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Nome |
POESIE con eventuali Commenti |
224) |
Fulvio Maiello  |
Città: Trento |
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 mercoledì, 2 settembre 2009 16:42
Ai giardini comunali
Scendono le prime ombre della sera
e, come da sempre,
il mio paese si ridesta.
L?attenzione si sposta, passa
dalle chiese e palazzi monumentali
alla fresca verzura dei giardini comunali.
A Noto, nel profondo sud,
paese che da ragazzo amavo e maledivo
sembra che nulla possa cambiare.
Un tempo, nei viali alberati,
tutti portavano le proprie vicende
aspettando poi il giudizio degli altri.
Ancora oggi, la lunga fila di panchine di ferro
? sempre occupata da uomini anziani,
diroccati come case in rovina.
Nei corpi devastati dalle fatiche e dagli anni
solo gli occhi restano vigili
e, come allora, osservano attenti i passanti.
Il resto si aggrappa con mani ossute
alle cure di una badante slava
oppure al fido e antico bastone.
Sotto i loro occhi inquisitori
sfilano le nuove generazioni
con passo di parata pi? che di passeggio.
Sono anch?essi contadini,
malgrado le scarpe lucide e la piega dei pantaloni,
li tradisce la pelle che sembra cuoio vecchio.
Osservo come siano pochi
e mancano del tutto
gli uomini istruiti e addottorati.
Dell?antica nobilt? resta solo il ricordo,
come una ragnatela appesa sul muro
mentre avanza una nuova classe sociale.
Professionisti e uomini d?affari
sono i figli dei vecchi contadini
ma vogliono sostituire i nobili scomparsi.
Cos? non amano mescolarsi al volgo,
anche se trattasi dei loro padri,
e. soprattutto, temono il giudizio degli anziani.
Mi spiego cos? la loro assenza
e la conferma arriva osservando sulle panchine
il velo di tristezza negli occhi dei vecchi.
Giorno verr? in cui i patiti di informatica
e del nuovo tempo fatto di fretta e denaro
si guarderanno le mani bianche curate
e capiranno che a nulla servono le nuove dottrine
senza la forza, la tenacia e la resistenza dei loro padri.
Ecco, solo allora il mio paese avr? un futuro.
Fulvio Maiello- 28 agosto 2009
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223) |
Corrado Bono  |
Città: Avola (SR) |
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P e l l e
Per amore
ed empatia,
lungo il pensiero,
lungo la vita,
emana odori.
(22/08/09)
(Corrado Bono)
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222) |
Fulvio Maiello  |
Città: Trento |
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 domenica, 23 agosto 2009 10:10
Una vela sul mare
Una piccola vela bianca
sulla linea dell?orizzonte,
tremula come l?aria infuocata.
Tutto ? immobile
in una fissit? angosciante
e neppure un gabbiano volteggia sul mare.
Il mondo si ? fermato,
penso per una sosta programmata,
per accogliere altri viaggiatori.
Ma non si vede anima viva,
Nessuno che parte o che arriva
nel silenzio assordante.
Sar? una stazione irreale,
esistente solo nella fantasia
ma genera fremiti di paura.
Il tenue confine tra la coscienza e il sogno
non permette di gustare appieno
l?incanto dell?ora senza tempo.
Un battito d?ali e tutto riprende il suo corso
ed anch?io viaggio ai confini della terra
spinto da una vela e dal vento.
Fulvio Maiello ? 22 agosto 2009
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221) |
Corrado Bono  |
Città: Avola (SR) |
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Giungi
(Acrostico dedicato a Giusi Cancemi)
Giungi al porto,
immersa nel mare,
unendo le due rive
simili a te
infinitamente.
Con coraggio e amore
aneli all?essenza,
nell?oceano
conosci l?entit?
e l?afferri,
mentre l?acqua scorre
infinitamente.
(20/08/09)
(Corrado Bono)
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220) |
MARICO  |
Città: Avola (Siracusa) |
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 venerdì, 14 agosto 2009 09:42
ALLA RICERCA DEL TEMPO
UNO SQUARCIO DILAGA NELLA NOTTE
PEREGRINA ALLA RICERCA DI ME
VAGABONDA ALLA RICERCA DI TE
TRA L'ANTICO RICORDO USURATO
E UN ALTRO SOGNO CELATO
ALLA RICERCA DI ME E DI TE
NEL FUTURO PRIVO DEL TEMPO
ALLA RICERCA DEL TEMPO NEL TEMPO
FINO A RAGGIUNGERE TE
PIRATA SULLA MIA INUTILE ROTTA
DI VELE AMMAINATE PER MARE IN BURRASCA
ASPETTANDO IL SERENO DOMANI
VERSO UN NUOVO ARCOBALENO
E VELE ISSATE VERSO NUOVE LUNE
ALLA RICERCA DELL'ORIZZONTE DEL TEMPO
ALLA RICERCA DEL TEMPO NEL TEMPO
FINO A RAGGIUNGERE TE
SEGUO NUOVI LIDI DI ISOLE ASPRE
SULLA MIA PELLE SOLE E SALE
MARI INCERTI INONDANO IL CORPO
LAMBISCONO LA MENTE
MI RIVESTONO A NUOVA VITA
SFOGLIO I MIEI RICORDI COME LIBRO
PAGINE INGIALLITE SCRIGNO DI UNA VITA
RIPERCORRO AVIDA IL TEMPO A RITROSO
ALLA RICERCA DEL TEMPO NEL TEMPO
ALLA RICERCA DI ME E DI TE
ALLA RICERCA DI TE...
FINO A RAGGIUNGERE ME...
Marico
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219) |
Fulvio Maiello  |
Città: Trento |
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Sicilia
Avvinto con funi tenaci
ad una terra aspra e antica,
vado, errante per il mondo,
schiavo di una malia.
Sassi bruciati dal sole
che nascondono fresche sorgive
dove, lontano da occhi indiscreti,
esplodono piante e fiori.
Distese sterminate di piccole viti
che attraversano in file ordinate
valli e colline e solo qualche fico
si erge, qua e l?, a guida della verde armata.
E? una terra che non ha bisogno degli uomini.
Essa vive, parla e respira con gli dei
dalle rive spumeggianti del mare
alle nere pendici dei monti fumanti,
Tutto d? senza nulla chiedere
come i contadini silenziosi ben sanno
quando tornano al vespro alle case.
cullati dallo stridio delle ruote dei carri
So di appartenerti
come il gregge al pastore
e vorrei trovare parole alate
per cantare di te, Sicilia mia.
Fulvio Maiello- 8 agosto 2009
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218) |
Alfio Santocono  |
Città: Lentini |
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L'amore? Dov'? finito l'amore?
L'amore fugge
da questi cuori d'antracite zuppi
di nebbia e ghiaccio sporco.
Fugge
nella calda del vespro, tra fanghi
di polvere e sudore, incontro
allo scirocco.
Migra
coi barconi di ritorno
e, vinto, s'infrange, naufrago,
sugli scogli di Lampedusa,
respirando l'Africa
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217) |
Fulvio Maiello  |
Città: Trento |
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 lunedì, 27 luglio 2009 18:31
Il mendicante
La prima volta che lo vidi,
in un piovoso giorno d?aprile
mi fu subito simpatico.
Stava seduto per terra
nel sottopasso ferroviario
che conduce in centro citt?.
Sembrava un trentenne,
dai tratti regolari, castano
e aveva dei baffetti ben curati.
Era afflitto da difficolt? motorie
con la testa e il braccio destro
in preda ad un tremolio continuo.
Cercava di vincere la sorte infelice
con un sorriso dolcissimo
che dispensava ai passanti frettolosi.
Dopo qualche euro che, quasi sempre,
lasciavo cadere nella ciotolina di latta
mi avvistava da lontano e si rianimava.
Ciao, come stai oggi?
Tutto bene in famiglia?
Passa una buona giornata.
Mi ero abituato alla cerimonia
diventata ben presto necessaria
per affrontare la gente e le vie del centro.
Uomini e donne che corrono
anzich? passeggiare guardando il mondo
e pochi bambini per le strade.
Nessuno sembra conoscersi
ma tutti sono attaccati al telefonino:
le donne, giovani e vecchie, con la cicca in mano.
Questo ? il mio paese
Dove mi ? sempre pi? difficile vivere
e il mendicante rimane l?unica nota positiva
Un giorno, percorrendo in auto,
una larga strada di periferia
osservo distratto i marciapiedi.
E? lui e cammina spedito,
sta parlando al telefonino
ed ? scomparso il tremolio.
La mia sorpresa fu amara e dolorosa
e pensai:buon per lui
per? da allora non passai pi? dal sottopasso.
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