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TeatroGiovanni Priolo e il Teatro Comunale di Avola

AVOLA AVOLA AVOLA AVOLA AVOLA AVOLA AVOLA AVOLA

ALBO DI ORO - CARNEVALE AVOLESE
Carri allegorici primi classificati dal 1961 al 2005

1961 IL GALLO
(autore Sebastiano Caldarella)
1962 A MASSARA
(Giuseppe Basile)
1963 BiANCANEVE E I
SETTE NANI
1964 RITA PAVOLE
(Giuseppe Basife e Nicola
Laudicino)
1965 1 CAMALEONTI
(Sebastiano Caldarella)
1966 IL RITORNO DEL
CROCIATO (S. Trovato -
R. lacono - S, Di Pietro)
1967 IL GIRASOLE
(Giuseppe Campisi)
1968 L'ARAGOSTA
(Giuseppe Consiglio)
1969 CARNEVALE SULLA
LUNA
(Giuseppe Consiglio)
1970 LAPOSTA A PASSO DI TARTARUGA
(Emanuele Lo Giudice)
ex equo LA LUNGA SETE
(Giuseppe Consiglio)
1971 CENTRO SAURO
(Giuseppe Consiglio)
1972 FOLKLORE AVOLESE
(Emanuele Lo Giudice)
1973 OMAGGIO A PINOCCHIO (Paolo Fiorio)
ex equo CANZONISSIMA '73
(Giuseppe Consig1ìo)
1974 LE VIE DEL PETROLIO
(Emanuele Lo Giudice),
ex equo PENSIAMO
ALFUTURO
(Giuseppe Consiglio)
1975 INFERNO ITALIANO
(Salvatore Vaccarella)
1976 L'ITALIA DEL XX
SECOLO
(Emanuele Lo Iacono)
1977 L'ITALIA NAVIGA IN
ALTO MARE
(Salvatore Maiolino),
ex equo L'ITALIA DI
OGGI (Salvatore Vaccarella)
1978 VIA COL..VENTO
(Paolo Florio)
1979 RITORNA
CARNEVALE
(Paolo Florio)
1980 ALICE NEL PAESE
DELLE MERAVIGLIE
(Paolo Fiorio)
1981 ANTICO CARNEVALE
(Paolo Florio)
1982 CARNEVALE AL
CIRCO
(Paolo Florio)
1983 ARRIVA GULLIVER
(Paolo Florio)
1984 1 DIECI
RACCOMANDAMENTI
(Giuseppe Consiglio)
1985 GIUOCHI Di POTERE
(Giuseppe Consiglio)
1986 MEXICO '86
(Giuseppe Consiglio)
1987 COME UNA FAVOLA
(Paolo Florio)
1988 CONFETTI E
BOMBONIERE
(Giuseppe Consiglio)
1989 LA NATURA Si
RIBELLA
(Paolo Florio)
1990 C'ERA UNA VOLTA IL
MARE
(S. Vaccarella - S. Stampigi - C.
Bombaci)
1992 BUON GOVERNO
(Alfonso Schillaci)
1994 20.000 LEGHE
SOTTO I MARI
(Giuseppe Consiglio)
1995 FIN CHE LA BARCA VA
(Sebastiano Piccione)
1996 CARRO DEL CUORE
(Sebastiano Piccione),
ex equo
DIOGENE
(Giuseppe Consiglio)
1997 CU' CHISTA VI' RASSI
(Paolo e Antonio Esposito)
1998 A SCHIFIU FINIU
(Paolo e Antonio Esposito)
1999 IL PAESE DEI POLLI
(Salvatore Vaccarella - Corrado
Bombaci)
2000 L'ALTRO POTERE
(Carmelo Pappalardo)
2001 PROGNOSI
RISERVATA
(Antonio e Paolo Esposito)
2002 IL CLOWN
(Salvatore Vaccarella)

2003 TEMPU PERSU
(Antonio Esposito
e Giovanni Tedesco)

2004 MITTITIVI A MASCHERA
(Antonio Esposito)
2005 GUARDAMI
(Antonio e Paolo Esposito)
2006 Stuiativi u mussu
(Antonio e Paolo Esposito)
2007 Atto di forza
(Antonio e Paolo Esposito)
2008 Stasira t'a sonu
(Antonio e Paolo Esposito)
2009 ex equo: Pigghiativi chista (Antonio e Paolo Esposito) e Riri ca ti passa (Gioacchino Basile)
2010 A me gli occhi, please!
(Salvatore Stampigi)
2011 50 anni fi festa cu sti pupi di cartapesta
(Salvatore Stampigi)
2012 Circus 2012... Tutti in lista, si torna in pista
(Salvatore Stampigi)
2013 Cu l'occi cini e i sacchetti vacanti
(Francesco, Danilo, Damiani e Francesco Rametta))

Le tradizioni e il folclore avolese

Il CARNEVALE Dl AVOLA

Il primo documento relativo al Carnevale avolese risale agli inizi di questo secolo. Si tratta dell'articolo Carnevale in Avola pubblicato nel 1912 da Gaetano Apollo Gubernale sulla rivista "La Siciliana", da lui diretta. Le notizie più interessanti riguardano le maschere che, nei giorni della festa, inondavano le vie cittadine in un festoso andirivieni che si concludeva la notte del martedì con il rogo del pupazzo rappresentante Re Carnevale. Il Gubernale scrive:

"La maschera che conta un maggior numero di affiliati è quella del massaru con vestimento all'antica, cioè la tradizionale ormai scomparente meusa in testa, camicia di flanella bianca, giacca cortissima, calzoni di velluto, ampi e corti fino al ginocchio, calzette lunghe e bianche e stivaloni larghi. I massari camminano saltellando sulla punta dei piedi, tenendo in mano una forcella e sulla spalla i vertuli (bisacce). Vien dopo quella dei micheli consistente in un berrettone a maglia bianca infilato sulla testa fino al collo, con quattro buchi orlati di rosso, fatti adattamente in ordine agli occhi, al naso e alla bocca; e una lunga camicia di donna stretta al fianco da una cordicella di liama (disa), oppure da una correggia di cuoio ornata da cianciani (sonagli). I micheli portano in mano una maccia r'ardicola (pianta di ortica), o una frasca d'ulivo, con le quali van pungendo e percotendo gli amici e i parenti che incontrano per via; il loro passo è un trotto continuato; la voce un gutturale monotono, rullante, noioso. Essi sono capaci di combinare per le vie scenette ridicole, umoristiche, piacevoli per gli spettatori". Le maschere dette micheli avevano un ruolo particolare l'ultima sera di Carnevale. Mentre in piazza il pupazzo simbolo del Carnevale veniva bruciato e la folla ballava manifestando la propria allegria, i micheli piangevano il morto, circondandolo e agitandosi per simulare dolore, facendo contemporaneamente tintinna re i sonagli che portavano al collo. Altra maschera molto diffusa era quella dei piscaturi, consistente in un cappuccio a punta e un lungo soprabito o pastrano stretto al fianco con la solita liama.

I piscaturi tenevano al braccio sinistro un gran paniere da marinaio e nella mano destra una lunga canna (cimetta) in capo alla quale stava attaccato un pezzo di spago, trattenente un cocciu di pastiglia (una castagna disseccata). I monelli facevano a gara per afferrare la pastiglia e quando l'avevano presa non potevano evitare i colpi di canna che il piscaturi dava loro sulla testa onde far lasciare "l'esca".

Altre maschere erano quelle dei ruffiani e dei ballarini. Quest'ultima era quasi identica nella foggia al costume tradizionale greco. Un altro elemento associabile alla Grecia classica era dato dai carri ambulanti

di poeti dialettali e musici, simili a quelli usati dai greci nelle feste orgiastiche in onore di Dioniso. Questi carri, detti dei pueti, ci inducono a parlare di un'altra antica tradizione avolese: la recita in pubblico delle poesie dialettali. Durante il Carnevale, soprattutto nelle ore pomeridiane, i poeti giravano per il paese su carretti siciliani addobbati per la circostanza con ramoscelli di oleandro (rànnulu). Scrive il Gubernale: "Il carretto è sormontato da più individui, quasi sempre contadini, vestiti nelle fogge richieste dall'argomento che debbono trattare, dove non deve mancare assolutamente il rappresentante la parte della donna, il quale veste il costume semplice delle nostre massaie, con un largo cappellaccio di curina (palma nana) in testa e un fazzoletto di falsa seta che lo copre in parte. Stanno innanzi l'autore della poesia, vestito per lo più da pulcinella, e il suonatore della brogna, rudimentale strumento a fiato ricavato da una grossa conchiglia di tritone. Negli incroci delle strade il carretto si ferma e il suono inconfondibile della brogna fa accorrere la gente curiosa". E ancora: "Gli argomenti delle storii son tratti da una novità del giorno, e spesso pungono con frizzi l'amministrazione comunale, gli avvocati, i dottori, gli operai caravigghiari (pretenziosi), gli usurai, i padroni di casa, i preti, i mugnai, i farinai, il governo... talvolta si mettono in caricatura certi individui conosciuti dal poeta, traendone, alla fine, una conseguenza morale".

Spesso si esponevano argomenti di natura sentimentale e amorosa con salaci allusioni a mariti traditi.

Per tutto il periodo di Carnevale diffusissima era la tradizione di trascorrere le serate recitando, per passatempo, indovinelli (nivinagghi).

Dal secondo dopoguerra alla fine degli anni cinquanta, in una delle piazze di Avola, venivano costruiti dei casotti nei quali, a Carnevale, si teneva una specie di pesca con i numeri della tombola. Tra gli oggetti messi in palio c'era di tutto, persino animali domestici vivi, specialmente galli, che si tenevano sul tetto dei casotti. I ragazzi giocavano col desiderio di vincere i pasticciotti, grossi dolci rotondi ripieni di marmellata.

Sul finire degli anni '50 i festeggiamenti carnevaleschi subirono un periodo di crisi. Dai 1961 la pittoresca tradizione è stata ripresa su basi nuove e con intento prettamente turistico. Da allora i festeggiamenti del "Carnevale Avolese" si svolgono ogni anno. Il programma, in genere, prevede quattro giorni di festa. Il sabato grasso, alle ore 15,30, comincia a girare per le vie cittadine il pupazzo, detto Re Carnevale, al suono della banda musicale. Alle 17,00 si tiene in piazza Umberto I un defilè di bambini in maschera con premiazione delle maschere più belle. La domenica, alle 15,00, dal viale Lido parte una grandiosa sfilata di carri allegorici, gruppi folkloristici, carretti siciliani e comitive in costume. La sera si suona in piazza Umberto I e la gente che non si reca a ballare nei locali notturni passeggia in un mare di coriandoli e stelle filanti o balla nei diversi settori della piazza. Il lunedì è dedicato quasi esclusivamente alla recita delle storii, la cui tradizione è stata felicemente ripresa con la partecipazione di numerosi poeti che accorrono anche da vari centri della provincia. La giornata del martedì è dedicata alle prove finali della gara di poesie dialettali e ad una sfilata simile a quella della domenica. Nella tarda serata, al centro della piazza Umberto I, viene bruciato Re Carnevale, tra la musica e il divertimento della gente.

 

BurgarettaSebastiano Burgaretta

TRADIZIONE E FOLKLORE AVOLESE

In piazza, aspettando qualcosa
di Sebastiano Burgaretta

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Insegna

CHI L'HA VISTO CHI LO CONOSCE
Nel libro di Sergio Gervasutti dal titolo "IL GIORNO NERO DI PORZUS" edito da supertascabili Marsilio 1997 che parla della strage della divisione partigiana della Osoppo da parte di un gruppo di partigiani della divisione Garibaldi (gran brutta storia di guerra e politica nella nostra "strana" e particolare regione), nelle ultime pagine è blank l'elenco degli "OSOVANI CADUTI E DISPERSI" cioè l'elenco completo dei caduti della brigata "OSOPPO" ,a pag 261 si legge testualmente

GRASSO MARIO fu SALVATORE e di COSTA CARMELA ,nato a MELILLI (SR) il 7-12-1914 e residente ad Avola ;professione non nota.Effett.III Div.Osoppo Friuli - I Brg. - Btg.Julio . Partigiano. Combattente . Catturato il 6 - 1-1945 e deportato decedeva a Muthausen il 3-5-1945.Matr. dep. 126735.Tumulato nel cimitero Lager.

Chissà se potete dare altre informazioni su questo eroe avolese? Mi interesserebbe sapere qualcosa di più o altrimenti sarebbe interessante portare a conoscenza di questa storia le persone interessate alla cosa.
Grazie
Mariagrazia Mazzara

CHI L'HA VISTO CHI LO CONOSCE
Cercare familiari di Paolo Monello

Gracias por aceptarme en su mail list.
Mi familia es de Avola, pero mi abuelo Pablo Monello vino a la Argentina en 1930, y no tengo mas noticias de los familiares que viven en Avola.
¿Ustedes podran contactarme con alguien que me brinde información sobre la familia Monello en Avola?
Disculpen que no escribo en Italiano, se leerlo pero me es muy dificil hablarlo y escribirlo.
Muchas gracias
Atte.
Monello Horacio
Se qualcuno ha notizie, scrivere al seguente indirizzo email:
Horacio Monello

29/12/2003 Foto ricordo incontro Avolesi.it

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