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Lunedì, 5 Maggio 2025 04:27 Grazie per aver visitato questo spazio dedicato a URLA LA TUA OPINIONE. Qui puoi lasciare la tua riflessione. |
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Nome | Riflessioni con eventuali Commenti | |||||||||
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Appello alla gente Di buona volontaí
A tutti coloro che vogliono Vivere in una societaí giusta A voi tutti destinatari Impegnati nel sociale e per risollevare le condizioni umane del nostro popolo. Nel sud, a taranto, tutti i partiti legati a coloro che governano líitalia, hanno in circa 15 anni provocato un dissesto finanziario di 700 milioni di euro (circa 1400 miliardi di vecchie lire). Nessuno si era mai accorto di niente. La gestione eí sempre stata in mano alla destra e al centro destra, mentre, la opposizione al centro sinistra. Vi allego líanalisi fatta dal movimento politico sud libero. Ora, passiamo allíappello: il fallimento di taranto, una cittaí meridionale importante per la sua collocazione, da sempre cittaí di mare e militare. Eí usata dai colonizzatori partitocratici per dimostrare a tutto il sud come si puoí sottomettere le comunitaí e costringerle ad accettare qualsiasi scelta ingiusta (potenziamento dellíilva e dellíitaliana petroli, completamento della base navale con sommergibili a testata nucleare, rigassificatore e quantíaltro). Ci si potrebbe pensare ad una azione del nord per CHIUDERE LA PARTITA con un paese sprecone e parassita, che consuma energie di uníintero Stato per costringerlo a dare sempre pi? aiuti assistenziali e per metterlo di fronte alla catastrofe. Questo ed altro sta per succedere nel profondo sud. Infatti, líunico movimento politico disposto a difendere il territorio, le risorse e tutta una comunitraí da sempre condizionata e gestita dal malaffare, dai brogli elettorali dalle aziende inquinanti e della delinquenza politica che ha fatto fallire la cittaí, eí stato escluso dalla consultazione per non aver avuto a disposizione un autenticatore. Il mercato nero degli autenticatori ha lasciato credere la propria disponibilitaí monetizzando le firme da autenticare, per poi sparire in modo da non farsi trovare a tempo, lasciando la nostra lista incompleta solo dalle autentiche. Non sono bastati i comportamenti civili e unici nella raccolta di firme su modelli completi di candidati e simbolo presi per le vie e piazze di Taranto PUBBLICAMENTE . Ora, vi chiediamo, una vostra collaborazione per combattere simili comportamenti. Lo stato (dal presidente napolitano a prodi e da marini al presidente bertinotti) non ha dato alcun segno. I controllori riguardo la par condicio, prima e dopo, non hanno agito per niente, di fronte a decine e decine di denunce di sud libero. DICEVAMO E CI RIVOLGIAMO A TUTTI VOI Agli unici indirizzi telematici che abbiamo (messi a disposizione dai vari comitati autonomi e indipendenti, dal comitato lavoro, mare, agricolo, giustizia giusta, giustataranto, dispersione scolastica, forum duosiciliano, capesc e sud libero) PASSATE PAROLA INVIATE QUESTO APPELLO A TUTTI Fateci sapere almeno una vostra opinione. Noi di sud libero continueremo a batterci civilmente affincheí il nostro Paese non cada in mano alla delinquenza politica e soprattutto nel fascio dei partiti che non vogliono alcuna diversitaí e dissenso nel paese, in quanto controllano tutti i mezzi di comunicazione e sicuramente non si aspettano questa nostra proposta, fatta a tutti voi: organizziamo un grande raduno a Taranto, in questo mese. Telefonate al 32 80 56 25 81 e rispondete a questa proposta Fate presto, il sud non puoí attendere oltre. Un abbraccio dal vostro Peppe 40 3 maggio taranto |
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Vi segnaliamo l'articolo apparso oggi su "La Repubblica" a firma di Curzio Maltese, dal titolo "La pax della 'ndrangheta soffoca Reggio Calabria".
E', sia pure nella necessaria sintesi dell'inviato, uno spaccato abbastanza completo e penetrante della realt‡ amara della citt‡ dello Stretto, dove si prospetta in tutta chiarezza uno scenario non solo raccapricciante per lo strapotere mafioso, ma anche preoccupante per la situazione di degrado in cui versano anche altri aspetti della vita civile calabrese. L'articolo si trova pubblicato integralmente sul sito [www.perlacalabria.it] <http://www.perlacalabria.it> I ragazzi di Locri del movimento "E adesso ammazzateci tutti" hanno preso spunto dal reportage di Curzio Maltese per scrivere una lettera aperta al giornalista di Repubblica. ìCaro Maltese, purtroppo neanche 40 pagine di giornale basterebbero per descrivere la preoccupante situazione in cui versano la Locride, la Piana di Gioia Tauro, Reggio e la Calabria tuttaî. Comincia cosÏ la ìlettera apertaî che il movimento dei ragazzi di Locri ëE adesso ammazzateci tuttií, nato allíindomani dellíomicidio Fortugno, ha indirizzato al giornalista del quotidiano ëLa Repubblicaí Curzio Maltese, autore dellíinchiesta sulla ëNdrangheta e Reggio Calabria pubblicata nella prima pagina del numero odierno del quotidiano diretto da Ezio Mauro. Nella lettera i ragazzi puntano il dito contro la politica regionale calabrese: ìIl vero problema della Calabria ñ scrivono i giovani antimafia - non Ë la ëndrangheta, ma la mancanza di volont‡ politica di arginare ogni fenomeno para-mafioso, colmo perÚ di pratiche clientelari, affaristiche e lobbistiche ancor pi? pericolose della ëndrangheta di per sË. Eí la malapolitica ñ scrivono - quella in primis del Consiglio regionale pi? inquisito díItalia e del suo presidente Giuseppe Bova, che ha addirittura querelato il portavoce del nostro movimento, Aldo Pecora, perchÈ assieme abbiamo chiesto trasparenza ed eticit‡ e denunciato le strumentalizzazioni che una certa parte politica (facente capo allo stesso Bova) ha messo in atto anche su noi giovani allíindomani dellíomicidio dl Vicepresidente del Consiglio regionale, quasi a voler ëgestireí, ëcontrollareí anche la nostra spontanea ribellioneî. ìLa politica contro líantimafia, contro i giovani che alzano la voce ed esigono etica, trasparenza, moralit‡ nella regione dove un politico, lo ricordiamo, Ë stato ucciso in un seggio elettorale delle Primarie, a sei mesi dalle elezioni regionaliî. E sempre sulle querele e la politica i giovani del movimento di Locri ricordano: ìQueste cose, almeno, sono state stigmatizzate formalmente nellíultima relazione annuale dei magistrati della Direzione Nazionale Antimafia, ma ovviamente la cosa non ha fatto notiziaî. ìIl pizzo ñ si legge provocatoriamente a conclusione della lettera che potenzialmente potrebbe essere la prima di una lunga serie - Ë uno dei problemi, ma non il solo anzi, forse Ë il meno peggioî. Ed a proposito di ciÚ i ragazzi si appellano a Maltese: ìCi dia voce ñ scrivono ñ e diremo tutto ciÚ che in un anno non siamo riusciti a ëfar uscireí dalla Calabria; la nostra voce, che ha raccolto ormai quelle di tutti i calabresi disperati ed asciugato le lacrime di chi il conto della ëndrangheta continua ogni giorno a pagalo sulla e con la propria pelleî. I ragazzi in chiusura ringraziano il giornalista ìper aver riacceso un riflettore sulla Calabria e ricordato anche il sangue senza giustizia del calabrese magistrato di Cassazione Antonino Scopelliti assieme al caso dellíex imprenditore oggi testimone di giustizia Pino Masciariî. ìProssima puntata ñ chiudono ñ sul grave problema dellíinformazione, con prove e fatti di una Calabria oramai sottoposta a prove tecniche di regimeî. PUNTOEBASTA P.S. Vi ricordiamo che Ë presente sul sito [www.perlacalabria.it] <http://www.perlacalabria.it/> l'Appello di associazioni e cittadini a favore della Giustizia e della Legalit‡ in Calabria dopo le note vicende accadute alla Procura della Repubblica di Catanzaro a margine dell'inchiesta "Poseidon" prima affidata e poi sottratta al sostituto procuratore Luigi De Magistris. (CLICCA QUI PER ANDARE ALL'APPELLO <http://www.petitiononline.com/040407rc/petition.html> ) Se non lo avete ancora fatto FIRMATE! Le firme attualmente raccolte sono oltre 650.    _______________________________________________ Puntoebasta mailing list Puntoebasta@puntoebasta.it [lists.puntoebasta.it] |
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Comunicato del 23/04/07
Avevamo gi‡ detto in altre occasioni, e lo ribadiamo, che le societ‡ coinvolte nelle autorizzazioni rilasciate dalla Regione Sicilia a favore di trivellazioni gas-petrolifere nel nostro territorio, non rappresentano in alcun modo il nostro interlocutore, poichÈ riteniamo che, dopo I numerosissimi interventi di esperti, il problema pi? ìtecnicoî della questione sia ormai chiaro quanto dannoso, líunico problema a questo punto della nostra lotta diventa di carattere politico, in quanto dovranno essere I nostri governatori a decidere di fermare lo scempio che si vuole perpetrare nella zona del Val di Noto. Díaltra parte una societ‡ che ricerca petrolio e gas non puÚ far altro che tirar acqua al suo mulino, per cui non potr‡ mai essere presa in considerazione come parte oggettiva della questione. Allo stesso tempo perÚ non possiamo nemmeno restare a guardare senza dire la nostra, nel nuovissimo portale della societ‡ Panther Gas (www.panthergas.com), sugli attacchi diretti al comitato e alle migliaia di siciliani e non, che rifiutano ìil risveglio delle attivit‡ petrolifere in Siciliaî. Sfogliando le pagine web, notiamo una serie di curiosit‡ che da un lato riescono a farci sorridere, dallíaltro ci preoccupano in quanto potrebbero essere devianti per chi non conosce il problema a fondo. Una lunga lista di accuse e di velleit‡ si celano tra le righe di alcuni articoli, in cui la stessa societ‡ definisce la nostra lotta come líoperato dei ìsoliti estremisti localiî, non tenendo in considerazione che questi ìestremistiî nellíultima manifestazione erano 2000 persone di cui facevano parte quasi 200 associazioni che rappresentano il territorio, il vescovo e I sindaci dei comuni interessati, occupando tutte le pagine dei maggiori giornali nazionali (e non acquistando a pagamento pagine sulla Sicilia il giorno della presentazione del nostro documentario di denuncia). Non eravamo mica 50 persone come alla riunione del Kiwanis (di cui alcuni presenti erano componenti del comitato stesso)Ö Continuando leggiamo ìalcune persone contrarie alla nostra attivit‡ hanno deciso di lasciare il loro segno, portando sulla strada di accesso al sito, cumuli di immondizia, un vecchio gabinetto e qualche altro oggetto di discaricaî. Niente di pi? incredibilmente falso, il comitato ed i componenti che lo rappresentano mai e poi mai si lascerebbero andare a cose simili, ma questo forse non cíË neanche bisogno di precisarlo. Anzi, se dobbiamo parlare di atti vandalici perchÈ non citare un loro geometra, che si Ë permesso per ben due volte di tirare gi? un muro a secco NON DI LORO PROPRIETA' per creare un accesso facilitato al terreno nel quale dovrebbero iniziare le perforazioni. Leggiamo anche uníincredibile auto-intervista sotto il link ìF.A.Q.î, in cui la societ‡ d‡ risposte a se stessa. Come se una societ‡ gas-petrolifera (a questo proposito ribadiamo che i permessi rilasciati dalla Regione Sicilia sono per la ricerca di IDROCARBURI LIQUIDI E GASSOSI), o di qualsiasi altra attivit‡ commerciale, possa mai dire che il suo operato puÚ in qualche modo nuocere a terzi. Infine vorremo farvi notare il link che porta direttamente al sito della M&P. Questa Ë una delle pi? grosse societ‡ PETROLIFERE francesi che ha da poco acquistato il 25% delle azioni della Panther Eureka s.r.l., cioË non di tutta la Panther Oil o come da un poí si fanno chiamare loro PantherGas, ma solo di quella filiale della Panther che ha sede a Ragusa e che ha presentato il progetto di ricerca nel Val di Noto. Chiunque puÚ cliccarci su e trovarsi davanti una gigantesca trivella, che di sicuro non viene utilizzata per il gasÖ Leggi l'articolo sulla Repubblica "Val di Noto, lo spettro dell'oro Nero" del 23/04/07: [www.repubblica.it] e/noto-trivelle.html Comitato Notriv [www.notriv.it] |
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MOVIMENTO POLITICO SUD LIBERO
TARANTO - TEL. 32 80 56 25 81 - FAX 099 955 1448 email comitatomare@sudlibero.it al garante per le comunicazioni (editoria e quant'altro) all'ordine dei giornalisti al ministro delle comunicazioni e p.c. ai responsabili dello Stato Italiano Presidente della Repubblcia Presidente del Consiglio dei Ministri Presidente del senatodella Repubblica Presidente della Camera dei deputati alla stampa scritta e parlata d'italia SIAMO AL 20 APRILE, ESATTAMENTE 10 GIORNI DOPO L'ENTRATA IN VIGORE DELLA PAR CONDICIO (chiaramente,la stampa scritta e parlata non ha mai consentito il diritto-dovere di far conoscere le nostre opinioni,da anni a Taranto, questa specie di Stampa Ë al servizio dei poteri forti e speculativi che hanno ridotto la citt‡ ad un cumulo di debiti, inquanto la classe dirigente che vivacchia nelle televisioni e sui giornali ha sino ad oggi prodotto un dissesto finanziario di 700 milioni di euro), SIAMO STATI INVITATI AD UNA TRASMISSIONE DENOMINATA "POLIFEMO" LA QUALE, COSI' COME I VARI INTERVENTI DEI GIORNALISTI COMETTI (GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO) E TANCREDI (TARANTO SERA) CHE SCREDITANO VISTOSAMENTE IL NOSTRO CANDIDATO SINDACO, IMPUNEMENTE (non hanno ancora rettificato gli articoli - alleghiamo la richiesta di rettifica),ANCHE IL CONDUTTORE DI POLIFEMO (peraltro non giornalista)APPENA INIZIATO AD INTERVENIRE IL QUARANTA (candidato sindaco di Sud Libero)LO HA INTERROTTO RIPETUTAMENTE AFFERMANDO :"....NON DIRE FESSERIE E STRONZATE....LEI VIVE IN MAROCCO.....LEI DICE UN SACCO DI FESSERIE...NON C'E' ALCUNA REGOLAMENTAZIONE...SI DOCUMENTI.....NONSIAMO IN REGIME DI PAR CONDICIO....SI DOCUMENTI.....CI SONO DEI PARTITI CHE PESANO E GLI ALTRI PESANO DI MENO...". QUESTO MODO BARBARO DI GESTIRE LA TELEVISIONE, CONTRO MOVIMENTI, CHIARAMENTE NON COLLABORAZIONISTI CON I PARTITI CHE HANNO FATTO FALLIRE LA CITTA', DEVE ESSERE PRONTAMENTE ELIMINATA: 1 IL CONDUTTORE NON PUO' GESTIRE TRASMISSIONI DI CARATTERE POLITICO, IN QUANTO DIMOSTRA DI AVERE, SIA SIMPATIE CON I RESPONSABILI DEL FALLIMENTO, SIA INTERESSI CON LE ATTIVITA' INDUSTRIALI E COMMERCIALI DI TARANTO (CONFLITTO DIINTERESSI), SIA PERCHE' NON HA CONOSCENZA DELLA PAR CONDICIO, NE' DEL MODO DI PRESENTARE TUTTE LE FORZE IN CAMPO SENZA DISCRIMINARE ALCUNA. 2 IL CONDUTTORE NON PUO' USARE L'EMITTENTE TELEVISIVA, COME SE FOSSE UN FRUTTIVENDOLO,IN QUANTO E' LO STATO CHE LA CONCEDE A PATTI CHE SI DEVE USARE SENZA FANATISMI E CONDIZIONAMENTI E SOPRATUTTO CERCARE DI FAR PARTECIPARE TUTTI NELLA FORMAZIONE DI OPINIONI (COSA CHE IL CONDUTTORE NON CONOSCE),INFATTI, LA TRASMISSIONE E' STATA VOLUTAMENTE PERSECUTORIA NEI CONFRONTI DI SUD LIBERO E DI ALCUNI CANDIDATI SINDACI, I QUALI HANNO DOVUTO REGISTRARE LA TRASMISSIONE PER POI ESSERE MANDATI DOPO LA DIRETTA (DI VENERDI' 20 APRILE) ALLE ORE 23. COSA GRAVISSIMA NELLA TRASMISSIONE IN DIRETTA VI ERANO SOLO CANDIDATI CONSIGLIERI. PERTANTO, IL MOVIMENTO POLITICO SUD LIBERO, DENUNCIA AL GARANTE I GRAVISSIMI COMPORTAMENTI DEL SIG. ORZELLA -CONDUTTORE DI POLIFEMO IN MODO, CHE IL PROSEGUO DELLA CAMPAGNA ELETTORALE E NON SOLO, VENGA TENUTA DA COSTORO CHE DANNEGGIANO SIA IL NOSTRO MOVIMENTO, SIA LA COMUNITA' CHE DEVE SUBIRE MENZOGNE E VIOLENZE. LA TRASMISSIONE IN OGGETTO E' QUELLA DI POLIFEMO, TENUTA VENERDI' ALLE 23 (SECONDA PARTE) REGISTRATA NEL POMERIGGIO DEL 20 APRILE ALLE 18,30 SI CHIEDE DI INTERVENIRE, SIA NEI CONFRONTI DI BLUSTAR CHE DELLA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO E DI TARANTO SERA. INOLTRE, IL MOVIMENTO POLITICO SUD LIBERO, DENUNCIA ALL'ORDINE DEI GIORNALISTI I SIGG. COMETTI (GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO) E TANCREDI (TARANTO SERA) PER AVER MANIPOLATO GLI ARTICOLI RIGUARDANTI IL CANDIDATO SINDACO QUARANTA, CON L'INTENTO DISCREDITARE IL MOVIMENTO POLITICO SUD LIBERO. CHIEDE, URGENTEMENTE LA RETTIFICA DEGLI ARTICOLI E UN RICHIAMO SCRITTO AI DUE GIORNALISTI,DA FAR PUBBLICARE SUI LORO STESSI GIORNALI. INFINE, SI CHIEDE DIINTERVENIRE SULLA EMITTENTE TELEVISIVA BLUSTAR, PER EVITARE TRASMISSIONI DI CARATTERE POLITICO VENGA LASCIATO GESTIRE AI NON PROFESSIONISTI (GIORNALISTI)....IL CONDUTTORE DI POLIFEMO HA AFFERMATO CHE GESTIRA' TUTTE LE TRASMISSIONI POLITICHE RIGUARDANTI LE ELEZIONI COMUNALI DI TARANTO, LO STESSO E' SPROVVISTO DELLA QUALIFICA DI GIORNALISTA. CON LA SPERANZA CHE QUALCOSA SUCCEDA PER RIPRISTINARE LA LEGALITA' E FAR CONOSCERE LA PAR CONDICIO, CIOE' LE PARI CONDIZIONI TRA LE FORZE IN CAMPO. COSA CHE NON AVVVIENE DA DECENNI, IL SUD E' STANCO E SFIDUCIATO DA QUESTE ISTITUZIONI. RICHIAMIAMO TUTTI I RESPONSABILI PER INTERVENIRE A TARANTO DISTINTI SALUTI. PER IL MOVIMENTO POLITICO SUD LIBERO IL COOPRESIDENTE POMPILIO RIZZELLO TARANTO, 20.04.07 alleghiamo le due richieste di rettifica MOVIMENTO POLITICO SUD LIBERO TARANTO - TEL. 32 80 56 25 81 - FAX 099 955 1448 email comitatomare@sudlibero.it >al direttore responsabile della Gazzetta del Mezzogiorno >oggetto: richiesta rettifica dell'articolo del sig.Cometti su Sud Libero Caro direttore responsabile, in riferimento Vs pubblicazione "la Gazzetta di taranto" del 14 aprile 2007, in pag.2, firmata Marcello Cometti,riguardante la conferenza stampa pubblica, tenuta in Piazza della Vittoria a taranto, dal nostro candidato Sindaco sig.Peppe Quaranta, Vi chiediamo urgentemente la rettifica di tale articolo, in quanto non Ë a parer nostro, il resoconto di una conferenza stampa, dal momento che il Vostro redattore ha solo ascoltato la relazione del quaranta, senza partecipare attivamente per conoscere tutto quelle informazioni (davvero inutili) che dimostrano chiaramente il killeraggio dei signori della Stampa, sempre al soldo dei partiti che a Taranto hanno dissestato finanziariamente una citt‡. Far passare un simile articolo, senza accorgersi che tutte le altre conferenze ed iniziative fatte da coloro che hanno contribuito con la loro incapacit‡ al fallimento, non hanno avuto lo stesso "rispetto", non si Ë iniziato a far conoscere i vari saltinbanchi (vedi pci, ds, ulivo, sds e quant'altro, per non parlare delle complicit‡ oppure delle incapacit‡ di taluni personaggi, che al contrario volete far sembrare persone serie e impegnate) di tutti i partiti politici, per non parlare delle indagini e condanne ricevute dalla giustizia. Non ora, bisogna indagare sui candidati, come avete fatto sul Quaranta. vergogna Ë troppo poco ! bastava pubblicare le denunce del quaranta (candidato sindaco di sud libero nel 2005) sulla campagna drogata delle amministrative, dal momento che l'antimafia e non la procura ha scopertoa Taranto il voto si scambio con esponenti del centro destra. Invece ora, caro direttore, sempre se volete continuare ad essere giornalisti, ripristinate la legalit‡, la vera par condicio che non sapete dove abita, dimostrate questa volta, almeno per far rinascere una citt‡, che Ë prigioniera della delinquenza politica e non puÚ partecipare.....e quando lo fa', ecco che la gazzetta gli ricorda, l'inutilit‡ dell'impegno, "...siete degli inermi cittadini e il vostro sostenitore Ë una specie di don chisciotte e quant'altro.." Questa storia Ë vecchia di 2007 anni, anche il Cristo venne deriso dal potente, proprio per non farlo essere credibile agli occhi della gente. dimostraci, caro direttore, chi sei e con chi stai, col potere inquinatore, prepotente, incapace e delinquente politico oppure con il popolo meridionale. pertanto, in attesa della rettifica (basterebbe pubblicare il comunicato della conferenza stilato dal nostro redattore).....con le dovute scuse, che noi accettiamo, con la speranza di migliorare i rapporti per ottenere quella democrazia che taranto merita. distintamente, Pompilio Rizzello coopresidente del movimento politico Sud Libero taranto 14 aprile dell'anno 2007 MOVIMENTO POLITICO SUD LIBERO TARANTO - TEL. 32 80 56 25 81 - FAX 099 955 1448 email comitatomare@sudlibero.it >al direttore responsabile del Taranto Sera >oggetto: richiesta rettifica dell'articolo del sig. Tancredi Caro direttore responsabile, in riferimento Vs pubblicazione "Taranto Sera" del 19 aprile 2007, in pag.10, firmata Rocco Tancredi, riguardante l'intervista, tenuta nella redazione di Taranto Sera, dal nostro candidato Sindaco sig.Peppe Quaranta, Vi chiediamo urgentemente la rettifica di tale articolo, in quanto non Ë a parer nostro corretto: 1. nË il modo, alquanto discriminatorio, sia il titolo nella prima pagina, "Quaranta in lista contro tutto e tutti" compreso i dati elettorali inesatti, dal momento che il movimento politico "sud libero" e il Comitato Giustataranto, partecipano alla consultazione amministrativa di taranto contro tutti i partiti responsabili del dissesto finanziario e del fallimento di una citt‡ meridionale; 2.nË i contenuti, fuorvianti e - iniziando dalla presentazione "premessa chiara nel ridimensionare il nostro candidato", che riteniamo squallida, falsa e diffamatoria, con l'intento di screditare la nostra lista, attraverso il candidato sindaco Quaranta; 3.ne' la professionalit‡ di un ex direttore responsabile, che farebbe bene a lasciare ad altri simili lavori, in quanto fazioso e letteralmente uomo scafato e prezzolato dei partiti di regime; 4.nË la gestione dell'intervista e quindi del giornale, in domande inutili e perniciose, che pur avendo ricevuto risposte, sono state manipolate da questo signore, in quanto ha sempre disertato le conferenze stampa di Sud libero, cosÏ come ha manipolato, cancellato e annullato qualsiasi comunicato, manifestazioni pubbliche del suddetto Moviemnto e di tutti i Comitati autonomi impegnati nel territorio nel proporre un cambiamento radicale pi? vicino agli interessi delle comunit‡ meridionali, al contrario si Ë preferito far conoscere solo e soltanto personaggi legati ai partiti che hanno causato danni che ammontano a 700 milioni di euro; pertanto, il vostro redattore ha fatto il suo mestiere, cioË quello di far conoscere la nostra lista rappresentata da gente debole, da scelte effimere e da personalismi e velleit‡, dimostrando chiaramente di essere un utile idiota al servizio dei Signori della Stampa attraverso il killeraggio che taranto sera gli ha offerto. Far passare un simile articolo, senza accorgersi che tutte le altre conferenze ed iniziative fatte da coloro che hanno contribuito con la loro incapacit‡ al fallimento, non hanno avuto lo stesso "rispetto", non si Ë iniziato a far conoscere i vari saltinbanchi (vedi pci, ds, ulivo, sds e quant'altro, per non parlare delle complicit‡ oppure delle incapacit‡ di taluni personaggi, che al contrario volete far sembrare persone serie e impegnate) di tutti i partiti politici, per non parlare delle tantissime indagini e condanne ricevute dalla giustizia. Non Ë l'ora di indagare sui candidati, come avete fatto sul Quaranta. vergogna Ë troppo poco ! bastava pubblicare le denunce del quaranta (candidato sindaco di sud libero nel 2005) sulla campagna drogata delle amministrative, dal momento che l'antimafia e non la procura ha scoperto proprio nella citt‡ di Taranto il voto si scambio con esponenti del centro destra. Invece ora, caro direttore, sempre se volete continuare ad essere giornalisti, ripristinate la legalit‡, la vera par condicio che non sapete dove abita, dimostrate questa volta, almeno per far rinascere una citt‡, che Ë prigioniera della delinquenza politica e non puÚ partecipare.....e quando lo fa', ecco che Taranto Sera gli ricorda, l'inutilit‡ dell'impegno, "...siete degli inermi cittadini e il vostro sostenitore Ë una specie di don chisciotte e quant'altro.." Questa storia Ë vecchia di 2007 anni, anche il Cristo venne deriso dal potente, proprio per non farlo essere credibile agli occhi della gente. dimostraci, caro direttore, chi sei e con chi stai, col potere inquinatore, prepotente, incapace e delinquente politico? oppure con il popolo meridionale ?......oppure, faremo anche noi delle indagini sui Vostri Padrini (vedi-proprietari del giornale) e pubblicheremo per settimane (cosÏ come stiamo facendo contro i partiti rei del fallimento) per le vie e piazze di Taranto. pertanto, in attesa della rettifica (basterebbe pubblicare tutti comunicati censurati e manipolati dal Vostro Tancredi).....con le dovute scuse, che noi accettiamo, con la speranza di migliorare i rapporti per ottenere quella democrazia che taranto merita. distintamente, Pompilio Rizzello coopresidente del movimento politico Sud Libero taranto 19 aprile dell'anno 2007 |
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Tra 20 anni, quando il petrolio sar‡ molto, ma molto pi? importante, di come lo Ë oggi, l'E.R. (Europa Riunita) si trover‡ alleata con Cina, Russia, India, Corea Unita e Giappone, per tentare di cacciare, con la forza, gli Angloamericani dai pozzi di petrolio.
Il protettorato sul Medioriente, a cui mirano gli Angloamericani, al centro del triangolo Europa-Asia-Africa (supereconomico e superenergetico, si stima il 90% delle riserve petrolifere del mondo), pone seri problemi di esistenza politica ed economica alla grande Europa, al colosso Asia ed alla Grande Africa. Solo considerando la guerra con la logica per cui Ë stata inventata, Ë facile intuire che l'america mira a tenersi il controllo, sul pianeta, per altri 300 anni. |
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Signor Giorgio Giannone, negli anni í60
_______________________________________ quelli della beat generation americana _______________________________________ vestivano ícasualí,mentre i provinciali _______________________________________ italiani vestivano ícarnaby streetí. _____________________________________ Avendole schiarite le idee in merito, vengo al nocciolo della questione. Negli anni í60 ci furono tre movimenti che fecero storia, perchË condizionarono il potere costituito l‡ dove si manifestarono e furono tutti e tre movimenti di coscienza, col denominatore commune della non-violenza, come ideologia e come prassi. Questi movimenti furono quello della Beat Generation, americano, che si caratterizzÚ per la ëprotestaí e che con la sua opposizione alla Guerra del Vietnam condizionÚ la politica USA; quello dei Provos, olandese, che esplose quando la principessa ereditaria Beatrice sposÚ il tedesco Claus Von Amsberg, che aveva militato nella Giovent? hitleriana: si caratterizzÚ per la ëprovocazioneí e fece tremare la monarchia in Olanda; quello de La Contestazione, italo-francese, che mise in crisi il Vaticano, quando una femminista entrÚ in San Pietro con il cartello ëLíutero È mio e lo amministro io!í e fece fuggire dallíEliseo líinquinatore nucleare Charles de Gaulle, che, per tornare al potere, dovette fare uscire la Francia dalla NATO. Questi tre movimenti non furono tra di loro correlati e nË in Italia, nË in nessuníaltra parte díEuropa, si manifestarono fenomeni di ëbeat generationí, che fu solo e tipicamente americana. NË in America si manifestarono fenomeni di 'contestazione', ma di ëprotestaí, tanto che ancor oggi, quando si deve tradurre dallíitaliano il termine ëcontestazioneí in americano, ci si deve per forza ridurre al termine ëprotestí! Fernanda Pivano, negli ultimi anni, non ha pi? parlato di ëprotestaí della beat generation americana , ma di ëcontestazioneí! Noi sappiamo bene che Fernanda Pivano tanto È mediocre come traduttrice quanto È sordida come mistificatrice. E' Lei, che non sappiamo come classificare, Signor Giorgio Giannone, dato che si presume che Lei abbia letto la mia "Fernanda Pivano senatrice a vita - Lettera aperta al Presidente della Repubblica Italiana" dal momento che partecipa a questa discussione. PoichË anche Lei parla di 'contestazione', e non di 'protesta', della beat generation americana, (cito):"....Líesperienza in Viet-nam, con il suo epilogo rappresentÚ un momento di riflessione proprio per quel tipo di potere ,e rafforzÚ anche sul piano politico il movimento di contestazione..." ci viene legittimo chiederci: È anche Lei un mistificatore, Signor Giorgio Giannone, o È semplicemente un cretino?! Melchiorre Gerbino direttore di Mondo Beat e leader de La Contestazione Copenhagen, 3 aprile 2007 |
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VESTIVAMO ALLíAMERICANAÖ
Una canzone in voga qualche anno fa recitava : ìnoi siamo figli delle stelleÖî, ma a rifletterci bene siamo figli anche delle strisce. In un mondo caratterizzato dalla globalizzazione, ed in un contesto dove il multilateralismo campeggia quotidianamente in ogni argomento culturale politico etico e sociologico non Ë possibile sorvolare sul problema relativo ai nostri rapporti con chi sta dallíaltra parte di un oceano che diventa sempre pi? piccolo per la velocit‡ dei mezzi di collegamento reali,ma soprattutto telematici, e che un tempo era un continente lontanissimo avvolto fra le nebbie del mito e della leggenda raggiungibile a costo di faticosissimi e lunghissimi viaggi della speranza, e che ora Ë virtualmente a portata di mouse con la tastiera di un computer e nella realt‡ Ë possibile far colazione a Milano e pranzare a New York . Specialmente per noi Siciliani esiste una vicinanza di sangue con il popolo americano, basti pensare ai tanti soldati americani che venuti in Sicilia durante la seconda guerra mondiale ne approfittavano per portare i saluti dei genitori ,a parenti residenti in Sicilia che avevano qui lasciato nella grande ondata migratoria degli inizi del ë900., e la dice lunga sullíimpossibilit‡ di far paragoni fra quellíintervento americano in Italia ,ed altri interventi in altri contesti come quello Iracheno. Sul piano culturale non possiamo certo nascondere che specialmente i cinquantenni di oggi, spesso militanti nelle file della sinistra italiana, specialmente in quella che per comodit‡ viene indicata come radicale hanno origini culturale e di ispirazione filosofica ed ideologica anche nellíesperienza di quei ragazzi che a partire degli anni í60 proprio in America ebbero il coraggio di contrapporre in modo forte ed estremo líidealit‡ di un mondo basato sulla pace , la giustizia ,la libert‡ ,líuguaglianza,e soprattutto il massimo e pieno rispetto dellíuomo nel contesto naturale ,ad un mondo che andava sempre caratterizzandosi per líarroganza di un potere sempre pi? aggressivo e minaccioso. Líesperienza in Viet-nam, con il suo epilogo rappresentÚ un momento di riflessione proprio per quel tipo di potere ,e rafforzÚ anche sul piano politico il movimento di contestazione che arricchiva sul piano degli ideali il dibattito politico anche in Europa. La Beat Generation ,Jack Keruac, Allen Ginsburg ,Gregory Corso,H.Miller,nella letteratura che si diffondeva in Italia per il tramite di Fernanda Pivano ,i movimenti filosofici dellíundergrownd , le musiche allora rivoluzionarie ed allíinizio poco comprese del jazz, del Country, o del Rock rappresentavano le fonti ispiratrici dei nostri migliori autori , e contenevano le radici culturali ed ideologiche di quello che sar‡ il maggio francese ed il movimento del í68 in Italia . Per tornare ai giorni nostri e continuare nel parallellismo ,sul piano politico diciamo solo che i cinque punti salienti del programma democratico enunciato da Nancy Pelosi per i Democratici al Congresso americano, sembrano scritti dallíala pi? estrema della sinistra italiana. Partendo da queste premesse, accusare o sospettare la sinistra italiana,o parte di essa di antiamericanismo Ë un errore gravissimo e molto spesso uníoperazione in perfetta malafede. Fanno rabbrividire quei politici che fanno gli americani di circostanza, o per convenienza , ricordandoci Alberto Sordi in un famoso film degli anni í60. Quello che spesso viene criticato non Ë, e non potrebbe mai essere il rapporto con il Popolo Americano, ma un certo tipo di politica estera che proprio i nostri amici americani stanno subendo. Le critiche allíimperialismo di G.W. Bush non vengono dalla sinistra italiana, ma se riusciamo ancora a comprendere ciÚ che ascoltiamo ed interpretare ciÚ che leggiamo, Ë chiaro che quel modo di agire Ë contestato proprio dal popolo americano che lo ha bocciato senza appello nelle ultime elezioni per il Congresso , ed ha fatto crollare il gradimento ad un Presidente certamente impopolare nella comunit‡ internazionale ma soprattutto nella comunit‡ che dovrebbe rappresentare. Noto ñ marzo 2007 Giorgio Giannone |
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"Wikipedia!"
============ Se si consultano le voci dei personaggi storici nell'Enciclopedia Wikipedia, immancabilmente si nota come ciÚ che vi È descritto sia oltremodo lacunoso e sfuggente. CiÚ perchË quelle voci non sono state compilate da studiosi di chiara fama ma da anonimi dilettanti col pallino di storici, che hanno scopiazzato i dati da altre enciclopedie. A colmare la misura, quelle voci sono state poi sistemate da anonimi factotum di Wikipedia, i suoi 'amministratori', che sono andati a cercare riscontri nelle stesse enciclopedie da cui hanno scopiazzato i dilettanti: gli amministratori sono stati costretti a sfrondare aneddoti e dettagli da quelle voci, perchË hanno temuto, a copiarli paro paro da altre enciclopedie, di incorrere in denunce per violazione di copyright, o, a rimaneggiarli di propria iniziativa, di incorrere in inesattezze e svarioni, consci della propria ignoranza. Morale: dopo avere letto la magnifica voce 'Julius Caesar' nell'Encyclopaedia Britannica e dopo averne letto l'abominevole in Wikipedia, viene spontaneo chiedersi: "Che scopo ha Wikipedia? Cosa sta dietro la facciata della Libera Enciclopedia on-line?". Io, che da pi? di un anno mi confronto con Wikipedia e mi ci scontro, posso fornire una risposta esaustiva in 4 parole: "Wikipedia È un business". Il direttore, Mr. Jimmy Wales, prima di fondarla aveva lavorato due anni alla Borsa di New York: esperienza che lo ha marchiato, questa della Borsa di New York, perchË Mr. Jimmy Wales ha poi concepito la Libera Enciclopedia on-line in questi termini: "A me, la borsa! A voi, le vostre storie!". E difatti il business consiste nelle 'donazioni' che Mr. Jimmy Wales imborsa direttamente da una turba internazionale di millantatori e di impostori che si accalcano per apparire in Wikipedia a esaltarci la propria immagine e a mistificarci la propria storia. NË Mr. Jimmy Wales avrebbe potuto venire incontro a questa sorta di clienti meglio di quanto non abbia fatto: per apparire in Wikipedia basta essere promossi da uno che vi È gi‡ apparso! Una volta che il nuovo cliente vi appare, e si mette la coscienza a posto con la 'donazione', allora puÚ descrivere alla propria voce, e tramandare come eventi storici, tutti i sogni che fin lÏ ha fatto a occhi aperti... Uno di questi impostori apparsi in Wikipedia, Gianni De Martino, vi si spacciava per "uno dei fondatori della rivista Mondo Beat", rivista di cui sono stato io uno dei fondatori e il direttore responsabile. Sconcertato che siffatta impostura potesse apparire in una enciclopedia, ancora ignaro del fatto che Wikipedia non rispondesse a criteri di sapere ma di profitto, io mi rivolsi ai suoi amministratori. Essi alla mia prima email fecero orecchie da mercante. La seconda gliela spedii in forma di lettera aperta, intestata pure a quotidiani e a intellettuali, e allora gli amministratori fecero la sceneggiata di quelli che si mettono super partes: "Gerbino e De Martino vadano a bisticciarsi lontano da Wikipedia!"- e lasciarono la voce "Gianni De Martino" cosÏ com'era, proteggendoci di fatto l'impostura. Alla terza email li minacciai: io e altri 'vecchi' di Mondo Beat avremmo vandalizzato Wikipedia, a viso aperto e a oltranza, fin tanto che vi fosse apparso che Gianni De Martino era stato "uno dei fondatori della rivista Mondo Beat", e allora, minacciati nel business, gli amministratori bloccarono e oscurarono la voce "gianni de martino", ma non di meno il loro presidente italiano, tale 'Senpai' (?), intervenne direttamente nella 'discussione' di quella voce e promise a Gianni De Martino (che È uno che ovviamente ha pagato la 'donazione') che gli avrebbe ripristinato la voce quando 'il maleducato' (io) non si fosse fatto pi? sentire. E fu cosÏ, dopo questo primo approccio, che io cominciai a rendermi conto di cosa sia veramente Wikipedia, e del perchË la voce di Cesare vi appaia mortificata e quella di De Pincopallino magnificata. (continua!) Melchiorre Gerbino - Copenhagen, marzo 2007 |
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NON TOCCATE CAINO!
================== Gianni De Martino e' stato denunciato da Melchiorre Gerbino pubblicamente, con una lettera aperta al Presidente della Repubblica Italiana. Gianni De Martino e' stato denunciato quale complice di assassini, ladro, impostore: ma egli non ha a sua volta denunciato Melchiorre Gerbino, tant'e' che non produce copia di cio', ma continua a diffondersi sul nulla, firmandosi addirittura "Dr.Jung", da untuoso e melenso cafone quale e'. Ma quello che e' ancor piu' grave e' che Gianni De Martino ha vandalizzato, nel giorno stesso della ricorrenza della morte di Pinelli, la voce "giuseppe pinelli wikipedia", per toglierci il corretto link con Melchiorre Gerbino, Mondo Beat e La Contestazione, e a conseguenza di cio' alcuni anarchici potrebbero intercettarlo a Sesto San Giovanni, dove lo sventurato cafone vive, per spezzargli la spina dorsale: che non lo facciano, perche' toglierebbero le castagne dal fuoco al Vaticano, che non vede l'ora che qualcuno lo martirizzi, ora che la spia e' smascherata e si trascina penosamente sotto i riflettori dell'opinione pubblica. Che gli anarchici non lo tocchino! "Non toccare Caino!". Melchiorre Gerbino Copenhagen 16.2.2007 |
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Premessa
------------- Il testo che segue lo avevo pubblicato in Wikipedia nella "discussione" della voce "beat generation" italiana, ma vi e' stato rimosso, perche' vi porto un affondo a Fernanda Pivano, mentre Wikipedia sta promuovendo una campagna perche' Fernanda Pivano sia eletta senatrice a vita... Vi potreste chiedere: "Ma come?! Un'enciclopedia promuove campagna per questo o per quella?!"... Per assunto non dovrebbe, ma Wikipedia e' un'enciclopedia particolare, che vive delle "donazioni" di quanti vi si illustrano. Anche il mio nome e' apparso in Wikipedia, a mia insaputa e con mio disappunto, tanto che io non feci l'attesa "donazione" e la mia biografia venne allora stravolta nel ridicolo (che ho l'AIDS e che da bambino mi si facevano gli elettrochock) e il mio nome venne infine cancellato, ma niente di tragico, perche' in realta' e' solo congelato, se pago la "donazione" scommetteteci che me lo riattivano, e allora io potro' scrivere in Wikipedia, alla voce "Melchiorre Gerbino", quello che piu' mi aggrada e cambiare quanto vi ho scritto quando mi pare e piace... che so io, posso scriverci che sono stato l'amante della moglie di Mr.Jimmy Wales, il presidente stesso di Wikipedia, quello che incassa direttamente le "donazioni", e poi rettificare che non della moglie, ma, a ricordar meglio, della sorella piccola di Mr.Wales sono stato l'amante... Grande conquista Wikipedia! E' l'Enciclopedia del Popolo, scritta e revisionata dal popolo stesso, senza interferenze di Mr.Wales, che intanto conta il denaro delle "donazioni": difatti Mr.Wales non e' un enciclopedico, ma uno specialista di denaro, che prima di fondare Wikipedia aveva lavorato due anni alla Borsa di New York. A ognuno il suo. ======================================= Estratto di testo da me pubblicato e rimosso da due factotum di Wikipedia, anonimi, tali "Senpai" e "Elitre" ----------------------------------------------- Lo scrivente, Melchiorre "Paolo" Gerbino, È stato leader storico del Movimento Mondo Beat e direttore responsabile della Rivista "Mondo Beat" (Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 32 in data 30-1-1967). Questo voglio ricordare perchË Fernanda Pivano e Gianni De Martino che a oggi, 5 febbraio 2007, pubblicizzano i loro libri in Wikipedia in questa voce "beat generation" italiana, non si sono potuti sottrarre dal citarvi Melchiorre Gerbino e Mondo Beat, ma poichË lo hanno fatto diffamando e mistificando, non posso sottrarmi dall'apportare qui rettifiche e chiarimenti. In "C'era una volta un beat.10 anni di ricerca alternativa", Arcana Editrice, 1976, libro pubblicato quando di me in Italia non si sapeva pi? nulla, perchË da anni stavo viaggiando per il mondo, l'autrice, Fernanda Pivano, mortifica e stravolge la storia mia personale e quella di Mondo Beat e de La Contestazione, fino a pubblicare un fotomontaggio dove la mia immagine È inserita tra quelle di persone a me sconosciute: nella fantapolitica didascalia di quel fotomontaggio si legge- "Un momento della riunione in casa di Giorgio Bertani a Verona il 1? Novembre 1966: un gruppo di compagni dello P.S.I.U.P. spiega a Vittorio Di Russo, qui nella foto accanto a Paolo Gerbino, allora impiegato dell'Alitalia e futuro leader della tendopoli di Nuova Barbonia, il programma del Partito". Voglio ricordare che in tempi pi? recenti dagli archivi della Central Intelligence Agency È stato reso noto che lo P.S.I.U.P. (Partito Socialista Italiano di Unione Proletaria) fu ideato e sovvenzionato da quella stessa Agenzia per ostacolare l'unit‡ politica tra il Partito Socialista Italiano e il Partito Socialista Democratico Italiano: non mi stupirei perciÚ se Fernanda Pivano, ai tempi della pubblicazione di quel fotomontaggio con quella didascalia, stesse lavorando per la CIA. Gianni De Martino, È fatto largamente risaputo, si appropriÚ di una copia della mia "Storia documentata di Mondo Beat", prima che questa fosse pubblicata in appendice a "I viaggi di Mel", Marco Philopat, Shake Edizioni, e corse a pubblicarla a suo nome e a nome di tale Marco Grispigni presso l'Editrice Castelvecchi, col titolo "I capelloni, Mondo Beat 1966-1967 storia, immagini, documenti". Non pago di ciÚ, si divertÏ pure a dileggiare la mia immagine, fino a pubblicare un fotomontaggio dove mi si vede bere da un pitale durante uno sciopero della fame. Che Gianni De Martino sia un impostore lo si È visto in Wikipedia stessa, dove alla voce "gianni de martino", ora bloccata e oscurata cautelativamente, si spaccia per "uno dei fondatori della rivista Mondo Beat". Ma È tutta questa pagina "beat generation" italiana che È un falso storico, architettato da Fernanda Pivano ad usum delphini e ad esaltazione della propria immagine. » falso l'assunto della prima sentenza: "» stata Fernanda Pivano, con le sue traduzioni, a trasferire in Italia la Beat Generation", perchË nË in Italia nË in nessun'altra parte d'Europa si manifestarono mai fenomeni di beat generation, che fu solo e tipicamente fenomeno americano. In Europa si manifestarono, e fecero storia, i Provos in Olanda e La Contestazione in Italia e in Francia. Il Movimento Provo esplose ad Amsterdam il 10 marzo 1966, il giorno stesso del matrimonio della principessa ereditaria Beatrice col tedesco Claus von Amsberg, che aveva militato nella Giovent? hitleriana. I giovani olandesi si sentirono provocati dalla scelta matrimoniale di Beatrice, e reagirono da provocatori (provos) attaccando la carrozza nuziale durante il tragitto, tanto che gli sposi dovettero abbandonarla e a stento trovarono rifugio nella hall di un albergo, mentre le telecamere trasmettevano in diretta mondiale. NË il Movimento Provo si esaurÏ con quell'episodio, ma fece stagione, motivato dai temi del pacifismo e dell'ecologia. Fu un movimento di chiara matrice anarchica: nel primo numero della Rivista "Provo" in prima pagina veniva raffigurata la madre della principessa Beatrice, la regina Giuliana d'Olanda, seduta dietro una vetrina nella postura di una classica prostituta di Amsterdam!... Preso in una retata di provos ad Amsterdam e deportato in Italia sbarcÚ a Linate, il 12 ottobre 1966, Vittorio Di Russo. Io, che mi trovavo allora a Milano, appresi la notizia da un quotidiano e andai a cercarlo, lo trovai, e tre giorni dopo il suo arrivo, il 15 ottobre 1966, con lui e Umberto Tiboni fondai il Movimento e la Rivista "Mondo Beat". Vittorio Di Russo e io c'eravamo conosciuti e frequentati nella prima met‡ degli anni '60 nell'underground della Citt‡ Vecchia di Stoccolma e lÏ io conobbi pure la mia compagna svedese Gunilla Unger, che sarebbe stata il punto di riferimento delle prime ragazze italiane che aderirono a Mondo Beat. Al momemto della fondazione, Vittorio Di Russo, Umberto Tiboni e io concepimmo Mondo Beat come movimento anarchico non-violento, essendo i tre dichiaratamente anarchici: era nella mutazione della non-violenza che ci distinguevamo dagli anarchici tradizionali, che avevano ucciso i re, ed era in questa mutazione della non-violenza che La Contestazione, nata da Mondo Beat, avrebbe trovato denominatore comune generazionale con i Provos olandesi e con la Beat generation americana, ma ovviamente La Contestazione ebbe un suo percorso e una sua fisionomia del tutto originali, perche' La Contestazione si confronto' con la realta' italiana prima, poi con la francese. Che Mondo Beat e La Contestazione siano stati di stampo anarchico È chiaro come la luce del sole: basti solo pensare che il primo colpo di manovella di ciclostile al primo numero della Rivista "Mondo Beat" lo diede Giuseppe Pinelli nella sezione anarchica Sacco e Vanzetti di Milano, dove fu pure offerta a "Mondo Beat" la carta per la stampa. Quando fu stampato il primo numero di "Mondo Beat", Giuseppe Pinelli, Vittorio Di Russo, Umberto Tiboni e io avevamo letto di Jack Kerouac, per citare il personaggio pi? carismatico della beat generation americana, quanto Jack Kerouac aveva letto di noi: niente! E tutto questo sto a dire per fare capire come in verit‡ Fernanda Pivano niente produsse di storico in Italia! Tradusse in italiano, e mediocremente, perchË non È una grande scrittrice ("La mia kasbah"!), testi americani che furono tradotti in diecine di lingue e che sarebbero stati comunque tradotti in italiano: i premi letterari e la fama Fernanda Pivano li deve al potere, che la strombazza ai 4 venti, perche' lei serve biecamente il potere, falsificando la storia per far credere che in Italia non sia successo nulla di memorabile, ma che tutto sia stata moda letteraria, importata grazie a lei dall'America. Fernanda Pivano in ultima istanza serve il Vaticano, che con la prima ondata di contestazione si vide arrivare dentro San Pietro una femminista con un cartello "L'utero È mio e lo amministro io!" e da una seconda ondata verrebbe travolto: confondere la memoria storica e fare affluire altrove i moti spontanei di contestazione, per farli defluire nel qualunquismo, È per il Vaticano questione di sopravvivenza! Ma che Fernanda Pivano, che chiaramente ispira in Wikipedia questa pagina "beat generation" italiana, sia una mistificatrice reazionaria lo si vede anche e chiaramente dal link di questa pagina con La Contestazione, perche' dove ci si aspetterebbe di trovare Mondo Beat e gli anarchici, si trovano invece citati i comunisti e le loro organizzazioni: si trovano citati cioË quelli che fermarono e fecero defluire La Contestazione! » difatti cosa risaputa che furono i comunisti a fermare a Parigi gli anarchici quando marciavano verso l'Eliseo, da dove Charles De Gaulle era gi‡ fuggito. Si sa bene che De Gaulle andÚ a cercare rifugio da Leonid Breshnev, il capo dell'Unione Sovietica, e si sa bene che Breshnev gli accordÚ protezione a patto che la Francia uscisse dalla Nato. De Gaulle lo promise (e mantenne poi la promessa) e Leonid Breshnev ordinÚ a Waldeck Rochet, il segretario del Parito Comunista Francese, di fermare i contestatori, cioË gli anarchici, e questo fecero i comunisti francesi. » risaputo altresÏ che In Italia il Vaticano fece trovare l'intesa tra la Democrazia Cristiana, sua creatura politica, e i comunisti, e ciÚ con l' inaugurazione della stagione cosidetta del "catto-comunismo", e allora i comunisti sollevarono un polverone, ricordato come "il 68", col quale fecero defluire La Contestazione nel qualunquismo. Ora, se una qualche comprensione si puÚ avere per il comportamento dei comunisti, che avevano creduto nella dittatura del proletariato, nella guida dell'Unione Sovietica, nel fine che giustifica i mezzi, nessuna comprensione si puÚ avere per Fernanda Pivano!... Nel 1966 Jack Kerouac venne in Italia per dare un'intervista televisiva alla Rai, e subito ebbe Fernanda Pivano messa alle calcagna, fin dentro la Rai stessa, dove Fernanda Pivano tagliuzzÚ e rabberciÚ l'intervista di Kerouac, prima che fosse mandata in onda. Intervistato mentre stava per partire, Jack Kerouac, alla domanda di cosa pensasse di Fernanda Pivano, rispose testualmente -"Una spia ebrea comunista". Che ciÚ abbia detto Kerouac È incontestabile, perchË È la stessa Fernanda Pivano che lo riferisce nel suo libro "C'era una volta un beat", Arcana Editrice, 1976. Come ho gia' scritto altrove, per me non fa differenza che Fernanda Pivano sia ebrea o turca, sia stata al servizio dei bolscevichi o della Cia: questa pagina sulla "beat generation" italiana, da Fernanda Pivano concepita e da Wikipedia protetta, mostra come Fernanda Pivano non sia una candida pacifista ma una servile mistificatrice e come Wikipedia non risponda ai criteri del sapere ma del profitto. Melchiorre Gerbino Copenhagen febbraio 2007 |
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-- CHE FINE HA FATTO MEL GERBINO --
"Complotti" , "fotomontaggi", "infiltrazioni" : Ë quello che qui racconta lo sventurato sig. Gerbino, annettendo tutto e tutti in un cumulo di assurdit‡ e di menzogne con qualche sfumatura di verit‡. L'anziano provocatore semiprofessionista sfiora poi il ridicolo quando accusa a gran voce la Pivano e il De Martino di mistificazione: avendo la prima pubblicato in "C'era una volta un beat" "un fotomontaggio" - afferma il Gerbino - "dove la mia immagine È inserita tra quelle di persone a me sconosciute"; e il secondo pubblicato un altro fotomontaggio, nel libro " I capelloni", dove si vedrebbe il " leader storico del Movimento Mondo Beat e direttore responsabile della Rivista 'Mondo Beat' (Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 32 in data 30-1-1967)... bere da un pitale durante uno sciopero della fame". E tutto questo per ordine della CIA, ovviamente ! Ancora una volta - forse credendosi al Maurizio Show - il Melchiorre Gerbino pone se stesso al centro di una cospirazione immaginaria e vacua. Ci tocca cosÏ sorbirci la petulanza di una specie di sottocultura dell'intrattenimento e della provocazione ad oltranza che - mettendo in imbarazzo parenti, conoscenti e amici - va avanti fino al delirio con accenti offensivi non privi di pretenziosit‡ e di vigliaccheria. P.S. L'opinione urlata dallo sventurato di Calatafimi non sembra proprio controcultura beat, ma proprio la sottocultura di un perdente radicale evidentemente fuori di testa o di melone : un "vecchio stronzo" - come direbbero i ragazzi - che ha pure la sfiga di chiamarsi melchiorre gerbino e di credersi davvero il Direttore del manicomio dal quale sembra appena scappato. ![]()
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Radici
Il telegiornale mattutino che mi accompagna nel prepararmi ad uscire nella stanza dellíalbergo nella citt‡ capitolina, mi inchioda, pietrificandomi per qualche secondo, alla notizia che il giorno prima, la facolt‡ di Economia della Universit‡ ìLa Sapienzaî di Roma, ha iniziato, in sontuosa discrezione, la celebrazione del centenario della sua fondazione. Le poche immagini che scorrono veloci sul video mostrano una Aula Magna degna delle migliori tradizioni dei tempi andati stracolma di gente e dietro il lungo tavolo rialzato, tantissime toghe che vestono ñ come gli abiti talari i prelati ñ i sacerdoti della cultura sapienzale, i professori saliti in cattedra dopo un lungo viatico compendiato nel difficile concorso superato, custodi delle scienze economiche, giuridiche e aziendali che nellíAteneo, massima Istituzione scolastica, dispensano ai giovani, per evolverli dopo un lungo faticoso cammino da titolari di un diploma di maturit‡ in Ö dottori. Líimpegno pi? importante di giovent?, la gratificazione culturale forse pi? bella della vita, che, forte di un bagaglio di sapere che sol chi lo possiede ne apprezza in termini morali, sociali, professionali, da accesso ad un mondo pi? qualificato del lavoro. Quelle poche immagini bastano a farmi accapponare la pelle, a riportare veloce la moviola del tempo indietro di oltre un terzo di secolo, a rivedere con gli occhi della mente e rivivere, con líanimo di chi pur avendo la pelle bruna non sa staccarsene, quei fantastici, indimenticabili, anni trascorsi nella facolt‡ allora Economia e Commercio di Catania. *** La memoria scorre. Diciottenne, un titolo di studio tecnico che non amavo molto, il desiderio ansioso di seguire líinsegnamento di Bacone ìchi pi? sa pi? puÚî. Líiscrizione: lunghe pratiche burocratiche, interminabili file, il defilarsi dagli anziani che tentavano come fattucchieri di realizzare durante la festa della matricola, il ìpapelloî, iniziazione alla vita goliardica universitaria. Defilamenti anche allíingresso principale nei primi giorni di lezioni, passo felpato per guadagnare líingresso secondario. I professori, ognuno col suo vezzo, col suo tic, col suo carattere tenevano lezioni dalle otto di mattina alle 20 di sera e negli orari pi? disparati. Il pullman delle ore 4,40 per arrivare in tempo dopo 3 ore di viaggio in facolt‡, il ritorno a casa in orari altrettanto scomodi, i soggiorni settimanali in pensione, dove il miglior amico era il pigiama, da non togliere per evitare tentazioni di uscite, i manuali corposi coi quali convivevamo in un rapporto di amore ñ odio, ossimoro necessitato, le notti, fino a fare le ore piccole, con le spalle chine sui libri aperti, gli amici, le zingarate (ìdolce felicit‡ fatta di nienteî), le passeggiate in via Etnea, líentrare ed uscire da uníaula allíaltra, líascoltare per ore le lezioni dispensate dai professori, che talvolta intrattenevamo in corridoio o in istituto per chiarimenti o commenti, líAula Magna aperta nelle occasioni solenni, la statua di Minerva che campeggiava di fronte alle scale, le esercitazioni con gli assistenti, i seminari, le riunioni di gruppi di lavoroÖ gli esami. Trentadue, uno dopo líaltro, ogni volta un patema díanimo, una sofferenza sofferta, poi la gioia di una nuova materia annotata nel libretto ñ matricola 17.376: ancora custodisco gelosamente il tesserino e il lungo cappello viola ñ e la corsa gi? al telefono per infilzarlo di gettoni e chiamare pap‡ e mamma, felici ancor pi? di me del tassello aggiunto al mosaico. Quindi la tesi, assegnatami dal compianto professore Ubaldo Mazzarini che settimanalmente scendeva gi? da Roma in aereo per tenere le lezioni e i rapporti con gli studenti. Infine líAula Magna illuminata, la relazione del professore Mazzarini, la mia esposizione e tutti in piedi con al mio cospetto undici toghe nere ad ascoltare le parole pronunciate dal presidente della Commissione, il preside di facolt‡ professore Emilio Giardina: ìLe conferisco la laurea di Dottore in Economia e Commercioî. Restano ancora le parole pi? belle che in vita mi sono state rivolte. *** La mia Ë líesperienza di tutti quanti abbiamo percorso la stessa strada, che chi non líha provata non puÚ capire nÈ apprezzare, anzi talvolta tenta invidiosamente disdegnarla. Poi ancora libri e studi per un serio e difficile Esame di Stato, propedeutico allíiscrizione allíAlbo. E da qualche decennio anche un tirocinio di tre anniÖ Lo stesso viatico di Notai, Avvocati, Ingegneri, ecc. Ma io e tutti quanti noi abbiamo fatto quanto sopra detto non siamo pi? ciÚ che eravamo prima di iscriverci allíUniversit‡: siamo uníaltra cosa, del tutto diversa, in termini di cultura, di formazione, di esperienza scolastica, di vita; siamo bagaglio di conoscenza da porre a servizio della collettivit‡. In assenza di esclusive e/o prerogative la ìdifferenzaî fra chi esercita una stessa attivit‡ non protetta ñ abusivo, praticone con scuole medie inferiori, professionista con diploma di scuola media superiore e professionista con laurea ed Esame di Stato ñ Ë data proprio esclusivamente dai percorsi formativi. Líutente rivolgendosi deve sapere qualí Ë il bagaglio culturale a supporto del professionista che liberamente sceglie e al quale spesso affida anche le sue sorti economiche. *** Le immagini televisive oltre a procurarmi líemozione conseguente, riportano, ancora una volta nel mio animo quel titolo felice La rabbia e líorgoglio di Oriana Fallaci, la valorosa scrittrice recentemente scomparsa. Titolo stavolta invertito. Líorgoglio di aver avuto la fortuna di frequentare líUniversit‡, gravando economicamente sui miei genitori, di aver conseguito la laurea nel solo modo allora esistente ñ e senza scandalose scorciatoie oggi possibili per alcune categorie di laureati mercË le convenzioni ñ Laureare líesperienza ñ con ìtaluneî Universit‡, che regalando ingenti crediti formativi, consentono con pochissimi esami e senza tesi di conseguire una ìlaureaî. La rabbia, sia per le convenzioni suddette, sia perchÈ il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, istituzione che rappresenta il governo della professione non era stato invitato alla cerimonia che ha festeggiato i 100 anni della nascita della facolt‡, che coincide appunto con il centenario del germoglio della nostra professione. La quale nasce col bagaglio culturale massimo degli studi economico ñ giuridici universitari, differenziandosi da altra professione che poggiava sul titolo di studio di diploma di scuola media superiore. Con la istituzione della facolt‡ di Economia si pone la pietra miliare della nostra professione che ottiene titolo e riconoscimento giuridico nel 1929, quindi autonomo ordinamento professionale e nomen iuris nel 1953. Mi sono chiesto, perchÈ non siamo stati invitati alla cerimonia della ìSapienzaî? Mi induco a prendere carta e penna per rappresentare il mio dolore e il mio rammarico al Magnifico Rettore e al Preside di Facolt‡. Ma dopo líimpulso la ratio. Se fossi al loro posto come risponderei a una lettera simile? Ho letto in quel foglio bianco la risposta virtuale. Egregio dottore, per quali meriti avremmo dovuto invitare alla nostra cerimonia solenne la governance di una categoria professionale che proveniente dalle nostre viscere da un secolo, di colpo attrae, confondendosi con essa e equiparandola a sÈ, una categoria professionale di diplomati? Líinvito, ove trasmesso, ancorchË destinato ai dottori commercialisti, non avreste richiesto voi stessi, che fosse esteso ai diplomati di scuola media superiore? PerciÚ, ecc. ecc. Ho riposto nel cassetto carta e penna. *** Oggi ñ ed Ë il motivo che mi induce a metter gi? di getto queste brevi note ñ Ë venuto in studio Alex che frequenta a Catania il 2? corso della facolt‡ di Economia e segue da vicino la nostra professione, alla quale spera accedere. Entusiasta e pimpante di lieta giovent? il ragazzo mi ha parlato della cerimonia alla ìSapienzaî vista in televisione. A bruciapelo, quasi come un colpo di pistola, mi ha chiesto: ìE del Consiglio nazionale chi cíera? Da chi era composta la delegazione?î Ho abbassato gli occhi sul tavolo e mentre fra me e me invocavo silenzioso perdono, il mio volto Ë diventato rosso. Di vergogna. Novembre 2006 Giovanni Stella |
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