, adesso come allora in cerca di un sollievo...
Grazie per averci regalato questa tua poesia.
559) Emanuele Insinna  Maschio
Città:
Palermo
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mercoledì, 19 dicembre 2012 09:08 Commenta Invia E-mail

Solo i pazzi

Solo i pazzi, i geni e i bambini
non sono prigionieri della ragione.
Sanno uscire dalla prigionia dell’ora,
hanno la capacità d’immaginare
le marionette recitare libere da fili.
D’istupidirsi seguendo il girasole,
non riconoscere i colori della pelle.
Ululare nei crocicchi per richiamare Ecate
e allo stesso tempo ascoltare la Parola di Dio.
Addentare la vita, l’amore,
coprirsi di foglie morte la faccia e la bocca
Guardare il sole in faccia
per vedere le macchie lucenti roteare.
Gelarsi in una notte d’estate
e bruciare nel giorno della merla.
Andare oltre l’azzurro cielo, oltre la timida luna
Creare un canto pieno di femminilità e infanzia
Morire a las cinco de la tarde
o trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera.

Francesco Urso Invia E-mail mercoledì, 19 dicembre 2012 11:32
Solo ai pazzi è concesso tutto questo.
Solo a noi, Emanuele!
558) carlo  Maschio
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martedì, 18 dicembre 2012 13:49 Commenta

Sono già stato intuito
sentito dalla morte
e mezzo calpestato
come un qualunque giornale d’ufficio.
E quando un bambino si ritrova da adulto
ad affrontare la vita
gli basta un po’ di pane
e di guardare all’improvviso
una donna senza sapere di amarla
e riguardarla, sapendo di non conoscerla
se non per le dentature da lavandino
e per quella incompiuta lentezza da grattacielo
sorridente
a quel punto, vomiti gli uomini
e ti scopri innamorato come lo sono stato io dei suoi sguardi
di capriolo del tutto scarno alla mia bocca
a quel punto la difendi dalla pioggia che può affaticarla
dalla retorica delle parole
e da tutto il resto della vita
che lei non sente.
557) Flavio Uldanc  Maschio
Città:
Alghero (SS)
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domenica, 9 dicembre 2012 10:00 Commenta Invia E-mail

(557) Gli angeli ribelli volano liberi
sulle fontane di sangue
riflettendo una fioca luce
e coprendo il mondo di noia

Come ombre, cadrebbero gli amanti
statue di gesso, mute e inanimate
a testimoniare un cupo dolore
che va crescendo, silente e spietato

Nessun fiato, nemmeno un grido
s'io fossi quell'immane dolore,
mentre mi strappo il cuore e te lo dono
fragile pezzo di carne morta...

Seppellisci quelle stanche ossa
sotto la nuda terra, con i tuoi fiori
rose senza più spine, compagnia per i vermi
satolli di anime inquiete

Coltivane le radici, come bulbi della vita
esse cresceranno dentro nuovi versi,
sulle labbra di nuovi sorrisi
quando a baciarle per l'ultima volta, sarà la morte...
556) Rita Stanzione  Femmina
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mercoledì, 5 dicembre 2012 02:25 Commenta Invia E-mail

UN'ALTRA COSA

Fra avanzi d’impossibile
portati in tasca
oltremodo bella l’ipotesi
di saperti alle spalle, seguirmi
la vita dentro
Aggirerei il cerchio del mondo
pena il non ritorno
e se ammortizzo i passi ci sarai di più
come un sogno
che non si fa domande

Sta cadendo l’inverno agli occhi
e lumi morirebbero sotto le lenzuola
ma non ha senso il freddo
se anche la neve fiorisce

Ci prenderà le mani
questo stato alterato

Poi, saremo un’altra cosa
555) Santina Gullotto 
Città:
RANDAZZO
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mercoledì, 28 novembre 2012 10:05 Commenta Invia E-mail

(555) LA VITA SI CONSUMA

Si consuma l’ingiustizia
ogni giorno sotto il sole...
E la vita si consuma e se ne va
senza valida ragione...
Scrivi un rigo in questa terra,
mentre sei ancora in tempo...
Dai un po’ di quel che puoi
e ristora chi ha bisogno.

La tua parte di altruismo
non tenerla nel cassetto...
Nel cassetto del tuo cuore se
resta chiusa ogni tua azione,
di quel bene che dovresti
occupartene ogni giorno
resterebbe solo vuoto come
abisso che colmare mai potrai...

Non restare indifferente
alla fame e alla disperazione,
di gente usata e maltrattata
che riposo mai avrà...
Dai una briciola d’amore, di pane
o solo anche una preghiera.
Che sia grande o piccolo il tuo dono,
che sia fatto con il cuore,
che possa dare quel sollievo
ad ogni piccolo essere umano
che bisogno ha, anche di te...

Santina Gullotto
554) Mirta De Riz  Femmina
Città:
Meano (BL)
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martedì, 2 ottobre 2012 09:14 Commenta Invia E-mail

(554) AMORE VIRTUALE

Vorrei scrivere di un amore
lontano nel tempo;
vorrei scrivere di un Amore
mai visto, mai accarezzato, mai avuto.
Vorrei scrivere di un Amore
fatto solo di parole, di sogni, di magia.
Vorrei scrivere di un Amore
che offriva tutto perché non poteva dare nulla;
vorrei risentirmi la rosa
che profumava le parole che sussuravo;
vorrei risentirmi il vento
che posava I baci sulle sue labbra;
vorrei risentire la vita
bruciare dentro.
553) sergio 
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giovedì, 27 settembre 2012 16:18 Commenta

Mi sembrava di udire l’eco dei miei bambini
Che inseguivano il cane nero lungo il fiume
intrappolato
ma è solo l’alterazione del mio desiderio
di essere padre che la solitudine
mi rende con forza
in assenza di te.

Antonia Invia E-mail mercoledì, 28 novembre 2012 19:12
Molto bella. Leggo l'eco della solitudine nell'assenza di voci accarezzate dai ricordi.
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