Novità del mese Offerte del mese Acquista per informazioni Associazione
Acquanuvena Avola
logo
SPAZIO A CURA DELLA
LIBRERIA EDITRICE URSO
96012 AVOLA

e-mail info@libreriaeditriceurso.com
Benvenuti sul sito della Libreria Editrice Urso, dal 1975 un angolo di cultura ad Avola. Novità del mese Offerte del mese Acquista per informazioni
Abbiamo voluto dedicare questo spazio
all'associazione Acquanuvena tanto attiva nella nostra città.
(Il sito gestito direttamente dall'Associazione è invece sul seguente spazio: http://www.acquanuvena.org
)

Catalogo aggiornato scarica IN PDF --- scarica IN WORD

 


logocinque per mille
Agli associati, amici e simpatizzanti.

L'Associazione AcquanuvenaOnlus è stata accreditata da pochi giorni come ente per ricevere il 5 x mille. Da quest'anno con una semplice firma nella dichiarazione dei redditi, potrai destinarle il 5 per mille delle tue imposte.

Nel modulo di dichiarazione dei redditi, alla voce "scelta della destinazione del cinque per mille dell'Irpef" basta inserire nel riquadro "Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale" (primo riquadro a sinistra) il codice fiscale dell'Associazione Acquanuvena cioè: 92008570894 e la tua firma.

Ricordo che il 5 x mille non è un'altarnetiva all'8 x mille, che riguarda le confessioni religiose, e che è uno dei modi con cui lo Stato finanzia le associazioni di volontariato dirottando su di esse una piccola parte dei suoi introiti fiscali.

Decideremo in assemblea, democraticamente, come spendere i soldi che ci verranno assegnati, anche grazie alle vostre firme.

 

Articolo

in Palestina

Copertina Saro CudaBaldassare Cuda
Quando la terra era di tutti.
Gli “Usi Civici” ad Avola

2008, 8°, pp. 224, ill., € 25,00 acquista
ISBN 978-88-96071-00-7
Collana Territorio e memoria - Associazione Acquanuvena N. 1

Contributi alla conoscenza della storia del territorio avolese


Immagine di copertina del libro di Saro cuda
Pianta delle Terre assegnate dalli Sig.ri Giurati e Sindaco d’Avola per lo jus Pascendi alla Università di Noto. 1780 (particolare).
Foto di Carlo Restuccia gentilmente concessaci dalla Pro Loco di Avola.

[...]È convinzione diffusa che gli usi civici siano un mero reperto storico, una reliquia del lontano Medioevo, un retaggio di tempi andati, che possono interessare solo qualche specialista o qualche “nostalgico”. Se poi, invece, capita di leggere la Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, si ha notizia di un Commissario regionale per la liquidazione degli usi civici in Sicilia, oppure si apprendono norme sugli stessi usi civici in leggi regionali ancora fra 2000 e 2004. Insomma si ha a che fare con una realtà ancora esistente, con una forma organizzativa della proprietà e dell’uso della
terra ancora viva e dinamica.
A rafforzare l’errata convinzione della inattualità di una ricerca sugli usi civici contribuiscono la mancata loro iscrizione nei libri fondiari e soprattutto la scomparsa delle documentazioni dagli archivi storici, in primo luogo quelli comunali. Ma anche in questo caso chi si arma della pazienza necessaria a qualsiasi ricerca archivistica può ribaltare l’opinione comune e dar vita a indagini storiche di alto profilo. Questo è possibile nel caso di Avola, grazie alla conservazione dell’Archivio storico comunale.
Saro CudaCapita raramente di ritrovare archivi comunali “ben trattati”, nei quali siano organizzati i fondi e fra questi i documenti riguardanti gli usi civici e il patrimonio demaniale dello stesso Comune; capita ancora più raramente che su uno di questi archivi comunali si posi l’occhio curioso dello studioso e vi si appoggi la fatica attenta della ricerca. Quindi è da salutare con grande soddisfazione l’incontro fra l’Archivio storico comunale di Avola e il ricercatore Saro Cuda.
In effetti nella storiografia italiana attuale le ricerche sugli usi civici non sembrano né di moda, né numerose. Si era avuta una stagione proficua nell’età di passaggio fra Otto e Novecento, grazie allo sviluppo di una scuola storico-giuridica che in Sicilia aveva avuto diversi e brillanti epigoni. Poi era calato il silenzio, anche perché il contesto politico-istituzionale si era fatto tutt’altro che favorevole a ricerche sulle proprietà collettive o sugli usi della terra “dal basso”, da parte degli strati popolari delle società locali. “Legnare, pascere, seminare” in forme comunitarie era progressivamente proibito prima dalle usurpazioni e poi dal quadro giuridico di una protezione della proprietà privata di carattere sempre più spiccatamente capitalistico: la storiografia non poteva non essere molto condizionata da questo contesto, caratterizzato prima dal sistema liberale e poi dal regime fascista. Soltanto dietro le spinte del movimento contadino nel secondo dopoguerra era ripartita la ricerca sugli usi civici e sulla proprietà collettiva. E di nuovo, ai nostri giorni, alcuni storici italiani hanno ripreso ad interessarsene, risentendo dell’attenzione dei movimenti altermondialisti alla questione agraria e alla sua storia.
In quest’ambito storiografico s’inserisce la ricerca di Cuda, che storico non è di professione, ma che storico si fa partendo dal suo “andar per colli e valli” iblei e facendo scorrere il suo occhio sui segni del territorio.
Nacque allo stesso modo, nel lontano 1931, un capolavoro della storiografia europea: I caratteri originali della storia rurale francese. Marc Bloch viaggiava in treno e guardava fuori dal finestrino la campagna scorrere sotto i suoi occhi: si pose così una serie di interrogativi sui segni di quel territorio. Non si ha qui alcuna pretesa comparativa, ma il metodo seguito da Cuda è simile. Non si accontenta della memoria dei più anziani, anche perché scoprirà poi nei documenti scritti d’ancien régime che pure allora si diceva: gli usi civici risalgono così indietro nel tempo da travalicare i tempi “a memoria d’uomo”.
Inoltre Cuda ha una difficoltà in più rispetto a Bloch – ancora lungi qualsiasi comparazione! – la bellezza del paesaggio ibleo, dalla marina alla montagna, dalle “cave” alle grotte, ai corsi d’acqua. C’è da superare il fascino del “pittoresco”, lo splendore della luce, il rischio dell’estetismo, per chiedersi quali relazioni sociali si potessero innestare nei tempi trascorsi in quell’ambiente così affascinante dal punto di vista paesaggistico, ma anche così ostile dal punto di vista del lavoro umano della sua trasformazione. Qualcuno avrà pure coltivato quelle terre; qualcuno avrà portato animali al pascolo; qualcuno avrà pure sudato la vita e avrà lottato contro la sfida dell’ambiente e contro le relazioni sociali ingiuste. E a questo qualcuno la ricerca viene dedicata.
Abbiamo qui un esempio di “storia dal basso”, di quella “history from below” di cui aveva parlato Edward Thompson, storico
inglese senza cattedra e pacifista, incontrato a Comiso da chi marciava ed elaborava contro i missili Cruise. Quel movimento innestava domande sulla storia di quest’area della Sicilia, sui suoi protagonisti, sulla sua storia. Interpellava gli intellettuali, soprattutto quelli locali, che fino a quel punto si era crogiolati in storie di campanile, in storie “dilettanti”. La scelta non poteva più essere quella erudita e tradizionale delle genealogie dei “potenti” dell’epoca moderna: il contemporaneo irrompeva nel passato, ma non per anacronismi fuori luogo e scorretti dal punto di vista metodologico. La storia dell’area siracusana e ragusana non poteva più essere quella dei conti di Modica, dei Landolina, degli Aragona
Pignatelli, dei marchesi di Cassibile: c’era un altro protagonista nella trama storica da mettere in luce, altrimenti questa sarebbe rimasta monca. A quel protagonista - il movimento di lungo periodo dei contadini - dedica oggi la sua attenzione Saro Cuda, passando attraverso la durevole contesa della terra, attuata da una parte rispetto alla terra stessa, al modo in cui madre natura l’aveva fatta, e dall’altra rispetto a chi se ne era fatto padrone nel tempo, sfruttando al massimo il regime feudale nelle sue espressioni giuridiche, economiche e spesso attraverso l’esercizio della violenza. Avola non è un posto qualunque: sulle strade appena fuori dal paese il 2 dicembre del 1968 vengono uccisi dalla polizia Angelo
Sigona e Giuseppe Scibilia; altri cinquanta contadini restano feriti. Da metà novembre erano scesi in piazza per lottare contro le cosiddette “gabbie salariali”, un provvedimento assolutamente ingiusto e discriminatorio fra contadini del Sud e contadini del
Nord. Ma Avola non era stata neanche storicamente un posto qualunque: il titolo che Cuda ha voluto dare al suo lavoro - “Quando la terra era di tutti” - lo dimostra a pieno...

dalla Introduzione di Giuseppe Restifo

Giuseppe Restifo, professore di storia moderna all’Università di Messina, è direttore della rivista Incontri Mediterranei; specialista di storia delle epidemie, di demografia storica e di storia dell’area mediterranea. Su questi temi ha scritto diversi saggi; tra essi: Peste al confine. L’epidemia di Messina del 1743, 1984; Le ultime piaghe. Le pesti nel Mediterraneo (1720-1820), 1994; Taormina da borgo a città turistica. Nascita e costruzione di un luogo turistico nelle relazioni fra visitatori e nativi 1750-1950, 1996. Ha curato inoltre i volumi Epidemie e società nel Mediterraneo di età moderna, 2001, e Eredità del XX secolo in Medio Oriente, 2002.

Baldassare Cuda, meglio conosciuto come Saro, è nato a Mazzarino (CL) nel 1950, vive ad Avola dal 1977, dove si è trasferito per fare il servizio civile, da obiettore di coscienza.
Impegnato nei movimenti per la Pace, tra i soci dell'Associazione Acquanuvena.
All'interno di questa associazione ecopacifista ha sviluppato un'attenzione particolare alla conoscenza del territorio nei suoi aspetti storico-antropologici.
Questa pubblicazione è frutto di una ricerca fatta soprattutto a partire dai documenti dell'Archivio Storico di Avola.

i cipressi

LA NOSTRA STORIA
L’Associazione Acquanuvena ( “arcobaleno ” nel dialetto locale) è stata costituita ad Avola nel 1989, dopo circa un decennio di attività locale eco-pacifista, con lo scopo di svolgere attività di conoscenza, protezione e conservazione del territorio e della natura. Coscienti della necessità di lavorare per un mondo di pace e per una società più giusta, ci siamo impegnati per:
- La promozione dell’obiezione di coscienza al servizio militare e per il servizio civile;
- L’organizzazione di convegni, incontri di studio e dibattiti sul tema del rispetto dei diritti civili e umani nel mondo;
La protezione dell’ambiente è stato l’ambito in cui si è sviluppato l’impegno associativo più concreto. All’inizio degli anni Novanta l’associazione ha promosso numerose campagne sulla raccolta differenziata della carta e del vetro. Si è impegnata nella pulizia delle aree protette, in particolar modo all’interno della riserva naturale di Cava Grande del Cassibile in cui è stato realizzato un campo internazionale di volontariato, con giovani provenienti da diversi paesi d’ Europa, che hanno contribuito al recupero di tonnellate di immondizia lasciata all’intero della riserva dalle orde dei turisti estivi. Ed ancora una iniziativa di pulizia e ripristino è stata compiuta nel 1998 nell’area archeologica del Dolmen di Avola, da anni lasciata all’incuria e abbandonata a se stessa.
Numerosi sono stati anche gli appelli e le denunzie sugli scempi ambientali perpetrati nel territorio della città di Avola, ma più in generale nella zona sud della provincia di Siracusa. Dalla costruzione del canale di gronda, opera che ha distrutto le sorgenti tremoli sul lungomare di Avola, alle movimentazioni di terra e scavi sugli argini del torrente San Marco. Acquanuvena è presente nei comitati contro le Trivellazioni nel Val di Noto e nel comitato promotore del Parco degli Iblei.
Negli ultimi anni l’impegno dell’ associazione si è incentrato sulla necessità di far conoscere il territorio a chi lo abita e lo vive, e non solo ai turisti di passaggio, poiché “alla fine, non conserveremo altro che quello che amiamo, e non ameremo altro che le cose che comprendiamo, e non comprenderemo altro che le cose che abbiamo imparato a conoscere”.

Associazione Acquanuvena
Escursione del 5/1/2003
a Cava d'Ispica (Rg)


COMUNICATO STAMPA di "Aquanuvena"

 Avola, 29 gennaio 2005  In merito alla riqualificazione urbana di Piazza Regina Elena

Recentemente l'Amministrazione comunale ha proceduto all'approvazione dei progetti di riqualificazione urbana di alcune piazze del centro storico avolese. L'intento è meritorio; difatti già in molte altre città siciliane si è proceduto ad interventi di questo tipo. Tuttavia scorrendo i diversi progetti si scopre che un intervento di trasformazione radicale dovrebbe interessare piazza Regina Elena.

L'associazione Acquanuvena, sollecitata da molti cittadini, a tal riguardo prende posizione. Infatti, tornare alle "origini" per questo sito, significherebbe il ripristino della sede stradale al centro della piazza, l'eliminazione della grande vasca circolare, l'inevitabile riduzione dei parcheggi laterali, ma soprattutto la cancellazione definitiva di uno spazio pedonale, l'unico spazio veramente  pedonale che esiste nel centro storico.

Piazza Regina Elena rappresenta per bambini ed anziani un'isola pedonale sicura, uno spazio in cui si può passeggiare e giocare in tutta tranquillità, le aiuole alberate che girano attorno alla piazza rappresentano un confine invalicabile per auto e motorini. E'un piccolo polmone verde nel cuore della città che sicuramente ha bisogno di cure e di una seria e costante manutenzione.

A nostro avviso la riqualificazione del sito in oggetto dovrebbe avere il carattere di un mero restyling. Sicuramente è necessario provvedere alla ripavimentazione della piazza, ripristinare e tenere pulita la grande fontana con i suoi giochi d'acqua, migliorare l'impianto di illuminazione, curare il verde pubblico in modo appropriato, evitando, come accade oggi, di piantumare nella stessa aiuola un albero di platano ed una pianta di bougainvillea, o di accostare ai ficus alcuni alberi di pino d'aleppo.

L'armonia vegetazionale può rendere certamente più bella la visone complessiva della piazza.

Ebbene la riqualificazione deve essere un'opportunità per migliorare non solo l'aspetto estetico della nostra cittadina, ma anche l'occasione per rendere maggiormente vivibili gli spazi comuni come le piazze.
      L'Associazione Acquanuvena

acquanuvenaCorrado GisarellaPer il Parco degli Iblei
Camminare lungo vecchi sentieri, percorrere le “regie trazzere” ed antiche mulattiere del vasto tavolato ibleo ci ha consentito, in questi anni, di “scoprire” un territorio ricco di diversità biologiche, di apprezzare ambienti naturali poco antropizzati e di conoscere i molteplici segni dell’antica civiltà contadina che ha abitato questi luoghi A poco a poco si è maturato il convincimento di tutelare l’altipiano degli Iblei con nuovi strumenti, che ne consentano - inoltre - uno sviluppo economico, sociale e culturale. Da qui l’idea di promuovere un Parco per gli Iblei, che ha raccolto e riunito tutte le associazioni ambientaliste e culturali delle province di Siracusa e Ragusa. Nella consapevolezza che l’istituzione di un parco non potrà e non dovrà essere un modo per imbalsamare il territorio, anche l’Associazione Acquanuvena partecipa alla promozione di tale iniziativa. In questa direzione si propone il calendario delle escursioni 2005, che presenta una parziale panoramica dei siti che potrebbero fare parte del Parco, non mancando di portare l’escursionista anche laddove i parchi rappresentano una felice e positiva realtà.

Il Presidente

Corrado Gisarella

EVENTI E ACCADI...MENTI DA SEGUIRE
GIORNO PER GIORNO

Novità nelle nostre pagine

Libreria Editrice Urso
avola I AVOLA_IN_LABORATORIO I avolaletteratura
I
avolapersempre I avolastoria I Il Giardino Zen di Avola
avolastorie I avolesi I libri su Avola I I Peripatetici di Eloro




home page Libreria Editrice Urso

Add-To-TomTom


Banner Urso